Quello che dici sulla funzione della catena è corretto, ma vale anche per le catene con tensione, dove si cerca di prevedere la deformazione causata dalla pressione in modo che la tavola si trovi nella forma originale ma con la pressione applicata (molto teorica come situazione ma la mia idea è quella) Credo che ci saranno sempre punti di vista diversi su questo argomento perchè (almeno in base alla mia esperienza) può funzionare bene in entrambi i casi, ogni sistema ha i suoi pregi e difetti che bisogna conoscere per poter compensare nei punti critici in base alla risposta acustica dei propri violini.Lino ha scritto: ↑lunedì 19 agosto 2019, 17:01 Secondo me la catena non deve avere nessuna tensione perche' credo che la sua funzione, di longherone, sia di mantenere la forma dell'area di risonanza quando montando le corde si applica una pressione che non sarebbe compensata come lo e' dall'anima e quindi creando uno sbilanciamento delle forze.
Il violino di Giacomo
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Re: Il violino di Giacomo
Re: Il violino di Giacomo
Mi fu dato di vedere in un pregiato violoncello italiano ottocentesco gli effetti di una catena applicata forzata da parte di un rinomatissimo restauratore svizzero, ciononostante il violoncello continuava a suonare decentemente, ma la tavola aveva due vistosi affossamenti, gli stessi di cui parla Weisshaar nel suo libro.
Io che in genere preferisco le cose semplici mi sono limitato a seguire gli esempi di Sacconi e Weisshaar, e già in questo modo le variabili sono infinite, che hanno montato e rimontato una serie infinita di catene su strumenti originali. Mi è sembrato che i risultati sia nei concerti dal vivo che nelle registrazioni siano di tutto riguardo, ma cosa importante abbiano in qualche modo "fissato" un timbro.
Negli ultimi decenni assistiamo però ad una progressiva "tensione" del suono, per cui si tende abbastanza alla perdita di una plasticità, forse una conseguenza delle registrazioni digitali che ha modificato i nostri gusti e le nostre percezioni.
Una catena può andare male o può andar bene, ma bisogna sempre chiedersi rispetto a che cosa, il problema nostro è che lo facciamo quasi sempre senza un termine di paragone. Non si può trattare un violino alla stregua di un carburatore di un'automobile, senza tenere conto che i bravi meccanici delle passate epoche avevano uno strumento infallibile per capire se un motore era più o meno bene messo a punto: il loro orecchio.
Cioè a dire che io non posso dire a qualcuno "tu la tua catena la devi fare così", però posso dirgli se il suono dello strumento può più o meno piacermi.
Io che in genere preferisco le cose semplici mi sono limitato a seguire gli esempi di Sacconi e Weisshaar, e già in questo modo le variabili sono infinite, che hanno montato e rimontato una serie infinita di catene su strumenti originali. Mi è sembrato che i risultati sia nei concerti dal vivo che nelle registrazioni siano di tutto riguardo, ma cosa importante abbiano in qualche modo "fissato" un timbro.
Negli ultimi decenni assistiamo però ad una progressiva "tensione" del suono, per cui si tende abbastanza alla perdita di una plasticità, forse una conseguenza delle registrazioni digitali che ha modificato i nostri gusti e le nostre percezioni.
Una catena può andare male o può andar bene, ma bisogna sempre chiedersi rispetto a che cosa, il problema nostro è che lo facciamo quasi sempre senza un termine di paragone. Non si può trattare un violino alla stregua di un carburatore di un'automobile, senza tenere conto che i bravi meccanici delle passate epoche avevano uno strumento infallibile per capire se un motore era più o meno bene messo a punto: il loro orecchio.
Cioè a dire che io non posso dire a qualcuno "tu la tua catena la devi fare così", però posso dirgli se il suono dello strumento può più o meno piacermi.
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Re: Il violino di Giacomo
Ci ho riflettuto molto ed ho deciso di mettere la catena senza tensione ma usando il piano che riproduce il dislivello delle fasce...
Perché così facendo avrò comunque la spinta opposta alle corde data dalla flessione della tavola mentre la catena non avrà nessuna tensione in nessuna direzione così credo di evitare rischi da principiante...ed avrò un incollaggio più sicuro vista la mia inesperienza...
Perché così facendo avrò comunque la spinta opposta alle corde data dalla flessione della tavola mentre la catena non avrà nessuna tensione in nessuna direzione così credo di evitare rischi da principiante...ed avrò un incollaggio più sicuro vista la mia inesperienza...
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Re: Il violino di Giacomo
Funzionerà comunqueGiacomom ha scritto: ↑lunedì 19 agosto 2019, 18:34 Ci ho riflettuto molto ed ho deciso di mettere la catena senza tensione ma usando il piano che riproduce il dislivello delle fasce...
Perché così facendo avrò comunque la spinta opposta alle corde data dalla flessione della tavola mentre la catena non avrà nessuna tensione in nessuna direzione così credo di evitare rischi da principiante...ed avrò un incollaggio più sicuro vista la mia inesperienza...
Re: Il violino di Giacomo
Penso che tu sarai arrivato a usare questa strategia dopo molti tentativi e forse é giusto che io parta dal semplice per poi aggiustare il tiro nel tempo...davidesora ha scritto: ↑lunedì 19 agosto 2019, 18:55Funzionerà comunqueGiacomom ha scritto: ↑lunedì 19 agosto 2019, 18:34 Ci ho riflettuto molto ed ho deciso di mettere la catena senza tensione ma usando il piano che riproduce il dislivello delle fasce...
Perché così facendo avrò comunque la spinta opposta alle corde data dalla flessione della tavola mentre la catena non avrà nessuna tensione in nessuna direzione così credo di evitare rischi da principiante...ed avrò un incollaggio più sicuro vista la mia inesperienza...
