Benvenuti!!
- valternahar
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- Iscritto il: lunedì 26 febbraio 2007, 0:00
- Località: Milano
Grazie per la descrizione dettagliata. Nelle foto non si vede bene la venatura e non avevo capito che la tavola è in abete.
Ho acquistato un violino usato e mi piacerebbe avere un parere dagli esperti.. non per il reale valore, ma solo per sapere se è carino o una schifezza. Magari potrei aprire un altro topic o è meglio accodarmi ad uno già aperto? Non sono molto pratico di forum... Per caricare delle foto devo usare l'opzione "Upload Immagine su Server Esterno" ?
Ho acquistato un violino usato e mi piacerebbe avere un parere dagli esperti.. non per il reale valore, ma solo per sapere se è carino o una schifezza. Magari potrei aprire un altro topic o è meglio accodarmi ad uno già aperto? Non sono molto pratico di forum... Per caricare delle foto devo usare l'opzione "Upload Immagine su Server Esterno" ?
- Annie
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- Iscritto il: sabato 19 gennaio 2008, 0:00
- Località: Alghero
- Contatta:
Ciao a tutti, io sono Annie, e da qualche anno coltivo l'insano amore per il suono del violino... da bambina il mio amato papà mi regalò una pianola Bontempi, sperando che io fossi portata per la matematica e la musica. ho deluso entrambe le sue speranze, poichè ho un buon quoziente intellettivo, che purtroppo non si avvicina ancora alla genialità. da sola una bambina di nove anni non impara la musica se non è un genio...
successivamente, compiuti i 18 anni, la mia genialità matematica iniziò a manifestarsi, ma quella musicale no. a scuola ero l'unica a cui brillassero gli occhi udendo le parole "equazione di una parabola"... il che è tutto dire.
cantavo, come un barbaro, per il vero. perchè cantavo sottovoce per vergogna. quando ho iniziato ad alzare la voce cantavo per dieci minuti, dopo di che le corde vocali entravano in sciopero congiunto. ovviamente non ho la benchè minima idea di cosa sia il canto professionale. cantavo per gli amici, e per me stessa, e perchè a Natale mi perdonavano tutto.
tutto questo per giustificare la mia assoluta ignoranza in fatto di musica, o meglio, in fatto di studi musicali. conoscere la musica per me significa conoscere tutte quelle informazioni che permettono di crearla, e io non ne ho un briciolo.
ho iniziato ad amare il violino ascoltando il Rondò Veneziano, Odissea Veneziana suona come me...il violino produce l'unico suono al mondo che riesca a farmi sentire la vita.
vorrei imparare, e vorrei farlo da zero, dalla scelta giusta dello strumento a tutto ciò che è fondamentale e necessario.
perciò ho letto nei forum, c'è tanta gente competente e tanta gente come me, che a 33 anni, non riesco più a resistere al desiderio di produrre quel suono che tanto mi fa sentire viva.
questo sito è il posto più bello che abbia mai trovato on-line, grazie mille!
successivamente, compiuti i 18 anni, la mia genialità matematica iniziò a manifestarsi, ma quella musicale no. a scuola ero l'unica a cui brillassero gli occhi udendo le parole "equazione di una parabola"... il che è tutto dire.
cantavo, come un barbaro, per il vero. perchè cantavo sottovoce per vergogna. quando ho iniziato ad alzare la voce cantavo per dieci minuti, dopo di che le corde vocali entravano in sciopero congiunto. ovviamente non ho la benchè minima idea di cosa sia il canto professionale. cantavo per gli amici, e per me stessa, e perchè a Natale mi perdonavano tutto.
tutto questo per giustificare la mia assoluta ignoranza in fatto di musica, o meglio, in fatto di studi musicali. conoscere la musica per me significa conoscere tutte quelle informazioni che permettono di crearla, e io non ne ho un briciolo.
ho iniziato ad amare il violino ascoltando il Rondò Veneziano, Odissea Veneziana suona come me...il violino produce l'unico suono al mondo che riesca a farmi sentire la vita.
vorrei imparare, e vorrei farlo da zero, dalla scelta giusta dello strumento a tutto ciò che è fondamentale e necessario.
perciò ho letto nei forum, c'è tanta gente competente e tanta gente come me, che a 33 anni, non riesco più a resistere al desiderio di produrre quel suono che tanto mi fa sentire viva.
