forma dal reale
forma dal reale
Buona sera a tutti... sicuramente argomento gia trattato e macinato ma io davvero non lo so trovare...
Partendo da uno strumento reale per fare una coppia "esatta" sul Sacconi leggo :
..Per ricavare da uno strumento l'esattaforma si prenda un
foglio ... lo si sovrapponga
al fondo dello strumento e con una punta tagliente si incida il contorno seguendo
il margine esterno della filettatura....
chi ha provato? giudizi? nn si è praticamente certi di rovinare lo strumento sotto? un metodo meno invasivo?
saluti e buona serata a tutti
Partendo da uno strumento reale per fare una coppia "esatta" sul Sacconi leggo :
..Per ricavare da uno strumento l'esattaforma si prenda un
foglio ... lo si sovrapponga
al fondo dello strumento e con una punta tagliente si incida il contorno seguendo
il margine esterno della filettatura....
chi ha provato? giudizi? nn si è praticamente certi di rovinare lo strumento sotto? un metodo meno invasivo?
saluti e buona serata a tutti
Ciao!
In teoria, anzi io credo meglio, lo stesso risultato lo dovresti ottenere se riporti sul foglio direttamente l'esterno del fondo, al quale poi devi togliere la larghezza della sporgenza del bordo e lo spessore della fascia.
Se il bordo sporge ad es. 2,5 mm. e la fascia è spessa 1,0 mm., devi far rientrare il segno di riporto di 3,5 mm.
Ma per riprodurre una forma perfettamente simmetrica non è necessario riprodurre tutta la sagoma del violino, ma una sua metà, o quella destra o quella sinistra, a scelta, e partire da quella sagoma in plexiglas trasparente per riportarla a specchio in due versi adiacenti sul legno utilizzato per la forma.
Questo perchè potrebbe succedere che i due lati del violino non siano perfettamente simmetrici per via di asimmetrie nella lavorazione, ma tu certamente devi partire con una forma perfettamente simmetrica.
In teoria, anzi io credo meglio, lo stesso risultato lo dovresti ottenere se riporti sul foglio direttamente l'esterno del fondo, al quale poi devi togliere la larghezza della sporgenza del bordo e lo spessore della fascia.
Se il bordo sporge ad es. 2,5 mm. e la fascia è spessa 1,0 mm., devi far rientrare il segno di riporto di 3,5 mm.
Ma per riprodurre una forma perfettamente simmetrica non è necessario riprodurre tutta la sagoma del violino, ma una sua metà, o quella destra o quella sinistra, a scelta, e partire da quella sagoma in plexiglas trasparente per riportarla a specchio in due versi adiacenti sul legno utilizzato per la forma.
Questo perchè potrebbe succedere che i due lati del violino non siano perfettamente simmetrici per via di asimmetrie nella lavorazione, ma tu certamente devi partire con una forma perfettamente simmetrica.
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
Roby101, quella di cui ti ho parlato è la dima per fare la forma, molto importante perchè servirà anche in seguito per i riporti sui tasselli.
Ti segnalo qui il metodo che suggerisco per costruire la forma interna:
https://www.claudiorampini.com/modules.p ... o&start=45
Spero ti possa essere utile.
Ti segnalo qui il metodo che suggerisco per costruire la forma interna:
https://www.claudiorampini.com/modules.p ... o&start=45
Spero ti possa essere utile.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- Lino Santoro -
... per iniziare ringrazio ma pongo altre due domandine proprio di partenza :
Per riportare il disegno partendo dal violino si usa una semplice matita e si spera di andare diritti? Non vi è il pericolo di fare un lavoro alquanto approssimativo?
Per il disegno della dima partendo da un violino reale quali accorgimenti usate per ridurre poi la forma di quei 3,5mm?
Il plexiglass tagliato poi con il seghetto immagino lasci "bave" che in qualche maniera con una limetta si dovranno eliminare...
Tutto questo per dire... non c è un grosso rischio di propagazione degli errori? Nella resa effettiva (sonora) di uno strumento queste variazioni (di forma ) di alcuni decimi di millimetro sono davvero importanti però?
Grazie saluti
roberto
Per riportare il disegno partendo dal violino si usa una semplice matita e si spera di andare diritti? Non vi è il pericolo di fare un lavoro alquanto approssimativo?
Per il disegno della dima partendo da un violino reale quali accorgimenti usate per ridurre poi la forma di quei 3,5mm?
Il plexiglass tagliato poi con il seghetto immagino lasci "bave" che in qualche maniera con una limetta si dovranno eliminare...
Tutto questo per dire... non c è un grosso rischio di propagazione degli errori? Nella resa effettiva (sonora) di uno strumento queste variazioni (di forma ) di alcuni decimi di millimetro sono davvero importanti però?
Grazie saluti
roberto
Guarda, sinceramente non ho mai fatto l'operazione che stai facendo tu.roby101 ha scritto:... per iniziare ringrazio ma pongo altre due domandine proprio di partenza :
Per riportare il disegno partendo dal violino si usa una semplice matita e si spera di andare diritti? Non vi è il pericolo di fare un lavoro alquanto approssimativo?
