Ieri sera Carmignola suonava e dirigeva l'Orchestra Regionale Toscana in un programma che dopo modifiche dell'ultim'ora era interamente mozartiano.
Andando a teatro avevo alcune certezze e una incertezza:
le certezze erano: la validità dell'orchestra, la tecnica del violinista e lo strumento; l'unica incertezza mi martellava con questo pensiero:"Tutto perfetto, ma Mozart ci sarà o sarà il solito ectoplasma rivestito di cipria e levigato come la povera Ilaria del Carretto, che si sente spessissimo nelle sale?"
Alle prime note del divertimento K.138 in cui Carmignola sedeva dirigendo al posto del primo violino dell'orchestra il dubbio prese velocemente la porta dell'uscita!!
Mozart c'era: bello, brillante, vigoroso, vivo!!
L'impressione venne subitoc confermata con l'esecuzione del primo concerto in programma (di cui non sono in grado di indicare il numero, ma non era il K2!!!
). Il nostro suona con le corde di budello (anche il MI) con un arco di tipo tartiniano con arcate vigorose (alla vista sembrano telvolta legnate) ma sempre ben morbide (a volte mi fa pensare più al prino violino di un quartetto che non al solito solistac che dice:"guardatemi come sono bravo"); il fraseggio è dinamicamente variatissimo e mette in risalto sia la brillantezza quasi gioiosa della musica sia quegli sforzati tanto tipici di Mozart che (non chiedetemi il perchè) mi sento addosso come coltellate e che rivelandomi certi sentimenti seminascosti mi fanno amare ancor di più quel povero geniale ragazzo racchiuso tra una parrucca incipriata e la pedata del conte arco (con la lettera minuscola! certo!!!).Un Mozart a tutto tondo quindi.
L'orchestra la conosco dagli esordi e l'ho sempre giudicata una ottima orchestra, ma, sinceramente, non l'avevo mai vista sonare con l'entusiasmo di ieri sera, brillavano gli occhi a tutti e questo, oltre a un bel sentire è anche un bel vedere.
Del violino tacerò; uno Stradivari in piena forma non si commenta...si gusta!!!
Un consiglio??? lunedi a Prato, non perdetevelo se potete!!
D'ora in avanti tornerò nella mia consueta laconicità
