Un problema:trovare le origini. Storia del violino

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gewa89
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Un problema:trovare le origini. Storia del violino

Messaggio da gewa89 »

Copio ed incollo qui di seguito cio' che neuma ha scritto fino ad ora, che risulta gia' essere quanto mai importante.

Grazie.

Neuma


In realtà ha toccato il punto nevralgico che da generazioni fa scannare gli studiosi di organologia: ossia quanta parte della fidule medioevali possano ritrovarsi negli odierni strumenti ad arco e quale può essere stato il percorso che ha portato allo sviluppo degli strumenti attuali. Le teorie anche se di parte autorevole sono spesso contrastanti, ed è anche quello che più mi spaventa di mettere giù materiale sul percorso a monte ed alle origini degli archi.
C'è da tenere conto che nel Medioevo e Rinascimento gli strumenti avevano, per ragioni costruttive, meno potenza sonora, per cui si erano tentate varie strade che consentissero, con escamotages tecnici, di potenziare l'emissione sonora.
Una di queste soluzioni era appunto l'uso dell'arco: all'epoca pressochè ogni strumento a pizzico aveva anche una sua variante ad arco (mandora/ribeca, lira/crotta, ecc.) ed inoltre si erano sviluppati vari strumenti ad arco circolare, alcuni dei quali esistono tuttora anche se si sono modificati in modo minimo (vedi la ghironda che discende dalla symphonia e dall'organistrum), o sono del tutto scomparsi (come il curioso clavicembalo ad arco).
Questo per citare pochi strumenti: ma ne esistno molti, molti di più. L'interesse, a mio avviso, per lo strumentista moderno, risiede principalmente nel fatto che capire la loro evoluzione porta anche a capire più a fondo quanto dell'odierna forma della famiglia del violino sia tale per scelta, quanta per necessità costruttiva od acustica e via dicendo.
La difficoltà di arrivare ad una schematizzazione degli strumenti della famiglia dipende appunto dalla gran quantità degli esperimenti fatti dai costruttori dell'epoca, alcuni dei quali hanno dato origine a strumenti curiosi ma mai evolutisi ulteriormente, altri a strumenti con poche differenze fra di loro, ma sufficienti a giustificare le diverse denominazioni con cui venivano definiti, altri ancora a strumenti sostanzialmente identici ma che differivano per estensione e registro, per numero di corde, per la presenza o meno di corde di simpatia e così a seguire.

Non saprei dire se potrebbe essere più pratico un articolo a più mani (come suddividere le competenze? O eventualmente aggiungere qualcosa a quanto detto, anche se in modo esauriente, da un altro forumista?)
Forse una sezione di "Storia degli strumenti ad arco" con più topic ognuno dei quali dedicato ad un diverso strumento, potrebbero garantire il massimo di interattività nel tipo di discussione, ed il minimo di difficolta a livello di "sincronizzazione" fra partecipanti al lavoro. Inoltre in quasto modo si potrebbero sviluppare le discussioni nella misura, nella forma e nella direzione più consona alle esigenze effettive dei fruitori del forum (intendo dire, se mi metto a parlare di "lira da brachio" o di "ribecone" e francamente non gliene frega un emerito piffero a nessuno, sarà meglio che il topic relativo si afflosci come un gelato al mese d'agosto, piuttosto che scriverci sopra un articolo saccente e tedioso che non leggerà nessuno, no? )

Ultima modifica di neuma il Sab Giu 09, 2007 12:13 am, modificato 1 volta in totale



Purtroppo nel caso degli strumenti musicali prima di una certa data non esistono nemmeno "fossili", ossia testimonianze fisiche, bensi ci si limita alle iconografia (sulla cui fedeltà può esserci anche qualche margine di dubbio) o alle descrizioni dei cronisti dell'epoca (in genere molto accurate, ma non sempre sufficienti a chiarire tutti i punti). Non a caso, le classificazioni sono state sì fatte dagli studiosi della materia, ma a causa di queste sono anche scaturite discussioni interminabili... esistono in alcuni casi discrepanze sostanziali anche a livello di fonti molto attendibili (vedi ad esempio i molti articoli scritti da Margriet Tindemans sulla famiglia delle vielle ante e post XIV secolo: ho sentito pareri molto discordi da diversi organologi riguardo quanto sostiene, eppure si tratta di una delle studiose più autorevoli in questo settore. Non reputandomi nemmeno degna di legarle le scarpe, penso a che vespaio - in proporzione - potrebbe scaturire da qualche mia affermazione in merito... )