Per il disegno della dima partendo da un violino reale quali accorgimenti usate per ridurre poi la forma di quei 3,5mm?
Il plexiglass tagliato poi con il seghetto immagino lasci "bave" che in qualche maniera con una limetta si dovranno eliminare...
Tutto questo per dire... non c è un grosso rischio di propagazione degli errori? Nella resa effettiva (sonora) di uno strumento queste variazioni (di forma ) di alcuni decimi di millimetro sono davvero importanti però?
Grazie saluti
roberto
Di norma si parte da un poster, dove riprendere il contorno su carta ovviamente è più facile.
Dovresti industriarti in qualche maniera. Mi viene in mente che se utilizzi del cartoncino pretagliato a curva in modo che puoi farlo rientrare di un paio di cm. all'interno del bordo, eviti l'impiccio delle bombature, poi vai per successivi tentativi.
Altro sistema sarebbe di fare una foto dall'alto ed ingrandire in fotocopia fino ad avvicinarsi al reale, poi ritagliare ed andare su cartoncino per successivi aggiustamenti fino a far combaciare.
Ridurre di 3,5 mm.? Riportando dei riferimenti su più posizioni possibile!
Il plexiglass naturalmente si lavora bene con la lima!
Non esiste alcun rischio di errore in fase evolutiva. La tua forma non per forza deve essere perfettamente uguale al modello al decimo di millimetro, l'importante è che tu per mezzo della dima riproduca la perfetta simmetria, senza di quella certo le cose non andrebbero bene in partenza.
Devi incominciare ad applicare fin da ora un minimo di inventiva e lavorare con molta precisione!
Se ci pensi bene, senza di me non ci saresti arrivato?
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- Lino Santoro -
- edo
- Utente Esperto II
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- Iscritto il: martedì 21 giugno 2005, 0:00
- Località: Schio (VI)
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Si può ritagliare il contorno reale dello strumento su compensato sottilissimo in due copie sovrapposte e unite da due perni lungo la linea di mezzeria, perni che successivamente serviranno anche per fissare la dima alla forma vera e propria, e poi con il filettatore regolato alla distanza desiderata, 3,5 - 4 mm segnare quallo che sarà il contorno fasce su una delle due sagome.violino7 ha scritto:
Ridurre di 3,5 mm.? Riportando dei riferimenti su più posizioni possibile!
Non so se mi sono spiegato, casomai guarda qui
https://www.claudiorampini.com/cpg/album ... _forma.pdf
ciao
edo
Il metodo indicato da Sacconi a me sembra ottimo, io ho usato un foglio da disegno e dopo avervi praticato il "buco" ho tracciato il contorno esterno dello strumento, successivamente ho tolto la porzione di bordo (tenendo conto delle porzioni mancanti/consumate), e ho ricavato il contorno in corrispondenza del filetto. Ho fatto così per un Giuseppe Guarneri figlio d'Andrea del 1700 e mi sono trovato benone, è comunque necessario avere lo strumento originale sempre vicino per integrare possibili ed inevitabili lacune. Così ricavato il disegno della forma, procedo spesso a ridisegnarla secondo il metodo della sezione aurea per vedere quando possa corrispondere con un metodo "esatto" e per valutare meglio l'esatta entità delle deformazioni. Questo ultimo passaggio non è strettamente necessario, a volte l'ho saltato e sono passato direttamente a scegliere la metà migliore del disegno.
andante con fuoco
Circa 25 anni fa, quando mi recai per la prima volta a visitare il laboratorio di Francesco Bissolotti, ad una sua allieva dissi che per rifinire i bordi della forma e per farli a 90°, usai una macchina come quella illustrata nel pdf di Dilworth. L'allieva mi guardò spalancando gli occhi e portando l'indice alle labbra mi disse di non continuare perchè il maestro non voleva in nessun modo sentir parlare di macchine. Io la guardai perplesso e mi zittii, ma dopo qualche anno ebbi modo di capire che le ragioni di Bissolotti erano più che comprensibili. Se costruisci uno strumento artistico-artigianale, la forma la devi rifinire a mano, primo perchè è sempre un interessante ed utile esercizio mettere alla prova mano e occhio, secondo perchè le piccole imperfezioni che si producono nella lavorazione a mano si rifletteranno sullo strumento finito, e questo contribuisce grandemente alla originalità dello strumento. Quando dico "grandemente" non esagero, perchè tutta una serie di piccole imperfezioni, a partire dalla forma, dalla lavorazione degli zocchetti, alla piegatura delle fasce, al riporto del contorno sul legno del fondo e della tavola, finisco per costituire tutti insieme elementi irripetibili ed esclusivi.edo ha scritto:
Non so se mi sono spiegato, casomai guarda qui
https://www.claudiorampini.com/cpg/album ... _forma.pdf
ciao
edo
Quanto sopra dedicato a "quelli che lavorare con la forma esterna è uguale a lavorare con la forma interna".
andante con fuoco