Lezioni in presenza

Dedicato a chi si avvicina per la prima volta agli strumenti ad arco.
ladyviolin
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Lezioni in presenza

Messaggio da ladyviolin »

Buonasera a tutti, ho iniziato a suonare il violino da 4 mesi con un maestro in presenza (una lezione a settimana di 45 minuti) e, a volte, ho riscontrato problemi. Considerate che ho 35 anni e quindi non è semplice da adulti approcciarsi ad un strumento così tanto complesso.
Noto che il maestro approccia un metodo che si applica molto ai bambini. Effettivamente nella scuola ha quasi tutti bambini, ad eccezione di me e un'altra signora.
Nell'ultima lezione, il maestro, forse stanco, di sentirmi stonare, mi ha detto di iniziare a studiare con l'accordatore.
È normale stonare ancora dopo 4 mesi di lezioni?
In questo mese ho studiato con l'accordatore e con tanta pazienza mi sono resa conto degli errori che facevo e che sto cercando di migliorare.
Sempre in questo mese ho approcciato alcune lezioni con un maestro online e mi sono trovata molto in sintonia, peccato i vari problemi della connessione e della distanza, che, secondo me, si sente molto, soprattutto per il mio livello.
Mi ha dato molti consigli, soprattutto per migliorare la posizione delle dita e come cercare di velocizzare, assegnandomi esercizi specifici.
So che la maggior parte del lavoro devo sempre farlo io, ma, secondo voi, devo ricominciare con il maestro in presenza ed eventualmente esponendo i miei problemi e cercando di risolverli insieme a lui?
Un caro saluto a tutti.
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claudio
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da claudio »

A parziale tua consolazione, devi sapere che anche nel mondo professionale esistono violinisti che sono stonati, e che non miglioreranno mai. Per quanto riguarda invece il ritmo, come te la cavi? L'intonazione è un aspetto che va curato sempre, di solito sono necessari anni per arrivare a qualcosa di decente, ma se l'allievo è dotato le sue buone qualità le mostra subito.
Mi sembra anche di capire che tu non ti senta molto compresa dal tuo attuale insegnante, sarebbe bene parlarne con lui per possibili soluzioni, in ogni caso un buon rapporto allievo/insegnante è sempre dimostrato dal fatto che l'allievo se si applica in modo corretto, non può che migliorare con il tempo.
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ladyviolin
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da ladyviolin »

Non è una parziale, ma davvero un'ottima consolazione. :D
Non ho problemi di ritmo perché provengo da un passato come flautista (da giovane e per alcuni anni) e quindi per la lettura musicale e tempo non ho problemi.
Con il violino sono arrivata al quarto dito in prima posizione e sto cercando di migliorare elasticità.
Studio un'ora al giorno, se riesco anche due.
Non miro sicuramente a diventare una grande violinista, ma a poter suonare dei brani di musica classica in modo dignitoso. :D
Il tutto però è demotivante e, a volte, quando uscivo da lezione avevo l'impulso di abbandonare.
Grazie per le dritte e, alla prossima occasione, cercherò di parlarci. Certamente non vorrei abbandonare, ma se non sono portata, me ne farò una ragione :D
enzoviol
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da enzoviol »

Buonasera Ladyviolin
L'intonazione sul violino è un problema enorme.
Bisogna sempre ricordare che l'intonazione perfetta è sì, da ricercarsi, ma impossibile da raggiungere.
E come dice Claudio, anche i professionisti stonano; magari un pò meno :roll:
Ed infatti bisogna cercare di stonare il meno possibile :lol:
Cioè premere la corda il più vicino possibile al punto di intonazione "teorico".
Nella pratica è impossibile, visto che il "punto teorico" è appunto un punto e quindi di una piccolezza che tende all'infinito.
Ed essendo così piccolo è impossibile centrarlo con una superficie "enorme", in confronto al quel punto, del polpastrello.
Qunidi quando stono devo essere rapidissimo ad aggiustare la nota appena mi accorgo della stonatura.
Mi permetto di darti qualche consiglio.
La prima cosa da curare è la postura della mano sinistra che deve rimanere sempre la stessa sulle quattro corde (ed è per questo che sicuramente il tuo Maestro ti avrà insegnato di spingere verso l'interno il gomito sinistro man mano che ti sposti verso la quarta corda).
Poi fare esercizi di caduta, levata e spostamenti laterali e longitudinali (cromatismi) delle dita per sviluppare e armonizzare i muscoli adibiti ad quei movimenti.
Invece dell'accordatore, che, se non erro (io non l'ho mai usato) verifica le note con accordatura temperata mentre noi utilizziamo l'intonazione naturale, bisogna sviluppare quello strumento straordinario che è il nostro orecchio.
E' molto semplice: accordare bene il violino e utilizzare le corde vuote per controllare l'intonazione.
E' basilare come studio.
Naturalmente lo si può fare con un numero molto limitato di diesis o bemolli in chiave ma essendo agli inizi :D
C'è il problema dell'intonazione di una stessa nota con due diverse corde vuote: per esempio il mi primo dito corda re in prima posizione cambierà a seconda che lo intoni con il sol vuoto o il la vuoto. Con l'esperienza e la conoscenza della teoria musicale supererai anche questo problema.
Buono studio
ladyviolin
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da ladyviolin »