Forse non ho capito esattamente la domanda... le classificazioni non sono apparse a sè stante, ma sono da desumere dalla trattatistica (esiste una mole di pubblicazioni sull'organologia, anche solo limitatamente agli strumenti ad arco, purtroppo per lo più in inglese o tedesco: in un vecchio thread "Musica medioevale" avevo indicato due ottimi titoli a riguardo). I criteri che gli studiosi hanno tenuto come linee guida sono stati, a seconda dei casi, principalmente di tipo storico, geografico, organologico-costruttivo, privilegiando l'uno o l'altro o interpolando in vario modo i dati ottenuti.
Purtroppo il limite c'è in ognuno di questi casi: abbiamo strumenti che compaiono con caratteristiche analoghe, quasi contemporaneamente stando alle testimonianze pervenuteci, in varie aree del mondo (vedi ad esempio il salterio, che la gran parte dei testi concorda nel collocare come di origine medioerientale: ma esistono esemplari che sono classificabili a pieno titolo in questa famiglia, apparsi nello stesso periodo nei Paesi Baltici e in Estremo Oriente. A questo punto gli studiosi si sono divisi: c'è stato contatto? e se si, in quale misura l'uno è debitore dell'altro? sono di origine totalmente autoctona senza interventi spuri? ecc.).
In altri casi anche la chiave di classificazione su base storica non si è rivelata del tutto soddisfacente: abbiamo avuto strumenti che sono apparsi pressochè identici in alcuni Paesi europei ma non sempre nello stesso periodo storico, in alcuni casi sono entrati in breve tempo a pieno titolo nella prassi strumentale, mentre in altri si sono mantenuti in modo sporadico, oppure sono rimasti in uso passando però dal contesto colto a quello popolare. Oppure ancora, la classificazione su basi costruttive lascia molto margine di dubbio (vedi solo un argomento apparentemente irrilevante come il confronto fra ribeca e viella piriforme: sono lo stesso strumento? Cosa porta a considerarli due strumenti diversi? Siamo certi che le differenze presunte non derivino solo da 'licenze interpretative' che qualche iconografo - pittore, incisore ecc. - si è consentito perchè magari stava raffigurando lo strumento a memoria ed in modo sommario, anzichè copiarlo per filo e per segno in ogni sua parte?

Come già detto, è un argomento che non ha messo d'accordo studiosi che analizzano la materia da decenni; sarei nel migliore dei casi quantomeno ingenua se tentassi con competenze enormemente inferiori di fare una cronistoria attendibile. Posso tutt'al più riportare quanto sostenuto da dette fonti, e poi ognuno è libero di trarre (in modo più o meno corretto) le sue considerazioni...


(Neuma, da post "richiesta a Claudio:nuovo forum storia del violino?")
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Neuma, guarda che ho trovato:

http://www.musica-antica.info/strumenti ... afi/9.html

La pagina (uno degli ultimi paragrafi sugli strumenti della musica antica) è la prima in cui viene citata la parola 'violino'. Pare che nel 1500 fosse considerato, in quanto membro acuto delle viole da braccio che si usavano nella musica di strada e di danza, strumento non aristocratico.

Dice un trattatista francese: "Non ho messo la figura del violino, perchè non lo possiamo considerare alla stregua della viola da gamba; oltre al fatto che ci sono poche persone che lo usano, oltre a quelli che vivono del proprio lavoro"
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neuma
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Messaggio da neuma »



Si, conosco il sito: è interessante e ben fatto. Peccato solo che è un po' labirintico da navigare
(PS forse off-topic ma che interesserà gli appassionati di musica antica: dalla sua home page si può risalire alla sezione dell'Ensemble Oswald von Wolkenstein, che purtroppo non esiste più ma che ha reso disponibile il download dei loro dischi (repertorio rinascimentale) in cambio di una registrazione gratuita e senza impegno. Era stata una sorpresa bellissima trovare una cosa simile, per me che li avevo posseduti entrambi e me li ero visti soffiare anni addietro da uno che non aveva mai sentito parlare di "Si chiama Pietro e torna indietro"... ho perso tanta di quella roba per simili personaggi, che ora non presto più niente a nessuno e mi faccio la fama della carognaccia!)
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neuma
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Messaggio da neuma »

Anzi, vedo che ora non è nemmeno più richiesta la registrazione: il link diretto è QUESTO QUI
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Messaggio da Ciurba »

Grazie Neuma!! questo sito è bellissimo, non sapevo che esistesse in italia un gruppo di musica antica degli anni settanta...ma ce ne erano altri?? sono ignorante in materia :oops:
ciaociao :wink:
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Grazie Neuma! Commosso!
Ho ritrovato 'il gambaro con denaretto' di Pietro Vinci che ho fatto con un amico (mandolino e chitarra) più o meno nella stessa epoca (gli anni 70, non il '500). Senza capirci quasi niente, ma veniva bene. :oops:
aldeo
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Messaggio da aldeo »

