Il posto della musica in Italia, cerimonia od orchestra?
Il posto della musica in Italia, cerimonia od orchestra?
Che ne dite dello spirito di iniziativa di questi musicisti?
http://cgi.ebay.it/Violino-e-Violoncell ... dZViewItem
Volevo riflettere con tutti, e in particolare con chi il musicista lo fa di professione, sul posto che occupa la musica nel nostro paese a cominciare dall'insegnamento nelle scuole.
Io getto il sasso poi...
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Volevo riflettere con tutti, e in particolare con chi il musicista lo fa di professione, sul posto che occupa la musica nel nostro paese a cominciare dall'insegnamento nelle scuole.
Io getto il sasso poi...
L'abilità non è richiesta, tutto ciò che è richiesto è perseveranza e applicazione!
Paganini a Camillo Sivori
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Bhe, io ho fatto la stessa cosa venti anni fa (portando le proposte a mano nelle case degli sposi, perché e-bay no esisteva :-p ), e grazie ai matrimoni mi sono pagato molte corde, qualche libro e magari una o due reincrinature, se non altro.
Per il resto, il fatto é che la musica occupa il posto che trova, ed a secondo del genere e del periodo ha piu o meno spazio. Purtroppo non ha senso forzare le cose, devono essere i musicisti ad adattarsi alla realtá, e non viceversa.
Per il resto, il fatto é che la musica occupa il posto che trova, ed a secondo del genere e del periodo ha piu o meno spazio. Purtroppo non ha senso forzare le cose, devono essere i musicisti ad adattarsi alla realtá, e non viceversa.
- neuma
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Quando ti rendi conto che la qualità conta relativamente, allora ti butti sulla commercialità più bieca.
Il trio con cui normalmente faccio matrimoni (e qaulche volta persino funerali, pensa te...) è costitituito da colleghi, pure loro diplomati e con esperienze di vario repertorio abbastanza ampie, ma tentiamo di trovare un accettabile punto di contatto fra qualità e commercialità.
Purtroppo un discorso è la posizione artistica, altro è quella lavorativa... agli inizi mi facevo dei problemi, ora preferisco ragionare così: qualunque cosa io decida di fare, cercherò di non farlo coi piedi. Un po' di senso artistico si può mettere in qualunque settore.
Questo a parte, il fatto di svolgere un lavoro per ricavarne qualcosa da riconvertire in altro contesto un po' più serio, penso non sia opinabile... e se poi gli sposi sono contenti, meglio ancora, no?
Il trio con cui normalmente faccio matrimoni (e qaulche volta persino funerali, pensa te...) è costitituito da colleghi, pure loro diplomati e con esperienze di vario repertorio abbastanza ampie, ma tentiamo di trovare un accettabile punto di contatto fra qualità e commercialità.
Purtroppo un discorso è la posizione artistica, altro è quella lavorativa... agli inizi mi facevo dei problemi, ora preferisco ragionare così: qualunque cosa io decida di fare, cercherò di non farlo coi piedi. Un po' di senso artistico si può mettere in qualunque settore.
Questo a parte, il fatto di svolgere un lavoro per ricavarne qualcosa da riconvertire in altro contesto un po' più serio, penso non sia opinabile... e se poi gli sposi sono contenti, meglio ancora, no?
Ultima modifica di neuma il lunedì 5 febbraio 2007, 21:20, modificato 1 volta in totale.
Per me qualsiasi musicista che si prodighi per vivere di musica è già di per se lodevole, il biasimo va piuttosto alla scarsa considerazione che si da alla musica nello specifico e alle discipline che io definisco dell'animo e non produttive in senso materialistico.
Se poi pensiamo che un tempo la musica era fra quelle discipline che insieme all'astronomia, alla geometria e all'artimetica costituivano il vertice dell'insegnamento universitario medievale (quadrivio), allora forse ci si convince che qualcosa strada facendo ce la siamo persa.