Ciao Enzo, capisco il tuo discorso sull'orecchio, ma provando con l'accordatore mi sono resa conto degli errori immensi che facevo. Sto cercando di abituare l'orecchio provando con le note crescenti senza guardare l'accordatore e poi quando discendo verifico con l'accordatore se ho fatto bene.
Mi rendo conto che non ho un buon orecchio, ma spero via via di allenarlo. È un lavoro molto difficile, ma ogni giorno dedico mezz'ora solo a questo tipo di allenamento e poi allo studio dei brani che mi ha assegnato.
Non conosco la differenza tra accordatura temperata e intonazione naturale, ho semplicemente dato per scontato che quando è verde sull'accordatore sono a posto, mi sono fidata senza pensarci.
Non conosco neanche il problema dell'intonazione di una stessa nota, probabilmente, sono ancora all'inizio e il maestro ha paura di spaventarmi dicendo tutte queste cose? :mrgreen:
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claudio
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da claudio »

Ladyviolin, leggo quasi con sgomento che dopo appena 4 mesi sei già al quarto dito? Rimango stupito perché di solito il processo è molto più lento, anche se la tendenza attuale dell'insegnamento è quella di usare il prima possibile tutte le dita e poi correggere l'intonazione in un secondo tempo.
Io, ad esempio, iniziavo lo studio usando il dito successivo, solo se l'uso del precedente fosse stato soddisfacente, altrimenti gli errori si accumulano e si fa un gran casino.

Ad esempio, con primo dito io facevo lunghi esercizi per acquisire la nota giusta, non ho mai studiato con l'accordatore perché il giusto "metro" te lo dovresti fare tu con il tuo orecchio. Oltretutto si possono fare buoni esercizi anche con un dito solo al fine di studiarne bene tutte le possibilità, tenendo anche conto che lo stesso dito può prendere i semitoni e quindi aiutarti a realizzare la giusta dimensione della nota. L'accordatore dovrebbe valere solo per intonare il La a 440Hz, quindi l'accordatura del violino dovrebbe essere fatta cercando le giuste quinte. Sapere intonare il violino alla ricerca delle giuste quinte aiuta moltissimo a fare l'orecchio. Perché l'orecchio, tranne casi disperati irrisolvibili, non nasce "imparato", ma deve essere capire a cosa relazionarsi, le quinte aiutano sempre moltissimo a questo scopo.
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da ladyviolin »

Buonasera Claudio, si, effettivamente mi sento di correre dietro all'insegnante e di fare una grossa fatica a raggiungerlo.
Quando sono a casa, scompongo i problemi e mi esercito risolvendone uno per volta.
Con l'accordatore ho ricominciato da zero, nota per nota cercando di capire dove sbaglio.
L'insegnante mi ha detto di trovare la posizione con l'accordatore, memorizzare il suono e ripeterlo senza guardare la tastiera.
Scorrendo sul forum, ho già letto che non è una buona norma studiare con l'accordatore. Alla prossima lezione, chiederò se è meglio abbandonarne l'uso. Per il momento, opterò per lasciarlo solo nelle scale di riscaldamento, perché il "metro" di cui parli non riesco ancora a sentirlo, solo qualche nota mi è chiara, per il resto brancolo nel buio.
Cercherò anche di provare gli accorgimenti che ci sono nel forum per l'accordatura senza strumenti elettronici. Prima o poi ci riuscirò.
Non so se sto per dire una baggianata, ma ho notato che si può spacchettare il suono che si sente nella mente (provengo da un orientamento matematico e quindi devo sempre trovare qualcosa di tangibile nel violino). Di base, per la stessa corda, è uguale e poi cambia la parte centrale per ogni tono o semitono.
Qualcun'altro ha notato questa cosa o è soltanto qualcosa che mi sto creando io nella mente?
E il suono con la nota intonata è pieno, pulito e costante per tutta l'arcata.
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claudio
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da claudio »

