Informazioni sul Cremonese 1715

I liutai: i loro strumenti e le loro biografie.
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Paolino84
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Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da Paolino84 »

Buonasera, sto leggendo ol Sacconi ed ho ascoltato molti violini su youtube prima di decidere lo strumento che vorrei costruire.

Mi piace ed interessa molto il Cremonese 1715, spero che qualcuno del forum si renda disponibile a condividere quinte e sesta della tavola e del fondo. Se non sbaglio è costruito sulla forma G di Stradivari, che ho già trovato sul Sacconi.

Grazie in anticipo a chi mi volesse aiutare anche solo per piccoli dettagli.

Saluti a tutti

Paolo Cicchino.
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claudio
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da claudio »

Sono in molti che iniziano a costruire violini partendo dai modelli più famosi di Stradivari, ma è necessario tenere presente che Stradivari stesso giunse a questo modello in piena maturità umana ed artistica. Io stesso feci lo stesso errore dedicandomi al disegno della forma G e quindi alla costruzione di qualcosa di simile al Cremonese 1715, ma i risultati pur apprezzabili non furono esaltanti. L'inesperienza si paga duramente, un modello Stradivari "maturo" richiede veramente molto studio e capacità da parte del liutaio.

Non che altri modelli di violino siano più semplici, poiché il percorso di apprendimento è in ogni caso lungo e irto di difficoltà, ma se non altro esistono modelli che sono più facili da far suonare e più alla portata del principiante.

Se invece si insiste sulla forma G, bisogna tenere presente che sul libro di Sacconi il disegno non è corretto e la lunghezza indicata della forma di 354mm nella realtà risulta poco più di 350mm. Per il disegno della forma rimando al tutorial in pdf che abbiamo pubblicato in questa discussione:
viewtopic.php?t=4939&hilit=geogebra

Per le bombature consiglio fare riferimento ai poster di The Strad, che riportano quinte e seste di un buon numero di violini importanti di Stradivari, altrimenti si può fare riferimento allo stesso libro di Sacconi, anche se poi è un poco più difficile stabilire l'ampiezza e la profondità delle sgusce.

Ovviamente il tutto dovrebbe essere considerato con l'esecuzione della rifinitura, filettatura e sguscia a cassa chiusa. Un modello stradivariano a mio parere più "facile" da far suonare è il "Toscano 1690", di cui esistono un paio di pubblicazioni in cui vengono riportati i dati essenziali per la ricostruzione della forma.
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Paolino84
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da Paolino84 »

Mah, oggettivamente anche il toscano ha il suo fascino degno di nota. Ma da liutaio amatore di chitarre mi viene spontaneo pensare che una forma seppur perfetta come la G o la Pg ha senso solo se messa in diretto rapporto con il materiale usato oltre che con le sguscie e le rifiniture come giustamente dici. Io credo che seguirò una strada forse ambigua di intonazione con i tre modi più importanti di vibrazione di cui ho trovato una buona spiegazione su di un manuale. Ovvio che non si può sperare di raggiungere le stesse timbriche o proiezione di uno Stradivari maturo e consapevole, ci sono troppe variabili di cui tenere conto: se non sbaglio lo stesso materiale che come dicono in molti sembra venisse dalla Val di Fiemme nel periodo di una semi glaciazione che ci fu a cavallo tra il xvii e xviii secolo ne garantisce una preziosità irripetibile.

Ho preso un poster del Messiah, del 1716, sono riportate le quinte le seste forma e dimensioni delle ff, del riccio, già posso notare piccoli accorgimenti che mi fanno pensare alla minuziosita del genio. Avevo abbandonato l'idea di copiarlo perché non l'ho mai sentito suonare nemmeno su internet, ma dato che da qualche parte dovrò pur cominciare ne proverò a replicare le geometrie ed i legni....per il suono credo non sia dei migliori che ha fatto, della tavola ho notato che non sembra particolarmente rigida come mi aspettavo....boh.Avete consigli o posso procedere? sto aspettando anche altri poster da un amico, poi deciderò o vi scriverò nuovamente. Grazie intanto per la collaborazione.
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claudio
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da claudio »

A parte le considerazioni doverose sulla forma, credo che tu stia partengo con il piede sbagliato perché già inizi a parlare di "modi" e materiali, mentre l'aspetto primario da considerare è il metodo e lo sviluppo delle tue capacità di liutaio. In ogni caso, in bocca al lupo.

P.S.
Non ho molta stima del "Messia", non tanto per la qualità costruttiva, ma per il fatto che è uno strumento controverso.
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Paolino84
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da Paolino84 »

Si, l'ho notato anch'io. Mi ha lasciato un po perplesso. Sai indicarmi le fonti a cui ti riferivi per il Toscano? So solo che è del 1690. Ora vado a dargli un'occhiata.
Paolino84
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da Paolino84 »

Ho trovato la pubblicazione di Scrollavezza Zanrè. C'è tutto per farne una copia? Sembra molto dettagliata.
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claudio
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da claudio »

Paolino84 ha scritto: venerdì 25 novembre 2022, 11:33 Ho trovato la pubblicazione di Scrollavezza Zanrè. C'è tutto per farne una copia? Sembra molto dettagliata.
Non posseggo questa pubblicazione del Toscano 1690, ma credo si possa utilizzare per arrivare ad una forma. Riguardo il concetto di "copia" che io ho sempre combattuto perché in questo modo si esclude una parte importantissima della costruzione del violino: il disegno della forma.

