claudio ha scritto:
Si legge che Vivaldi, una volta arrivato a Vienna dopo essere "fuggito" da Venezia, scoprì tutto in una volta di essere "fuori moda", non riusciva più a vendere la sua musica e la miseria iniziò a battere anche alla sua porta. Ma furono tempi duri anche per molti altri musicisti, tra i quali Haydn.
Erano quelli i tempi della guerra di Successione austriaca, che segnarono la fine del dominio spagnolo in Cremona e un nuovo assetto per tutta l'Europa.
La tradizione liutaria cremonese, così come la musica, credo abbiano seguito queste vicende.
(continua)
Claudio, perdona se resuscito quest'antica discussione e mi permetto di correggerti, ma da appassionato di Vivaldi faccio notare che lui nel 1740 non era "fuggito" da Venezia, ma fu invitato da Carlo VI, suo noto fan, che voleva farlo diventare kapelmeister di corte.
Il problema è che proprio nel 1740 Carlo ebbe il cattivo gusto di morire, e nonostante avesse promosso la pragmatica sanzione molti anni prima i principi tedeschi (Federico II in primis) si rimangiarono la parola e mossero guerra alla figlia, Maria Teresa, per rimuoverla dal careghino di Sacra Romana Imperatrice, quindi Vivaldi si trovò quell'anno nella capitale di un Impero in guerra la cui imperatrice attaccata contemporaneamente da Prussia, Francia, Spagna e uno sciame di staterelli tedeschi aveva altro a pensare che la musica, insomma fu l'uomo giusto nel posto giusto al momento sbagliato.
Riguardo la situazione della liuteria cremonese nella seconda metà del Settecento, a mio avviso il problema fu che il baricentro culturale e musicale in quegli anni si sposto' dall'Italia all'area mitteleuropea, appunto in quegli anni la musica italiana perse la primogenitura rispetto a quella tedesca e i grandi nomi del passato come Vivaldi, Corelli, Albinoni, Tartini e Locatelli non ebbero eredi perchè essenzialmente il pubblico italiano si interessò esclusivamente all'opera, mentre in Germania Bach fu canonizzato post mortem e i grandi nomi della musica come Haydn, Mozart, Bach figlio e infine Beethoven presero il sopravvento nella Storia della Musica.
Questo spostamento di baricentro secondo me ebbe come conseguenza economica la fine delle commesse di un certo livello per Cremona e invece il proliferare di liutai tedeschi e francesi per cui il mercato locale chiedeva ancora strumenti.