Come costruire la chiocciola di un violino
Come costruire la chiocciola di un violino
Caro maestro, sono in una fase di studio della liuteria per la costruzione di violini, non ho trovato testi o quaderni di liuteria che trattano la costruzione della chiocciola del violino, mi farebbe cosa gradita se potesse spiegarmelo.
nel quaderno di liuteria dedicato alla costruzione del violino sono descritte le fasi preliminari della costruzione del manico. Non troverai mai descritte minutamente le varie operazioni di intaglio del riccio, del dorso e della cassetta perchè è praticamente impossibile descriverle (a me non riesce), però se qualcuno ti mostra come si fa è un'operazione abbastanza breve.
andante con fuoco
chiocciola
Maestro grazie infinite. Cmq. da questa mattina ho lavorato una chiocciola, sono riuscito a portarla a termine in modo un pò strappata e chiusa, domani cercherò di aprirla spianando con lima le creste, e con la rasiera ovale cercherò di eliminare gli strappi.
Non cè di che!
Una cosa importante è partire da un buon modello, l'uso della fotocopia incollata all bloco ci permette seguire il modello originale. Christophe Landon utilizza anche questo sistema.
Un'altra cosa importante è avanzare alla porzione sucessiva soltanto quando la precedente è netta e allineata.
Una cosa importante è partire da un buon modello, l'uso della fotocopia incollata all bloco ci permette seguire il modello originale. Christophe Landon utilizza anche questo sistema.
Un'altra cosa importante è avanzare alla porzione sucessiva soltanto quando la precedente è netta e allineata.
Rispolvero il topic per chiedere a tutti voi un consiglio. Quando viene tracciato il dorso del riccio si arriva fino ad un certo punto con il compasso, poi si deve cambiare metodo, voi di solito come fate a tracciare il resto? Per farmi capire meglio, il mio dubbio va da qui:
...a qui...
...e in avanti fino al completamento della voluta. Grazie!
Roberto
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Roberto
- edo
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Ho capito cosa intende fisher: per tracciare il profilo del dorso probabilmente lui non usa una dima ma segna con il compasso le varie larghezze rispetto alla riga di mezzeria come indicato nel quaderno di liuteria "Il violino e i suoi formati". Faccio così anch'io.
Io faccio così: mi segno le larghezze in soli due punti, misure che trovi nei poster o anche nel quaderno di liuteria ( ma lì ne trovi solo una, la n a pag 5) e poi unisco i punti aiutandomi con un pezzetto di acetato a mo' di righello "flessibile".
Insomma bisogna fare ad occhio guardando bene le foto di un altro riccio.
Se ci sosse un sistema migliore sarei felice di saperlo anch'io.
Ciao
edo
Io faccio così: mi segno le larghezze in soli due punti, misure che trovi nei poster o anche nel quaderno di liuteria ( ma lì ne trovi solo una, la n a pag 5) e poi unisco i punti aiutandomi con un pezzetto di acetato a mo' di righello "flessibile".
Insomma bisogna fare ad occhio guardando bene le foto di un altro riccio.
Se ci sosse un sistema migliore sarei felice di saperlo anch'io.
Ciao
edo
Mah, in tutta onestà una volta riportate le sagome della spirale fino al bottone e del dorso (ma solo fino alla scatola dei bischeri) poi per tutto quello che rigarda le parti non laterali io procedo ad occhio. Se ci si fossilizza sui quaderni di liuteria si rischia di abituarsi a fare tutte le teste troppo simili fra loro. Comunque faccio fatica a comunicare per le diverse terminologie usate da voi, se dico cazzate comunicatemelo.
<div>....ascolta pure quello che dicono ma soprattutto guarda sempre quello che fanno!</div><br>
- edo
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Io ti capisco benissimo, forse sono io che non uso i termini giusti. Sono vecchio anch'io, quindi non sempre lucidissimo, ed in più autodidatta, quindi non meravigliarti se uso termini incomprensibili a chi è dentro la materia come te; a volte il termine corretto non mi viene e me lo invento lì per lì, da autodidatta appunto.apocrifo ha scritto:Mah, in tutta onestà una volta riportate le sagome della spirale fino al bottone e del dorso (ma solo fino alla scatola dei bischeri) poi per tutto quello che rigarda le parti non laterali io procedo ad occhio. Se ci si fossilizza sui quaderni di liuteria si rischia di abituarsi a fare tutte le teste troppo simili fra loro. Comunque faccio fatica a comunicare per le diverse terminologie usate da voi, se dico cazzate comunicatemelo.
Per quanto riguarda la tracciatura della seconda voluta del riccio posso capire che tu faccia ad occhio dopo tanta esperienza, ma chi lo fa le prime volte sente la necessità di un riferimento.
ciao
edo
Ma guarda che non esistono termini giusti e sbagliati, esistono termini diversi che indicano nelle varie realtà le stesse cose, se non ci si ....accorda non ci si capisce. Si rischia di parlare ore dicendo la stessa cosa e non ce ne accorgiamo. Comunque in effetti Claudio ha ragione certi procedimenti non possono essere scritti in maniera chiara mentre basterebbe guardare una volta e si capisce tutto. Io purtroppo non sono in grado di fare apparire le foto sul computer altrimenti siccome nei prossimi giorni devo fare una chiocciola mi basterebbe mandarvi alcune immagini per farvi vedere come procedo io. Mi spiace.
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- Atomino
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Il tutorial di Manfio è stato illuminante (almeno per me), come del resto quellod i Claudio sulla costruzione del violino. Quando si tratta di fare un riccio butto sempre un occhio ad entrambi. Purtroppo uno solo .
Potremmo scambiarlo con un tutorial sulla pubblicazione online delle foto.....apocrifo ha scritto:...... Io purtroppo non sono in grado di fare apparire le foto sul computer altrimenti siccome nei prossimi giorni devo fare una chiocciola mi basterebbe mandarvi alcune immagini per farvi vedere come procedo io. Mi spiace.
- Alberto Soccini -
In effetti Edo hai scritto meglio di me quello che volevo far capire Uso questo metodo in quanto autodidatta come te e seguendo le indicazioni del quaderno di liuteria e del Sacconi. Con il primo riccio ho provato ad occhio, non avendolo allenato però, bastava ruotarlo un po' per vedere che non era per niente simmetrico (sempre Sacconi). Con il secondo ho usato il metodo che ha descritto sempre Edo ma forse in maniera un po' rozza, perchè ho cercato di darmi dei punti di riferimento con il calibro a occhio seguendo la linea di mezzeria fatta prima di tracciare il dorso con il compasso, è venuto meglio, ma mi fermo a dire che il risultato finale è sufficente/discreto. Ho pensato quindi con il terzo che sto intagliando di cambiare metodo: le misure che trovo nel poster riportarle man mano sul riccio, però appoggiandolo ad un piano (visto che il blocchetto è stato piallato in squadra) e segnandole con un truschino o qualcosa di simileHo capito cosa intende fisher: per tracciare il profilo del dorso probabilmente lui non usa una dima ma segna con il compasso le varie larghezze rispetto alla riga di mezzeria come indicato nel quaderno di liuteria "Il violino e i suoi formati".
Spero di non aver scritto in modo troppo complicato, so che la chiarezza a volte non è il mio forte. Il mio intento comunque non è quello di fare dei manici perfettamente uguali e perfettamente simmetrici, ma di arrivare ad un buon risultato, credo che la mano poi faccia sempre la sua "firma".