Piegafasce
- maurizio
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Piegafasce
Sono alla mia prima esperienza di costruzione del violino, la domanda che pongo a Voi é la seguente.
Come posso piegare le fasce ?
Dopo averle bagnate le scaldo ? Cosa posso usare per scaldare?
Come posso piegare le fasce ?
Dopo averle bagnate le scaldo ? Cosa posso usare per scaldare?
Io utilizzo un atrezzo come questo qua, che viene chiamatto in Inglese "bending iron":
http://www.metmusic.com/store/index.htm ... uctID=2829
http://www.metmusic.com/store/index.htm ... uctID=2829
più economico di quello e già fatto non c'è nulla, che io sappia. Se vuoi spendere veramente poco devi costruirtelo da solo, io a suo tempo lo feci con un tubo di acciaio in cui inserii una resistenza per i saldatori a stagno.maurizio ha scritto:Bello professionale, ma per un "aspirante" garzone di bottega come me, qualcosa di più economico ?
andante con fuoco
- Atomino
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claudio ha scritto: io a suo tempo lo feci con un tubo di acciaio in cui inserii una resistenza per i saldatori a stagno
maurizio ha scritto:Penso di aver risolto i problema del piegafasce artigianale ed economico, mia figlia questa sera si è stirata i capelli!!!!
Ho utilizzato il suo stira capelli, funziona.
Io ho usato un vecchio ferro da stiro e un "piatto" di metallo sagomato....
Non smetterò mai di sorprendermi per la genialità ed adattabilità degli italiani. Dove poteva nascere la liuteria se non in italia?
- Alberto Soccini -
- edo
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Ma compratevi questo !! http://www.howardcore.com/cgi-bin/shopp ... y=GW481931
e non pensateci più
Pensate, con lampada spia e piegafasce compreso, un occasione unica, peccato che bisogna comprare il cavo di alimentazione a parte, sennò ci farei un pensierino
e non pensateci più
Pensate, con lampada spia e piegafasce compreso, un occasione unica, peccato che bisogna comprare il cavo di alimentazione a parte, sennò ci farei un pensierino
Non so se faccio in tempo a dare una risposta a Maurizio, comunque voglio qui far vedere come sia possibile costruirsi un piegafasce veramente con pochi materiali e, quello che è più importante, con materiali rimediati.
Prima di ora avevo piegato le fasce per tre violini utilizzando un paio di cilindri di metallo pieno, di diversa grandezza, ai quali avevo in qualche maniera applicato dei manici di legno. Questi cilindri, scaldati sul fornello a gas hanno assolto comunque finora egregiamente al loro compito, anche se non sono molto pratici nel loro utilizzo.
Ora mi sono costruito questo attrezzo:
La base di partenza è quella di procurarsi un cilindro metallico. Io ne ho utilizzato uno di alluminio di spessore circa 1 mm e di diametro 7 cm.
Questo cilindro deve essere poi sagomato per trasformarlo da circolare ad ovale:
La trasformazione la si può ottenere tramite un cuneo di legno duro (io ho usato un pezzo di castagno dello spessore di 2,5 cm). Questo cuneo va modellato su tutto il suo spessore nella forma di un ovale, perfettamente simmetrico, appositamente disegnato precedentemente su dima di cartone e riportato sul legno. Ovviamente il perimetro dell'ovale deve corrispondere alla circonferenza interna del cilindro metallico.
Questo cuneo di legno va spinto nel cilindro dall'alto verso il basso, aiutandosi con un piccolo bastone a base larga battuto da un martello. La difficoltà maggiore è all'inizio quando l'alluminio deve essere piegato per prendere la sagoma del cuneo. Quest'ultimo, una volta incuneatosi perfettamente (se non entra, perchè eccedente nel legno, va limato progressivamente fino a perfetta aderenza) e spinto gradualmente a piccoli passi, produrrà la modellatura del metallo fino in fondo, per tutta la lunghezza del cilindro. Occorre tener presente che spessori del metallo superiori a 1 mm, rendono questa operazione quantomeno molto più complicata, quindi personalmente escluderei altre misure per ragioni di praticità. Metalli facilmente utilizzabili, secondo me, sono l'alluminio ed il rame, perchè di buona malleabilità. L'alluminio poi mi sembra quello maggiormente utilizzato nella fabbricazione industriale di questo strumento, ottimo anche per la conducibilità del calore, e facilmente reperibile:
continua...
