C'è prima qualità e prima qualità...

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Sicuramente la venatura non è disposta in modo ottimale, ma la differente densità del legno tra crescita autunnale e primaverile non è così marcata come nell'abete, anche se sarebbe stata buona regola scegliere un blocco con venatura di sposta in orizzontale.
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Fabrizio1
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio, il fornitore mi aveva mandato le foto di tavola e fondo ma non del blocchetto per il manico....Vale per la prossima volta...
Nel frattempo sto rifinendo la nocetta e sto sgrossando il capotasto inferiore. Appena vado un po' avanti pubblico qualche foto.
Un caro saluto e buona serata.
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Fabrizio1
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Buonasera,
ho finito la nocetta e ho messo a misura definitiva il punto di arresto del pollice:

DSC_4351L.jpg
DSC_4355L.jpg
In sincerità il tallone mi sembra un po' "presente", mi sarebbe piaciuto forse un po' più sottile ma sfinarlo oltre quanto ho fatto mi renderebbe la nocetta ovale.


Invece il capotasto è un po' indietro, non è incollato e ci sto andando cauto....:
DSC_4361L.jpg
Rispetto al disegno riportato su "I quaderni della liuteria", la superficie lato tavola è meno verticale: la si può lasciare così oppure inclinazioni meno pronunciate sono più tipiche dei i violini più vicini al barocco?
A me cade sempre l'occhio sul capotasto che è fotografato sull'intestazione del forum: mi piace molto perché e molto ben raccordato ma soprattutto è meno sporgente e lo trovo elegante.

Per non saper leggere e scrivere, ho acquistato altre 3 barrette di ebano...

Buona serata.
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claudio
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Il lavoro mi sembra ben fatto, di solito sulla lavorazione del manico e rifinitura del piede non è mai facile combinare qualcosa di decente al primo violino, invece vedo che nel tuo caso i fondamentali sembrano essere presenti: buona rifinitura della nocetta e del piede del manico.
Per ciò che riguarda il capotasto inferiore io guardo soprattutto la curva dove appoggia il laccio reggicordiera, che procuro di "ripiegare" bene verso la tavola, in modo che il laccio non incontri spigoli. In genere l'altezza si aggira attorno ai 7 o 8 mm dipende dal tipo di montatura, considera che un capotasto più o meno alto anche di poco influisce sull'angolo delle corde, quindi sulla pressione esercitata dal ponticello sulla tavola, e quindi sul suono. Non esistono regole, solo l'esperienza potrà dirti se farlo più alto o più basso.

Nella foto di cui parli è mostrata la cassa armonica di un violino barocco il cui capotasto in bosso è lavorato in modo da essere in armonia con il bordo della tavola, sui violini barocchi si faceva spesso in questo modo, e con il senno di poi si capisce che era anche un modo per aumentare l'angolo delle corde e quindi aumentare la pressione del ponticello sulla tavola per ottenere più suono.
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Fabrizio1
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio e grazie per la tua risposta, sono molto contento che il lavoro sia risultato soddisfacente. E grazie anche per a spiegazione delle differenti altezze nelle diverse epoche.
Seguendo i consigli e facendo delle prove con un cordino per verificare che la sommità non fosse tagliente (l'ho "ripiegata"), ho finito e incollato il capotasto; mi sono lasciato un piccolissimo margine di rifinitura da fare dopo la verniciatura: ho notato che la polvere d'ebano ha un potere fenomenale di ombrare l'abete, e quindi mi sono lasciato un paio di decimi sia per accogliere lo spessore della vernice e sia per poter rifinire l'ebano a filo senza macchiare l'abete.

Ecco qualche foto:
DSC_4362L.jpg
DSC_4363L.jpg
DSC_4367L.jpg
L'altezza totale del capotasto è di 7,2mm


Ora tocca alla vernice... Mi sono orientato sul tipo ad alcool, mi pacerebbe sperimentare la vernice ad olio ma al momento, al livello "domestico", già sto seriamente rischiando la defenestrazione per direttissima e quindi avrei optato per una procedura meno complessa. O almeno spero.....

