Monzino e Garlandini

Suonare e costruire i violini
Acessier
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Monzino e Garlandini

Messaggio da Acessier »

Via Rastrelli 10 Milano

Questo su un'etichetta che recita anche qualcosa tipo "Stabilimento..."

Lo so, è molto aleatorio tutto ciò, ma al momento non ho altri dati o foto.
Pare che l'indirizzo compaia due volte.

Insomma, una persona ha trovato questo violino ma non si sa che oggetto sia. Si nota solo il filetto disegnato, e la voluta del riccio che non gira fin sotto la gola vicino alla cassetta.

Ho fatto ricerche qui sul forum ma ho trovato solo qualche riferimento alla voce Monzino.

Mi piacerebbe sapere qualcosa di più da chi conosce o ha visto strumenti ipoteticamente analogi, e in attesa che io possa mostrarvi anche qualche foto,

grazie!
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Qualche fotografia sarebbe utile, naturalmente, a capire visivamente di che violino trattasi.

Mi viene istintiva, intanto, in attesa di ulteriori elementi di analisi, una considerazione su due elementi da te evidenziati:

"Stabilimento..." e "filetto disegnato",

che di sè per sè portano automaticamente a pensare ad una produzione seriale, ed il fatto che la voluta del riccio sia approssimativa lo lascerebbe pensare ulteriormente, ma voglio sperare per te, naturalmente, che l'esame visivo ci porti da qualche altra parte! :)
Ultima modifica di violino7 il domenica 23 febbraio 2014, 14:53, modificato 1 volta in totale.
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- Lino Santoro -
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Garlandini? Che cosa vuol dire? Spiegati meglio! :roll:
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- Lino Santoro -
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Messaggio da Acessier »

violino7 ha scritto:Garlandini? Che cosa vuol dire? Spiegati meglio! :roll:
Garlandini è un cognome. Monzino ha una storia che parte dal 1750 e che per 8 generazioni arriva ai giorni nostri. Nel 1930 si è unito il cognome del capostipite a quello di una familiare, mi pare una cognata, Garlandini appunto.
Cercando su internet risulta evidente che si è sempre trattato di strumenti non propriamente artigianali. Si legge che ad un certo punto sono stati acquistati dei macchinari. Però già in antichità in questa "fabbrica" milanese sono stati operativi buoni liutai cremonesi e non.
E fin qui quello che ho trovato su internet. Quello che non vi ho trovato e che volevo casomai sapere è se, nonostante quanto sopra detto, si tratta di buoni strumenti, se qualcuno ne ha o ne ha sentito parlare o li ha sentiti suonare.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Però, sull'etichetta non c'è alcun nome e tu come fai a collegare con Monzino e Garlandini? A quanto ho capito è solo una tua supposizione o c'è dell'altro? :( Se no, nulla è ipotizzabile!
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- Lino Santoro -
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violino7 ha scritto:Però, sull'etichetta non c'è alcun nome e tu come fai a collegare con Monzino e Garlandini? A quanto ho capito è solo una tua supposizione o c'è dell'altro? :( Se no, nulla è ipotizzabile!
Davo per scontato che il titolo con i cognomi venisse abbinato, da chi legge, all'indirizzo che ho poi scritto a inizio argomento. In pratica l'etichetta è completa dei cognomi indicati nel titolo. Vedo di fare qualche foto che è meglio :)
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Mi dicono che il violino non ha zocchetti, che significa?
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Messaggio da violino7 »

Acessier ha scritto:Mi dicono che il violino non ha zocchetti, che significa?
E' stato costruito con la forma esterna, altra caratteristica che denota la serialità!
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- Lino Santoro -
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violino7 ha scritto:
Acessier ha scritto:Mi dicono che il violino non ha zocchetti, che significa?
E' stato costruito con la forma esterna, altra caratteristica che denota la serialità!
Sulla serialità non mi ero posto idee differenti, ma quello che continuo a chiedere è circa la "serietà" di uno strumento siffatto, ovvero: posto che trattasi di un violino non d'autore, la premiata ditta in oggetto ha avuto ed ha dal 1750 ad oggi (o comunque dal 1930, data in cui risulta costituita la ditta con Garlandini) raggiunto comunque livelli discreti con i suoi strumenti?
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Acessier ha scritto:
violino7 ha scritto:
Acessier ha scritto:Mi dicono che il violino non ha zocchetti, che significa?
E' stato costruito con la forma esterna, altra caratteristica che denota la serialità!
Sulla serialità non mi ero posto idee differenti, ma quello che continuo a chiedere è circa la "serietà" di uno strumento siffatto, ovvero: posto che trattasi di un violino non d'autore, la premiata ditta in oggetto ha avuto ed ha dal 1750 ad oggi (o comunque dal 1930, data in cui risulta costituita la ditta con Garlandini) raggiunto comunque livelli discreti con i suoi strumenti?
In generale:

Gli strumenti costruiti in seguito all'"unione" con Garlandini hanno un livello qualitativo relativamente basso. Sicuramente inferiore rispetto ai precedenti marchiati A. Monzino (e figli, se non sbaglio).