Se poi pensiamo che un tempo la musica era fra quelle discipline che insieme all'astronomia, alla geometria e all'artimetica costituivano il vertice dell'insegnamento universitario medievale (quadrivio), allora forse ci si convince che qualcosa strada facendo ce la siamo persa.
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Paganini a Camillo Sivori
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- Giva
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concordo in pieno con entrambi...
la cosa "brutta" è che uno studia 10 anni per poi andare a fare magari l'estetista (conosco una brava violoncellista che l'ha fatto) perchè non ci sono "le possibilità per tutti", mentre in giro c'è gente al limite dell'analfabetismo che fa i miliardi perchè corre veloce dietro ad un palla... è un pò triste.
la cosa "brutta" è che uno studia 10 anni per poi andare a fare magari l'estetista (conosco una brava violoncellista che l'ha fatto) perchè non ci sono "le possibilità per tutti", mentre in giro c'è gente al limite dell'analfabetismo che fa i miliardi perchè corre veloce dietro ad un palla... è un pò triste.
"Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte"
- neuma
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Beh... io, dopo 14 anni di conservatorio fra diploma e corsi di perfezionamento, ora faccio il tecnico informatico.Giva ha scritto:concordo in pieno con entrambi...
la cosa "brutta" è che uno studia 10 anni per poi andare a fare magari l'estetista (conosco una brava violoncellista che l'ha fatto)
Però non è una cosa così infame, in fondo: se hai "le spalle coperte" da un altro lavoro sei più libero di suonare quello che vuoi senza dover pianificare ogni tua scelta artistica in base alla vendibilità del repertorio (preferisco farmi sei mesi solo di prove per metter su un repertorio di musica antica poco eseguita e scoprire che viene apprezzata non solo dal pubblico specializzato ma anche da chi entra in sala quasi per caso, piuttosto che fare sei mesi in giro con l'orchestra a suonare arie d'opera messe lì senza tanto filo logico stile cd di compilation comprato in edicola, come facevo prima)
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riferendomi a quello che diceva Giva, é triste vedere gente che fa i miliardi a rincorrere un pallone, ma é altrettanto triste sentire gente che fa i miliardi cantando stonata (non faccio nomi per carità di patria ); poi, magari, impara un pò a cantare e non la vuole più nessuno.
E' importante far bene quello che si fa, per quanto non sia il massimo che si possa desiderare, solo così uno può avere rispetto di sè stesso!
E' importante far bene quello che si fa, per quanto non sia il massimo che si possa desiderare, solo così uno può avere rispetto di sè stesso!
- Giva
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sono tecnico informatico, spero presto ingegnere (non ne posso più ) informatico e avrei voluto prendere una strada come la tua quando ero ancora in tempo...neuma ha scritto:Beh... io, dopo 14 anni di conservatorio fra diploma e corsi di perfezionamento, ora faccio il tecnico informatico.Giva ha scritto:concordo in pieno con entrambi...
la cosa "brutta" è che uno studia 10 anni per poi andare a fare magari l'estetista (conosco una brava violoncellista che l'ha fatto)
Però non è una cosa così infame, in fondo: se hai "le spalle coperte" da un altro lavoro sei più libero di suonare quello che vuoi senza dover pianificare ogni tua scelta artistica in base alla vendibilità del repertorio (preferisco farmi sei mesi solo di prove per metter su un repertorio di musica antica poco eseguita e scoprire che viene apprezzata non solo dal pubblico specializzato ma anche da chi entra in sala quasi per caso, piuttosto che fare sei mesi in giro con l'orchestra a suonare arie d'opera messe lì senza tanto filo logico stile cd di compilation comprato in edicola, come facevo prima)
ironia della sorte...
"Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte"
io per fortuna sono arrivato dopo molti anni ad insegnare in Conservatorio e vi confesso che è stata molto dura.
Ma poter vivere di musica è una cosa stupenda ed impagabile.