Grazie, come sempre, e buona serata.
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claudio
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Ad occhio a me il capotasto inferiore appare decisamente poco "ripiegato" verso la tavola, lascerei perdere ogni considerazione e privilegerei un buon capotasto della giusta misura e con la giusta stondatura.
Le vernici ad olio le vendono già pronte all'uso, sono un po' care ma ce la si può fare. Con le vernici ad olio si procede così: prima si impara a darle e poi si impara a farle in proprio, affrontare i due processi allo stesso tempo è sicurezza quasi garantita su tutti i fronti di pasticci e fallimenti su tutti i fronti. Le vernici ad alcool, anche loro nascondono molte insidie ed in ogni caso non appartengono alla tradizione classica cremonese, la scelta sta a te.

Io invito sempre coloro che si apprestano a fare violini ad occuparsi prima di tutto delle vernici e poi della costruzione, ma in 38 anni che faccio questo lavoro mi sembra che nessuno mi abbia dato ascolto. :D
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio, grazie per la risposta e per i consigli. Non sono andato avanti, oggi è il primo giorno che sto un po' meglio: ho beccato un'influenza davvero brutta, le giornate sono passate a letto ma mi ci vorrà ancora per riprendermi. Il capotasto lo rivedrò, per la vernice credo andrò a sentimento... In passato (non sugli strumenti) ho usato vernici ad alcool, che in effetti hanno le loro difficoltà, ma almeno saprei a che cosa vado incontro. Vedremo... Ora mi devo riprendere...
Un caro saluto e grazie.
Buon fine settimana
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Buonasera,
da influenza che sembrava mi sono beccato una mononucleosi con annessa bronchite e sono stato fuori gioco per tanto tempo.
La settimana scorsa ho comunque avuto modo di fare delle prove di verniciatura.
Al di la della composizione e del colore, l'aspetto su cui mi sto maggiormente "scontrando" è la finitura.

Ho fatto delle prove su uno spezzone di abete e di acero avanzati dalla lavorazione, ma poi per vedere la resa su una superficie maggiore ho preparato una tavoletta un po' più grande di abete commerciale.
La vernice ad alcool, quando i vari strati si asciugano, restituisce una superficie abbastanza irregolare; nelle mie prove ogni 6 o 7 mani ho eseguito una levigatura con grana 800 e 1000.
Ma la mia perplessità è relativa a due diversi risultati ottenuti, per correggere i quali sono arrivato ad una terza finitura. Ecco le casistiche:
  • al termine delle 20 o 22 mani stese con 3 o 4 levigature intermedie, su alcuni punti ho ottenuto in modo del tutto inaspettato che la fibra invernale risultasse a rilievo mentre invece mi sarei aspettato che la fibra estiva si gonfiasse di più (forse poca acqua di colla?);
  • su altri punti invece la fibra invernale è rimasta più in basso ma le carteggiature hanno fatto in modo che ci fosse un stacco troppo "tagliente" fra la parte alta (levigata) e la parte più incassata (intonsa dalla carta di levigatura);
  • visto che il risultato sembrava una superficie con graffi paralleli (fibra invernale incassata), ho dato ulteriori 5 mani, ho rilevigato con grana 1000 fino a grana 4000 e ho effettuato una rapida lucidatura.
Il risultato di questa ultima operazione è stato però una superficie innaturale, spessa, piatta e "muta"; insomma mi ha fatto pensare alle finiture liscissime delle radio a valvole degli anni '60 e per questo mi è venuta in mente la definizione "verniciatura Telefunken".

Pubblico di seguito qualche foto delle prove:
DSC_4377L.jpg
DSC_4399L.jpg
DSC_4401L.jpg

Ed ecco la porzione con la "finitura Telefunken" che trovo fredda e davvero poco "rispettosa" del legno:
DSC_4411L.jpg
DSC_4412L.jpg
Pensavo a questo punto di stendere meno mani, di levigare più spesso le superfici ma non con carta da levigatura bensì con paglietta finissima così da rispettare la morbida e naturale alternanza delle fibre. Potrebbe essere un rimedio per un "alcoolista"? :?

