La Sguscia
- Alfredo
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A proposito, ma dove si trovano i PDF realizzati in passato? mi riferisco a quello sul riccio di Manfio e sulla costruzione del violino di Claudio.edomarch ha scritto:ma questo magnifico forum sulla sguscia non prosegue più? Io ho il PDF che scalpita...
Sarebbe bello creare un Link sulla prima pagina con un download diretto... secondo me.
Aggiungo una domandina sulla sguscia: immaginando una bombatura uguale e anche una sguscia con la stessa profondità, come cambia il suono se la sguscia viene fatta salire più o meno velocemente verso la bombatura?
In generale mi piacerebbe approfondire il discorso della sguscia/suono.
Ci sono deformazioni "fisiologiche" e deformazioni "patologiche", la zona della sguscia non è detto che debba essere necessariamente sottile. Alcuni metodi costruttivi prevedono una zona della sguscia sottilissima per compensare il forte spessore della tavola armonica, ma facendo così non si tiene conto che oltre alla pressione verticale del ponticello, lo strumento deve sopportare un livello di tensione delle corde sicuramente superiore, una sguscia molto sottile (circa1.5, 2mm nei violini), pone lo strumento al rischio di di rigonfiamenti sotto la tastiera e sotto la cordiera, tanto far sembrare che il ponticello sia affondato.Alfredo ha scritto:Come si modifica la bombatura con i decenni in relazione al tipo di sguscia?
Lo chiedo perchè ho visto strumenti bellissimi senza sguscia e alcuni dove la sguscia era addirittura curvata in fuori. Credo che questo sia dovuto più ad una deformazione della bombatura e ancora di più alla flessibilità della sguscia.
Se quello che ho scritto è vero allora mi chiedo come bisogna fare una sguscia per permettere alla bombatura di muoversi e deformarsi?
Nei violoncelli questo è praticamente inevitabile, in quanto gli spessori anche più canonici non sono in grado di compensare la grande tensione esercitata in modo continuo per decenni e decenni, a volte per secoli, ma anche qui ci sono casi "normali" e casi pò esagerati, dipende da come si è costruito lo strumento.
In linea del tutto generale si può dire che una sguscia più ampia e profonda produce più dolce e timbrato, una sguscia poco profonda e ampia produce un suono più "teso". In genere una bombatura bassa richiederebbe una sguscia meno accentuata, ma io ho preso l'abitudine di avere un certo standard in modo da poter cambiare le bombature a mio piacimento senza avere troppe sorprese sulla sonorità finale dello strumento. Un giorno vorrei costruire uno strumento ispirato sui violini di Nicolò Amati, strumenti del genere dovrebbero avere un suono molto dolce fin da subito e sono molto belli da vedere.Alfredo ha scritto:
Aggiungo una domandina sulla sguscia: immaginando una bombatura uguale e anche una sguscia con la stessa profondità, come cambia il suono se la sguscia viene fatta salire più o meno velocemente verso la bombatura?
In generale mi piacerebbe approfondire il discorso della sguscia/suono.
andante con fuoco
E' vero che i violini di Andrea Amati avevano la bombatura che arrivava sino ai bordi e che furono i figli Antonio e Girolamo ad ideare la sguscia?claudio ha scritto:Un giorno vorrei costruire uno strumento ispirato sui violini di Nicolò Amati, strumenti del genere dovrebbero avere un suono molto dolce fin da subito e sono molto belli da vedere.
Uno strumento con curvatura sino ai bordi ha un suono più "teso", quindi più forte?
grazie
L'abilità non è richiesta, tutto ciò che è richiesto è perseveranza e applicazione!
Paganini a Camillo Sivori
Paganini a Camillo Sivori
a me risulta che i violini di Andrea Amati avessero la sguscia come tutti gli altri, d'altra parte non vedo come si possa in altri modi raccordare la bombatura al contorno delle fasce. Per "sguscia" non si deve intendere esattamente un canale più o meno profondo scavato nella zona del filetto, ma come detto sopra si deve intendere la zona di raccordo.