Certo che se vedi il tuo ex compagno di liceo, che è arrivato ad un risicato 36 e non è neanche riuscito a laurearsi in Scienze Politiche (laurea che in molti atenei non si nega a nessuno!), che ora gira in Mercedes SUV solo perchè il paparino imprenditore gli ha lasciato l'azienda...fa leggermenti girare i cosiddetti, specie considerando il pesantissimo e difficilissimo percorso di studi e lavorativo che come musicista ho dovuto subire!
Ma di storture il mondo (e soprattutto l'Italia) è pieno! In Italia le orchestre riconosciute come Enti e Fondazioni sono meno di dieci (e un certo Brunetta diceva che sono inutili!), in Germania sono più di 100! la Spagna come paese emergente ci ha già superato da tempo dal punto di vista musicale (hanno aperto 80 auditorium in tre anni!).
In Italia trovar lavoro come musicista è estremamente difficile (e ancor troppo clientelare!). E la considerazione della gente comune verso il musicista è meno di nulla, perchè hai considerazione solo se vai a San Remo o se appari al Grande Fratello, se sei bravo o sei una scarpa come musicista non conta nulla, visto che la gente comune non è neanche in grado di percepire se sai suonare bene oppure no.
Sarebbe ora che chi sta al timone della barca Italia CAMBIASSE ROTTA!
Scusate lo sfogo.
Ma poter vivere di musica è una cosa stupenda ed impagabile.
Certo che se vedi il tuo ex compagno di liceo, che è arrivato ad un risicato 36 e non è neanche riuscito a laurearsi in Scienze Politiche (laurea che in molti atenei non si nega a nessuno!), che ora gira in Mercedes SUV solo perchè il paparino imprenditore gli ha lasciato l'azienda...fa leggermenti girare i cosiddetti, specie considerando il pesantissimo e difficilissimo percorso di studi e lavorativo che come musicista ho dovuto subire!
Ma di storture il mondo (e soprattutto l'Italia) è pieno! In Italia le orchestre riconosciute come Enti e Fondazioni sono meno di dieci (e un certo Brunetta diceva che sono inutili!), in Germania sono più di 100! la Spagna come paese emergente ci ha già superato da tempo dal punto di vista musicale (hanno aperto 80 auditorium in tre anni!).
In Italia trovar lavoro come musicista è estremamente difficile (e ancor troppo clientelare!). E la considerazione della gente comune verso il musicista è meno di nulla, perchè hai considerazione solo se vai a San Remo o se appari al Grande Fratello, se sei bravo o sei una scarpa come musicista non conta nulla, visto che la gente comune non è neanche in grado di percepire se sai suonare bene oppure no.
Sarebbe ora che chi sta al timone della barca Italia CAMBIASSE ROTTA!
Scusate lo sfogo.
Andrea, io ti capisco benissimo, ma il problema qui é differente.
Spero che il discorso non diventi una bagarre dopo la mia affermazione, anche perché non cambierebbe nulla.
Da sempre é solo il pubblico a decretare cosa deve andare avanti, e cosa é destinato a sparire. Certo, puoi cercare di educare il pubblico, ma se alla fine dei conti la gente preferisce il grande fratello ad un concerto sinfonico, abbiamo poco da lamentarci.
Il problema é anche che cercare di "imporre" la musica classica ha avuto effetti deleteri. In particolare, la musica contemporanea, gia difficile per gli addetti ai lavori, é stata digerita malissimo dalla gente comune, che ha etichettato tutto come "snob e noioso".
Inoltre, l'aura di superioritá e distacco propria delle grandi orchestre, e lo snobismo di un certo tipo di pubblico, hanno aggravato la situazione.
Forse se in italia esistesse una passione che proviene "dal basso" avremmo avuto altri risultati, ma provare ad "imporla" dall'alto, secondo me, non porta nulla di buono.
Spero che il discorso non diventi una bagarre dopo la mia affermazione, anche perché non cambierebbe nulla.