Un caro saluto e grazie.
Buona serata.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Auguri per la salute, aspettiamo la prova in bianco. Perché farai la prova in bianco, giusto? :roll: :lol:
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Già... La prova in bianco...
Ammetto di averci pensato tempo fa ma, poi mi sono trovato davanti ad alcune considerazioni. La prima è relativa al grande ritardo che ho accumulato nella costruzione: mia figlia finirà quest'anno la scuola e mi pare di aver capito che non continuerà lo studio del violino; da qui la necessità di accelerare un po' i processi per farlo suonare (come suona suona) almeno un po' prima della chiusura dell'anno scolastico. Anche la scelta della vernice ad alcool è stata dettata da questo fattore.
Il ritardo di cui sopra ha poi fatto in modo che tutta la cassa subisse un processo di ossidazione che non mi sarei aspettato e che le ha dato un bel colore. Premesso che, in caso di sonorità da migliorare (evento che ci sta in una prima costruzione) non saprei dove e quanto ritoccare le sgusce e/o ritoccare le bombature ma, anche sapendolo, con i ritocchi il legno perderebbe quel poco di ossidazione che ha. Se ci mettiamo che la verniciatura ad alcool non l'ho mai fatta su uno strumento, il fantasma di un violino "panterato" potrebbe aleggiare...
Ultimo ma non ultimo, non so quanto mi ci vorrà per lavorare decentemente il ponticello: pensavo di iniziarlo durante la verniciatura, sempre per contrarre i tempi, per poi dargli l'altezza finale e tutti gli adattamenti del caso a verniciatura terminata.

Certo però che il tarlo me lo hai fatto venire. :( :hum: :dho:
Mo' che faccio??

Grazie per gli auguri, al momento mi servono!
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Buongiorno, alla fine per motivi di tempo ho dovuto optare per la verniciatura senza prova in bianco... Magari sarà per la prossima volta, sarei stato davvero molto curioso ma per la curiosità avrei rischiato che questo strumento non venisse mai suonato da mia figlia.
Di seguito qualche foto di com'è lo strumento prima di quello che per me è un passo non privo di timori...

Qui la pesata completamente in bianco, per vedere e controllare quanta vernice ci sarà al termine della verniciatura:
DSC_4417L.jpg

Qui la tavola dopo aver dato una mano di acqua di colla:
DSC_4422L.jpg

E questo è il fondo (senza ancora trattamenti):
DSC_4426L.jpg
Come dicevo, avendoci messo tanto tempo a costruire lo strumento e avendolo messo al sole quando possibile, il legno ha preso un colore gradevole che spero contribuisca ad un bel colore finale. Poi io ce l'ho messa tutta...

Che San Pennello, neo eletto patrono delle verniciature, mi assista!

Buona domenica.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Per maggiore informazione, libero ognuno nelle sue scelte, la prova in bianco è di fondamentale importanza perché permette di valutare il suono "crudo" dello strumento, cioè a dire senza vernice, così da capire bene le differenze tra il prima e il dopo la verniciatura, e quindi di giudicare la bontà o meno di una vernice e della sua applicazione. Inoltre, la potenza "bruta" espressa dallo strumento consente di valutare le sue reali proprietà sonore riguardo la produzione di armonici, la timbrica e la dinamica.

C'è poi il fatto non trascurabile che la prova in bianco dello strumento consente anche di correggere tutti quegli errori di costruzione e assetto del suono, o anche semplicemente rifinire al meglio il tutto al fine non solo di un migliore aspetto, ma anche di una migliore sonorità e suonabilità dello strumento. In questo senso il poter rifinire un manico di uno strumento in bianco è l'unico modo per aggiustarlo alla mano del musicista, e questo è un aspetto fondamentale nella costruzione di un violino, perché uno strumento potenzialmente ottimo potrebbe vedere inficiata la suonabilità a causa di un manico sbagliato o non bene aggiustato alla mano del musicista, con la conseguenza di uno strumento scomodo, difficile e faticoso da suonare.

