L'Archetto - La costruzione

Forum dedicato all'archetto e alle sue problematiche.
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nonnomax
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Messaggio da nonnomax »

solite domande....
che mi dici di chi preferisce "bagnare" i crini, tenderli e rilasciare gradualmente l'arco, anziché usare il calore per pareggiare l'incrinatura?

Per MCR.
Non credo sia questione di tempi, quando "senti" che il tuo vecchio arco non ti basta piu, é il momento di cercarne uno migliore.
Ovviamente ti conviene salire le varie fasce di prezzo per gradi, ma, potendoselo permettere, un arco di buon livello é sempre la scelta migliore.
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MCR
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Messaggio da MCR »

grazie mille... comunque non ho capito bene a cosa si riferisse barbamarco e pensando di non essermi spiegato bene volevo sapere se è grave che sul mio archetto si siano staccati talmente tanti crini che c'è un buco nel "fascio" e che l'insieme dei crini non copra tutta la superficie del tallone ma cominci dopo due mm... grazie! ciao!
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Barbamarco
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Messaggio da Barbamarco »

PER VIC. Premettendo che pur correggendo la bilanciatura ad un arco non possiamo però pensare di trasformarlo radicalmente, possiamo comunque migliorarlo. Per ovviare ad un arco troppo leggero in punta, dall'arco da violino fino all'arco da violoncello, come primo accorgimento possiamo far sostituire la vite - normalmente in acciaio - con una vite al titanio, che è più leggera; con questa piccola modifica in sostanza viene tolto peso al tallone. Questo tipo di operazione non è però possibile su un arco da contrabbasso, poichè le viti al titanio non sono disponibili in commercio per l'arco da contrabbasso. La cosa migliore da fare in questo caso sarebbe che, in occasione della prossima incrinatura, il tuo liutaio di fiducia ti applicasse all'interno della mortasa della punta un pesino di piombo (quelli che sono comunemente chiamati "piombini").
Così facendo l'arco acquisterà di conseguenza più peso nella parte della punta. Starà poi a te provarlo ed eventualmente farlo correggere ulteriormente.

PER MCR. Se non sono stato in grado di capire il danno del tuo arco, postamene una foto in cui si veda bene la parte dove c'è il problema e potrò essere più preciso.
Per ciò che riguarda l'altra domanda, io penso che quando si è all'inizio degli studi la scelta migliore sia un arco in carbonio, naturalmente diritto e ben bilanciato, perchè riguardo agli archi in legno possiamo sì anche trovare qualcosa con 200 €, ma con ogni probabilità saranno molto scadenti dal punto di vista qualitativo. Rimanderei la scelta di un arco di liuteria a quando si avrà un'impostazione più definita: tocca al musicista stesso capire quando arriva il momento, in genere il cambio si rende necessario quando l'arco che si sta suonando non risponde più alle proprie esigenze esecutive.

PER NONNOMAX. Quello di bagnare il crine e tendere l'arco è un accorgimento che in genere si applica quando il crine appena montato risulta essere un pò corto del dovuto, cioè quando abbiamo la vite totalmente allentata e la bacchetta leggermente in tensione. Bagnando il crine, il tendere l'arco contribuisce ad allungare leggermente il crine stesso. Personalmente comunque non ho mai adottato questa procedura per pareggiare il crine.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Marco, grazie di tutte gli interessanti chiarimenti!

Vorrei chiederti due cose:

1) non avendo l'apposito fornello per archettaio, in alternativa si può adoperare con grande attenzione la fiamma bassa della cucina a gas, o la fiamma di una candela?

2)quanto deve essere spessa la matassa di crine? Te lo chiedo perchè ho letto (mi sembra sul manuale di liuteria di Luigi Lanaro) che le sovrapposizioni di strati di crine non dovrebbero essere più di due, altrimenti si creerebbero degli intrecci tra crini con effetto negativo.
Ogni strato di circa sessanta crini, quindi non più di 120 in tutto. Così ho letto! Però se si va a contare il numero dei crini delle confezioni vendute già pronte per la montatura, con tanto di legatura e saldatura ad una estremità già fatte, si supera abbondantemente il numero di 200!
Su questa cosa ho un grande dilemma. Tu cosa ne pensi?

Grazie in anticipo.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.

- Lino Santoro -
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MCR
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Messaggio da MCR »

ecco... come si vede il fascio dei crini si è assottigliato di 2 mm... in più si vede uno dei "buchi"...
http://img61.imageshack.us/img61/2158/phto0010uw0.jpg
grazie :pray:
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Giva
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Messaggio da Giva »

Barbamarco ha scritto:PER NONNOMAX. Quello di bagnare il crine e tendere l'arco è un accorgimento che in genere si applica quando il crine appena montato risulta essere un pò corto del dovuto, cioè quando abbiamo la vite totalmente allentata e la bacchetta leggermente in tensione. Bagnando il crine, il tendere l'arco contribuisce ad allungare leggermente il crine stesso. Personalmente comunque non ho mai adottato questa procedura per pareggiare il crine.
se invece il il crine fosse troppo lungo?
è tutto da rimontare?
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Giva
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Messaggio da Giva »

che maleducato!! dimenticavo di porgere i miei complimentiiiii!!!!!
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Qualche domanda sull'incrinatura.

E' vero che in un arco da violino si usano 150 crini? Qual è il criterio per sceglierne il numero, visto che potrebbero avere spessori differenti? Forse il diametro del mazzetto?

La differenza di costo dei crini (da 150 a 350 dollari per mezzo chilo) corrisponde alla differenza di qualità o è solo questione di estetica?