Negli esempi sonori seguenti vi sono riportate le registrazioni di due strumenti: uno mio e uno del cremonese Borchardt. Il mio al confronto ha un suono più "teso" rispetto a quello del collega, il che non vuol dire che sia più o meno potente, ma ha un suono "diretto" e una generale maggior prontezza. Nel violino di Borchardt si percepisce una capacità di "appoggio" del suono. La presenza contrapposta all'ampiezza. Ovviamente i gusti di ognuno potranno far propendere più per l'uno o l'altro tipo di suono.
Il mio violino era suonato da Giulia Zappalà, allieva di Felice Cusano, violino Rampini anno 2007.
Violino Rampini
http://www.claudiorampini.org/claudiora ... 0thais.mp3
Violino Borchardt:
http://www.claudiorampini.org/claudiora ... llegro.mp3
Negli esempi sonori seguenti vi sono riportate le registrazioni di due strumenti: uno mio e uno del cremonese Borchardt. Il mio al confronto ha un suono più "teso" rispetto a quello del collega, il che non vuol dire che sia più o meno potente, ma ha un suono "diretto" e una generale maggior prontezza. Nel violino di Borchardt si percepisce una capacità di "appoggio" del suono. La presenza contrapposta all'ampiezza. Ovviamente i gusti di ognuno potranno far propendere più per l'uno o l'altro tipo di suono.
Il mio violino era suonato da Giulia Zappalà, allieva di Felice Cusano, violino Rampini anno 2007.
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andante con fuoco
- valternahar
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a parte l'eccessiva presenza di risonanze dell'ambiente (registrazioni di fortuna??? )l'impressione che ricevo è una eccessiva apertura delle note acute del cremonese (ho l'impressione che talolta l'esecutore non riesca a domarle) e un maggiore equilibrio (forse bilanciato da una mninor potenza) del pisano.
Ma, ripeto sono solo impressioni, per un vero confronto bisognerebbe sentire i due strumenti registrati bene, e suonati dallo stesso esecutore, magari con lo stesso brano.
Ma, ripeto sono solo impressioni, per un vero confronto bisognerebbe sentire i due strumenti registrati bene, e suonati dallo stesso esecutore, magari con lo stesso brano.
dice che l'età porta saggezza; la mia deve averla dimenticata da qualche parte!
- valternahar
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Sento che le due esecuzioni sono molto diverse, ma essendo anche brani diversi continuo a far fatica (anzi non ci riesco proprio) a capire le differenze tra uno strumento e l'altro.
Il commento di Aldeo, almeno nell'ultima parte, mi tira un po' su d morale ... forse bisogna essere violinisti per avere un orecchio così selettivo...
comunque questi, non so come chiamarli, test (?) sono interessanti, io ci provo a capire, chissà che a insistere!
Il commento di Aldeo, almeno nell'ultima parte, mi tira un po' su d morale ... forse bisogna essere violinisti per avere un orecchio così selettivo...
comunque questi, non so come chiamarli, test (?) sono interessanti, io ci provo a capire, chissà che a insistere!
Confermo, le registrazioni sono state fatte con mezzi di fortuna, ma hanno il pregio di dare almeno una pallida idea di ciò che si avverte dal punto di vista dell'ascoltatore. A maggior conforto di Walter posso dire che a volte anche dal vivo è difficile percepire le differenze tra un violino e l'altro, ma esercitando l'orecchio anche su registrazioni imperfette (che però hanno il pregio di non essere state corrette dal fonico o dall'ingegnere del suono), si possono percepire abbastanza bene differenze tra uno strumento e l'altro, come tra un modo di suonare e l'altro. A questo livello e con questi mezzi è sempre importante che colui che giudica il suono impari a cogliere le proprie impressioni. Le differenze si colgono eccome!
andante con fuoco
- valternahar
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