<t>Leggo con interesse in alcuni forum o riviste dedicati alla liuteria che molti liutai usano i pigmenti sintetici. Nessun rosso chiamato maddern, rot, alizarine crimson o ogni altra diavoleria sono naturali. Ora si dirà: ma chi se ne fotte! basta che il colore sia quello che a me piace e sono a posto. Poi la vernice asciuga; l’arancio diventa arancino il rosso diventa violaceo e via andare… La mostra di strumenti vista da lontano o dal balcone sembra un’arlecchinata. Come mai le vernici antiche dei classici (eh, si! ci sono anche loro) hanno lo stesso imprinting? Soprattutto il sottofondo e’ verosimilmente somigliante tra gli strumenti. La risposta è facile: usavano pressappoco gli stessi genuini materiali. Ora dico: dagliene un taglio con questi colori strani e perversi è possibile? E’ possibile basta non usare nessun pigmento artificiale e affidarsi alle materie naturali e i pigmenti “rossi
violino7 ha scritto:
quattro bombolette da usare sequenzialmente,
--la prima come imprimitura,
--la seconda come vernice gialla di base,
--la terza come vernice colorata (da scegliere tra varie tonalità)
--e la quarta come vernice trasparente finale!
Non ha senso questo metodo Lino, perdi la soddisfazione del piccolo pennello che accarezza le marezzature o che sfiora le fibre della tavola e metti vernice la dove c' e' bisogno. Quel metodo che dici tu invece e' veloce e egoista.
Quella del pigmento sintetico è una mania che imperversa soprattutto nei forum anglosassoni come Maestronet. Ma quando mai Stradivari, Maggini, Guarneri o chi per essi, ha avuto accesso a un laboratorio industriale?
A mio parere la prima domanda da porsi nella ricerca della colorazione della vernice riguarda la composizione stessa dell avernice: Ad alcool, ad olio, oppure.....?
Risposto a questa ci potremmo porre la seconda: Pigmenti si o no?
Claudio ne ha nel tempo indicati vari, a seconda del tipo di vernice, tra i quali l'aloe e la robbia, Fabio Chiari (che vorrebbe la vernice storica trasparente e basta), l'aloe.
Piergiuseppe? Gli altri professionisti (e in seconda battuta i dilettanti)?
Atomino ha scritto:
A mio parere la prima domanda da porsi nella ricerca della colorazione della vernice riguarda la composizione stessa dell avernice: Ad alcool, ad olio, oppure.....? ?
Guarda Alberto io uso la ricetta del libro di SFS a pag. 180, e ti dico: senza tante varianti, anzi senza. I problemi principali pero' sono altri; ad esempio non tutto il propoli va bene... non puoi finire il violino e verniciare... il legno bianco non va. E poi altre cose. Ma quello che piu' mi interessava dire in questo topic e che i pigmenti acquistati non vanno usati, Oh parlo per me!
violino7 ha scritto:
quattro bombolette da usare sequenzialmente,
--la prima come imprimitura,
--la seconda come vernice gialla di base,
--la terza come vernice colorata (da scegliere tra varie tonalità)
--e la quarta come vernice trasparente finale!
Non ha senso questo metodo Lino, perdi la soddisfazione del piccolo pennello che accarezza le marezzature o che sfiora le fibre della tavola e metti vernice la dove c' e' bisogno. Quel metodo che dici tu invece e' veloce e egoista.
Lo so. Ma vedrai che di questo passo ci arriveranno!
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
Molte volte sono tentato ad acquistare vernici per liuteria già fatte.
Primo dilemma: olio o ad alcool? Già siamo ad un bivio.
Anche se le trovo pronte, sarà facile applicarle? Credo che comunque provare a farsele da sè e tutta un'altra cosa per capire il meccanismo. Un pò come costruire lo strumento, si battono diverse strade per la riuscita dell'opera. Certo la verniciatura è molto difficile se non si ha una guida che ti spiega passo passo il procedimento (poi uno una volta imparato le basi trova la ricetta a lui più consona). Da soli vedo che è molto difficile. Certo, per mancanza di studio e tempo trovare le cose già pronte e fatte e tutto un'altro dire. Io credo che già uno strumento in bianco fatto bene sia anche acusticamente a un certo valore, ma la verniciatura se fatta ad hoc ne centuplica il volare.
Io preferisco vernici colorate a quelle trasparenti. Vedere un violino bianco non sò se fa la sua bella figura. Puòdarsi.
Alla fiera MondoMusica c'era offerta Vernice ad olio -antica vernice italiana- 100ml a 30 euro in più corso pratipo di 3 giorni.
(Pratica di composizione secondo modelli medioevali. Preparazione-cottura- della vernice. Applicazione. Sottofondo con gesso. Pigmenti)
duma71 ha scritto:Alla fiera MondoMusica c'era offerta Vernice ad olio -antica vernice italiana- 100ml a 30 euro in più corso pratipo di 3 giorni.
(Pratica di composizione secondo modelli medioevali. Preparazione-cottura- della vernice. Applicazione. Sottofondo con gesso. Pigmenti)
I 100ml li butti, il corso pratico puo' essere interessante , per 30 euro! Io non userei mai una vernice preparata da pinco pallino. Una vernice commerciale o pigmenti sintetici sono facili da riconoscere.
Certo. Sono d'accordo con te che se la vernice me la fabbrico io, sò con cosa l'ho preparata e quale procedimento ho usato, tenendo comunque conto della bontà di quelle già pronte o fatte da altri. Senza dubbio l'uso di pigmenti naturali rispetto a quelli sintetici ha una certa rilevanza nella resa della vernice stessa, (quale rilevanza non saprei dire, se sull'acustica dello strumento o sulla resa nel tempo).