C'è prima qualità e prima qualità...

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Un principio valido per qualsiasi verniciatura di un violino è quello di iniziare con una preparazione a base di acqua di colla, caseina o chiara d'uovo come indicato da Sacconi, poi stendere 5/6 mani di vernice incolore e quindi procedere con le mani di vernice colorata. Una esposizione ai raggi UV aiuta senz'altro a colorire il legno e a smorzare il suo chiarore.
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Fabrizio1
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio! Grazie per il tuo ultimo messaggio; avendo letto molti dei tuoi messaggi che ne parlavano ed essendo sul Sacconi ben spiegato il motivo di questa preparazione, mi ero preparato acqua di colla con una diluizione 1:20 che hai indicato tu. Sulle tavolette di legno commerciale e su alcuni ritagli di tavola avevo fatto delle prove con acqua di colla per vedere quanto gonfiava il legno e quanto tempo era necessario per una corretta asciugatura e indurimento.
Dopo l'acqua di colla, sino a ieri ho steso sullo strumento 11 mani di vernice, ho levigato con carta 4000 solamente dopo la prima mano poiché era divenuta davvero "rasposa". Per uniformare la tessitura e per togliere delle macchie ho dovuto fare qualche ripresa col pennellino da 4mm, ma devo ancora lavorare molto per togliere ulteriormente un po' di maculatura. Penso che farò le necessarie riprese, le farò asciugare bene e stenderò un'altra mano (un pochino più diluita) per lucidare.
Di seguito qualche foto, sperando che le successive finiture non facciano danni anziché mitigarli...
Per quanto riguarda il colore, molto probabilmente non aggiungerò pigmenti: le foto non rendono bene cromaticamente, ma è inaspettatamente venuto più caldo di quanto mi aspettassi. Non ho armadio UV però lo strumento aveva acquistato per conto proprio un bel colore perché esponevo al sole i singoli pezzi per tutto l'infinito tempo che ci ho messo a costruirlo. E' probabile che questo colore intenso di partenza abbia fatto si che il colore così come è mi soddisfi.
Ecco qualche foto:

DSC_4452L.jpg
DSC_4453L.jpg
DSC_4454L.jpg
DSC_4455L.jpg

So bene che è una questione di gusti, ma pensi che così possa andare bene?
Grazie ancora dei preziosi consigli.
Buona serata.
:ciao2:
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claudio
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Il vantaggio di non aggiungere pigmenti e in generale delle verniciature chiare è quello di non creare macchie, quindi il violino mostra una buona uniformità. Per il colore io preferirei più saturazione, pur rimanendo nella tonalità gialla.
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Fabrizio1
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio, in effetti senza pigmenti sembra più semplice ma io sono comunque riuscito a fare le macchie!! :mrgreen:
Proprio questa sera, dopo un'altra smacchiata, ho dato un'altra mano con la vernice alla quale ho aggiunto un pochino di alcool per far scorrere meglio il pennello. Anche con questa sola mano, il colore si è intensificato.
Stanotte "stagionerà"; in tal modo, perdendo lo strato fresco il volume della parte volatile, l'effetto finale lo vedrò domattina.
Ho anche messo mano alla tastiera: sto correggendo leggermente il piano di incollaggio per diminuire un po' l'eccessiva misura che risulta sul ponticello. Ci vado molto cauto, tanto la vernice si deve solidificare bene.
Grazie, come sempre.
Buona serata.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Senza pigmenti la verniciatura è enormemente più semplice, ma bisogna stare attenti perché in questo modo per arrivare al giusto grado di saturazione del colore c'è il rischio di aumentare lo strato della vernice e quindi di chiudere il suono. Da quello che leggo, che con una sola mano di vernice tu veda la differenza di colore è segno quasi certo che la vernice sia troppo densa, quindi anche in questo caso il rischio di macchiare, ma soprattutto di rendere la verniciatura troppo spessa. In genere le differenze di colore si possono percepire dopo circa 3-5 mani di vernice ben diluita (sempre parlando di vernici ad alcool).
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio,
in effetti, dopo le prime 5 mani, ho fatto addensare la vernice bollendola. L'ho addensata per due motivi: quando la vernice era più lenta è vero che si stendeva meglio ma (usando un termine poco liutario) "bruciava", nel senso che la violenta evaporazione faceva si che la sovrapposizione fra le pennellate lasciasse degli "strappi" e dei trascinamenti; quando poi per evitare tali strappi caricavo il pennello, la vernice al momento dell'asciugatura si andava ad addensare sui bordi della pennellata stessa. La vernice addensata, avendo meno alcool, ha invece un comportamento più "oleoso" e non avendo una evaporazione violenta mi ha dato tempo di fare delle sovrapposizioni più omogenee.