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Re: Il violino di Giacomo
Esatto, anche io sono partito da nessuna tensione, credo sia l'idea più logica che possa venire in mente, poi la sperimentazione mi ha indirizzato verso altri lidi.
In realtà non c'è un bianco e nero tra le differenti idee di catena ma varie sfumature che si sovrappongono, che ognuno gestisce a seconda dei suoi obbiettivi e gusti acustici.
In realtà non c'è un bianco e nero tra le differenti idee di catena ma varie sfumature che si sovrappongono, che ognuno gestisce a seconda dei suoi obbiettivi e gusti acustici.
Re: Il violino di Giacomo
Il lavoro di messa a punto del piano di incollaggio della catena va avanti ma pensavo fosse più semplice...
Faccio un po' di fatica a rimuovere il gesso dal legno....
Sto usando un pennellino ma un po' ci rimane... Avete consigli...?
Faccio un po' di fatica a rimuovere il gesso dal legno....
Sto usando un pennellino ma un po' ci rimane... Avete consigli...?
Re: Il violino di Giacomo
mi sembra un po troppo massiccia, se hai usato spessori bassi e poi incolli una trave del genere e' inutile, solo mio parere...senza offesa.
Re: Il violino di Giacomo
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Re: Il violino di Giacomo
Adattare bene la catena è abbastanza difficile e snervante all'inizio, ma poi con gli anni migliora
Per pulire dal gesso un pennello di setola va bene, se rimangano tracce di gesso non è un problema in quanto (se hai usato il gesso giusto) è un minerale inerte che non dà fastidio all'incollaggio. Io ci soffio sopra anche con una pompetta di gomma per pulire gli obbiettivi, ma qualche traccia residua è inevitabile ed è uno dei motivi per cui si usa il gesso bianco e non quello rosso che sporcherebbe l'incollaggio.
Re: Il violino di Giacomo
Si ho visto... Infatti non capivo perché usavi una pompetta invece di soffiarci...davidesora ha scritto: ↑martedì 20 agosto 2019, 18:47 Adattare bene la catena è abbastanza difficile e snervante all'inizio, ma poi con gli anni migliora
Per pulire dal gesso un pennello di setola va bene, se rimangano tracce di gesso non è un problema in quanto (se hai usato il gesso giusto) è un minerale inerte che non dà fastidio all'incollaggio. Io ci soffio sopra anche con una pompetta di gomma per pulire gli obbiettivi, ma qualche traccia residua è inevitabile ed è uno dei motivi per cui si usa il gesso bianco e non quello rosso che sporcherebbe l'incollaggio.
Immagino che usi una pompetta perché soffiandoci il gesso si inumidisce e si appiccica di più...?
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Re: Il violino di Giacomo
Per non sputacchiare sulla catena più che sul gesso, che si gonfierebbe e andrebbe asciugata e rifinita. Se proprio si volessero eliminare i residui di gesso bisognerebbe aspirarli con un mini-aspirapolvere, ma è inutile. Gli impasti di colla e gesso sono in uso da parecchi secoli, non c'è da preoccuparsi per la compatibilità.Giacomom ha scritto: ↑martedì 20 agosto 2019, 19:36Si ho visto... Infatti non capivo perché usavi una pompetta invece di soffiarci...davidesora ha scritto: ↑martedì 20 agosto 2019, 18:47 Adattare bene la catena è abbastanza difficile e snervante all'inizio, ma poi con gli anni migliora
Per pulire dal gesso un pennello di setola va bene, se rimangano tracce di gesso non è un problema in quanto (se hai usato il gesso giusto) è un minerale inerte che non dà fastidio all'incollaggio. Io ci soffio sopra anche con una pompetta di gomma per pulire gli obbiettivi, ma qualche traccia residua è inevitabile ed è uno dei motivi per cui si usa il gesso bianco e non quello rosso che sporcherebbe l'incollaggio.
Immagino che usi una pompetta perché soffiandoci il gesso si inumidisce e si appiccica di più...?
Re: Il violino di Giacomo
Per spiegare meglio il mio commento sulla catena vorrei esporre un concetto: se si vuole silenziare un violino si aumenta la massa del ponticello tramite la sordina; siccome la catena non e' altro che una massa non autoportante ma incollata esclusivamente alla tavola ha come conseguenza primaria la stessa funzione della sordina a parti invertite. Considerandola come una trave con la esclusiva funzione di impedire la deformazione della tavola, ne deduco che deve essere piu' leggera possibile mantenendo la resistenza, per questo motivo diminuisco lo spessore, anche fino a 2 millimetri lasciando l'altezza piu' o meno standard, circa 12/13 mm, in questo modo ottengo una massa piu' che dimezzata ( meno effetto sordina) ma con la stessa resistenza visto che la misura principale di una trave e' l'altezza e non lo spessore.
Re: Il violino di Giacomo
Lino, mi sa che tu della catena del violino hai capito poco. Qui non si tratta più di avere idee personali da rispettare o meno, è che proprio i concetti che esprimi evidenziano lacune profonde sull'aspetto timbrico sonoro.
Diverso sarebbe stato il caso se tu ti fossi posto in un modo del tipo "io faccio così e mi voglio confrontare con voi", ma purtroppo nel tuo caso è "io faccio così e voi dovete ascoltarmi perché ho ragione a prescindere".
"Togli prima la TRAVE dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello" (vale per tutti, beninteso).
Diverso sarebbe stato il caso se tu ti fossi posto in un modo del tipo "io faccio così e mi voglio confrontare con voi", ma purtroppo nel tuo caso è "io faccio così e voi dovete ascoltarmi perché ho ragione a prescindere".
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