nuovo violino del M° Rampini
nuovo violino del M° Rampini
Finalmente è finito e, a mio giudizio, è bellissimo!!
http://claudiorampini.com/cpg/thumbnails.php?album=123
I miei complimenti
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I miei complimenti
Allora siamo in due a sognare, ma nel frattempo... esercizio e costanza
Il mio violino è dal liutaio ed è una settimana che non suono, ma già mi sembra un'eternità, ahimè, dovrò pazientare altri sette giorni!
Il mio violino è dal liutaio ed è una settimana che non suono, ma già mi sembra un'eternità, ahimè, dovrò pazientare altri sette giorni!
L'abilità non è richiesta, tutto ciò che è richiesto è perseveranza e applicazione!
Paganini a Camillo Sivori
Paganini a Camillo Sivori
Gewa, che fai mi spii?
Se alludi a questo strumento:
Ebbene sì, l'ho finito proprio in questi giorni e lo sto mettendo a punto. E' ispirato all'Alard di Guarneri del 1742, solo che in questo caso ho preferito ridisegnare la forma per alcuni ritocchi, quindi è il primo della nuova forma ed è il settimo della serie degli "Alard". E' un violino facile da suonare, il cui suono rappresenta secondo me un giusto compromesso tra brillantezza e penetrazione, con una leggera tendenza allo scuro. Il timbro, per essere un violino nuovo, mi sembra molto piacevole e caldo, ma sono sicuro che nelle mani di un buon violinista esso si plasmerà ancora di più in un tempo abbastanza breve. Non è ancora stato provato in teatro, ma mi sembra di poter dire già da ora che il suono è molto ricco di armonici, molto bella la corda Re. Difetti: dal punto di vista costruttivo so già che qualche collega cremonese o parmense mi rimprovererà per le punte troppo corte, ma io non amo la tendenza moderna ad allungarle, perchè oltre a "barocchizzare" (fare il verso al barocco), eccessivamente lo strumento, vi è anche l'inconveniente piuttosto fastidioso di rimanervi impigliati con l'arco e di essere sottoposte a colpi violenti del tallone (dell'arco). Quindi la punta guarneriana e corta in genere rappresentano per me non solo una necessità funzionale, ma anche un requisito stilistico adeguato ai nostri tempi.
Nelle foto ho tentato di evidenziare anche il cangiante del legno sotto la vernice a seconda dell'angolo d'incidenza della luce:
Le altre foto potete vederle qui:
http://claudiorampini.com/cpg/displayim ... 130&pos=28
Se alludi a questo strumento:
Ebbene sì, l'ho finito proprio in questi giorni e lo sto mettendo a punto. E' ispirato all'Alard di Guarneri del 1742, solo che in questo caso ho preferito ridisegnare la forma per alcuni ritocchi, quindi è il primo della nuova forma ed è il settimo della serie degli "Alard". E' un violino facile da suonare, il cui suono rappresenta secondo me un giusto compromesso tra brillantezza e penetrazione, con una leggera tendenza allo scuro. Il timbro, per essere un violino nuovo, mi sembra molto piacevole e caldo, ma sono sicuro che nelle mani di un buon violinista esso si plasmerà ancora di più in un tempo abbastanza breve. Non è ancora stato provato in teatro, ma mi sembra di poter dire già da ora che il suono è molto ricco di armonici, molto bella la corda Re. Difetti: dal punto di vista costruttivo so già che qualche collega cremonese o parmense mi rimprovererà per le punte troppo corte, ma io non amo la tendenza moderna ad allungarle, perchè oltre a "barocchizzare" (fare il verso al barocco), eccessivamente lo strumento, vi è anche l'inconveniente piuttosto fastidioso di rimanervi impigliati con l'arco e di essere sottoposte a colpi violenti del tallone (dell'arco). Quindi la punta guarneriana e corta in genere rappresentano per me non solo una necessità funzionale, ma anche un requisito stilistico adeguato ai nostri tempi.
