"come respirano gli archi"
- ariele
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"come respirano gli archi"
ho notato su alcuni brani registrati e recentemente ascoltando da vicino un mio amico violista che alcuni musicisti mentre suonano respirano in maniera particolare, con una inspirazione breve e intensa seguita da una specie di apnea prima di inspirare ancora. chiaramente insinuandosi fra i momenti musicali più e meno difficili o impegnativi del brano. Si tratta di una tecnica o è solo una abitudine? pensate che sia meglio gestire il respiro in relazione allo spartito o mantenere una cadenza costante che non influisca sull'esecuzione udita dal pubblico vicino?
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Re: "come respirano gli archi"
Io non sono certamente un'esperta, quindi sicuramente qualcuno dopo di me ti risponderà in modo più dettagliato, ma il mio maestro mi ha spiegato che quel gesto serve, ad esempio quando si suona un duetto, a dare l'attacco al tuo compagno.ariele ha scritto:ho notato su alcuni brani registrati e recentemente ascoltando da vicino un mio amico violista che alcuni musicisti mentre suonano respirano in maniera particolare, con una inspirazione breve e intensa seguita da una specie di apnea prima di inspirare ancora. chiaramente insinuandosi fra i momenti musicali più e meno difficili o impegnativi del brano. Si tratta di una tecnica o è solo una abitudine? pensate che sia meglio gestire il respiro in relazione allo spartito o mantenere una cadenza costante che non influisca sull'esecuzione udita dal pubblico vicino?
Oppure alla fine di una frase, per sottolineare ancora di più la pausa, che è anche segnata sullo spartito con una specie di apostrofo. Ovviamente non deve essere troppo lunga, altrimenti sarebbe segnata da una pausa di un ottavo (per fare un esempio).
POi ci sono persone, come la sottoscritta, che si muovono moltissimo mentre suonano, allora il respiro non è necessariamente alla fine di una frase.
Spero di essermi spiegata
Isabels
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edi ha scritto:Chiedevo... Quindi il motivo è lo stesso per il quale vuoi un archetto nero... capito...WIngsofmorpheus ha scritto:edi ha scritto:Scusa, ma perché scrivi sempre in neretto?
Non c'è un motivo preciso... non ti piace il neretto?
ahahahah.... In verità il mio colore preferito è il viola ma non mi pare il caso di riempire il forum di scritte viola e di comprare un archetto viola
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quest'estate ho partecipato ad una masterclass di quartetto, e i maestri ci tenevano al fatto che si prendessero i respiri per dare gli attacchi, o le conclusioni oppure in punti un pò difficli. Capisco che a volte possa sembrare eccessivo(in effetti alcuni forzano un po' troppo) però aiuta moltissimo, poi a seconda dei casi può essere più o meno accentuato, a volte per esempio è appena accennato, magari accompagnato da un lieve cenno del capo, altre volte dev'essere molto più deciso.
Vorrei anche precisare che in quartetto, ad esempio, non è solo ed esclusivamente il primo violino che da i respiri, bensì tutti i componenti, a seconda di come è strutturata la partitura...
Vorrei anche precisare che in quartetto, ad esempio, non è solo ed esclusivamente il primo violino che da i respiri, bensì tutti i componenti, a seconda di come è strutturata la partitura...
Vivi la vita come un viaggio ma non dire mai:'' Sono arrivato!''
A me personalmente i respiri aiutano, oltre che per gli attacchi al pianista, ad andare a tempo nei passi ritmicamente difficili (sincopi veloci o puntate o sedicesimi con la pausa in battere etc etc), anche se non so quanto questo possa essere corretto (un mio insegnante mi ha detto che se lo fai in sala di registrazione ti uccidono, per esempio). E poi, se il suddetto passo è più lungo di qualche riga, a respirare in un modo che evidentemente è forzato mi gira la testa.....
- WIngsofmorpheus
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- ariele
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ho una registrazione di uto ughi, una danza spagnola bellissima violino e piano, si sente il respiro incastrato tra certe frasi musicali un pò come i cantanti, mi sono chiesto: uno come lui sapendo di registrare poteva fare attenzione a lasciare solo la musica nel cd, se quei respiri ci sono evidentemente gli servono (a lui ma anche ad altri) per la sua esecuzione al punto di non curarsi del fatto che si sentano nella registrazione. non può essere una esigenza fisica imprescindibile, uno che controlla lo strumento come fa lui come può non controllare come respira, allora forse tenere quell'aria in quel modo permette un'azione dell'arco o delle mani sul violino che richiede quell'atto. mi vengono in mente quelli che fanno tiro con l'arco o con la pistola che trattengono il fiato per tenere fermo il corpo.
- andreavezzoli
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