L'importanza della didattica nell'insegnamento del violino

Suonare e costruire i violini
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musikanten
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L'importanza della didattica nell'insegnamento del violino

Messaggio da musikanten »

Salve a tutti,
mi domando quanti di voi hanno cambiato una miriade di insegnanti prima di trovare quello giusto,per poter progredire negli studi?Io personalmente ne avrò cambiato circa otto,prima di trovare quello giusto.Come ben si sa,il feeling con un insegnante è una cosa personale,ce chi sta bene uno e chi un altro.Ma ciò che mi fa piu rabbia in questo contesto,che ne ho incontrati molti che non importava niente insegnare e che ti dicevano giusto le quattro cosette per suonare l'esercizietto.Chi ci rimette in questo??Giustamente l'alunno.Cosi il soggetto in questione va avanti per un bel pò di tempo credendo di studiare il violino,ma in realta non essendo seguito come si deve,si trovera a metter su tremila difetti e toglierli divetera un bel problema.Arrivati ad un certo punto come nella maggior parte dei casi l'alunno non riesce ad andare piu avanti negli studi e nel peggiore dei casi li abbandona.Mi sono ripromessa un giorno,che sarei diventata quell'insegnante per altri,che io non ho avuto per me stessa.Volendo diventare un insegnante seria,voglio conoscere e fare tutto ciò che è possibile,iniziando dalla componente didattica. Qui chiedo il vostro aiuto.Ditemi e raccontatemi tutto ciò che sapete nell'ambito della didattica violinistica.Io non conosco molto, a parte qualcosina sul metodo suzuki.Vorrei poter essere informata e leggere su tutti i metodi di insegnamento vigenti nelle varie parti di europa e nel mondo,dalle fasce di eta dei piu piccoli sia ad arrivare ai piu grandi.
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Ananasso
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Messaggio da Ananasso »

Provo a razionalizzare la mia breve esperienza di studente (da qualche mese). Penso di essere fortunato: la mia insegnante è una professionista (è primo violino in due orchestre importanti), ma soprattutto mi ha colpito la sua professionalità nell'insegnare. Usa davvero le parole come fossero pietre, e trascrivo sul mio quadernetto tutto quello che dice. Se non miglioro ci fermiamo e dedico la settimana (faccio un'ora di lezione a settimana) a correggere i difetti sui brani che mi suggerisce. Non è legata ad un particolare metodo: uso i materiali di Curci e Suzuki, ma non i 'metodi'. Ma potrei usare altri testi, perché l'importante è il ritmo che la mia insegnante sa dare al mio studio.
Se dovessi sintetizzare i suoi pregi direi: precisione, concretezza, enorme preparazione musicale, pazienza. E un bellissimo violino.
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Dav67
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Messaggio da Dav67 »

Il problema di tutti gli insegnanti sono, fondamentalmente, gli alunni! Io non frequento un corso, ma lezioni di violino dalla direttrice del coro della mia chiesa, che è anche insegnante di violino e viola (e suona in orchestre) e di canto.
Assieme a me c'è un amico che ho trascinato sapendo che lui avrebbe sempre voluto apprendere il violino; quindi, quando mi si è presentata l'occasione, l'ho tirato dentro. Io ho scelto un indirizzo più classico e il mio amico un indirizzo più folk; il problema è che lui è completamente negato per la musica e, pur avendo iniziato assieme, lui è nettamente indietro rispetto a me, che posso permettermi di suonicchiare già qualcosa da solo, anche dello stile che vorrebbe imparare lui.
La maestra è molto paziente e dolce e segue il metodo Curci, con qualche puntatina su Sevcik e altri autori, ma molto dipende dalla cultura personale degli allievi e, soprattutto, dalla loro volontà nell'apprendere.
Al momento mi trovo bene con lei, anche perchè sono appena all'inizio e non sono ancora in grado di capire se il suo metodo sia quello giusto; ma per mia completezza vorrei provare più avanti altri insegnanti (seguo anche i semplicissimi metodi flash di Luca Salin su Youtube!).
Comunque trovo giusto cambiare più insegnanti, per prendere il meglio da tutti.
musikanten
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Messaggio da musikanten »

giustamente anche le intenzioni dell'alunno sono quelle che contano.Ci può essere un ottimo insegnante, ma se l'allievo è svogliato,ce poco da fare.Cio che vorrei approfondire non sono tanto i metodi ( intendo libri di violino) che vengono adoperati,tanto piu il metodo di approccio verso l'allievo.Giustamente non ci stanno delle regole ben precise che ti possono insegnare ad insegnare,è un ambito abbastanza plastico.Da parte del docente ci deve stare la predisposizione,la passione e tanta pazienza.Oltretutto l'approccio di insegnamento cambia da alunno ad alunno,perchè ognuno ha un suo carattere.La didattica è un elemento importatne che dovrebbe essere maggiormente curata,sopratutto quando si tratta di insegnare ai piu piccoli.Ed è questo l'ambito che voglio approfondire
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stargazer
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Messaggio da stargazer »

