Lasciamo perdere i 600, ma anche 200 mi sembrano un po' tanti.Alfredo ha scritto: Ovviamente 600€ è una cifra al limite, ma dagli 80 ai 200 euro è normalissimo.
E' vero che ognuno di noi è libero di chiedere ciò che ritiene e poi agli allievi di decidere e scegliere, ma non sempre gli allievi possono scegliere.
In ogni caso certe tariffe mi sembrano poco edificanti per chi le pratica.
Se si sceglie il maestro con queste motivazioni molto frivole forse è anche giusto dover pagare certe cifre.Alfredo ha scritto:Il tuo modo di pensare è comune a moltissime persone, che quando vanno a lezione vogliono andare da un concertista, che suoni uno strumento bellissimo, che abbia studiato con gli insegnanti più famosi e che magari si sia perfezionato all'estero; ma lui (o lei) come ha fatto per pagare tutto il suo sapere e il suo bagaglio di esperienza?
Però io penso che applicando certe tariffe indiscriminatamente si limita l'accesso ai bravi insegnanti solo al ristretto numero di allievi facoltosi (pochi e spesso non i più dotati).
Il modo più facile di uccidere la cultura musicale.
Qui scusami non sono daccordo.Alfredo ha scritto:Perdonami ma è la stessa mentalità che fa si che da Roma in giù si aspetti mediamente dai 6 mesi ad 1 anno per ricevere i soldi di un concerto, ma voi avete mai provato a far aspettare tanto tempo il vostro dentista? e al supermercato avete provato a non pagare per 1 anno?
Perchè con i musicisti è possibile?
La tipica inefficienza meridionale (e magari il disprezzo per il lavoro e le necessità altrui) portano spesso ai vergognosi disagi che citi.
Ma non la confonderei col legittimo desiderio di dare il giusto valore ad ogni prestazione.
Potrei dire (scusa la provocazione) che chiedere 600 euro a lezione è la stessa mentalità di chi pensa che in Italia dobbiamo far entrare tanti extracomunitari perchè così accettano di lavorare per una miseria e costringono anche i lavoratori italiani ad adattarsi a salari da fame. Poi se non riescono a garantire una vita decente per la propria famiglia sono cavoli loro. Tutto a vantaggio dei già ricchi datori di lavoro.
In ogni caso hai fatto bene a puntualizzare che esiste anche una parte del mondo musicale con quelle tariffe. E' comunque una realtà con cui dobbiamo fare (è il caso di dirlo) i conti.
Ciao Rossano