L'importanza del nome

Suonare e costruire i violini
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BlueTango
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L'importanza del nome

Messaggio da BlueTango »

Buongiorno

Sono alla ricerca di un nuovo violino e come è naturale,soprattutto in questo momento,sto cercando di trovare il miglior rapporto qualità/prezzo.

Gli strumenti che sono economicamente più vantaggiosi sono quelli dei liutai giovani e di quelli non giovani ma il cui nome non è decollato o semplicemente perchè scelgono di non chiedere troppo (molto rari,ma ci sono). E poi ci sono liutai che sparano più o meno giustamente prezzi da automobile per i loro strumenti,ma che poi vengono venduti nelle casa d'asta alla metà del prezzo da loro richiesto.

Ora il musicista dovrebbe per prima cosa valutare il suono,la comodità ecc ma non nascondo che un pensiero all'investimento lo faccio,non vorrei trovarmi con uno strumento difficilmente rivendibile o rivendibile con una forte svalutazione. Non compro con l'intento di rivendere ma non si sa mai nella vita. Inoltre mi preoccupa l'assistenza futura,trovarmi con uno strumento il cui liutaio poi dovesse sparire dalla circolazione non mi lascia sereno

E proprio riguardo al suono ho provato buoni e mediocri strumenti e purtroppo il prezzo non sempre rispecchia la qualità sonora. Purtroppo ottimi strumenti non mi sono ancora capitati. Insomma è un bel casino

Qualche consiglio per favore?
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claudio
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Re: L'importanza del nome

Messaggio da claudio »

La scelta di un nuovo violino non è mai cosa facile, io partirei in ogni caso dall'avere le idee sufficientemente chiare su ciò che si vuole. Le tue idee sono chiare? i consigli si danno sul suono e su quello che si è capaci di fare, non sugli investimenti.
andante con fuoco
BlueTango
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Re: L'importanza del nome

Messaggio da BlueTango »

Le mie idee sono molto chiare. Cerco un suono caldo, dolce, elegante, con una prima corda ben strutturata e suadente, cosa che fatico a trovare. La potenza è relativa, non ho ancora trovato un violino moderno che non abbia sufficiente potenza. Anzi spesso trovo strumenti i cui costruttori si sono concentrati fin troppo su quello, tralasciando il resto. Poi a parole è difficile spiegare un suono.
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claudio
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Re: L'importanza del nome

Messaggio da claudio »

Come giustamente fai capire, il problema non è farlo suonare forte un violino, ma è farlo suonare bene, e questo dipende dal liutaio che lo ha costruito e dal musicista che lo suona. Il suono è difficile da spiegare, eppure bisogna tentare di farlo perché è importante capire le idee del musicista sul suono e anche di ciò che il musicista fa per ottenerlo.

Succede abbastanza frequentemente che uno stesso violino da me costruito, che a prescindere dalle sue buone caratteristiche timbriche e dinamiche, esprima suoni completamente diversi a seconda di chi lo suona.

E' per questo motivo che da molti anni ho preso l'abitudine di costruire lo strumento a partire dai bisogni e dalle aspettative di chi lo andrà a suonare. Far visita ai liutai andando alla ricerca dello strumento giusto, in specie se per ragioni economiche si sceglie uno strumento di nuova costruzione, è un po' come una lotteria.

Benintenso, è importante conoscere i liutai e il loro lavoro, ma è appunto il "conoscere" che dovrebbe orientare una scelta da parte del musicista. Esistono strumenti che appena presi in mano esprimono un suono piuttosto limitato e poco attraente dal punto di vista timbrico, ma che saputo sollecitare può iniziare ad aprirsi e far capire che possiede ottime potenzialità. Questo di norma accade entro la prima mezz'ora della prova, se invece lo strumento nonostante gli sforzi e le sollecitazioni tende a rimanere "fermo" è già un segnale negativo, ma ci sono anche altri elementi da considerare: lo strumento è ben montato? è stato bene messo a punto? potrebbe suonare meglio cambiando tipo di corde?