Prima di ora avevo piegato le fasce per tre violini utilizzando un paio di cilindri di metallo pieno, di diversa grandezza, ai quali avevo in qualche maniera applicato dei manici di legno. Questi cilindri, scaldati sul fornello a gas hanno assolto comunque finora egregiamente al loro compito, anche se non sono molto pratici nel loro utilizzo.
Ora mi sono costruito questo attrezzo:
La base di partenza è quella di procurarsi un cilindro metallico. Io ne ho utilizzato uno di alluminio di spessore circa 1 mm e di diametro 7 cm.
Questo cilindro deve essere poi sagomato per trasformarlo da circolare ad ovale:
La trasformazione la si può ottenere tramite un cuneo di legno duro (io ho usato un pezzo di castagno dello spessore di 2,5 cm). Questo cuneo va modellato su tutto il suo spessore nella forma di un ovale, perfettamente simmetrico, appositamente disegnato precedentemente su dima di cartone e riportato sul legno. Ovviamente il perimetro dell'ovale deve corrispondere alla circonferenza interna del cilindro metallico.
Questo cuneo di legno va spinto nel cilindro dall'alto verso il basso, aiutandosi con un piccolo bastone a base larga battuto da un martello. La difficoltà maggiore è all'inizio quando l'alluminio deve essere piegato per prendere la sagoma del cuneo. Quest'ultimo, una volta incuneatosi perfettamente (se non entra, perchè eccedente nel legno, va limato progressivamente fino a perfetta aderenza) e spinto gradualmente a piccoli passi, produrrà la modellatura del metallo fino in fondo, per tutta la lunghezza del cilindro. Occorre tener presente che spessori del metallo superiori a 1 mm, rendono questa operazione quantomeno molto più complicata, quindi personalmente escluderei altre misure per ragioni di praticità. Metalli facilmente utilizzabili, secondo me, sono l'alluminio ed il rame, perchè di buona malleabilità. L'alluminio poi mi sembra quello maggiormente utilizzato nella fabbricazione industriale di questo strumento, ottimo anche per la conducibilità del calore, e facilmente reperibile:
continua...
Ultima modifica di violino7 il domenica 11 novembre 2007, 14:06, modificato 3 volte in totale.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
Una volta che si è concluso il processo di sagomatura del cilindro praticamente si è fatto la cosa più importante, il fulcro di tutto il lavoro.
Si prosegue tagliando le parti terminali del cilindro con un seghetto metallico, asportando quindi la parte iniziale superiore che era stata rovinata dal cuneo, e livellando poi il bordo ovale con carta vetrata da metallo poggiata su una superficie piana:
Lo stesso legno utilizzato come cuneo lo ho utilizzato come tappo superiore, apponendovi un foro centrale che serve di sfiato del calore.
Ho deciso di produrre il calore tramite una lampadina! Questa deve avere uno sfogo d'aria altrimenti si combusterebbe facilmente!
Questo tappo viene poi bloccato con due viti laterali, una per lato:
A questo punto bisogna procurarsi una base di legno! Ognuno si può sbizzarrire in questo, le varianti sono tante! L'importante che essa possa essere bloccata sulla morsa del tavolo da falegname.
Io avevo messo da parte un blocco di faggio con un foro centrale, appartenente ad un vecchio giocattolo che mi dispiaceva buttare. Finalmente ho trovato il suo giusto utilizzo! Questo giocattolo è verniciato con quella famosa "vernice povera alla colofonia per giocattoli" più di una volta menzionata da Claudio.