Da sempre é solo il pubblico a decretare cosa deve andare avanti, e cosa é destinato a sparire. Certo, puoi cercare di educare il pubblico, ma se alla fine dei conti la gente preferisce il grande fratello ad un concerto sinfonico, abbiamo poco da lamentarci.
Il problema é anche che cercare di "imporre" la musica classica ha avuto effetti deleteri. In particolare, la musica contemporanea, gia difficile per gli addetti ai lavori, é stata digerita malissimo dalla gente comune, che ha etichettato tutto come "snob e noioso".
Inoltre, l'aura di superioritá e distacco propria delle grandi orchestre, e lo snobismo di un certo tipo di pubblico, hanno aggravato la situazione.
Forse se in italia esistesse una passione che proviene "dal basso" avremmo avuto altri risultati, ma provare ad "imporla" dall'alto, secondo me, non porta nulla di buono.
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- Utente Esperto II
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- Località: Figline Valdarno (fi)
ma il fatto che anche nelle poche scuole che prevedono l'insegnamento della musica (non certo nei licei o nella gran parte degli istituti superiori) questo viene effettuato per lo più da canzonettari (senza offesa, lo sono stato anch'io, ma non é il tipo di musica che si deve insegnare, perchè sarebeb come se nelle scuole di cucina non ci si limitasse ad insegnare il panino con la mortadella ). inoltre la grande mamma TV quando ci da un po' di musica seria ?? negli spot pubblicitari ( mi suoni la vecchia romagna ?? o la conad??) il risultato é che neanche chi dovrebbe sovrintendere ad ogni cosa ( il parlamento) è formato in gran parte da persone musicalmente sprovvedute con i risultati che vediamo!!
scusate lo sfogo, ma sono un vecchio gufo che non può stare zitto !!
scusate lo sfogo, ma sono un vecchio gufo che non può stare zitto !!
A mio parere, a prescindere dalla scellerata politica italiana nei confronti della musica, anche nell'ambiente musicale, analogamente al mondo del lavoro, i musicisti italiani rifiutano certi tipi di lavori perchè aspirano a qualcosa di più remunerativo e soddisfacente. Chi ha sulle spalle 10 anni di Conservatorio più gli anni di perfezionamento, non si adatta a suonare in situazioni "non qualificate". Ed è anche giusto, ma secondo me si rischia di perdere il contatto con la realtà del nostro paese. Non dico che bisogna andare per forza a suonare nei matrimoni, anche se non c'è niente di dequalificante in questo, ma forse bisogna cercare altre occasioni. Un mio amico, valente violoncellista, ha avuto alle spalle un passato abbastanza importante riguardo la carriera musicale, ma ad un certo punto ha detto no a tutto il sistema e si è messo a suonare nelle feste private. Ha suonato anche per 100 euro a concerto. Lo so che questo potrebbe anche apparire imbarazzante o umiliante, ma il mio amico fa circa 100 concerti all'anno, suona quello che gli pare, la gente è contenta e il portafoglio non è vuoto.
Molte volte mi è capitato di chiedere per mostre di liuteria ed altri eventi musicali, la collaborazione di un quartetto o qualcosa di simile, ma ci sono persone che preferiscono guadagnare 10 euro lordi all'ora in una scuola di periferia, piuttosto che suonare ad una festa privata, ad una mostra o ad un altro evento del genere che non sia "qualificato". Conosco anche molti professionisti americani per cui l'andare a suonare nei matrimoni è consuetudine e non rappresenta certo un'eccezione, perchè la musica è anche un servizio e non bisognerebbe mai perdere l'occasione di educare o rieducare la gente.
Ecco, diciamo che il ritratto tipico del musicista italiano è questo: squattrinato, che sogna grandi traguardi e che spesso se la tira anche parecchio. Chiedo scusa ai musicisti presenti, vi assicuro che non è un attacco alla categoria, ma solo l'espressione di un disappunto data dalla mia esperienza personale.
