Sondaggio accoppiamento strumento-corde

Suonare e costruire i violini
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Pietro
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Sondaggio accoppiamento strumento-corde

Messaggio da Pietro »

Ciao a tutti, una domanda per liutai e non: ha più senso secondo voi cercare di esaltare le qualità del proprio strumento con delle corde con caratteristiche affini (es: corde brillanti su uno strumento che già di per sé è brillante), oppure cercare all'altro lato dello spettro per bilanciare di più il suono (e magari avere uno strumento più versatile)?
Inoltre come può la tensione di un set di corde influenzare il suono? Più tensione = suono più concentrato (non mi viene in mente una traduzione adeguata di "focused"), oppure è più complicato di così?
Infine: cambiare archetto può influenzare drasticamente la resa dei vari set di corde, o le caratteristiche relative restano più o meno invariate (ossia il set x nel mio strumento produce un suono che preferisco al set y, indipendentemente dall'arco)?
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claudio
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Re: Sondaggio accoppiamento strumento-corde

Messaggio da claudio »

Bentrovato Pietro, le domande che poni non possono mai avere una risposta chiara, poiché implicano soggettività e scelte praticamente infinite. Non si può mai dire che una tensione maggiore delle corde genere un suono più definito, così come del resto l'abbinamento delle corde non dà sempre lo stesso risultato su tutti gli strumenti. Come del resto anche l'archetto può fare molto sul suono, ma può anche esaltare i problemi della messa a punto di uno strumento.

Infatti, è questa la frase magica che sottende a tutte le tue domande: "la messa a punto".

Dando per scontato che le corde oggi in commercio siano tutte di buona qualità e che forniscano buoni risultati sonori, ogni musicista si orienta sul set che a suo gusto permetta a lui ed al suo strumento il miglior compromesso sulla sonorità. Questo vale per uno strumento che monta un buon ponticello fatto a regola d'arte e la cui anima sia stata regolata nel migliore dei modi possibile.

Accade invece che un musicista tenti di compensare eventuali deficienze della messa a punto cambiando corde, cercando di "bilanciare" il suono e di orientarlo al meglio possibile, ma quello che si ottiene infine è di abituarsi ad uno strumento bisognoso di una messa a punto.

Oggi, a differenza di ciò che avveniva nel passato con le corde in budello, le tensioni cui vengono offerte le mute di corde sono tre: light, medium, strong. In genere il medium va bene per la stragrande maggioranza degli strumenti, complice anche il fatto che le moderne corde in fibra sintetica hanno anche una certa capacità di compensare le deficienze nella messa a punto. Scegliere una tensione "strong" nella maggior parte dei casi significa solo rendere lo strumento più duro da suonare e avere difficoltà di emissione nei "piano".

Cambiare archetto influenza moltissimo il suono, ma non dipende solo dal tipo di pece o dal tipo di crine, ma anche dalla bacchetta, ovviamente nessun arco è tanto miracoloso di compensare una cattiva messa a punto.

Quindi l'ordine naturale delle cose potrebbe essere questo: si sceglie un tipo di corde che si ritiene il più idoneo per il proprio strumento, il passaparola con i colleghi e le varie opinioni possono aiutare molto in questo senso, a ciò dovrebbe seguire una necessaria ed accurata messa a punto dello strumento e quindi trovare il giusto "focus", ossia il punto di migliore di emissione disponibile al momento. E' importante precisare che una messa a punto, anche sommaria, sarebbe necessaria cambiando tipo di corde, poiché tensioni diverse, calibri diversi e materiali diversi, rendono quasi sempre necessario un riposizionamento dell'anima.
andante con fuoco
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