Il secondo motivo è che la resa cromatica l'ho ottenuta con meno mano poichè la vernice è più scura. Ma le scorciatoie non esistono: e quindi ho dovuto "smacchiare"... Vabbè, tutta pratica.

Alla pesata prima della verniciatura lo strumento era 291 grammi mentre ora è arrivato a 303 grammi, anche se comunque l'aspetto della vernice è un po' "massiccio", non ne ha presa tanta, quindi spero di non averlo chiuso.

Di seguito qualche foto:
DSC_4458L.jpg
DSC_4459L.jpg
DSC_4460L.jpg
DSC_4462L.jpg
Ho fatto una leggerissima tamponatura per stemprare la brillantezza troppo accesa e vetrosa dell'ultima mano. Vedrò se dopo l'incollaggio della tastiera mi piacerà ancora un po' stemprato; al limite gli passo del polish e lo rilucido.

Spero che il lavoro sia soddisfacente.

Un caro saluto e grazie, come sempre.

:ciao2:
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Non ho capito bene il problema degli "strappi", che composizione hai usato per la tua vernice? le problematiche che descrivi possono avere molte cause, come il tipo di pennello, il modo di verniciare, il tipo di resine usate e via dicendo. Per una verniciatura ad alcool più agevole ci sono varie modalità, oltre a quella di usare un pennello adatto e di imparare a stendere, come ad esempio introdurre piccole quantità di essenza di trementina per aumentare la pennellabilità e ritardare l'essiccazione della pennellata. Ma bisogna provare diverse soluzioni e poi si sceglie quella più congeniale.

Il peso della vernice che si deduce dai dati che hai fornito si aggira attorno ai 12 grammi, che per una vernice ad alcool è un valore medio alto, ma sufficiente a chiudere il suono, magari a non farlo diventare sordo, ma a privarlo di quegli armonici per cui un violino è pensato. Questo è il motivo per cui le vernici ad olio non solo sono più belle, ma infine una verniciatura non va quasi mai oltre i 6/7 grammi, che sembrano pochi, ma che in realtà sono moltissimi perché consentono una resa degli armonici ottimale e senza ottundimenti (va anche considerata la maggiore elasticità della vernice ad olio, che rimane inalterata nel tempo, contrariamente alla vernice ad alcool).

Cmq nel tuo caso le problematiche potenziali sono altre, come la bombatura della tavola armonica alta 20mm circa, che per un violino è decisamente troppo. Peccato non poterlo ascoltare dal vivo, ma se farai delle registrazioni mi piacerebbe sentirlo.

In questa fase della verniciatura a me il violino, a parte le inevitabili imprecisioni dovute all'inesperienza, mi sembra in ordine, forse anche troppo: il colore chiaro e la superficie satinata mi ricordano alcuni violini di fabbrica, anche per questo motivo il colore andrebbe saturato senza renderlo troppo vivace ed acceso.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio, sono talmente curioso di sentire suonare lo strumento che cercherò modo di farlo provare a più persone; l'unica cosa è che evito di pubblicare immagini/video di mia figlia e quindi, a breve, dovrò cercare un musicista disposto ad essere "social". La mia principale curiosità è capire che "forma" prende il suono con una cassa così alta: come stimavi tu siamo al livello delle viole ma al di la del mero volume ci potrebbero essere differenze nel modo in cui oscilleranno piano e fondo, date le curvature più accentuate. Sinceramente non so che cosa aspettarmi anche perchè credo che una generosa razione di variabili derivi da come finirò il ponticello.