Nelle foto ho tentato di evidenziare anche il cangiante del legno sotto la vernice a seconda dell'angolo d'incidenza della luce:
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http://claudiorampini.com/cpg/displayim ... 130&pos=28
andante con fuoco
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è mioooo!!
ebbene il violino è mio!!....Claudio questo violino è bellissimo!!e non vedo l'ora di provarlo ....grazie infinite...comunque potresti spiegarmi un pò meglio quella storia di "alard"....comunque per le punte sono del tuo stesso parere....a me capita spesso di sbattere col tallone e x questo si sono un pò rovinate..
Il violino è stupendo, complimentoni a Claudio!
Zappa lo sai di essere il più invidiato del forum, vero?
Una domanda per Claudio:
Non ho una conoscenza precisa dell'Alard, credo di averlo visto in foto un paio di volte, ma noto nel violino che la "f" di sinistra è lievemente asimmettrica e quasi impercettibilmente scostata rispetto a quella di destra (forse mi sbaglio?). Questa caratteristica che si ritrova anche nel Cannone è tipica degli strumento del GdG degli anni '40 (non ricordo esattamente il Carrodus o l'Ysaye)?
C'è un'intenzione precisa dietro questa scelta da parte del Guarneri?
Ricordo che una volta un liutaio mi disse che la "f" sinistra del Cannone era stata spostata dal GdG perché lo strumento potesse avere maggiore suono verso il pubblico. La cosa mi sembra non tanto strana quanto un pò anacronistica, nel senso che questa esigenza di tipo concertistico non mi pare vi fosse ai tempi del buon Guarneri (ovviamente non ne sono affatto sicuro e ti chiedo pertanto delucidazioni in tal senso.)
Riguardo alle punte anch'io sono pienamente d'accordo e inoltre mi sembra che la punta corta conferisca maggior compattezza e forza alla visione d'insieme dello strumento.
Zappa lo sai di essere il più invidiato del forum, vero?
Una domanda per Claudio:
Non ho una conoscenza precisa dell'Alard, credo di averlo visto in foto un paio di volte, ma noto nel violino che la "f" di sinistra è lievemente asimmettrica e quasi impercettibilmente scostata rispetto a quella di destra (forse mi sbaglio?). Questa caratteristica che si ritrova anche nel Cannone è tipica degli strumento del GdG degli anni '40 (non ricordo esattamente il Carrodus o l'Ysaye)?
C'è un'intenzione precisa dietro questa scelta da parte del Guarneri?
Ricordo che una volta un liutaio mi disse che la "f" sinistra del Cannone era stata spostata dal GdG perché lo strumento potesse avere maggiore suono verso il pubblico. La cosa mi sembra non tanto strana quanto un pò anacronistica, nel senso che questa esigenza di tipo concertistico non mi pare vi fosse ai tempi del buon Guarneri (ovviamente non ne sono affatto sicuro e ti chiedo pertanto delucidazioni in tal senso.)
Riguardo alle punte anch'io sono pienamente d'accordo e inoltre mi sembra che la punta corta conferisca maggior compattezza e forza alla visione d'insieme dello strumento.
L'abilità non è richiesta, tutto ciò che è richiesto è perseveranza e applicazione!
Paganini a Camillo Sivori
Paganini a Camillo Sivori
Mi sa tanto che a scrivere era Giulia, la figlia di Zappa.
Per la storia dell'Alard domani guardo sul libro degli Hill e saprò dare qualche notizia in più.