Grazie in anticipo
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Barbamarco
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Messaggio da Barbamarco »

PER VIOLINO 7: no, a parer mio la fiamma del fornello a gas della cucina anche quando è bassa è comunque troppo forte e la fiamma della candela annerisce il crine. Io consiglio un normale fornellino ad alcol facilmente reperibile in commercio.
La sovrapposizione dei crini avviene automaticamente inserendo la linguetta fermacrine e sopratutto dipende dalla quantità di crine che abbiamo nel mazzetto, quindi dovremo fare attenzione a non metterne troppo. Per ciò che riguarda la quantità di crine, così rispondo anche a PORTHOS, io non mi baso sul numero dei crini ma, molto più semplicemente, misurando la circonferenza del mazzetto; quello per l'arco da violino ha una circonferenza di circa 10,5 mm. Teniamo anche conto che è sempre meglio che il mazzetto sia leggermente abbondante in quanto, in fase di montaggio, molti crini vanno persi. La differenza dei costi (considerando mazzetti già pronti) dipende dalla qualità.

PER MCR: Era come pensavo; la linguetta fermacrine è leggermente uscita dalla sua sede e di conseguenza il crine, non essendo più tenuto ben fermo, si è raggruppato verso il centro. Questo ha anche provocato la perdita di parecchi crini. Come ti ho già detto la cosa da fare sarebbe sostituirlo, naturalmente valuta tu quale può essere la soluzione migliore. Tieni conto che rincrinare un arco di fabbrica ha gli stessi costi di un arco di liuteria.

PER GIVA: se il crine risulta essere troppo lungo possiamo accorciarlo togliendo il tassello alla punta, rifacendo il nodo 2mm prima di quello esistente e ripetere tutte le altre operazioni fatte in precedenza.
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MCR
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Messaggio da MCR »

Barbamarco ha scritto: PER MCR: Era come pensavo; la linguetta fermacrine è leggermente uscita dalla sua sede e di conseguenza il crine, non essendo più tenuto ben fermo, si è raggruppato verso il centro. Questo ha anche provocato la perdita di parecchi crini. Come ti ho già detto la cosa da fare sarebbe sostituirlo, naturalmente valuta tu quale può essere la soluzione migliore. Tieni conto che rincrinare un arco di fabbrica ha gli stessi costi di un arco di liuteria.
ah bene. cioè :D comunque ero io che non avevo capito bene la tua risposta... colpa mia. ok... mi sa che non lo farò recrinare perchè quell'archetto vale meno di 25 euro... grazie! e complimentonissimi per il "documentario" ciao!
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Messaggio da Porthos »

Grande Marco! anche gli approfondimenti...

Al proposito, vorrei chiederti di tornare se possibile su questi argomenti generali : la forma della punta, la curvatura e la rastrematura della bacchetta, nell'ottica di prevedere il comportamento dell'arco.

Mi rendo conto che questi argomenti sarebbero da trattare a bottega, con una certo numero di archi sottomano, e non sul forum, ma confido nella tua capacità di rendere semplici le cose complicate.
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Messaggio da Barbamarco »

Scusa, non capisco cosa vuoi sapere....per favore prova a riformularmi la domanda.....
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Porthos
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Messaggio da Porthos »

Ci provo.

Cosa succede, utilizzando l'arco, se la bacchetta è troppo sottile o troppo spessa?

Cosa succede se la curvatura della bacchetta è troppo accentuata (o troppo poco)?

La forma della punta è indifferente? (Ho letto che il raccordo tra punta e bacchetta ha un ruolo delicato, dovrebbe essere il più rigido possibile)

Oppure (domanda radicale): sono tutti falsi problemi?
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Messaggio da Barbamarco »

Dunque; per la prima domanda: tutto dipende dal legno; se abbiamo un legno molto nervoso una bacchetta spessa può dare origine ad un arco troppo rigido e quindi incontrollabile di conseguenza sarà più adatta una bacchetta sottile. Per contro, per un legno più morbido sarà migliore una bacchetta più spessa in quanto, una bacchetta sottile ci porterebbe ad avere un arco con poco nervo.
Lo stesso discorso per quanto riguarda la curvatura; una curvatura troppo accentuata su di una bacchetta nervosa ci porta ancora ad avere un arco troppo reattivo e difficile da condurre; essa sarebbe più adatta ad una bacchetta morbida....
La forma della punta non influisce sulla resa dell'arco. Certo, il raccordo punta bacchetta è una zona delicata perchè deve sopportare la tensione del crine e quindi bisogna fare attenzione a non assottigliare troppo in quel punto.
Luciano
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Messaggio da Luciano »

salve a tutti
mi sono appena iscritto al forum dopo aver visto questi bellissimi threads.
complimenti davvero per la completezza e la ricchezza di informazioni.

sono appassionato di musica antica e diversi anni fa avevo costruito una ribeca (senza grandi pretese!).
mi piacerebbe costruire un archetto adatto, ma non ho trovato molte informazioni in proposito. ho anche visto anni fa l'archetto della violeta di S. Caterina de' Vigri a Bologna (fine '400), ma solo dietro il vetro (ne ho comunque un disegno tratto da un articolo di Marco Tiella sul Galpin Journal di circa 30 anni fa, se puo essere utile). però non saprei se è originale (?).

potrei avere qualche informazione sulle differenze costruttive, in particolare come fissare il tallone e come impostare la tensione ai crini, visto che non c'era un meccanismo di regolazione vero e proprio?

mi pare anche di aver letto da qualche parte che un legno impiegato all'epoca fosse il tasso (si proprio quello degli archi "militari"), che però Barbamarco non ha citato: vero o bufala?

grazie
Luciano
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