curve dendrocronologiche stradivari

Suonare e costruire i violini
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elenabz
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Messaggio da elenabz »

ahahah io ho detto che già Leonardo aveva intuito qualcosa, mica che era un dendrocronologo !! :lol:
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Ananasso
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Messaggio da Ananasso »

La scienza parte sempre da un modello della rappresentazione della realtà (l'atomo di Bohr, la relatività ristretta, ...). Poi se gli esperimenti non sono ripetibili o falsificano il modello, si cambia modello.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Della dendrocronologia già se ne è parlato nel forum, ma su questa cosa che voglio dire non so se ne sia parlato qui oppure, più facilmente, penso di aver visto un video apposito e mi è rimasto focalizzato nella mente il fatto che non possa essere una scienza esatta perchè non ha senso parlare di miniglaciazioni quando ogni vallata delle Alpi, grande o piccola che sia, ha un proprio microclima dovuto alla sua specifica posizione rispetto alle cime delle montagne, per cui non ci possono essere due microclimi identici contemporaneamente in due vallate e quantomento non si possa generalizzare. Per di più nella stessa vallata l'accrescimento degli anelli è diverso se un abete rosso è posizionato in zona più soleggiata e riparata dai venti di un altro.

Per cui, la variabilità essendo tantissima.......io personalmente mi sono convinto! :?
.
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- Lino Santoro -
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elenabz
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Messaggio da elenabz »

Scusami non riesco a capire bene il tuo discorso.
la dendrocronologia [...] non possa essere una scienza esatta perchè non ha senso parlare di miniglaciazioni...
metti in dubbio che la d. non sia una scienza esatta o che ci sia stata la LIA?
credo di aver frainteso
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violino7
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Messaggio da violino7 »

La LIA c'è stata, senza ombra di dubbio, ma la dendrocronologia come scienza a me personalmente non convince per i motivi che ho detto.
.
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- Lino Santoro -
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elenabz
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Messaggio da elenabz »

dici che non ha senso parlare di miniglaciazioni.. come dici tu la LIA c'è stata, quidni era tutto più freddo. non c'entra se l'alberello era nella valle stretta o larga, nel legno si vedrà sempre un abbassamento della temperatura rispetto a quello che c'era prima.

e questo, dal legno si vede. e se si hanno le sequenze anulari per gli alberi della zona complete, un tronco tu lo puoi inserire, confrontando quest'ultime, nella sequenza, quindi lo puoi datare.
Se hai anche l'ultimo anello, si può vedere da quanto è completo, anche la stagione in cui l'albero è stato tagliato.
ora, per me questo indica un metodo di datazione abbastanza preciso...


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violino7
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Messaggio da violino7 »

Non è proprio così semplice, perchè quando parliamo di "microclima" ogni vallata reagisce in maniera diversa in base alle sue difese naturali, quindi a parità di eventi atmosferici generali le centinaia di valli esistenti sulle Alpi sviluppano centinaia di microclima differenziati.
Quel servizio che ho visto io concludeva che sarebbe servita non una mappatura generale, ma mappature differenziate valle per valle, zona per zona.....ed anche all'interno di ogni singola valle comunque la distribuzione del clima non è unimorme, ma differenziata in base all'esposizione.

Questo io mi ricordo e lo ricordo bene perchè, lo ripeto ho focalizzato nella mente il concetto!
Non so dirti più di tanto, ma non voglio assolutamente convincerti, anzi può essere che io mi sbagli! Però io spesso sono un intuitivo e questo ragionamento mi è bastato. :roll:
.
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- Lino Santoro -
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elenabz
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Messaggio da elenabz »

un periodo dal XVI al XIX secolo di freddo sopra la norma ha influito sul microclima delle vallate. Poi non metto in dubbio che in alcuni posti possa aver influito più o meno, e che ci siano specie piu o meno sensibili al clima, ma sicuramente ha influito.
MI piacerebbe vederlo quel servizio. Mi sembra strano però che possano demolire una scienza dicendo che ci vorrebbero mappature per ogni valle (tanto meglio se fosse così)..semplicemente dove esistono le curve di confronto, si può datare, dove non ci sono si può con altri metodi. Comunque, ogni metodo ha il suo intervallo di errore o i suoi limiti, ma non per questo vuol dire che non possa essere considerato un metodo di datazione assoluta.
Pigi
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Messaggio da Pigi »

Ciao Elena,

Non credo che ci siano molti studi comparando scientificamente il legno impiegato da Stradivari e altri liutai classici, con quello usati da liutai moderni. Questo studio: http://instrumentalinsight.com/pdfs/PLo ... Modern.pdf,
sulla differenza di densita’ della crescita primaverile a quella estiva, tra violini antichi e moderni sarebbe interessante, ma troppo pochi strumenti sono stati analizzati da questo modo e i risultati, benche’ suggerendo una differenza, non possono essere considerati come conclusivi visto il numero limitato di strumenti.
Non penso che un studio comparativo dendrocronologico specificamente del legno luitaio mostrera’ molte differenze. Qualche curve di Stradivari sono disponibile sull’ITRDB. Scrivimi pure se vuoi.
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elenabz
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Messaggio da elenabz »

grazie :D
Pigi
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Messaggio da Pigi »

Rileggendo le varie poste, penso potere avere qualche informazioni utili.

Scusate se e' lunghina e spero che cio’ che ho scritto ha senso in Italiano...

Elena,
Dipende un po’ cose ci si vuole dimostrare, non ci son dubbi che esiste legno che cresce oggi in varie parti delle Alpi, gli quali anelli sono strettissimi, e si puo’ ottenere tal legno da mercanti di legno liutaio. La variabilita’ immensa della crescita, che sia stretta, media larga o mista si vede in strumenti di tutte le epoche. Per Stradivari, a periodi differenti, utilizzo’ legno di crescita stretta, anche strettissima, generalmente prima del inizio 1700. Durante il “Golden
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claudio
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Messaggio da claudio »

Grazie Pigi, i tuoi contributi sono particolarmente graditi perchè mi sembrano mentalmente aperti e sono di sicuro ausilio al liutaio e allo studioso. Mi piacerebbe sapere chi sei e cosa fai nella vita. Alla prossima per discutere ancora di abete!
andante con fuoco
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Messaggio da Pigi »

Scusa Claudio, pensavo che lo sapessi,
e mi son scordato di firmare...
Saluti!
Peter Ratcliff
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claudio
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Messaggio da claudio »

No, non lo sapevo, come avrei potuto? :D
Bentornato Peter, è sempre un piacere leggerti.
andante con fuoco
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davidesora
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Messaggio da davidesora »

Ciao Peter e grazie per il tuo contributo.

Sicuramente lo studio e l'osservazione del legno degli strumenti antichi acusticamente pregevoli è importante e utile per i liutai.

Io ho solo una conoscenza superficiale della dendrocronologia e dal poco che ho letto mi sembrava venisse usata solamente per attribuire una datazione del legno e stabilire la possibile autenticità degli strumenti, ma sicuramente può essere sfruttata anche in altre direzioni più interessanti e meno "sterili"(dal punto di vista del liutaio) della mera datazione.

Cercherò di procurarmi The Strad di Febbraio per leggere il tuo articolo, mi sembra di capire che vada in questa direzione.


Davide
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