Riguardo all'asimmetricità delle effe, la ragione è la seguente: il metodo classico cremonese prevede la costruzione del violino mediante l'uso della forma interna, questo comporta che gli zocchetti siano incollati alla forma, poi sagomati e quindi pronti per ricevere le fasce. Le effe verranno tracciate tenendo conto del contorno delle punte inferiori, quindi se nella sagomatura degli zocchetti abbiamo inavvertitamente prodotto delle asimmetrie o delle irregolarità, queste si ripercuoteranno sul disegno finale dello strumento e su quello delle effe. Uno strumento costruito con la forma interna presenterà sempre irregolarità più o meno accentuate. Se notiamo una "regolare presenza" delle irregolarità, come la effe di destra più bassa di quella di sinistra o viceversa, ciò è dovuto semplicemente al fatto che un artigiano aveva e ha tuttora le sue consuetudini. La regola vorrebbe che gli zocchetti siano lavorati perpendicolari alla forma, ma in pratica succede che anche la pur minima irregolarità, uno zocchetto lasciato più in "discesa" rispetto ad un altro, ed ecco che le CC e le effe ne risentiranno. Le dette irregolarità e asimmetrie costituiscono l'impronta digitale del lavoro dell'artigiano, per questo motivo Sacconi afferma che ciò che per altri potrebbe essere un "problema", nel caso del lavoro stradivariano (ma anche guarneriano, amatiano ecc ecc), rappresenta l'impronta della propria personalità e del proprio stile.
Se invece si desidera eliminare tutte queste irregolarità non si avrà che da scegliere il metodo della forma esterna, ma questo non è un metodo italiano elaborato da italiani.
Quanto queste irregolarità possano influire sul suono non è dato sapere, ma bisogna pensare che il liutaio costruisce il violino "intorno alla propria imperfezione" e quindi se si tenderà a fare la effe destra più alta della sinistra e questo porterà ad uno squilibrio nella resa delle quattro corde, all'artefice non rimane che la scelta di correggere le eccessive irregolarità, oppure adeguare le bombature e gli spessori alle irregolarità medesime. Nella quasi totalità dei casi l'introduzione delle irregolarità e conseguenti compensazioni sono del tutto involontarie o inconsce, a meno di non produrre irregolarità talmente evidenti da non riuscire a passare inosservate. Nell'ambito delle irregolarità "fisiologiche" spesso sono gli altri che me le fanno notare, come è avvenuto in questo caso (ma devo controllare meglio, l'illusione ottica e l'angolo di ripresa della fotocamera spesso ingannano).
Ciò detto, ora al musicista, anzi, alla musicista l'ardua sentenza!
Per la storia dell'Alard domani guardo sul libro degli Hill e saprò dare qualche notizia in più.
Riguardo all'asimmetricità delle effe, la ragione è la seguente: il metodo classico cremonese prevede la costruzione del violino mediante l'uso della forma interna, questo comporta che gli zocchetti siano incollati alla forma, poi sagomati e quindi pronti per ricevere le fasce. Le effe verranno tracciate tenendo conto del contorno delle punte inferiori, quindi se nella sagomatura degli zocchetti abbiamo inavvertitamente prodotto delle asimmetrie o delle irregolarità, queste si ripercuoteranno sul disegno finale dello strumento e su quello delle effe. Uno strumento costruito con la forma interna presenterà sempre irregolarità più o meno accentuate. Se notiamo una "regolare presenza" delle irregolarità, come la effe di destra più bassa di quella di sinistra o viceversa, ciò è dovuto semplicemente al fatto che un artigiano aveva e ha tuttora le sue consuetudini. La regola vorrebbe che gli zocchetti siano lavorati perpendicolari alla forma, ma in pratica succede che anche la pur minima irregolarità, uno zocchetto lasciato più in "discesa" rispetto ad un altro, ed ecco che le CC e le effe ne risentiranno. Le dette irregolarità e asimmetrie costituiscono l'impronta digitale del lavoro dell'artigiano, per questo motivo Sacconi afferma che ciò che per altri potrebbe essere un "problema", nel caso del lavoro stradivariano (ma anche guarneriano, amatiano ecc ecc), rappresenta l'impronta della propria personalità e del proprio stile.
Se invece si desidera eliminare tutte queste irregolarità non si avrà che da scegliere il metodo della forma esterna, ma questo non è un metodo italiano elaborato da italiani.