Ho dotato questa base di faggio di un pezzo di legno cilindrico, che serve a riempire il foro preesistente, con aggiunta, al di sopra di questo, di un'altro legno esattamente uguale al cuneo che avevo poi utilizzato come tappo superiore. I due pezzi sono giunti tra di loro tramite due viti passanti:
continua.....
Si prosegue tagliando le parti terminali del cilindro con un seghetto metallico, asportando quindi la parte iniziale superiore che era stata rovinata dal cuneo, e livellando poi il bordo ovale con carta vetrata da metallo poggiata su una superficie piana:
Lo stesso legno utilizzato come cuneo lo ho utilizzato come tappo superiore, apponendovi un foro centrale che serve di sfiato del calore.
Ho deciso di produrre il calore tramite una lampadina! Questa deve avere uno sfogo d'aria altrimenti si combusterebbe facilmente!
Questo tappo viene poi bloccato con due viti laterali, una per lato:
A questo punto bisogna procurarsi una base di legno! Ognuno si può sbizzarrire in questo, le varianti sono tante! L'importante che essa possa essere bloccata sulla morsa del tavolo da falegname.
Io avevo messo da parte un blocco di faggio con un foro centrale, appartenente ad un vecchio giocattolo che mi dispiaceva buttare. Finalmente ho trovato il suo giusto utilizzo! Questo giocattolo è verniciato con quella famosa "vernice povera alla colofonia per giocattoli" più di una volta menzionata da Claudio.
Ho dotato questa base di faggio di un pezzo di legno cilindrico, che serve a riempire il foro preesistente, con aggiunta, al di sopra di questo, di un'altro legno esattamente uguale al cuneo che avevo poi utilizzato come tappo superiore. I due pezzi sono giunti tra di loro tramite due viti passanti:
continua.....
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- Lino Santoro -
Il filo della corrente elettrica lo ho posizionato posteriormente, passante attraverso il cuneo di legno circolare, proseguente al centro di quello ovale, fino al portalampade metallico.
E' importante che il portalampade sia metallico, altrimenti si combusterebbe facilmente!
Il cuneo circolare dentro la base è fissato inferiormente con due viti, in modo da garantirne il completo smontaggio:
Non rimane altro che unire il tubo alla base incassandolo nel cuneo ovale inferiore e bloccandolo con quattro viti ai quattro lati della base:
Ora il piegafasce è finito e lo proviamo.
Lo fissiamo alla morsa ad accendiamo la lampadina interna tramite il pulsante lungo il filo:
Dal foro sul tappo superiore esce la luce e ci serve anche come spia dell'avvenuta accensione.
Vi assicuro che il tubo già dopo 2 o 3 minuti scotta tanto da non poterci tenere sopra la mano. Io ho usato una lampadina da 60 w; all'occorrenza conviene metterne una da 100 o da 40. In ogni caso il calore sul tubo può ovviamente poi essere regolato accendendo e spengendo la lampadina secondo necessità.
Qualcuno potrebbe obiettare che il tubo è troppo lungo!
E' vero, non serve tutta quella lunghezza per le fasce di un violino, anche se poi lo si potrebbe usare anche per il violoncello! Tale lunghezza è una necessità per il fatto di esserci posizionata dentro la lampadina.
Concludendo, voglio dire due cose:
1) Questa da me adottata è una delle innumerevoli soluzioni. Lo ripeto, ognuno può benissimo utilizzare il materiale che si ritrova a portata di mano, specialmente per la base in legno, basta un minimo di inventiva nella ricerca della soluzione. Quello che è veramente importante è solo la forma dell'ovale impressa al tubo metallico!
Ad esempio, chi volesse, potrebbe sostituire la lampadina con una resistenza funzionante tramite una apposita manopola di regolazione del calore, fissata sulla base! Ecc....
2) Io penso che un piegafasce costruito artigianalmente come questo non abbia niente di diverso rispetto a quelli costruiti industrialmente. Cambia ovviamente la qualità e la perfezione costruttiva! Ma, se andiamo a guardare al pratico, assolvono emtrambi perfettamente in uguale maniera alla stessa funzione: fornire un semplice appoggio metallico caldo ad un pezzo di legno umido che occorre piegare!
