De Mayerne
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De Mayerne
Chi possiede il trattato sulla pittura di de Mayerne?
Mi è arrivato oggi e lo reputo molto interessante.
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Re: De Mayerne
Per esempio è il primo testo dell'epoca che parla di vernice per gli strumenti musicali.
Veramente mi ha sorpreso trovare questa vernice scritta così semplicemente, non ho mai provato a farla ma non vedo perchè non dovrebbe essere giusta.
Si tratta di vernice all'ambra, anche se non è chiaro di quale ambra si parli esattamente, visto che viene cotta a temperature che non mi sembrano vicine ai 320 gradi che servono a sciogliere l'ambra.
De Mayerne però specifica che non si tratta di colofonia.
Non mi avete detto se possedete questo testo...
Veramente mi ha sorpreso trovare questa vernice scritta così semplicemente, non ho mai provato a farla ma non vedo perchè non dovrebbe essere giusta.
Si tratta di vernice all'ambra, anche se non è chiaro di quale ambra si parli esattamente, visto che viene cotta a temperature che non mi sembrano vicine ai 320 gradi che servono a sciogliere l'ambra.
De Mayerne però specifica che non si tratta di colofonia.
Non mi avete detto se possedete questo testo...
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Non ho letto il libro di De Mayerne (purtroppo), ma qualche tempo dopo nel trattato di Filippo Bonanni la sandracca viene chiamata con altri tre nomi diversi:
gomma persianna
ambra persiamma
mastice orientale
Sembra che all'epoca si facesse un po' di confusione sui nomi.
Un saluto a tutti Rossano
gomma persianna
ambra persiamma
mastice orientale
Sembra che all'epoca si facesse un po' di confusione sui nomi.
Un saluto a tutti Rossano
Ma tu... da quanto suoni?
- Alfredo
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Non credo che de Mayerne facesse confusione con l'ambra, ripete la ricetta in diverse parti del libro ed ogni volta scrive delle informazioni abbastanza precise al riguardo.rossano58 ha scritto:Non ho letto il libro di De Mayerne (purtroppo), ma qualche tempo dopo nel trattato di Filippo Bonanni la sandracca viene chiamata con altri tre nomi diversi:
gomma persianna
ambra persiamma
mastice orientale
Sembra che all'epoca si facesse un po' di confusione sui nomi.
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Devo confessare la mia scarsa conoscenza delle vernici all'ambra, ma ho letto un mucchio di cose contrastanti. Sul libro di Heron Allen c'è scritto che il procedimento per fare la vernice all'ambra è stato inventato nel XIX secolo.
Quella notizia che ti davo sulla possibile confusione dell'ambra con la sandracca viene da fonte autorevole:
Gheroldi, Vincenzo, Le vernici al principio del settencento, studi sul trattato
di Filipo Bonanni, Cremona, éd. Cremona books, 1995.
Ma è anche vero che su un mucchio di siti internet si parla di ricette di vernici all'ambra risalenti addirittura al medio evo.
Io per il momento ho trovato alcune ricette di vernici all'ambra sul testo: "A luthier's scrap book" di H. S. Wake che cita un lavoro di J. Horvath e dichiara di averle provate personalmente e su un brevetto americano "606204 filed on 1996-02-23".
Entrambi i procedimenti sono da far drizzare i capelli (quei pochi che ancora tengono duro).
Ciononostante la vernice all'ambra ha un suo fascino, pensa che ho addirittura comprato un paio di etti di resina ripromettendomi di provarci prima o poi.
Poi il mio spirito pratico mi suggerisce un paio di opzioni:
1. Ma comprala già fatta da Zecchi, non costa neanche troppo!
2. Ma usa piuttosto una vernice coppale (Madagascar di Lefranc & Bourgeois) che costa anche meno!
Per il momento sto ripiegando sulla soluzione 2. con risultati tutt'altro che malvagi, ma il sogno dell'ambra nel cassetto rimane.
Certo che se il procedimento di De Mayerne funziona e non è difficile, da solo vale l'acquisto del libro. Altro problema spinoso: sto spendendo un capitale in libri e non tutti meritano quello che costano.
Poi c'è Sacconi che dice che Stradivari usava addirittura propoli e colofonia disciolti in alcol, (quanto di più morbido e lontano dall'ambra riesca ad immaginare) che quando lo leggi ti viene voglia di mangiare tutte le provviste di mastice elemì e sangue di drago.
Ciao Rossano
Quella notizia che ti davo sulla possibile confusione dell'ambra con la sandracca viene da fonte autorevole:
Gheroldi, Vincenzo, Le vernici al principio del settencento, studi sul trattato
di Filipo Bonanni, Cremona, éd. Cremona books, 1995.
Ma è anche vero che su un mucchio di siti internet si parla di ricette di vernici all'ambra risalenti addirittura al medio evo.
Io per il momento ho trovato alcune ricette di vernici all'ambra sul testo: "A luthier's scrap book" di H. S. Wake che cita un lavoro di J. Horvath e dichiara di averle provate personalmente e su un brevetto americano "606204 filed on 1996-02-23".
Entrambi i procedimenti sono da far drizzare i capelli (quei pochi che ancora tengono duro).
Ciononostante la vernice all'ambra ha un suo fascino, pensa che ho addirittura comprato un paio di etti di resina ripromettendomi di provarci prima o poi.
