La teoria di Peluzzi

Suonare e costruire i violini
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yaavm
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La teoria di Peluzzi

Messaggio da yaavm »

Sto rileggendo per la terza volta il libro di Euro Peluzzi
e, dopo aver imparato a non meravigliarmi piu' per gli errori
(frasi senza verbo, virgole messe a caso, ecc...)
e dopo aver anche superato uno scetticismo profondo iniziale
dovuto al fatto che leggendo avevo la sensazione
di essere preso in giro dall'autore, mi sto convincendo che forse
qualcosa di giusto c'e' e magari ci voleva una migliore qualita' espositiva.
Per esempio, non sara' che il violino ha cominciato ad avere le bombature
per realizzare un certo volume interno di forma arrotondata?
Se fosse solo per la tavola, per il supporto del ponte, per
meglio reggere la pressione senza eccedere con gli spessori ec...,
allora non potremmo avere uno strumento col fondo piano?
Perche bombare anche il fondo, solo per simmetria ed estetica? Forse...
Il violino non e' uno strumento a fiato ma faccio questa considerazione:
quando tento di imitare il gufo soffiando nelle mani
chiuse a mo' di ocarina, esiste solo una posizione delle mani che
realizza una certa forma interna e il volume di aria entra in risonanza.
Non sara' vero che bisogna concentrarsi sulla forma del volume d'aria interno e poi lavorare le tavole all'esterno solo per adattare gli spessori?
Vorrei sentire il parere di piu' di uno, e proporre ad eventuali interessati
un piano per dividersi il lavoro e provare tale lavorazione un po' per
ciascuno. A me viene in mente di provare con le curve interne suggerite
da Peluzzi ma si potrebbe anche provare altre curve (parabola?).
Discorso simile sull'origine della rastremazione delle fasce.
Visto che sono nuovo, magari queste prove sono gia' state fatte ed
abbandonate... grazie per eventuali risposte.
Ciao
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claudio
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Messaggio da claudio »

L'evoluzione degli strumenti ad arco è stata proprio come dici tu: prima si è imparato a bombare la tavola lasciando il fondo piatto (vedi viola d'amore, vioa da gamba, contrabbassi, ecc.), solo in seguito si è sviluppata l'idea di bombare anche il fondo. Cmq le ricerche e le testimonianze lasciateci in eredità dagli antichi liutai non confermano la lavorazione delle tavole prima dall'interno e poi dall'esterno. E comunque una determinata curvatura interna la si può ottenere anche con il metodo di lavoro tradizionale. Facendo esperienza sulla creazione di strumenti ad arco, ti accorgerai che l'esperienza diretta sui propri strumenti è più significativa di mille libri, i quali devono essere sempre tenuti sott'occhio criticamente anche alla luce dell'esperienza maturata.
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Manfio
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Messaggio da Manfio »

Anch'io ho letto questo libro (che è out of print e costa un occhio della testa). Non riesco a trovare vera la teoria del Peluso, molto complicata per essere utilizzata dai liutai di ieri e di oggi. E ci sono concetti sbagliati, como quello secondo il quale le tacche delle effe dividono la tavola in due regione di uguale peso, ciò non accade mai.
yaavm
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Messaggio da yaavm »

OK, non faro' nulla in proposito. Con poche parole mi avete convinto
e poi tutte le altre inesattezze del libro lasciano una non
bella impressione al lettore, ne minano la fiducia.

Il libro pero' non e' out of print, almeno in italiano.
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claudio
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Messaggio da claudio »

Cmq sia il Peluzzi è sempre un libro da tenere pronto sullo scaffale, perchè alcuni argomenti, come la teoria dei fuochi, possono trovare un buon riscontro nell'esperienza pratica. Il problema per chi affronta il libro di Peluzzi, è che poco si sa dell'autore e da dove abbia tratto i suoi insegnamenti.
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Manfio
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Messaggio da Manfio »

Una fonte sarebbe il "Libro Segreti di Botegha", nella Biblioteca Vaticana che, secondo Peluso, fa menzione alle bombature interne.

Concordo Claudio, è un libro assai interessante, in Liuteria (come in tutto) se impara un può di quà e un può di lá...
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