E' vero che il manico dovrebbe rispettare alcuni misure considerate canoniche, ma nessun manuale dice come apportare tutti quegli aggiustamenti più o meno incisivi che lo rendano comodo al punto di potere essere considerato il giusto prolungamento della mano che prende le note. Come pure un aggiustamento del piede del manico comporta quasi sempre una conseguenza nella produzione dei bassi, e l'unico modo è poterlo fare sullo strumento suonato in bianco. Ritoccare uno strumento verniciato è sempre un'operazione estremamente lunga e delicata, che può portare anche a conseguenze impreviste.

Parlo del manico di uno strumento in bianco perché di solito ci si limita a rispettare le misure canoniche, lasciando poi che il musicista si arrangi, trascurando che un decimo di millimetro in più o in meno nello spessore del manico, del piede o del capotasto, siano determinanti nell'uso naturale e comodo di uno strumento. Uno strumento scomodo porta con sé tensione, rigidità di impostazione ed un uso anomalo del sistema muscolare e scheletrico.

In ultimo, ma non meno importante, la cassa di uno strumento suonato in bianco permette aggiustamenti a suon di piccoli colpi di rasiera che permettono di ottimizzare la resa sonora, cosa impossibile da fare su uno strumento già verniciato. Per non parlare poi di fare un ponticello su uno strumento verniciato di fresco, cosa che io lascio volentieri agli ardimentosi liutai che considerano la prova in bianco una perdita di tempo.

Nel metodo di Sacconi che prevede non solo l'uso della forma interna ma anche la filettatura e la sguscia a cassa chiusa, si è avvantaggiati nel poter determinare le proprietà sonore di una cassa armonica, poiché si ha un maggiore controllo sul suono fin dall'aggiustamento degli spessori e delle sgusce, cosa che sarà più agevole ed intuitiva su uno strumento montato in bianco.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio e grazie di questi e di tutti gli altri numerosi e preziosi consigli. Sei stato davvero molto chiaro anche in questo post e ti confermo che la prova in bianco mi sarebbe piaciuta farla ma le considerazioni che avevo espresso qualche messaggio fa mi hanno messo davanti ad un bivio.

Questo bivio prevedeva la possibilità di migliorare lo strumento e metterlo a punto nel miglior modo a me possibile ma in tempi per me decisamente non prevedibili e sicuramente fuori "tempo massimo"; l'alternativa invece era terminare il lavoro, ottenere uno strumento decisamente migliorabile in tutti gli aspetti che hai descritto molto bene ma cogliere la possibilità di farlo suonare, così com'è, a mia figlia prima che finisca l'anno...

Occorre tenere conto che mia figlia non proseguirà lo studio del violino e questo esemplare rimarrà a casa come ricordo di un esperimento.
Un prossimo violino sicuramente "erediterà" un pochino di esperienza, di documentazione e di consapevolezza in più.

A riprova della tirannia del tempo, sto sperimentando che già la sola verniciatura mi si prospetta lunga perchè un conto è essere avvezzi con vernici naturali usate su superfici regolari come spessissimo mi è capitato di fare, ben altro conto è la complessità di forme e linee di un violino... con relativa "leopardatura" sempre in felino agguato...!

Appena ho un qualche risultato faccio qualche foto e la pubblico.

Intanto grazie di tutto, come sempre.
Buona giornata per domani.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da claudio »

Nel mio messaggio precedente ho premesso "libero ognuno nelle proprie scelte"', ho solo colto l'occasione per una riflessione sulla prova in bianco e sulla sua importanza.
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Re: C'è prima qualità e prima qualità...

Messaggio da Fabrizio1 »

Ciao Claudio, il tuo messaggio era chiarissimo e utile come sempre; le riflessioni sono sempre un momento di ampliamento di orizzonte, soprattutto per chi non ha esperienza. Nel frattempo, appena posso, sto continuando a brandire il pennello cercando di non fare macchie troppo vistose...
Grazie e una buona serata.
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