Violino modello Guarneri Del Gesù

Suonare e costruire i violini
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valviolin
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Violino modello Guarneri Del Gesù

Messaggio da valviolin »

Un saluto a tutti.
Sono alle prese col mio quarto strumento. In teoria, vorrei avvicinarmi il più possibile a quello che propongo nelle foto allegate. Ho costruito la forma...e già li ho trovato difficoltà poiche' tavola e fondo sono diversi e fare una dima simmetrica non è possibile. Però ho mediato un pochino e sono soddisfatto.
Probabilmente per avvicinarsi il più possibile alle foto del poster, sarebbe meglio usare il sistema francese della forma esterna.
Io però sto' imparando il sistema Cremonese e non ho intenzione di usarne un altro. Cercherò di avvicinarmi il più possibile alle misure che ci sono all'interno del poster....
Sguscia e filettatura le vorrei fare a cassa chiusa, ma mi sorge il dubbio che così facendo perderei il contatto con gli spessori....o sbaglio?
Come si vede nella foto, ho già incollato le fasce e sto' partendo con le controfasce in salice così come gli zocchetti.
Magari nel proseguo del lavoro aggiorno con delle foto.
Ho deciso anche di limitare al minimo l'uso della carta vetrata poiché dopo tempo e fatica, sto migliorando con l'uso delle rasiere che era uno steep che mi bloccava parecchio.

Ciao Alessandro
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claudio
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Re: Violino modello Guarneri Del Gesù

Messaggio da claudio »

Bel modello, anche discretamente complicato per quello che riguarda le interpretazioni da dargli: intendo dire che se decidi di fare una copia, evidentemente devo anche comprendere le asimmetrie e le irregolarità del violino reale.

Ma dato che qui di copie non ne parliamo per una mia precisa scelta artistica, e anche perché davvero non saprei nemmeno dove iniziare per fare una copia, cerchiamo di tenerci su un piano che privilegi fin dall'inizio una nostra scelta personale.

Normalmente gli strumenti di Guarneri del Gesù mostrano forti irregolarità e asimmetrie non solo nella pianta dello strumento, ma spesso anche nel posizionamento delle effe, questo perché con il metodo della forma interna la precisione del contorno fasce, data anche da come si è lavorato gli zocchetti, le irregolarità più o meno evidente sono inevitabili.

Questo è la peculiarità della forma interna: nessun violino sarà mai uguale ad un altro.

Quindi si sceglierà la metà che si preferisce e che si ritiene più confacente ai propri gusti e si avrà cura di ribaltarla a specchio, producendo così il disegno della forma intera. La cosa migliore sarebbe però quella di ricostruire le regole geometriche della forma disegnandola con le regole che qui abbiamo spiegato nel tutorial usando Geogebra (grazie all'amico Ananasso), in questo modo tutte le irregolarità vengono eliminate, giungendo ad una forma simmetrica e armonica, e quindi anche poco guarneriana.

Infatti lo stile di Guarneri rispecchia molto un modo di procedere piuttosto spiccio, lontano dalla metodicità degli Amati e di Stradivari, ma come già detto non siamo qui a far copie, ma a cercare di comprendere le regole di uno stile.

Il poter disegnare la forma consentirebbe anche di liberarsi dalla schiavitù del poster, che per quanto possa essere accurato, si tratta sempre di una riproduzione tipografica, a sua volta derivata da una immagine fotografica, quindi alle deformazioni dovute allo strumento originale si aggiungerano quelle della riproduzione su carta.

Sguscia e filettatura a cassa chiusa ti permetteranno di avere un migliore controllo dei bordi, della filettatura e della sguscia. Il contatto con gli spessori non lo perderai perché questi vengono determinati nel momento in cui lavorerai sulla tavola armonica e sul fondo, l'unica "incognita" rimane quella della sguscia, ma essendo questa in prossimità del bordo, sarà il bordo medesimo a fare da testimone agli spessori in quel punto. Infatti, se il bordo è di 4mm e la sguscia sarà profonda circa 0.8mm, rimangono ben 3.2mm di legno, tutto il resto è un'operazione di raccordo con il resto delle bombature delle tavole, che per sua natura sottrae qualche decimo di mm di legno senza andare ad inficiare gli spessori. Anzi, per chi non è abituato a lavorare a cassa chiusa, è normale che si produca il contrario, cioè a dire che si producano sgusce poco profonde e poco raccordate così che le tavole non avranno molta libertà di vibrare.

D'altronde non conosco altro metodo per controllare l'effettiva libertà di vibrare delle tavole, se non producendo la sguscia a cassa chiusa, ma come già detto il problema non è assolutamente quello di una perdita di controllo degli spessori.
andante con fuoco
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