Per il peso della vernice quello che dici mi preoccupa un po'; però prima di incollare la tastiera, il peso è diminuito di un grammo: non so se quel poco di ulteriore asciugatura dell'alcool ha fatto in modo di far "scattare" la cifra digitale oppure le condizioni della bilancia erano diverse (temperatura, carica della batteria...). Ad ogni modo farò tesoro per la prossima volta. La finitura, senza che la toccassi, ha riacquisito da se molta brillantezza.

Per l'aspetto sono talmente incredulo di avere terminato lo strumento che la mia reale percezione estetica credo che l'avrò tra un po'; già il fatto che sia "troppo in ordine" è oro per chi ha concluso il primo violino! Ho cercato sempre di realizzarlo con cura ed evitando scorciatoie (quando ci ho provato a prenderle è andata malissimo...), quindi per me la soddisfazione è già parecchia.

Grazie per i commenti, come sempre.
Buona serata.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Io penso che il tono che risulterà da questo tuo primo violino sarà piuttosto scuro, il problema è capire quanto lo sarà per non arrivare a "violeggiare". Infatti, i violini con voce troppo scura e profonda, magari ingolata, si dice in gergo che "violeggino", ossia che tendano più al tono della viola, piuttosto che a quello del violino. Se poi i bassi risultano anche di "gola", ossia poco aperti, il disastro è completo. Se invece si è un po' esagerato con spessori abbondanti di tavola e fondo e si è usata una robusta catena, il tono potrebbe uscirne comq scuro, ma inquadrabile nella sonorità di un violino.

Non importa che tu faccia dei video, bastano anche file audio che facciano sentire la voce dello strumento.

Il peso prima e dopo la vernice che ti risulta di 12 grammi è perfettamente nella norma delle vernici ad alcool, eventuali variazioni successive in più o in meno dipendono dall'umidità presente nel legno nel momento in cui si effettua la pesata. Come già detto siamo abituati a pesi del genere e al tono che ne risulta, per questo ho detto che una volta imparate ad usare le vernici ad olio si capisce in un solo istante la differenza della sonorità e il boost prestazionale che ne deriva.

Il violino appare in ordine e ben fatto per essere il primo strumento, peccato per la verniciatura che lo fa apparire simile ad un violino seriale, ma questa è solo una mia opinione.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio e grazie per la risposta. Sono curioso di sentire il suo suono ma più cerco di affrettarmi e più gli altri impegni si fanno pressanti.
Appena finirò la montatura mi organizzerò in qualche modo per registrarne il suono. Al momento mi sono un po' arenato sul capotasto, ho dovuto risagomare leggermente la cassetta poichè, visto dal davanti, il capotasto aveva una forma a coda di rondine troppo accentuata: l'allargamento della cassetta iniziava infatti troppo a ridosso della fine superiore della tastiera.
In attesa che i vari ritocchi di vernice si asciugassero ho lavorato sulla cordiera. Insomma, parrebbe tutto (quasi) pronto ma più mi avvicino alla fine dei lavori e più questa si allontana!!
Per togliere un po' l'effetto violino di serie, quando la vernice sarà più dura e si sarà ritirata ulteriormente, passerò del polish: ho acquistato il Super Nicko e provandolo su una delle tavolette di prova (asciutte da quasi due mesi) ha dato risultati sorprendenti.
Grazie e a presto!
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Attenzione, l'effetto violino di serie per me è dato dal colore un po' troppo chiaro. Ma è solo una mia opinione personale, se a te piace così è inutile e pure dannoso cercare se dovesse venire in mente di scurirlo, perché si aumenterebbe ulteriormente il peso della vernice. Occhio a non farlo troppo lucente, perché l'effetto vetroso è sicuramente meno piacevole di un effetto satinato. Per il resto attendiamo di sentirlo.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio e grazie per il consiglio.
Anche se a "rate", ho finito di sistemare il capotasto... alla fine ho dovuto riprendere in mano lime e rasiere per rimodellare tutti (ma proprio tutti) i raggi di curvatura presenti tra asta del manico e cassetta piroli: debbo dire che portare via a colpi di raspa e lima una vernice finita è una sensazione che ho ingoiato agevolmente come si ingoia un rospo intero :( .
Ma così è, mi era sfuggito qualche dettaglio e la liuteria non fa sconti ne' ammette scorciatoie, quindi....
Ho poi fatto i ritocchi di vernice e ho dato una blanda lucidatura, come consigliato. Poi mi dedicherò all'anima e al ponticello e farò qualche foto.

