Un paio di misure...

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
Rispondi
Avatar utente
OrzO
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 335
Iscritto il: mercoledì 25 ottobre 2006, 0:00

Messaggio da OrzO »

Fabio_Chiari_liutaio ha scritto:Non ho la minima idea di quanto tu possa tener di conto del mio punto di vista ma io comunque te lo dico. Se fosse capitato a me io dopo una legittima e discreta serie di bestemmie, avrei finito lo strumento e me ne sarei fregato della questione estetica. Trova la maniera migliore per restaurare il buco e senza cercare di mascherarlo ma solo addolcendo il contrasto trasformalo in un bellissimo nodo del legno.
Grazie Fabio, sono perfettamente d'accordo con te, dopo la "legittima serie di bestemmie" :wink:, ho realizzato che si tratta di legno, e che è più che naturale che contenga certi difetti.
Visto che ha anche una forma intrigante pensavo proprio di valorizzarlo inserendoci una qulche resina nera, senza andare a modificarne la forma.
Inserire lenti o tasselli significa andare a modificare la forma del buco e penso che diventi troppo innaturale.
Sono ovviamente ben accetti tutti i consigli, non ho ancora un'idea definitiva sul tipo di intervento che farò....
Come posso fare a "vestirlo" da nodo?
Gli stucchi non mi fanno impazzire, ho fatto una prova inserendo della gommalacca rubino e il risultato non mi spiace. Da quella finitura lucida che ricorda un pò la durezza del nodo
Avatar utente
Atomino
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 1642
Iscritto il: sabato 1 aprile 2006, 0:00
Località: Botticino o Salo', tra Maggini e Gasparo
Contatta:

Messaggio da Atomino »

Lo Stucco alla Gommalacca preparato con questa ricetta potrebbe essere la soluzione ideale.
- Alberto Soccini -
Violinoro
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 97
Iscritto il: sabato 23 gennaio 2010, 0:00

Messaggio da Violinoro »

Secondo me la gommalacca blocca un po le vibrazioni messa così a riempire un buco....però ti devo dire una cosa, non mi sembra anti estetico, anzi!!! Secondo me, come già detto, da un certo carattere allo strumento, a me personalmente non dispiace.
Avatar utente
Piergiuseppe
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 589
Iscritto il: venerdì 9 ottobre 2009, 0:00
Contatta:

Messaggio da Piergiuseppe »

Dipende a chi vendi il violoncello, se lo vendi.
Se il violoncello lo vendi ad un commerciante il fondo va cambiato.
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12663
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Messaggio da claudio »

Il legno è molto bello e la ferita non mi sembra così drammatica, anzi la trovo finanche interessante da un certo punto di vista. Il modo per restaurarla in modo invisibile c'è, ma l'abilità per un restauro del genere non si improvvisa. Se fosse mio prenderei in seria ipotesi di riempirla con colla epossidica CFS 10/10 fino a portarla al pari del resto del legno, e poi una vernice abbastanza scura. Altrimenti, così come succedeva in passato, se la ferita non è troppo profonda, prenderei in esame di abbassare la curva longitudinale e di appiattire i polmoni fino a far scomparire il danno.
L'unica cosa che non farei è quella di un maldestro mascheramento e tantomeno l'uso di un "tappo". Uno strumento del genere se suona bene può addirittura far innamorare più di qualche musicista, garantito.
andante con fuoco
Avatar utente
OrzO
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 335
Iscritto il: mercoledì 25 ottobre 2006, 0:00

Messaggio da OrzO »

Grazie Claudio, le tue parole mi confortano....
certo che questo mestiere è veramente incline allo sconforto a volte. :(
Per ora stò facendo a fine giornata delle prove con stucchi alla gommalacca,
stucchi normali con aggiunta di gomma di ciliegio e qualche altro esperimento con delle sostanze meno naturali.
Avevo progettato un fondo abbastanza basso e teso, ma ora sono già a 26,5 e la mia indole gaspariana mi impone di non abbasarmi ancora.
Questo pomeriggio passo all'azione....
A volte ho visto dei restauri veramente virtuosi di questo tipo, fatti magari prendendo una strisciolina di legno presa dall'interno, ma credo che la mia capacità tecnica non arriverà neanche fra vent'anni a raggiungere tale livello.
Qualcuno m'ha detto che Sacconi, affrontando un problema simile su un violoncello destinato all'orchestra di Santa Cecilia ha piazzato in corrispondenza del difetto una bella svastica intarsiata 8O
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12663
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Messaggio da claudio »