E' quindi normale che un musicista si aspetti di trovare uno strumento che vada incontro alle sue esigenze, ma pochi musicisti sono purtroppo capaci di capire le reali potenzialità di uno strumento. Questo accade perché, generalmente parlando, l'orecchio del musicista è abituato ad un tipo di suono da cui difficilmente riesce a staccarsi, questo non è necessariamente un problema, ma potrebbe diventarlo nel caso in cui il musicista stesso possiede una tecnica non molto evoluta.

Io parto sempre dal presupposto che un buon musicista se ha qualcosa da dire, può farlo su qualsiasi strumento, un buon strumento è il giusto e necessario coronamento che permetterà un'espressione musicale ancora più ampia e completa.

Nella mia esperienza ho avuto un discreto numero di musicisti che con un mio strumento appena costruito hanno affrontato con successo audizioni e concerti, fortunatamente la caratteristica dei miei strumenti è quella di avere un suono "fatto" fin da subito, e non solo di mantenerlo nel tempo, ma anche di vederlo migliorare costantemente dietro le buone sollecitazioni del musicista. Nessuno può dire che i miei strumenti suonino male, ma può bene accadere che questi possano non piacere a tutti, il suono del violino e quello del musicista sono una cosa soggettiva.

Nella mia pratica professionale è importante quindi che il musicista provi qualche mio strumento, così per capire subito se la tipologia del suono può essergli adatta, se questa prima prova condotta con strumenti "freschi" o che stanno già suonando da anni è positiva, procedo ad una prima progettazione dello strumento onde tagliarlo su misura di chi lo andrà a suonare.

Non si tratta solo di scegliere un legno o il colore della vernice, ma soprattutto di adottare le giuste soluzioni costruttive che andranno nella direzione delle esigenze del musicista, e qui le parole e le prove del suono sono fattori importantissimi perché devo capire se egli ha bisogno di uno strumento dove è prevalente l'aspetto della prontezza o quello del canto, e di tutti quegli aspetti costruttivi che andranno a facilitargli la vita, piuttosto che a complicargliela, consentendogli di attingere con facilità alla tavolozza dei colori del suono di cui ha bisogno.

E' per questa ragione che il musicista che aspetta un mio strumento non è vincolato al suo acquisto finché non avrà superato la prova finale, non c'è nessuna valida ragione per cui un musicista vada in giro per il mondo insoddisfatto di un mio strumento.

In genere quando i musicisti si rivolgono ai commercianti di strumenti, ne provano un certo numero finché non scocca la famosa scintilla, per cui la scelta a quel punto è fatta. Ma è appunto un giocare alla lotteria, per questo motivo io che sono un costruttore di strumenti moderni ho scelto di "costruire" il suono a partire dal rapporto che riesco ad impostare con il musicista, sono le sue idee e la mia capacità di capirle a guidare la mia mano.

Oltretutto un buon strumento di nuova costruzione non basta che superi la prova finale, ma deve anche essere seguito negli anni con le necessarie messe a punto periodiche che consentano di esprimere al meglio il focus del suono e così di consentirgli di evolversi. Cosa non facile perché la messa a punto di uno strumento richiede anche questa non solo una preparazione adeguata, ma anche capacità di comprensione dell'aura musicale del musicista, altrimenti si rischia anche qui di andare a caso con il risultato di strumenti poco equilibrati e poco piacevoli da suonare.
andante con fuoco
BlueTango
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Re: L'importanza del nome

Messaggio da BlueTango »

Quello che dici è interessante e lodevole, cercherò un liutaio che si avvicini al tuo modo di vedere le cose, grazie
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claudio
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Re: L'importanza del nome

Messaggio da claudio »

Se hai modo considera anche di venire a trovarmi, non è detto che trovi il violino della vita, ma qualche elemento in più lo avresti sicuramente. Buon lavoro.
andante con fuoco
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