penso che il diverso atteggiamento dell'insegnante possa cambiare completamente il metodo di studio di un alunno... ma solo se l'alunno e l'insegnante "combaciano"; devono accettarsi e rispettarsi l'un l'altro, e condividere idee simili riguardo alla musica. ovviamente se l'alunno è portato diventa tutto più facile, ma un insegnante capace può fare tantissimo.
il problema è che spesso si confonde "bravo musicista" con "bravo insegnante": il mio primo insegnante era un ottimo violoncellista ma non si sapeva esprimere! invece l'insegnante che ho adesso in conservatorio, oltre ad essere davvero brava (ha suonato in orchestre tra le più importanti del mondo), è pure capace di spiegare le cose; bisogna essere recettivi, perchè spiega ogni passaggio in modo così dettagliato che per seguire le sue istruzioni servirebbe un controllo totale del corpo (infatti spesso sono anche in difficoltà) ma è davvero efficace!
l'unico problema, e qui si ritorna all'accettazione, è il modo di fare; lei è davvero scorbutica. non sempre, però a volte arriva ad insultare l'allievo anche con cattiveria... ovviamente molti se la prendono e smettono. ma se si riesce ad accettare anche gli insulti... altrochè se ti convince a ricercare la perfezione!!
musikanten
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Messaggio da musikanten »

La cordialita secondo me è un fattore essenziale per essere un bravo insegnante.L'insegnante può essere bravo anche a spiegare,ma gli insulti o le alzatine di voce sono dei comportamenti non professionali.Ci sta avere il pugno fermo con chi non studia o si fa i cavoli suoi a lezione.Ma la psiche umana è un ambito complesso che gli stessi psicologi o chi in ambiti affini,non comprendono del tutto.Con ciò voglio dire che insultare o alzare la voce davanti un bambino o ragazzo che sia,può portare a lungo andare a risultati imprevedibili,il primo tra i quali un calo di autostima,complessi di inferiorita e cosi via dicendo.Per cui bisogna dimostrarsi col pugno di ferro solo con i soggetti non inclini allo studio.
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Ananasso
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Messaggio da Ananasso »

Aggiungo alla discussione l'esperienza di un grande: Shoenberg.
Quando se ne andò ad insegnare negli USA lo accompagnava la fama di maestro della dodecafonia e c'era una folla di allievi potenziali.
"Egli li disillude subito, sottoponendoli ad un preliminare esame di armonia tradizionale; dopo di che li convince a ricominciare da capo, ..., e come esercizio li costringe spesso ad armonizzare corali e scrivere contrappunti a quattro voci. Quasi tutti lo abbandonano dopo un breve tirocinio, tranne pochi..." (dall'introduzione di 'Funzioni strutturali dell'armonia' di A. Shoenberg, ed Il Saggiatore-Net).
A me questo insegnamento è prezioso, perchè tratta dell'importanza dei fondamentali. Una simile attenzione per i fondamentali la si trova in L. Auer e in altri grandi maestri. E questo penso sia molto importante per uno studente 'consapevole' dell'impegno che si sta prendendo (in qualsiasi campo).
Insegnare ai bambini probabilmente è un mestiere diverso, ma è distante dalla mia sensibilità e non mi avventuro in discussioni.
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stargazer
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Messaggio da stargazer »

musikanten ha scritto:La cordialita secondo me è un fattore essenziale per essere un bravo insegnante.L'insegnante può essere bravo anche a spiegare,ma gli insulti o le alzatine di voce sono dei comportamenti non professionali.Ci sta avere il pugno fermo con chi non studia o si fa i cavoli suoi a lezione.Ma la psiche umana è un ambito complesso che gli stessi psicologi o chi in ambiti affini,non comprendono del tutto.Con ciò voglio dire che insultare o alzare la voce davanti un bambino o ragazzo che sia,può portare a lungo andare a risultati imprevedibili,il primo tra i quali un calo di autostima,complessi di inferiorita e cosi via dicendo.Per cui bisogna dimostrarsi col pugno di ferro solo con i soggetti non inclini allo studio.
infatti se vede i risultati non esita a lodarli! e se uno non è suscettibile accetta gli insulti quando li merita e cerca di fare di meglio per evitarli la lezione dopo... :lol:
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