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wowAnnie ha scritto:Ciao a tutti, io sono Annie, e da qualche anno coltivo l'insano amore per il suono del violino... da bambina il mio amato papà mi regalò una pianola Bontempi, sperando che io fossi portata per la matematica e la musica. ho deluso entrambe le sue speranze, poichè ho un buon quoziente intellettivo, che purtroppo non si avvicina ancora alla genialità. da sola una bambina di nove anni non impara la musica se non è un genio...
successivamente, compiuti i 18 anni, la mia genialità matematica iniziò a manifestarsi, ma quella musicale no. a scuola ero l'unica a cui brillassero gli occhi udendo le parole "equazione di una parabola"... il che è tutto dire.
cantavo, come un barbaro, per il vero. perchè cantavo sottovoce per vergogna. quando ho iniziato ad alzare la voce cantavo per dieci minuti, dopo di che le corde vocali entravano in sciopero congiunto. ovviamente non ho la benchè minima idea di cosa sia il canto professionale. cantavo per gli amici, e per me stessa, e perchè a Natale mi perdonavano tutto.
tutto questo per giustificare la mia assoluta ignoranza in fatto di musica, o meglio, in fatto di studi musicali. conoscere la musica per me significa conoscere tutte quelle informazioni che permettono di crearla, e io non ne ho un briciolo.
ho iniziato ad amare il violino ascoltando il Rondò Veneziano, Odissea Veneziana suona come me...il violino produce l'unico suono al mondo che riesca a farmi sentire la vita.
vorrei imparare, e vorrei farlo da zero, dalla scelta giusta dello strumento a tutto ciò che è fondamentale e necessario.
perciò ho letto nei forum, c'è tanta gente competente e tanta gente come me, che a 33 anni, non riesco più a resistere al desiderio di produrre quel suono che tanto mi fa sentire viva.
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benvenuta!
- stradevarie
- Utente Attivo
- Messaggi: 225
- Iscritto il: lunedì 29 ottobre 2007, 0:00
- Località: putignano (ba)
Benvenuta Annie
se ami la matematica direi che sei già a buon punto…
Un giorno (dice la leggenda ) Pitagora passava davanti all’officina di un fabbro.
I diversi martelli, colpendo l’incudine, producevano suoni disordinati e fastidiosi, ma di tanto in tanto si fondevano in modo gradevole.
Pitagora decise di scoprire perchè : ciascun martello dava origine ad una nota distinta in relazione al peso, ma quando i pesi relativi dei diversi martelli si trovavano tra di loro in un rapporto di 2 a 1 di 3 a 2 o di 4 a 2 le note si legavano creando armonie gradevolissime… Pitagora ne dedusse le leggi dell’armonia …
Suonare il violino è semplice come le leggi matematiche di Pitagora: basta calcolare la radice quadrata della lunghezza delle corde moltiplicarla per il cubo della lunghezza della tastiera, mettere l’archetto sulle corde e stare attenti a scansare i martelli lanciati dal fabbro vicino casa.
Dai Annie, vai avanti, suonare il violino fa bene all’umore (se si evitano i martelli ovviamente)
Stradevarie
se ami la matematica direi che sei già a buon punto…
Un giorno (dice la leggenda ) Pitagora passava davanti all’officina di un fabbro.
I diversi martelli, colpendo l’incudine, producevano suoni disordinati e fastidiosi, ma di tanto in tanto si fondevano in modo gradevole.
