davidesora ha scritto: ↑mercoledì 26 ottobre 2016, 12:24
claudio ha scritto:Dal punto di vista progettuale in effetti le curvature basse sembrano dare qualcosa in più in termini di potenza. Io ci sono arrivato e le realizzo in questo modo perchè ho visto che nell'ultimo Stradivari e nei Guarneri del Gesù si sono usate bombature piuttosto basse e tese, incuriosito le ho volute provare e ne sono rimasto molto soddisfatto.
Sono d'accordo sulla resa delle bombature piatte rispetto alla potenza, ma invece riguardo a stradivari io ho l'impressione che abbia prima abbassato le bombature rispetto ad Amati e C. ma poi sia tirnato ad aumentarne l'altezza negli ultimi anni di attività della bottega.
Ad esempio lo Scotland University del 1734 (attualmente qui al MdV) ha bombature estremamente gonfie e alte, e devo dire che non si comport male nemmeno riguardo alla potenza.
Per Guarneri il discorso è diverso, ma anche alcuni suoi strumenti hanno bombature alte e gonfie, ma forse le più piatte sono prevalenti.
Spesso trovo che le bombature più basse favoriscano la nasalità del suono, ma è difficile generalizzare o individuare linee guida....
Ne abbiamo già discusso, ma questa volta mi è più chiaro. Semplificando al massimo e forse banalizzando quindi esiste una relazione: (Bombatura "gonfia")= (Suono "corposo", ma poca potenza...intendendo poco volume)
e (Bombatura "tesa")=(suono nasale e maggiore potenza).
Poi interviene tutto il resto, ma a parità di tutto è corretto secondo voi?
Ho visto nei miei primi due violini proprio questo tipo di reazione. Nel primo ho esagerato con le bombature e nonostante le fasce sbagliate asimmetrie, sguscia inesistente sul fondo.... il suono è di qualità nettamente superiore al secondo in cui ho rispettato maggiormente le seste dei disegni che ho trovato sul Sacconi, il secondo è risultato infatti nasale su tutte le note dal sol(secondo rigo) in giù.
Quindi visto che il prossimo è per mio uso e consumo e il livello di musicista è ancora principiante e da poco ho iniziato l'intermedio, sarebbe meglio, per non rimanere delusi, scegliere una bombatura generosamente gonfia...Concordate?
Scusate ancora una domanda ma solo culturale, nei violini industriali, ma di nomi blasonati, è possibile che riescano a mantenere un rapporto tra potenza e qualità sonora più costante(sia esso apprezzato o non) su tutti i violini di produzione rispetto al lavoro di un liutaio, ...o è una chimera anche per loro?
Lo chiedo perchè se, nonostante le macchine di precisione, non fosse così vorrebbe dire che il livello di tolleranza sia abbassabile maggiormente da una mano esperta, come mi aspetterei anche se mi viene detto il contrario (fuori da questo forum).