14 giugno 2005
Nonostante che il Quartetto Italiano rimanga tuttora uno dei maggiori complessi musicali di riferimento, in rete non esisteva un sito che dedicasse loro la giusta attenzione. Grazie all’interesse di Enrico Baraldi e Renato Negri, nonchè alla indispensabile collaborazione di Guido Alberto Borciani (fratello di Paolo Borciani, primo violino del Quartetto Italiano) è nato www.quartettoitaliano.com . Il sito si schiude davanti ai nostri occhi rivelando una notevole raccolta di informazioni, documenti fotografici e sonori, che faranno sicuramente la gioia degli appassionati.Il sito si presenta con una grafica sobria e di agevole lettura e dopo una breve presentazione, possiamo apprendere tra le altre cose alcune utili informazioni dal punto di vista liutario. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il Quartetto Italiano privilegiò l’uso di corde in metallo “Spirocore” dell’austriaca Thomastik. Una caratteristica questa che fa storcere il naso ai puristi del suono, ma che consentiva al famoso quartetto una intonazione perfetta, altrimenti impossibile con altri tipi di corde. Eppure, una volta mi disse Piero Farulli, il suono non era affatto così male, le registrazioni parlano chiaro. Ciò, unito al fatto che il Quartetto si esibiva su Strumenti sicuramente eccellenti (Villaume, De Comble, Sderci, Capicchioni), ma piuttosto distanti da nomi altisonanti come Stradivari o Guarneri, fa capire come il suono sia un qualcosa che trova espressione prima di tutto nell’anima dell’esecutore/interprete. Se ciò non dovesse bastare, nel sito è riportato che il Quartetto Italiano ha dato circa 3000 concerti in tutto il mondo, negli anni dal 1945 al 1980. Il Quartetto Italiano dava molto importanza all’espressione della propria sonorità curando nei minimi particolari quello che può essere definito il “fronte sonoro” offerto da un gruppo cameristico, disponendo i componenti in due diagonali: violino primo/violoncello, violino secondo/viola. Questo assicurava una resa sonora pressoche perfetta, con la giusta profondità, tridimensionalità e ottima resa dei toni medi. Chi può dire oggi di offrire qualcosa di meglio?
Per il resto vi rimando al sito www.quartettoitaliano.com, mi sia quindi consentito di ringraziare sentitamente i realizzatori e i collaboratori ed in particolare all’amico Enrico Baraldi.