Gli stucchi di gommalacca e qualsiasi altro stucco hanno la tendenza a coprire, facendo apparire la ferita come una macchia. Invece la resina epossidica, indistruttibile e inalterabile con il tempo, è chiara come l'acqua, lo spirito sarebbe proprio quello di non nascondere niente.
Capisco l'indole gaspariana, io ad esempio il mio ultimo violoncello ha il fondo alto 22mm e non ho avuto nemmeno bisogno di un difetto del legno che mi facesse arrivare a tale misura, chissà che indole avrò mai avuto, però ci rifletto. Questo senza tenere conto che l'altezza massima di 26.5mm può essere mantenuta lavorando solo nella zona dei polmoni. Alcuni strumenti tardi di Guarneri del Gesù mostrano un simile andamento e hanno curve molto repentine anche in senso longitudinale. Credo che anche i bresciani non siano estranei a questa pratica. In presenza di un problema del genere è ovvio che qualcosa bisogna sacrificare, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca.

Sacconi e la svastica.
Meglio lasciar perdere le "voci", se non si è ben documentati, altrimenti si rischia di diffondere equivoci su una persona che ha dato tantissimo alla liuteria italiana. Inoltre, non capisco perchè coloro i quali appartengono ad una tradizione liutaria diversa da quella di Sacconi, debbano sentire questa figura come una specie di antagonista, per cui non si esita un attimo a tentare di mettere in ombra la sua persona e la sua opera. Siccome credo un atteggiamento del genere completamente idiota, perchè nega il valore del più importante liutaio italiano del 1900, e qui il mio discorso si fa più ampio, vorrei che almeno in questo forum si pensasse bene a ciò che si vuol comunicare prima di scrivere in pubblico.

Io ho messo generosamente a disposizione di tutti questo mio spazio, in cambio esigo un paio di orecchi e occhi sensibili. Chiedo troppo?
andante con fuoco
Violinoro
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 97
Iscritto il: sabato 23 gennaio 2010, 0:00

Messaggio da Violinoro »

Se dessimo retta a tutte le voci a quest'ora il segreto di Stradivari sarebbe la vernice...
Avatar utente
Atomino
Utente Esperto II
Utente Esperto II
Messaggi: 1642
Iscritto il: sabato 1 aprile 2006, 0:00
Località: Botticino o Salo', tra Maggini e Gasparo
Contatta:

Messaggio da Atomino »

La resina epossidica però, è poco filologica...........
- Alberto Soccini -
Violinoro
Frequentatore
Frequentatore
Messaggi: 97
Iscritto il: sabato 23 gennaio 2010, 0:00

Messaggio da Violinoro »

Io avrei un'idea credo-probabilità del 99%- sbagliata. Però io farei così:
riempirei con del legno sagomato a mo di intarsio il buco fino a due mm dal bordo e sopra ci passerei una stucco fatto con un po di colla composto da vari legni, in modo da ottenere un "effetto marmo" che ricordi le striature dei nodi, una cosa simile alla tecnica della scagliola adoperata per simulare il marmo.
In questo modo non occorre essere precisissimi nell'intarsio poichè andrebbe coperto e la percentuale di stucco sarebbe molto ridotta.
Idea strana però mi è venuta così... :roll: :lol:
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12663
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Messaggio da claudio »