Pitagora decise di scoprire perchè : ciascun martello dava origine ad una nota distinta in relazione al peso, ma quando i pesi relativi dei diversi martelli si trovavano tra di loro in un rapporto di 2 a 1 di 3 a 2 o di 4 a 2 le note si legavano creando armonie gradevolissime… Pitagora ne dedusse le leggi dell’armonia …
Suonare il violino è semplice come le leggi matematiche di Pitagora: basta calcolare la radice quadrata della lunghezza delle corde moltiplicarla per il cubo della lunghezza della tastiera, mettere l’archetto sulle corde e stare attenti a scansare i martelli lanciati dal fabbro vicino casa.
Dai Annie, vai avanti, suonare il violino fa bene all’umore (se si evitano i martelli ovviamente)
Stradevarie
- valternahar
- Utente Esperto I
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- Iscritto il: lunedì 26 febbraio 2007, 0:00
- Località: Milano
Il tuo entusiasmo sicuramente ti porterà a grandi risultati!
Grande Pitagora! Generalmente poco conosciuto da questo punto di vista...
...conosci il libro di Andrea Frova "Armonia celeste e dodecafonia"? Sicuramente ti interesserà perché vi sono trattati gli aspetti matematici e fisici della musica in maniera molto piacevole, anche per un non-matematico come me.
Grande Pitagora! Generalmente poco conosciuto da questo punto di vista...
...conosci il libro di Andrea Frova "Armonia celeste e dodecafonia"? Sicuramente ti interesserà perché vi sono trattati gli aspetti matematici e fisici della musica in maniera molto piacevole, anche per un non-matematico come me.
- stradevarie
- Utente Attivo
- Messaggi: 225
- Iscritto il: lunedì 29 ottobre 2007, 0:00
- Località: putignano (ba)
Ho cercato via Internet ed ho trovato questo link alla casa editrice con una recensione del libro segnalato da Stradevarie. Mi pare interessante.
http://www.edt.it/shop/recensioni.php?isbn=8870636968
http://www.edt.it/shop/recensioni.php?isbn=8870636968
Di andrea Frova c'è un testo un po' più tecnico, "Fisica nella musica", un manuale di acustica musicale, in cui tutti i temperamenti (pitagorico, naturale, tolemaico, equabile, ...) sono trattati diffusamente.
Il merito di Pitagora è stato quello di intuire per primo le relazioni aritmetiche che intercorrono tra le frequenze delle note (veramente erano lunghezze di corda vibrante, ma fa lo stesso).
Pitagora riteneva che i rapporti tra le note che suonavano meglio insieme dovessero essere espressi da numeri "semplici". Quindi semplicemente non considerò i gradi caratterizzati da frazioni "sballate".
Nella scala naturale, però, che parte dalla arcinota consonanza di terza maggiore do-mi (mentre la pitagorica è costruita sul do-fa), e che fu introdotta teoricamente da Tolomeo, la cosa risulta più evidente che in quella pitagorica:
scala pitagorica:
Do 1
re 9/8
(mi 81/64)
fa 4/3
sol 3/2
(la 27/16)
(si 243/128)
do 2/1
scala naturale (o di maggior consonanza):
Do 1
re 9/8
mi 5/4
fa 4/3
sol 3/2
la 5/3
si 15/8
do 2/1
Il merito di Pitagora è stato quello di intuire per primo le relazioni aritmetiche che intercorrono tra le frequenze delle note (veramente erano lunghezze di corda vibrante, ma fa lo stesso).
Pitagora riteneva che i rapporti tra le note che suonavano meglio insieme dovessero essere espressi da numeri "semplici". Quindi semplicemente non considerò i gradi caratterizzati da frazioni "sballate".
Nella scala naturale, però, che parte dalla arcinota consonanza di terza maggiore do-mi (mentre la pitagorica è costruita sul do-fa), e che fu introdotta teoricamente da Tolomeo, la cosa risulta più evidente che in quella pitagorica:
scala pitagorica:
Do 1
re 9/8
(mi 81/64)
fa 4/3
sol 3/2
(la 27/16)
(si 243/128)
do 2/1
scala naturale (o di maggior consonanza):
Do 1
re 9/8
mi 5/4
fa 4/3
sol 3/2
la 5/3
si 15/8
do 2/1