Quanto queste irregolarità possano influire sul suono non è dato sapere, ma bisogna pensare che il liutaio costruisce il violino "intorno alla propria imperfezione" e quindi se si tenderà a fare la effe destra più alta della sinistra e questo porterà ad uno squilibrio nella resa delle quattro corde, all'artefice non rimane che la scelta di correggere le eccessive irregolarità, oppure adeguare le bombature e gli spessori alle irregolarità medesime. Nella quasi totalità dei casi l'introduzione delle irregolarità e conseguenti compensazioni sono del tutto involontarie o inconsce, a meno di non produrre irregolarità talmente evidenti da non riuscire a passare inosservate. Nell'ambito delle irregolarità "fisiologiche" spesso sono gli altri che me le fanno notare, come è avvenuto in questo caso (ma devo controllare meglio, l'illusione ottica e l'angolo di ripresa della fotocamera spesso ingannano).
Ciò detto, ora al musicista, anzi, alla musicista l'ardua sentenza!
Ultima modifica di claudio il lunedì 29 gennaio 2007, 23:52, modificato 1 volta in totale.
andante con fuoco
Grazie della spiegazione, credevo che fosse un procedimento intenzionale del GdG per ottenere un risultato acustico particolare. Fra l'altro riscontrando la cosa anche nel Cannone, mi sembrva, evidentemente a torto, che fosse una consuetudine invalsa nel Guarneri negli ultimi anni della sua produzione.
Il violino che hai da poco terminato è, a mio avviso, uno dei più belli che hai presentato sul forum; la scelta di adottare le punte corte conferisce allo strumento non solo una maggior facilità nell'esser suonato, ma anche una forza estetica notevole che aumenta il fascino di questo violino.
A questo punto, visto che non è lui il destinatario, è la figlia di Zappa ad essere la più invidiata
Il violino che hai da poco terminato è, a mio avviso, uno dei più belli che hai presentato sul forum; la scelta di adottare le punte corte conferisce allo strumento non solo una maggior facilità nell'esser suonato, ma anche una forza estetica notevole che aumenta il fascino di questo violino.
A questo punto, visto che non è lui il destinatario, è la figlia di Zappa ad essere la più invidiata
L'abilità non è richiesta, tutto ciò che è richiesto è perseveranza e applicazione!
Paganini a Camillo Sivori
Paganini a Camillo Sivori
Ho provato due violini di Claudio. Sono rimasta colpita dalla bellezza e dall’armonia delle forme, dall’umanità dell’estetica e da una ricerca del bello che caratterizza il suo lavoro, paziente e colto, tra il rispetto e lo studio del passato e la sua interpretazione personale.
Ho trovato un suono ricco di armonici, corposo e omogeneo su tutte le corde (in particolare, dell’ultimo, mi piaceva la quarta, forse perché è quella che preferisco). Sono strumenti che mi hanno dato sempre un gran piacere nel suonarli, per la facile emissione e per il gusto del suono che ne viene fuori.
Giulia, sono molto contenta che tu abbia questo violino... Sono sicura che saprai tirare fuori tutte le sue qualità ... e viceversa!
Ho trovato un suono ricco di armonici, corposo e omogeneo su tutte le corde (in particolare, dell’ultimo, mi piaceva la quarta, forse perché è quella che preferisco). Sono strumenti che mi hanno dato sempre un gran piacere nel suonarli, per la facile emissione e per il gusto del suono che ne viene fuori.
Giulia, sono molto contenta che tu abbia questo violino... Sono sicura che saprai tirare fuori tutte le sue qualità ... e viceversa!
Claudio è stupendo, è una gioia per gli occhi!
Se poi al fattore estetico si aggiungono le qualità sonore di cui parla Susanna che li ha provati, non mi rimane che dire: sarebbe il mio violino ideale
Grazie a Claudio per la spiegazione della asimmetricità delle ff: è una peculiarità anche del mio violino a cui ancora non ero riuscita a dare una spiegazione
Complimenti per la scelta ai possessori del gioiello !!
Se poi al fattore estetico si aggiungono le qualità sonore di cui parla Susanna che li ha provati, non mi rimane che dire: sarebbe il mio violino ideale
Grazie a Claudio per la spiegazione della asimmetricità delle ff: è una peculiarità anche del mio violino a cui ancora non ero riuscita a dare una spiegazione
Complimenti per la scelta ai possessori del gioiello !!