Nel violino, a differenza di un pianoforte, il suono lo devi produrre tu, questa anche è una delle prerogative che rendono questo strumento unico nel suo genere. Se la produzione del suono non è ottimale, come si può pensare di suonare intonati? Pensa che a livelli molto superiori accade abbastanza regolarmente che gli insegnanti "costringano" gli allievi alle corde vuote per lunghi mesi. Nel caso degli allievi dei corsi di base il discorso non cambia: prima di tutto si pensa al suono, quindi corde vuote, quando poi si sarà raggiunta un'abilità sufficiente che consenta un suono uniforme e senza alcun tremolio, si passa a mettere il primo dito.

E' evidente che gli esercizi a corde vuote sono fondamentali per definire una buona tecnica dell'arco seguita da una posizione ottimale del corpo dell'allievo.

Non so cosa tu intenda per "spacchettare" il suono, ma credo che la mentalità matematica se da una parte può aiutare a capire il funzionamento delle note e le basi del ritmo, dall'altra non credo possa essere di grande aiuto nella ricerca di una buona intonazione. Gli esercizi a corde vuote servono non solo per perfezionare la tecnica dell'arco e quindi del suono, ma anche per stabilire una base del suono e quindi a percepire fin dall'inizio una dimensione degli intervalli. Agli inizi può essere dura perché pensare a produrre un buon suono e rimanere intonati non è mai facile, ma con il giusto esercizio a poco a poco le porte luminose di Orione si spalancano più o meno per tutti, e quando accade è una bella cosa.

P.S.
Anche i consigli di Enzoviol sono ottimi e sono da prendere in giusta considerazione.
andante con fuoco
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Re: Lezioni in presenza

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Si, certamente, seguirò i consigli di entrambi, partendo dalle corde vuote.
Un consiglio, avete mai provato a registrare una nota, anche di corda vuota e ascoltarla in continuazione? In modo tale da abituare l'orecchio anche quando sono, per esempio, in treno. Potrebbe avere un giovamento o sarebbe soltanto un lavoro inutile?
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claudio
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da claudio »

La nota dovrebbe essere prodotta da sé stessi sul proprio strumento, dal vivo. Ogni succedaneo non solo è inutile, ma potrebbe anche essere controproducente perché si tratterebbe di una riproduzione, ed il violino si impara da sé stessi e su sé stessi, è cosa non trasferibile.
Ricordo una massima che recita pressapocco così "una nota prodotta all'infinito genera silenzio".
Quello che ci rende molto diversi dai bambini è che si tende sempre a pensare troppo.
Buon lavoro.
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da enzoviol »

Buongiorno Ladyviolin
Come Claudio anch'io ho cominciato a studiare partendo dalle corde vuote.
Per intenderci ho cominciato con la Tecnica fondamentale del violino di Alberto Curci.
All'inizio, per quasi tutti, lo studio del violino abbisogna di una grande pazienza perché la regola di base è quella di proseguire soltanto quando si sono raggiunti risultati soddisfacenti in quello che si sta studiando come ha già ben esposto Claudio.
Non la perfezione!
Se su 10 volte un passo viene 8 volte in modo soddisfacente è già è un gran risultato.
Si cercherà sempre di migliorare, certamente, ma ti assicuro, 10 su 10 è impossibile.