Ha dimostrazione di quanto detto, lo strumento che presenti ha il filetto disegnato, manca di zocchetti (che è sintomo di strumento mal fatto, la forma esterna non capisco perchè debba essere tirata in ballo come sinonimo di serialità in termini assoluti...) e sicuramente (almeno per quelli che ho visto io) ha tutte le svariate pecche degli strumenti di fabbrica.
Che poi possa suonare bene è possibile. Ma da un punto di vista "liutario" non si discosta dal mare magnum degli strumenti di manifattura dell'epoca... almeno secondo me, magari il mercato li valuta diversamente per il solo fatto di essere "italiani" e prodotti da una ditta con una lunga storia alle spalle (di questo non sò nulla, non mi pare, ma non lo escludo del tutto) ma la qualità non cambia.
:D :D
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NFormaggia ha scritto:
........., manca di zocchetti (che è sintomo di strumento mal fatto, la forma esterna non capisco perchè debba essere tirata in ballo come sinonimo di serialità in termini assoluti...)
.....................
L'ho detto perchè statisticamente mi sembra sia determinante, non perchè sia vero in assoluto!
Veniva usata spesso forse perchè con la forma esterna era più semplice produrre la cassa armonica in serie, una specie di semplificazione, insomma, rispetto alla forma interna! Normalmente entrambe le due cose messe insieme, filetti disegnati e forma esterna, non lasciano ombra di dubbio sulla natura di uno strumento!
La mancanza degli zocchetti non è sintomo di strumento mal fatto, comunque. Se gli zocchetti ci sono la forma è interna, se non ci sono la forma è esterna; la qualità è un'altra questione, a prescindere! :)
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- Lino Santoro -
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Messaggio da NFormaggia »

violino7 ha scritto:
NFormaggia ha scritto:
........., manca di zocchetti (che è sintomo di strumento mal fatto, la forma esterna non capisco perchè debba essere tirata in ballo come sinonimo di serialità in termini assoluti...)
.....................
L'ho detto perchè statisticamente mi sembra sia determinante, non perchè sia vero in assoluto!
Veniva usata spesso forse perchè con la forma esterna era più semplice produrre la cassa armonica in serie, una specie di semplificazione, insomma, rispetto alla forma interna! Normalmente entrambe le due cose messe insieme, filetti disegnati e forma esterna, non lasciano ombra di dubbio sulla natura di uno strumento!
La mancanza degli zocchetti non è sintomo di strumento mal fatto, comunque. Se gli zocchetti ci sono la forma è interna, se non ci sono la forma è esterna; la qualità è un'altra questione, a prescindere! :)
Senza voler far polemica :D però non concordo a pieno col tuo discorso, per quanto sicuramente in parte vero!
Statisticamente, ad esempio, lo userei con parsimonia... grandissimi autori del '800-'900 (cito solo Ornati e Garimberti, in particolare l'ultimo che conosco molto bene) lavorarono esclusivamente (o quasi, anche esclusivamente va usato con parsimonia :D) a forma esterna, eppure crearono strumenti di grandissima validità, artigianale, e se proprio vogliamo, artistica. Quindi, statisticamente, i liutati del primo '900 dovremmo considerarli come :D ? Idem gli strumenti del periodo... in quel lasso di tempo si usò quasi esclusivamente la forma esterna, sia le manifatture, che i liutai.

Poi, hai perfettamente ragione, per tutte le verità che hai elencato è indubbio che la forma esterna si sposi bene con la serialità. Ma, fidati, è sintomo della suddetta molto più la mancanza di zocchetti che il metodo di lavoro usato (forma interna o esterna). Tra l'altro ho visto molti strumenti di buona manifattura realizzati con gli zocchetti... eppure erano fatti serialmente e a forma esterna. Se ad esempio trovassi un bel Breton, costruito a forma esterna, ci troveresti gli zocchetti...

Non voglio soffermarmi su questioni di "lana caprina" ma solo sul concetto di forma esterna=serialità->strumenti di poca qualità, che secondo me, lascia il tempo che trova... Magari ho frainteso del tutto io, nel caso, mi scuso per la coda di paglia :P .
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claudio
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Messaggio da claudio »

Mi sembra giusto, mica possiamo buttare a mare autori importanti solo per la "colpa" di avere usato la forma esterna per la costruzione dei loro strumenti.
andante con fuoco
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