Se ci si limita a copiare, questa fase del disegno della forma viene totalmente ignorata con effetti nefasti su quello che dovrebbe essere il primo dovere non solo del principiante, ma anche del liutaio esperto: fare l'occhio alle proporzioni.

Grazie alla nostra elaborazione sul disegno della forma PG viewtopic.php?t=4939
in molti sono riusciti ad arrivare felicemente ad una forma perfettamente utilizzabile per la costruzione di un violino ispirato allo stile e alla tecnica stradivariana. Il metodo da noi proposto permette di disegnare qualsiasi forma stradivariana, basta conoscere le dimensioni del violino a cui ci si vuole ispirare.

Tuttavia, se da una parte il Toscano 1690 è un violino più "facile" da far suonare per la sua forma più contenuta rispetto agli strumenti stradivariani post 1700, dall'altra è sicuramente uno strumento molto meno frequentato e quindi meno documentato qualora si avesse bisogno di informazioni. Non conosco quali siano i tuoi obiettivi: se aspiri a diventare un liutaio, o comunque vuoi approfondire al massimo il tuo impegno sulla costruzione del violino, la cosa migliore è imparare a disegnare la forma PG, così da iniziare un percorso che ti educhi alle proporzioni, e successivamente puoi iniziare ad occuparti della forma del Toscano 1690, avendo così già un termine di riferimento (la forma PG), che ti faccia capire l'evoluzione del lavoro stradivariano.

Per inciso, il Toscano 1690 rappresenta il vertice della produzione cosiddetta "amatizzata" di Stradivari, ed è considerato a livello stilistico uno dei suoi lavori migliori, quindi non sarà mai facile trasferire sui nostri strumenti altrettanta grazia. Altro particolare importante: come spesso accade di osservare sugli strumenti di produzione pre 1700, gli occhi delle effe sono piuttosto ravvicinati arrivando a distanze inferiori ai 40-42mm considerati canonici. Per questa ragione, se ti ispirerai a questo modello, provvederai a distanziare le effe in modo acconcio, così da non avere problemi per il posizionamento della catena, e anche per avere una voce un poco più profonda sui bassi.

Se invece preferisci la strada più breve, ma sicuramente meno formativa, inizia pure a copiare la forma dalle fotografie delle varie pubblicazioni esistenti.
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da Paolino84 »

Grazie Claudio. Sono molto indeciso onestamente, ma credo che tu abbia ragione. Dal mio punto di vista vedevo le proporzioni come una cosa strettamente personale legata anche alla funzionalità, ma strettamente personale. Per dire: ieri sera ho disegnato un riccio, con l'intenzione di usarlo come riferimento prima o poi, ( nonostante sappia che anche quello ha funzioni di massa e rigidità e le cui proporzioni ne alterano la funzionalità). Grazie per il tuo spunto di riflessione, molto chiaro e determinante.
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da Paolino84 »

Con "strettamente personale" intendevo dire legato ad uno stile artistico personale dell'autore, legato anche alla funzionalità come dicevo. Ad esempio so che alcuni autori variano le ff o le cc della vita, credevo fosse anche una questione di espressione artistica.
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claudio
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da claudio »

Mi spiace contraddire ancora una volta, ma il riccio non ha alcuna funzione nel contesto sonoro di uno strumento ad arco, se non quella di dare grazia e stile, oltre a offrire supporto alla mano sinistra nel momento in cui si accorda. Spero che pian pianino queste convinzioni derivate da una letteratura un po' fantasiosa, ma pur sempre dettata da passione e amore per i violini, trovino un giusto ridimensionamento onde avere una visione più obiettiva della liuteria (ma non per questo meno poetica).

Nel violino, come in ogni strumento ad arco, esiste solo il concetto di bellezza unita alla funzionalità, tutto ciò che fa variare la funzionalità di un violino, come ad esempio la distanza tra le effe, ha un impatto sullo stile e viceversa, e di questo il liutaio deve tenere conto.
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da Paolino84 »

ok.
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da Paolino84 »

Buona sera, ho comprato la pubblicazione sul Toscano 1690, mi sembra dettagliatissima e mi spaventa un po. Ascoltandolo nelle registrazioni di Biondi mi sembra che sia un po brillante ma ha anche molta dolcezza e non mi dispiace affatto, che sia merito anche della postura e dell'archetto che usa? https://youtu.be/5hdA2CgVSYU
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claudio
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Re: Informazioni sul Cremonese 1715

Messaggio da claudio »

Paolino, il Toscano 1690 possiede in effetti una voce del tutto rispondente ai canoni barocchi: voce chiara e dolce, adatta ai canoni acustici e musicali del periodo. Questo strumento è uno degli ultimi "amatizzati" realizzati da Stradivari, quindi parliamo di quinte di curvatura piuttosto ristrette ed effe piuttosto ravvicinate: tutto questo collabora alla voce chiara. Ciò tuttavia non ha impedito a Pina Carmirelli, che lo ha posseduto per un buon numero di anni, di esprimere tutto il suo ottimo potenziale musicale. Io ho usato questa forma per molti dei miei strumenti e per una buona metà la voce era piuttosto chiara e ricca di armonici, anche se negli ultimi sono riuscito a scurirla abbastanza, lavorando appunto sulle curvature e la disposizione delle effe. Tuttavia se riesci a costruire un violino su questa forma, che ne rifletta le proprietà sonore, nessuno potrà lamentarsi di una brutta voce.
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