Riconoscere le note è, naturalmente, la condizione necessaria per suonare qualsiasi strumento ma soprattutto uno strumento ad arco.
C'è chi nasce con il cosiddetto orecchio assoluto e chi invece non riconoscerà mai una nota.
E' un dono naturale che comunque va coltivato.
Ai miei tempi non c'era l'accordatore e si faceva un anno di teoria e solfeggio prima di prendere in mano uno strumento e in quell'anno si faceva anche il dettato melodico che, se sai cos'è, capirai quanto è basilare. Ma ero anche un bambino con tempo a disposizione.
Con in mano lo strumento era l'insegnante che, quando stonavo, mi diceva se la nota era calante o crescente e mi guidava verso la giusta intonazione con l'aiuto delle corde vuote.
E col tempo, neanche tanto, ho imparato a riconoscere il nome che le note mi "cantavano" (sono fortunato perchè ho quello che chiamano "orecchio assoluto" che sarebbe meglio chiamare relativo...ma è un discorso a parte)
Ascoltare una nota lunga come hai esposto tu non so se possa aiutare o meno.
Se hai un pianoforte potresti divertirti a suonare una nota e vedere se riesci a riconoscerla; educare, cioè, l'orecchio a riconoscere le note.
E' un pò come il dettato melodico di cui ho scritto sopra; più semplice ma ugualmente efficace.
Anche l'uso, che hai descritto, che fai dell'accordatore mi sembra ottimo (ma sarebbe meglio che fosse l'insegnante a dire cosa e come si sta sbagliando), come ottimo è l'esercizio delle quinte descritto da Claudio.
Se poi ogni giorno dedichi mezz'ora all'intonazione i progressi ci saranno di sicuro.
Buon violino :)
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da ladyviolin »

Vi ringrazio entrambi per le risposte e hai ragione Claudio, sto pensando troppo. :D
Non ho un pianoforte a casa, ma potrei provare a scuola di musica la prossima settimana.
Sono totalmente a digiuno di pianoforte, ma nel weekend cercherò di imparare qualcosa di base guardando qualche video su YouTube.
Non ho mai fatto dettato melodico, mi impegnerò anche in questo. D'altronde, tutto quello che può essermi di aiuto, lo farò senza problemi.
Scusatemi per le domande a volte sciocche, ma quando parlate di quinte, intendete la risposta di Jacobus qui viewtopic.php?t=6545? Sono al primo volume di tecnica fondamentale di Curci e non le ho trattate.
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da claudio »

Il violino è accordato per quinte, normalmente l'allievo alle prime armi deve per forza affidarsi all'insegnante o ad un accordatore più o meno elettronico, ma rimane fondamentale che l'allievo sviluppi la capacità di accordare il suo strumento prima che sia possibile, questo lo renderà da subito indipendente da qualsiasi aiuto esterno. Ciò che aiuta l'allievo ad imparare l'accordatura del violino ed anche lo studio successivo dello strumento, è l'esempio offerto dall'insegnante: osservando e ascoltando il modo in cui l'insegnante accorda lo strumento l'allievo sarà portato ad emulare il suo esempio. Lo studio del violino funziona così da sempre, e vale sia per le operazioni basiche dell'accordatura, quanto nello studio avanzato della letteratura violinistica.

Ricordo che l'accordatore elettronico, per quanto preciso, non offrirà mai quinte perfette: solo chi suona il violino arriva alle quinte giuste.
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da ladyviolin »

Le prime lezioni, l'insegnante mi accordava il violino e lo faceva con l'accordatore o con il pianoforte o con il suo violino. Ora, ogni tanto, glielo faccio controllare se sento qualcosa di strano sullo strumento ( per esempio quando fa un rumore turbolento e non capisco da cosa possa dipendere) e lui mi controlla se è accordato.
Non mi ha insegnato altre modalità oltre a quelle di utilizzare l'accordatore.
La prossima volta, presterò più attenzione nella sua accordatura.
Grazie per il chiarimento.
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Re: Lezioni in presenza

Messaggio da claudio »

Anche a me nessuno ha insegnato ad accordare per quinte, è che stando con l'insegnante ad un certo punto l'allievo impara. Semmai, puoi chiedere all'insegnante di soffermarsi di più sull'accordatura e porre maggiormente l'accento sul suono "giusto", e magari puoi provare a farlo anche tu. Riassumendo: si accorda prima il La a 440 Hz, poi si vanno ad accordare le altre corde, che nel violino hanno un intervallo di quinta. Cioè a dire che dopo avere accordato il La (seconda corda), suonando il bicordo La e Re, si agisce sul pirolo del Re fino a trovare l'altezza giusta. E questo vale per le altre corde.

Di solito si lascia il bicordo La e Mi per ultimo, che è la quinta un poco più impegnativa da trovare, quindi si procede ad un ulteriore controllo delle quinte su tutte le corde apportando se necessario le piccole correzioni e si può iniziare a studiare.

Quindi, una volta accordato il La, non importa se con il pianoforte, con il diapason o un accordatore, tutto il resto viene fatto ad orecchio.
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