Neuma ti ringrazio ! il sito é più che interessante specialmente per chi é amante della musica rinascimentale. :D :D :D


Per Ciurba: ricordo di aver sentito due o tre gruppi che facevano musica rinascimentale in quel periodo; spero di ritrovare i programmi dei concerti (li dovrei avere ancora da qualceh parte). Uno in special modo era interessante:
lo dirigeva Padre Gori ed era formato da un quartetto di voci maschili e da vari strumentisti; mi pare che avesse sede a Prato.- scusami se non sono molto preciso, ma la memoria non era il mio forte neanche anni indietro -
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Messaggio da neuma »

aldeo ha scritto:lo dirigeva Padre Gori ed era formato da un quartetto di voci maschili e da vari strumentisti


Se non è un omonimo, dovrebbe essere lo stesso padre Gori che insegnava ai corsi di musica tenuti in un istituto religioso di Arenzano... mi ricordo un saggio del coro da lui (o chi per lui) diretto, una decina di anni fa: tutta musica rinascimentale, una cosa bellissima! E bellissimo pure il fatto che si potesse fare il saggio di musica corale con un bel sorriso stampato in faccia (come i ragazzi del suo coro), anzichè con i musi lunghi che ricordo nei miei anni in Conservatorio...
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Messaggio da aldeo »

[
Neuma ha scritto:
Se non è un omonimo, dovrebbe essere lo stesso padre Gori che insegnava ai corsi di musica tenuti in un istituto religioso di Arenzano... mi ricordo un saggio del coro da lui (o chi per lui) diretto, una decina di anni fa: tutta musica rinascimentale, una cosa bellissima! E bellissimo pure il fatto che si potesse fare il saggio di musica corale con un bel sorriso stampato in faccia (come i ragazzi del suo coro), anzichè con i musi lunghi che ricordo nei miei anni in Conservatorio...[/quote]


Si chiamava Valente Gori ed era residente presso un convento di Figline Valdarno (probabilmente dei Cappuccini). E' diverso tempo che non lo vedo.

Era una di quelle persone che con una semplicità ed umiltà nascondeva un intero "caveau" di cultura;

Ti riporto alcune note biografiche che ho ritrovato in un vecchio bollettino -1978 -dell'Accademia Musicale Valdarnese (di cui all'epoca ero segretario):
"ha studiato (quattro anni) presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma, prima frequentandoi corsi pubblici di Polifonia e Canto Gragoriano (Casimiri e Sunol) e poi come allievo ordinario (H.Angeles). Ha tenuto un corso di interpretazione di musica antica presso l'Istituto Americano di Villa Schifanoia a Firenze: E' stato direttore per 12 anni - fino al1964 - della Cappella della SS.Annunziata di Firenze. Fondatore e direttore del Complesso "pro Musica" di Firenze, svolge attività concertistica in Italia e all'estero"

Aveva scoperto un'opera autografa di Giovanni Paisiello - salmo 112: Laudate pueri Dominum - che aiutai a fotocopiare.
Ciurba
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Messaggio da Ciurba »

:D Ringrazio aldeo e neuma per le precisazioni...è bello ricordare queste figure di musicisti del passato che hanno lavorato per diffondere la Musica con voglia di fare e col sorriso stampato in faccia...il mio insegnante mi racconta ogni tanto di un certo Padre Octavio, messicano, musicista a tutto tondo finito in quel di Lanciano, che contribuì parecchio alla sua formazione e a quello di molti altri ottimi musicisti della zona trasmettendo la gioia di fare musica... ho avuto la fortuna di conoscerlo, è tornato in Italia dopo 15-20 trascorsi nel suo messico per rivedere quel che ne era stato dei suoi "allievi" (diceva sempre che se ne sarebbe andato quando loro sarebbero stati in grado di camminare con le "proprie gambe"...e così fece) e vi posso dire che pur oltrepassata la sessantina solo scambiandoci quattro chiacchiere trasmette allegria e vitalità come se fosse un ragazzo...

scusate se sono uscito furi tema...ciaociao :wink: :wink:
aldeo
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Messaggio da aldeo »

a proposito di gioiosità nel suonare ricordo Renè Clemencic (si pronuncia come scritto con la c di "ciccia") e del suo meraviglioso gruppo in un concerto nel Duomo di Siena durante il quale venne eseguita la messa "di Notre Dame" di Machaut. Pur trattandosi di musica sacra trecentesca appariva come appena scritta. Fu un grosso dolore quando il concerto finì. :D :D
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