Poi il mio spirito pratico mi suggerisce un paio di opzioni:
1. Ma comprala già fatta da Zecchi, non costa neanche troppo!
2. Ma usa piuttosto una vernice coppale (Madagascar di Lefranc & Bourgeois) che costa anche meno!
Per il momento sto ripiegando sulla soluzione 2. con risultati tutt'altro che malvagi, ma il sogno dell'ambra nel cassetto rimane.
Certo che se il procedimento di De Mayerne funziona e non è difficile, da solo vale l'acquisto del libro. Altro problema spinoso: sto spendendo un capitale in libri e non tutti meritano quello che costano.
Poi c'è Sacconi che dice che Stradivari usava addirittura propoli e colofonia disciolti in alcol, (quanto di più morbido e lontano dall'ambra riesca ad immaginare) che quando lo leggi ti viene voglia di mangiare tutte le provviste di mastice elemì e sangue di drago.
Ciao Rossano
Ma tu... da quanto suoni?
- Alfredo
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L'ho comprato quì: www.libraccio.itBassbow40 ha scritto:Per Alfredo,
potresti indicarmi l'edizione e dove lo hai trovato?
Grazie
Grazie.
Mi sa che la tua fosse l'ultima copia...
Le analisi chimiche non hanno mai trovato l'ambra. Anche se di bellissimo aspetto credo sia molto dura.
Ho letto di un prodotto venduto a Venezia, tra il 500-600, utilizzato in pittura, che chiamavano vernice d'ambra di Venezia, ma credo che non si trattasse d'ambra.
Mi sa che la tua fosse l'ultima copia...
Le analisi chimiche non hanno mai trovato l'ambra. Anche se di bellissimo aspetto credo sia molto dura.
Ho letto di un prodotto venduto a Venezia, tra il 500-600, utilizzato in pittura, che chiamavano vernice d'ambra di Venezia, ma credo che non si trattasse d'ambra.
Provando e riprovando
@Bassbow: le analisi chimiche non hanno mai trovato nè ambra, nè altro, perchè parlando di resine per vernici queste presentano dal punto di vista chimico strette affinità nelle loro molecole, per cui è praticamente impossibile risalire ad una sostanza piuttosto che ad un'altra. Il discorso cambia per gli elementi inorganici, ed è proprio in base a questi che si è potuto risalire con una sufficiente approssimazione alle resine usate. Ad esempio la presenza elevata di calcio nei frammenti di vernice indica la probabile presenza di colofonia, perchè in antico (ma anche in tempi più recenti) era diffusa l'usanza di cuocerla con calce spenta per abbassarne l'acidità.
andante con fuoco
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E' strano che de Mayerne scriva però Ambra gialla o succinite, che sarebbe il nome specifico dell'ambra baltica (proveniente probabilmente dalla pianta Pinites succinifer).
In uno stadio intermedio della preparazione della vernice, de Mayerne dice: la resina così ottenuta avrà l'aspetto della colofonia scura...
In teoria se lui scrive che l'ambra cotta ha l'aspetto della colofonia, vuol dire che non si tratta di colofonia.
Però in un altro punto scrive anche che la vernice all'ambra veniva usata per riprodurre la vernice cinese, per i liuti, violini e strumenti musicali, per i mobili e per tutti i lavori di falegnameria, inoltre è particolarmente buona per il cuoio.
Insomma mi sembra strano che usassero l'ambra per così tanti scopi, specialmente per i mobili...
In uno stadio intermedio della preparazione della vernice, de Mayerne dice: la resina così ottenuta avrà l'aspetto della colofonia scura...
In teoria se lui scrive che l'ambra cotta ha l'aspetto della colofonia, vuol dire che non si tratta di colofonia.
Però in un altro punto scrive anche che la vernice all'ambra veniva usata per riprodurre la vernice cinese, per i liuti, violini e strumenti musicali, per i mobili e per tutti i lavori di falegnameria, inoltre è particolarmente buona per il cuoio.
Insomma mi sembra strano che usassero l'ambra per così tanti scopi, specialmente per i mobili...
Se non ricordo male proprio De Mayerne parla della resina Karabe o qualcosa di simile, che era una specie di succedaneo dell'ambra. Cmq se De Mayerne parla di Ambra e succinite mi sembra difficile che si parli di colofonia o altre resine.
De Mayerne certamente decanta la vernice all'ambra per le sue eccellenti qualità, ma questo non vuol dire che il suo uso fosse comune. Le difficoltà della pirogenazione e l'alto costo della resina certamente ne limitavano l'uso.
De Mayerne certamente decanta la vernice all'ambra per le sue eccellenti qualità, ma questo non vuol dire che il suo uso fosse comune. Le difficoltà della pirogenazione e l'alto costo della resina certamente ne limitavano l'uso.
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Giusto, Carabe è un altro nome che de Mayerne dà alla resina.claudio ha scritto:Se non ricordo male proprio De Mayerne parla della resina Karabe o qualcosa di simile, che era una specie di succedaneo dell'ambra. Cmq se De Mayerne parla di Ambra e succinite mi sembra difficile che si parli di colofonia o altre resine.
De Mayerne certamente decanta la vernice all'ambra per le sue eccellenti qualità, ma questo non vuol dire che il suo uso fosse comune. Le difficoltà della pirogenazione e l'alto costo della resina certamente ne limitavano l'uso.
Lui scrive che la resina viene cotta su dei carboni ardenti, che temperatura si può raggiungere così?
L'ambra ha bisogno di 320° per fondere...