Consideriamo che io mi sono divertito ed ho anche risparmiato qualche soldo, perchè questo attrezzo non mi è costato niente!
E' importante che il portalampade sia metallico, altrimenti si combusterebbe facilmente!
Il cuneo circolare dentro la base è fissato inferiormente con due viti, in modo da garantirne il completo smontaggio:
Non rimane altro che unire il tubo alla base incassandolo nel cuneo ovale inferiore e bloccandolo con quattro viti ai quattro lati della base:
Ora il piegafasce è finito e lo proviamo.
Lo fissiamo alla morsa ad accendiamo la lampadina interna tramite il pulsante lungo il filo:
Dal foro sul tappo superiore esce la luce e ci serve anche come spia dell'avvenuta accensione.
Vi assicuro che il tubo già dopo 2 o 3 minuti scotta tanto da non poterci tenere sopra la mano. Io ho usato una lampadina da 60 w; all'occorrenza conviene metterne una da 100 o da 40. In ogni caso il calore sul tubo può ovviamente poi essere regolato accendendo e spengendo la lampadina secondo necessità.
Qualcuno potrebbe obiettare che il tubo è troppo lungo!
E' vero, non serve tutta quella lunghezza per le fasce di un violino, anche se poi lo si potrebbe usare anche per il violoncello! Tale lunghezza è una necessità per il fatto di esserci posizionata dentro la lampadina.
Concludendo, voglio dire due cose:
1) Questa da me adottata è una delle innumerevoli soluzioni. Lo ripeto, ognuno può benissimo utilizzare il materiale che si ritrova a portata di mano, specialmente per la base in legno, basta un minimo di inventiva nella ricerca della soluzione. Quello che è veramente importante è solo la forma dell'ovale impressa al tubo metallico!
Ad esempio, chi volesse, potrebbe sostituire la lampadina con una resistenza funzionante tramite una apposita manopola di regolazione del calore, fissata sulla base! Ecc....
2) Io penso che un piegafasce costruito artigianalmente come questo non abbia niente di diverso rispetto a quelli costruiti industrialmente. Cambia ovviamente la qualità e la perfezione costruttiva! Ma, se andiamo a guardare al pratico, assolvono emtrambi perfettamente in uguale maniera alla stessa funzione: fornire un semplice appoggio metallico caldo ad un pezzo di legno umido che occorre piegare!
Consideriamo che io mi sono divertito ed ho anche risparmiato qualche soldo, perchè questo attrezzo non mi è costato niente!
Ultima modifica di violino7 il sabato 10 novembre 2007, 15:20, modificato 7 volte in totale.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
Un altro ve lo descrivo brevemente: l'ho visto utilizzare in una fabbrica dalle mie parti, è una specie di stufa.
Piastra in ferro, lamiera da 4-5 mm, con piedi, dimensioni circa 20 x 20 cm. Si appoggia al banco.
Sulla piastra, saldata sopra due supporti alti 2-3 cm, una specie di tubo ovale (in realtà è una lamiera di ferro da 2-3 mm piegata a caldo dal fabbro, con tre diversi raggi di curvatura, piccolo medio e grande). I bordi opposti non sono chiusi per formare una generatrice del tubo, ma solo avvicinati.
Si mettono alla base trucioli e pezzettini di legno di scarto (che in un laboratorio di liuteria non mancano mai). Si accende la stufa finchè la temperatura è quella voluta. La massa non piccola del tubo fa da accumulatore di calore. Si mantiene aggiungendo un pezzetto di legno ogni tanto, o al limite carbone.
L'ho vista usare con fasce fino a 3 mm di spessore (per le chitarre) bagnate al momento su un solo lato. Il lato bagnato viene pressato sulla superficie calda, l'acqua si trasforma immediatamente in vapore che penetra nel legno e ammolla le fibre, permettendo la piegatura.
La piegatura viene eseguita in misura più accentuata del il risultato finale, perchè il legno 'ritorna' un po'.