Atomino ha scritto:La resina epossidica però, è poco filologica...........
La resina epossidica non è per niente filologica. Non mi considero paladino della filologia ad ogni costo, in casi dove non se ne può fare a meno le resine epossidiche garantiscono il risultato migliore. E' una pratica ampiamente accettata anche nel restauro di opere d'arte, dove notoriamente ogni intervento dovrebbe essere reversibile onde garantire ai restauratori futuri di far meglio in caso di tecnologie migliori delle attuali. In questo caso la resina epossidica la vedo adatta perchè ha la proprietà di fissare il materiale presente nella ferita e di farne un blocco con caratteristiche di resistenza strutturale, a differenza degli stucchi, che invece di strutturale hanno veramente poco. Quindi ribadisco che "io" farei così, poi ognuno decide secondo coscienza, anche con le svastiche sui fondi dei violoncelli.
andante con fuoco
Avatar utente
OrzO
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 335
Iscritto il: mercoledì 25 ottobre 2006, 0:00

Messaggio da OrzO »

Respect for Sacconi, mi spiace di averlo ingiustamente infamato con una affermazione di dubbia veridicità.

Ho rimandato la riparazione alla prossima settimana, nel frattempo ho quasi ultimato le bombature e ho disegnato il riccio...
ho fatto un paio di prove scavando con sgorbia piccola un buco in un pezzo di scarto, ho poi dato preparazione e colore di fondo, ho poi tappato il buco con una vernice poliuretanica trasparente (non disponendo ancora della resina epossidica ho voluto comunque provare il meccanismo).
Dopo aver pareggiaggiato il piano ho dato preparazione, fondo e vernice e devo dire che il risultato è molto sorprendente, è molto difficile avvertire la depressione in condizioni di luce normali, a patto però che la superficie dentro il "buco" sia ben rifinita, caratteristica che sarà difficile ottenere nel mio caso.
Avatar utente
claudio
Liutaio
Liutaio
Messaggi: 12663
Iscritto il: sabato 15 maggio 2004, 0:00
Località: Tivoli
Contatta:

Messaggio da claudio »

Qualcosa mi dice che qualcuno si è messo alla ricerca del violoncello con la svastica... :mrgreen:
andante con fuoco
Avatar utente
Gianmaria
Utente Attivo
Utente Attivo
Messaggi: 129
Iscritto il: domenica 11 ottobre 2009, 0:00
Località: Trento
Contatta:

Messaggio da Gianmaria »

Io ad esempio, avevo ricordo di qualcosa del genere e la curiosità ha avuto la meglio!

Il violoncello con la croce uncinata sulla giunta del fondo c'è ed esiste, datato 1927, ora (o fino a poco tempo fa) custodito nel Museo dell'Accademia di Santa Cecilia con il numero di inventario 223.
In biblioteca a scuola ho memoria di averne vista una fotografia, ma per adesso ho trovato solo informazioni scritte ed una foto troppo piccola per essere significante.

...ma la ricerca, come puro divertissement, continua! :wink:
...perché le pupille, abituate a copiare, inventino mondi sui quali guardare...
famar
Utente Esperto I
Utente Esperto I
Messaggi: 846
Iscritto il: mercoledì 13 agosto 2008, 0:00
Località: Roma

Messaggio da famar »

Vedo che siamo tornati a parlare di stucchi. Spiegherò meglio come feci quando incontrai un vuoto simile a quello del violoncello in questione.
Con una punta ho rimosso la corteccia marrone fino ad ottenere legno pulito. Il tutto lasciando all'interno superfici scabre per permettere una migliore aggrappabilità allo stucco.
Preparai polvere di acero finissima, ricavata con carta 400.
Sciolsi 3 grammi di colla animale piuttosto diluita e la passai nella crepa.
Poi incorporai la polvere d'acero con colla animale poco più densa quindi presi lo stucco con una spatolina da dentista e lo forzai nella crepa ancora umida di colla. Sapendo del ritiro lasciai un po' di stucco oltre la superficie e a materiale ben secco levigai.
Ho parlato al passato remoto perchè è un lavoro che feci circa 4 anni fa e che ho rivisto ultimamente e garantisco che non si è mosso nulla.
Stuccatori di tutto il mondo unitevi!!!! :) :)
Rispondi