Ho preparato questa recensione (o meglio, impressioni d'ascolto... ) su questa sonata per pianoforte solo, un pezzo che io trovo molto rilassante... Mi auguro con questo di suscitare la vostra curiosità per provare ad ascoltarla!
Sergey Rachmaninov, sonata per pianoforte n. 1 in re minore op.28 (1904).
Esecutrice: Idil Biret
1 - Allegro moderato
L'inizio è deciso, marcato. Dopo una breve introduzione viene presentato il primo tema: quattro note, subito ripetute e poi variate. E via, la musica inizia a scivolare veloce e morbida. Sono due melodie che si intrecciano, che si inseguono.
Facile, questa musica non lo è, troppo complicato è il gioco delle modulazioni, dei respiri, delle dinamiche; ma non bisogna nemmeno cercare di analizzarla, di "smontarla": no, per gustarla bisogna lasciarsi trasportare e volare come su una immensa onda di aria, un'onda che ci porta in alto, scavalcando le cime delle montagne e ancora più su, sopra le bianche nuvole di vapore.
Pensate di essere su un aliante, questa è la sensazione che si può provare... A volte sono anche sensazioni forti, cadute libere nell'abisso per poi recuperare quota e tornare in alto, dove il panorama si perde a vista d'occhio.
il tempo si conclude con il primo tema, ripreso più volte e trasformato, fino a concludere l'episodio in modo semplice, innocente, sulle note del primo tema riproposto in maggiore.
2 - Lento
Un fiume di nuvole. Mi immagino disteso su un prato, è un pomeriggio pigro e osservo le nuvole nel cielo che cambiano continuamente: sempre uguali ma sempre diverse, mentre formano torri, figure fantastiche, ora profili di animali, fin quando nasce e si sviluppa un secondo tema un po' malinconico ma bellissimo.
Questa musica è sempre strutturata con due melodie, una sopra l'altra, come l'immagine del cielo che si riflette sulla superficie increspata di un torrente. Acqua limpida, come limpide sono le note, morbide e sinuose grazie anche alla bella esecuzione della pianista.
E' musica che libera la mente, bisogna lasciarsi trasportare e volare.
Il movimento si conclude con molta dolcezza.
3 - Allegro molto
Un tempo che si apre con energia, energia percussiva.
Ecco la Russia, la patria del compositore, dipinta con pennellate di suoni. Non ci sono mai stato ma ascoltando questa musica me la immagino, piena di contrasti eppure affascinante, anche se molto diversa dalla nostra cultura, dal nostro senso comune.
Rachamninov recupera il tema iniziale del primo tempo; è questo, sembra, l'unico legame con il resto della sonata. Almeno ai primi ascolti è così, poi pian piano si riesce a trovare un "filo conduttore" che lega insieme i tempi della sonata. Che finisce sospesa, dopo gravi accordi di pianoforte e due conclusivi finali, con un pedale tenuto molto a lungo, come se questa musica non dovesse finire mai più.
Lore
Rachmaninov - Sonata in re minore
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Rachmaninov - Sonata in re minore
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