Tempo di piegatura (da mano esperta) da due a quattro secondi per piega, senza ripensamenti. Qualche piccola correzione della piega è possibile solo in aumento.
Piastra in ferro, lamiera da 4-5 mm, con piedi, dimensioni circa 20 x 20 cm. Si appoggia al banco.
Sulla piastra, saldata sopra due supporti alti 2-3 cm, una specie di tubo ovale (in realtà è una lamiera di ferro da 2-3 mm piegata a caldo dal fabbro, con tre diversi raggi di curvatura, piccolo medio e grande). I bordi opposti non sono chiusi per formare una generatrice del tubo, ma solo avvicinati.
Si mettono alla base trucioli e pezzettini di legno di scarto (che in un laboratorio di liuteria non mancano mai). Si accende la stufa finchè la temperatura è quella voluta. La massa non piccola del tubo fa da accumulatore di calore. Si mantiene aggiungendo un pezzetto di legno ogni tanto, o al limite carbone.
L'ho vista usare con fasce fino a 3 mm di spessore (per le chitarre) bagnate al momento su un solo lato. Il lato bagnato viene pressato sulla superficie calda, l'acqua si trasforma immediatamente in vapore che penetra nel legno e ammolla le fibre, permettendo la piegatura.
La piegatura viene eseguita in misura più accentuata del il risultato finale, perchè il legno 'ritorna' un po'.
Tempo di piegatura (da mano esperta) da due a quattro secondi per piega, senza ripensamenti. Qualche piccola correzione della piega è possibile solo in aumento.
Grazie Aldeo!
Grazie anche a Porthos per il contributo. E' molto interessante il procedimento da te descritto!
A tale proposito, cioè .. a proposito di metodologie adottate dai liutai di una volta, ci tengo a segnalare (a completamento) un procedimento semplicissimo, anche molto più semplice di quello da me descritto, contenuto in un bellissimo video sulla liuteria ascolana di un tempo e segnalato sul forum qualche mese fa non mi ricordo da chi. Questo video lo avevo salvato nel mio pc:
http://it.youtube.com/watch?v=ZX3CYb5nLQo
In esso vengono descritte le fasi di costruzione di un violino ed a me non è sfuggito il particolare del piegafasce usato ad un certo punto. Si tratta di una semplice lastra di rame piegata al centro a mo' di ponticello aguzzo! Niente di più! Semplice e geniale come sapevano fare gli antichi!
Sotto questo ponte di rame ci si mette una fiamma e la fascia può essere facilmente piegata spingendola sulla piegatura del picco.
Niente male come soluzione! Basta procurasi una lastra di rame, piegarla ed il piegafasce già è pronto!
Ho pensato che per dovere, direi quasi "storico-scientifico", fosse necessario segnalarlo!
Grazie anche a Porthos per il contributo. E' molto interessante il procedimento da te descritto!
A tale proposito, cioè .. a proposito di metodologie adottate dai liutai di una volta, ci tengo a segnalare (a completamento) un procedimento semplicissimo, anche molto più semplice di quello da me descritto, contenuto in un bellissimo video sulla liuteria ascolana di un tempo e segnalato sul forum qualche mese fa non mi ricordo da chi. Questo video lo avevo salvato nel mio pc:
http://it.youtube.com/watch?v=ZX3CYb5nLQo
In esso vengono descritte le fasi di costruzione di un violino ed a me non è sfuggito il particolare del piegafasce usato ad un certo punto. Si tratta di una semplice lastra di rame piegata al centro a mo' di ponticello aguzzo! Niente di più! Semplice e geniale come sapevano fare gli antichi!
Sotto questo ponte di rame ci si mette una fiamma e la fascia può essere facilmente piegata spingendola sulla piegatura del picco.
Niente male come soluzione! Basta procurasi una lastra di rame, piegarla ed il piegafasce già è pronto!
Ho pensato che per dovere, direi quasi "storico-scientifico", fosse necessario segnalarlo!
Ultima modifica di violino7 il domenica 11 novembre 2007, 13:40, modificato 1 volta in totale.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -