Labora et inveniens,
lavora e troverai. La parte finale della citazione del Mutus Liber. (LABORA) Questa è la chiave di volta dell'agire umano in tutte le sue angolazioni. nulla di degno ti è dato senza un lavoro a priori. (INVENIENS). Troverai che la ricerca della perfezione è l'unico motivo degno dell'agire stesso, chiaramente la perfezione non e raggiungibile in quanto tende all'infinito e noi piccole salsiccette, possiamo soltanto immaginare, intuire, aspirare. la disumanizzazione in generale della nostra società porta a tutt'altri lidi.
La musica è un elemento umanizzante di altissimo grado che tende alla perfezione, contrariamente a quei rumori organizzati, che infarciscono le orecchie dei "mediocri utenti" della vita mentre si divorano un hot dog in un fast food .
In questa visione olistica, credo che la LIUTERIA in particolare abbia tanto da dare e forse da meditare. Voglio dire da ammiratore dell'arte liutaria, che uno strumento che nasce dal lavoro umano, dal sudore affettuoso, da carezzevoli calli, da perfettibili sguardi indagatori,dalla voglia di costruire un elemento ligneo portatore di una propria personalità, che ha bisogno di un contatto umano costante, altrimenti si inselvatichisce. Sviluppare da un nucleo centrale che può anche essere ideale (inizialmente) e soffiare intorno(scusate la citazione quasi biblica) degli elementi umanizzati da quella visione olistica testé citata, è ben diverso dall'assemblaggio nudo e crudo di elementi, magari perfetti dal punto di vista strutturale, ma incoerenti da un punto di vista alchemico.
E' come partorire.
Espansione, non atomizzazione. Umanesimo illuminato non Illuminismo tecnocratico. Voglio terminare questa noiosa interlocuzione con un semplice slogan:
ABBASSO I CINESINI STAMPATI E SIMILARI.
TIE'
buon caldo a tutti.
Vecchio francese
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edi
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Va comunque considerato che se il violoncello è effettivamente ottocentesco, come affermato da Giov, allora è necessariamente nato privo dell'"asta" (puntale), dato che questa è stata introdotta ai primi del '900 e si è poi diffusa con una cera lentezza fino ad oltre gli anni '30 (ed inizialmente era spesso di legno). Si tratterebbe quindi, per quanto riguarda quella parte, di un ritorno alla forma originale...
Grazie Apocrifo! Non conoscevo l'esistenza di questo libro. Lo trovo veramente interessante, per il momento solo dal punto di vista emozionale visto che non ho ancora avuto modo di guardarlo con attenzione. (e leggere i commenti ai disegni...)apocrifo ha scritto:Su internet troverete un miliardo di notizie sul "Mutus liber", sul quale le uniche parole che si trovano (poichè il libro è composto solo da disegni) sono queste...
Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti. [Paolo Conte]
Edomarch,io non sono un alchimista, solo che mi sono in passato interessato a questa branca della psudoscienza e mi sono fatto una mia idea personale. Intendo la pietra filosofale come il raggiungimento completo dei propri obbiettivi (che non sono l'acquisto di un cellulare di nuova generazione)e come tale può essere ottenuto da chiunque si imponga di creare qualcosa col cuore, il pittore creerà la sua opera perfetta, il cuoco la sua ricetta perfetta ed il liutaio il suo strumento perfetto ognuno secondo leproprie possibilità. Per quanto riguarda l'immortalità, se si intende in senso metaforico i grandi liutai del passato non l'hanno forse ottenuta? Io ritengo di si, anche perchè ce li abbiamo sempre sulla bocca. Per il resto sono un grande intenditore di archeologia preistorica, ho anche molti pezzi da me rinvenuti nei vari musei, ma questa è un'altra storia.
<div>....ascolta pure quello che dicono ma soprattutto guarda sempre quello che fanno!</div><br>
Mi riporto all'argomento del topic.
Riflettendo sul da farsi e grazie anche alle risposte avute credo che mi limiterò a usare le corde oliv di budello ricoperte e no le più specifiche di budello. Questo perché sono arrivato alla convinzione, anche grazie ai consigli di Apocrifo, che queste ultime sono ed erano organiche a un manico più corto e meno inclinato , un ponticello più basso con idoneo capotasto e sopratutto credo ad una catena più contenuta e meno rigida che rendeva/rende lo strumento meno potente e incisivo ( più elastico e "rotondo") sollecitato da vibrazioni prodotte da una sorgente morbida e malleabile. Non ho voglia di cambiare i connotati al monsiuer in oggetto e poi corde in budello che lavorano con un passo più esteso forse amplificano quelle prerogative di adattamento ambientale e delicatezza strutturale (... cercarsi rogne!!), che sono a supporto poi delle qualità intrinseche delle corde stesse, che non hanno poi modo di esprimersi.
Come avere un bel soprammobile senza il.. mobile!!
Se queste considerazioni sono errate fatemi un fischio.
Saltando di palo in frasca,
chi e che sa a cosa si riferisce quando parla di veschiche, il fondo alla pagina dell'immagine, che spero di essere riuscito ad inserire, riguardo la vernice.
[im36830g][/img]
Riflettendo sul da farsi e grazie anche alle risposte avute credo che mi limiterò a usare le corde oliv di budello ricoperte e no le più specifiche di budello. Questo perché sono arrivato alla convinzione, anche grazie ai consigli di Apocrifo, che queste ultime sono ed erano organiche a un manico più corto e meno inclinato , un ponticello più basso con idoneo capotasto e sopratutto credo ad una catena più contenuta e meno rigida che rendeva/rende lo strumento meno potente e incisivo ( più elastico e "rotondo") sollecitato da vibrazioni prodotte da una sorgente morbida e malleabile. Non ho voglia di cambiare i connotati al monsiuer in oggetto e poi corde in budello che lavorano con un passo più esteso forse amplificano quelle prerogative di adattamento ambientale e delicatezza strutturale (... cercarsi rogne!!), che sono a supporto poi delle qualità intrinseche delle corde stesse, che non hanno poi modo di esprimersi.
Come avere un bel soprammobile senza il.. mobile!!
Se queste considerazioni sono errate fatemi un fischio.
Saltando di palo in frasca,
chi e che sa a cosa si riferisce quando parla di veschiche, il fondo alla pagina dell'immagine, che spero di essere riuscito ad inserire, riguardo la vernice.
[im36830g][/img]
ancora qualche modifica alla forma. Guarda bene com'è scritta:giov ha scritto:[/img CCF17082009_00002.jpg[img]
l'immagine sarebbe una scannerizzazione da un libro, in formato jpg, non so se funziona , se non va anche questa volta proverò in qualche altra maniera[/img]
[img]indirizzo_file[/img]
come l'hai inserito tu non apre l'immagine
Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti. [Paolo Conte]
[img]102B2087.JPG[/img]
In mancanza, credo, dell'ennesima immagine inviata, ricopio il trafiletto in oggetto.
Il prossimo tentativo lo farò con un piccione viaggiatore, sperando che non gli sparino,
questo è il testo:
NOTA: Certe piante dei boschi del Tirolo,producevano una qualità di gomma, che raccolte in vesciche, forniva ai cremonesi fabbricatori d'istrumenti d'arco il principale ingrediente per la composizione della loro decantata vernice stemperata ad olio. L'ultimo che ancora abbia potuto avere di quelle vesciche fu Carlo Bergonzi che le acquistò rilevando l'officina Stradivario. Tagliati quei boschi, o si perdette o non si seppe più trovare quella gomma, e d'allora in poi la vernice deteriorò
"Tradizione che mi venne comunicata da Ceruti, fabbricatore d'istrumenti ad arco in Cremona" [/list][/i]
In mancanza, credo, dell'ennesima immagine inviata, ricopio il trafiletto in oggetto.
Il prossimo tentativo lo farò con un piccione viaggiatore, sperando che non gli sparino,
questo è il testo:
NOTA: Certe piante dei boschi del Tirolo,producevano una qualità di gomma, che raccolte in vesciche, forniva ai cremonesi fabbricatori d'istrumenti d'arco il principale ingrediente per la composizione della loro decantata vernice stemperata ad olio. L'ultimo che ancora abbia potuto avere di quelle vesciche fu Carlo Bergonzi che le acquistò rilevando l'officina Stradivario. Tagliati quei boschi, o si perdette o non si seppe più trovare quella gomma, e d'allora in poi la vernice deteriorò
"Tradizione che mi venne comunicata da Ceruti, fabbricatore d'istrumenti ad arco in Cremona" [/list][/i]
L'unica resina che si sappia provenire da quelle terre sotto l'influenza veneziana che io sappia è la trementina di larice (o di Venezia appunto).
Tale essudato è in reatà alla base della preparazione di molte vernici, lo uso molto anch'io, Non ho capito se nella foto che hai cercato di mandare si vedeva tale resina. In ogni caso esiste ancora ed è in vendita regolarmente in tutti i negozi di articoli di belle arti, ha un belissimo color miele intenso ed è bella trasparente, da sola è simile alla melassa ed assai tenace.
Tale essudato è in reatà alla base della preparazione di molte vernici, lo uso molto anch'io, Non ho capito se nella foto che hai cercato di mandare si vedeva tale resina. In ogni caso esiste ancora ed è in vendita regolarmente in tutti i negozi di articoli di belle arti, ha un belissimo color miele intenso ed è bella trasparente, da sola è simile alla melassa ed assai tenace.
<div>....ascolta pure quello che dicono ma soprattutto guarda sempre quello che fanno!</div><br>
non ti scoraggiare, ci siamo passati un po' tuttigiov ha scritto:[img]102B2087.JPG[/img]
In mancanza, credo, dell'ennesima immagine inviata, ricopio il trafiletto in oggetto.
sei a buon punto ma manca ancora un passaggio: l'immagine dovresti prima caricarla su un server esterno (tipo quello disponibile sul portale, previa iscrizione) dal qual poi copiare il collegamento ed inserirlo tra le due
Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti. [Paolo Conte]