Ma quel che mi preme di più è augurare buona e serena Pasqua a tutti!

Fabrizio

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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Il motivo principale per cui si fa la cosiddetta "prova in bianco", consiste anche nella possibilità di modellare il manico in modo ottimale, questo lo si può fare comodamente solo su uno strumento senza vernice.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio, grazie. Da principiante ho aggiunto sulla (corposa) lista di "revisioni" anche la faccenda capotasto superiore. :ciuc:
Ora mi appresto a "combattere" su anima e ponticello.... :skrm:
Buona serata e a presto (spero...!)
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Buon pomeriggio,
scrivo questo post con uno spirito e con sensazioni decisamente diverse rispetto all'ultimo messaggio; è curioso come in un battere d'occhio le prospettive cambino così tanto... Ho finito lo strumento.

Al di la di tutti gli aspetti tecnici, dello studio, dei confronti e dei consigli ricevuti, credo che nella preparazione "fattiva" di uno strumento occorrerebbe anche prepararsi ad un altro importante aspetto: quello sentimentale.
Uno stato d'animo nuovo, inaspettato e mai provato davanti al quale mi sono trovato al termine di questo primo strumento, senza alcun tipo di preparazione a tutte le stranissime, profonde e contrastanti emozioni che arrivano da ogni direzione. Un misto (al di la del risultato tecnico) di soddisfazione, di "avrei potuto fare così", di felicità ma anche (e, nel mio caso, soprattutto) di una sfumatura di malinconia: la presenza forte che per due anni attendeva il mio ritaglio di tempo, la mia mezza giornata "rubata" al tran-tran quotidiano, la mia mezz'ora di sonno in meno la mattina presto, è oramai diventata una presenza autonoma.

E' lì, in attesa sicuramente di ultimissimi dettagli, ma è lì; autosufficiente. Ecco quindi la nota di malinconia; forse derivante da un piccolo vuoto che, intimamente, già so che verrà colmato dai soliti pezzetti di tran-tran.

Sono estremamente grato a questo violino. Mi ha fatto vivere un'esperienza rarissima; mi ha messo di fronte alla necessità di dover tirar fuori tutta la caparbietà di cui si è capaci; mi ha dimostrato che per fare quadrare le cose serve impegno e pazienza. E credo che queste riflessioni siano buone anche al di fuori del mondo della liuteria. Però, in questo affascinate e bellissimo mondo, questi princìpi divengono tangibili e inevitabili. Una bella scuola, insomma.

Di seguito qualche foto.

Qui si vede bene il problema che ho avuto nell'incollaggio del manico:
DSC_4466L.jpg

Alla fine ho piallato leggermente il lato basso destro della tastiera raccordandolo alla restante parte incollata al manico, il ponticello l'ho piallato un po' di più sul lato sinistro e ho adeguato larghezza dei piedini e rimodellato i trafori per riottenere una simmetria passabile. Le prove le ho fatte usando del filo da pesca:
DSC_4467L.jpg

Ed eccolo qui, montato ma con la riserva di risistemare l'altezza della cordiera che ho imbastito senza carico delle corde:
DSC_4490L.jpg
DSC_4491L.jpg

Fondo:
DSC_4492L.jpg


(faccio un altro post per mettere altre foto)
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