Molte volte mi è capitato di chiedere per mostre di liuteria ed altri eventi musicali, la collaborazione di un quartetto o qualcosa di simile, ma ci sono persone che preferiscono guadagnare 10 euro lordi all'ora in una scuola di periferia, piuttosto che suonare ad una festa privata, ad una mostra o ad un altro evento del genere che non sia "qualificato". Conosco anche molti professionisti americani per cui l'andare a suonare nei matrimoni è consuetudine e non rappresenta certo un'eccezione, perchè la musica è anche un servizio e non bisognerebbe mai perdere l'occasione di educare o rieducare la gente.
Ecco, diciamo che il ritratto tipico del musicista italiano è questo: squattrinato, che sogna grandi traguardi e che spesso se la tira anche parecchio. Chiedo scusa ai musicisti presenti, vi assicuro che non è un attacco alla categoria, ma solo l'espressione di un disappunto data dalla mia esperienza personale.
andante con fuoco
Negli anni '80 ricordo che c'era questa voglia di musica, questa passione che veniva dalla gente e che riempiva le sale dei concerti.
La spinta era proprio dal "basso" come dicevi tu, e di conseguenza era facile vivere da musicista.
Mi ricordo i Solisti Veneti al FestivalBar, che stravinsero, mi ricordo le prime apparizioni televisive di Uto Ughi seguitissime dai telespettatori, e le varie trasmissioni verso ora di pranzo che trasmettevano musica classica.
Mi sembrava facile a quei tempi vivere di musica e pensare ad alti ideali artistici, ma i tempi sono cambiati.
Non che io possa lamentarmi adesso del mio lavoro, ma quando suono sento subito la competenza del pubblico che mi circonda, e sono spesso costretto ad intuire in anticipo il tipo di programma che può adattarsi all'occasione, concerto, festa o cerimonia che sia.
Ti posso però segnalare una piccola inversione di tendenza: ho suonato in duo 2 giorni fà ad una mostra sul vino, organizzata da un'azienda agricola, nella cantina dove il vino riposava in enormi botti di rovere.
Ebbene, pur essendomi preparato un lungo repertorio da "sottofondo" stile piano-bar, un enologo è venuto a chiedermi se potevamo suonare musica antica (!) e se tra questa potevamo eseguire l'Adagio di Albinoni.
Abbiamo suonato da Bach a Vivaldi, passando tra Veracini, Bomporti e Corelli, per tutta la serata! E il pubblico che girava ne era entusiasta!SORPRENDENTE!
La spinta era proprio dal "basso" come dicevi tu, e di conseguenza era facile vivere da musicista.
Mi ricordo i Solisti Veneti al FestivalBar, che stravinsero, mi ricordo le prime apparizioni televisive di Uto Ughi seguitissime dai telespettatori, e le varie trasmissioni verso ora di pranzo che trasmettevano musica classica.
Mi sembrava facile a quei tempi vivere di musica e pensare ad alti ideali artistici, ma i tempi sono cambiati.
Non che io possa lamentarmi adesso del mio lavoro, ma quando suono sento subito la competenza del pubblico che mi circonda, e sono spesso costretto ad intuire in anticipo il tipo di programma che può adattarsi all'occasione, concerto, festa o cerimonia che sia.
Ti posso però segnalare una piccola inversione di tendenza: ho suonato in duo 2 giorni fà ad una mostra sul vino, organizzata da un'azienda agricola, nella cantina dove il vino riposava in enormi botti di rovere.
Ebbene, pur essendomi preparato un lungo repertorio da "sottofondo" stile piano-bar, un enologo è venuto a chiedermi se potevamo suonare musica antica (!) e se tra questa potevamo eseguire l'Adagio di Albinoni.
Abbiamo suonato da Bach a Vivaldi, passando tra Veracini, Bomporti e Corelli, per tutta la serata! E il pubblico che girava ne era entusiasta!SORPRENDENTE!