Il Paschetto! Il Paschetto!
- Dav67
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Il Paschetto! Il Paschetto!
Sono finalmente riuscito a restaurare un violino a cui tengo particolarmente: non si tratta di uno strumento di liuteria, ma di un violino di fabbrica ottocentesca francese, o tedesca; la particolarità di questo violino sta nel fatto che è appartenuto al pittore valdese Paolo Paschetto, insegnante di Belle arti a Roma e ideatore ed esecutore dello stemma della Repubblica Italiana!
Il pronipote me lo regalò un paio di anni fa, ritrovandolo in cantina con la sua custodia abbandonato all'umidità da decenni (non veniva più suonato dagli anni '60) e con il tempo si scollò tutto.
Il restauro, da profano quale sono, è durato parecchi mesi; ad un certo punto ho fatto fare un preventivo da un liutaio per rimetterlo a posto, prospettandomi una spesa di 1.200,00 euro (ma non lo aveva aperto e quindi non sapeva che cosa gli sarebbe aspettato), quindi ho deciso di provare a restaurarlo io e devo dire che i consigli in generale sul forum e in particolare quelli di Edi (che ringrazio) sono serviti e io ho messo davvero in pratica tutte le attenzioni, per quanto mi compete, per riuscire a portare alla fine il lavoro.
Per prima cosa ho tirato fuori il violino dalla custodia, facendogli prendere più aria e luce possibili dopo tutti quegli anni di umidità, in modo da farlo assestare, e infatti una crepa si era formata sul piano armonico da li a pochi giorni. Il fondo era già parzialmente scollato e il manico era staccato dalla cassa
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Ho quindi aperto il fondo senza difficoltà, notando due particolari che ne confermavano l'origine industriale: l'interno del piano armonico era sgrossato vistosamente e la catena era ricavata dallo scavo del piano;
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ho quindi eliminato la vecchia catena con una pialla e ho ripreso un po' il piano armonico con una rasiera; ho "iniettato" nella crepa vistosa della colla di coniglio con un pennellino finissimo e ho messo la cassa sotto la morsa di una cagna
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A questo punto ho messo i diamantini sulla crepa (e su un'altra più piccola che non avevo notato prima
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Le misure per la catena le ho prese dal Sacconi; ho incollato la lista seguendo l'impronta della vecchia catena...
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... e ho iniziato a sagomarla con una sgorbia e con carta vetro finissima
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Fondamentale per la riuscita di questo delicatissimo passaggio è stato il fattivo apporto del mio insostituibile aiutante e garzone di bottega: Giovanni....!!!
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I suoi consigli e la sua attenta osservazione sono stati preziosi per la riuscita dell'intervento...
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La catena rifinita
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Ed ecco il violino finito! Naturalmente ho cambiato tutte le montature (ora sono in bosso e provengono dall'Irlanda), il ponticello e le corde; l'anima è la sua originale. La tastiera è stata riverniciata con tinta per ebano e ho ritoccato a pennellino i graffi e le sbrecciature più evidenti...
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Il violino necessita ancora di qualche piccola messa a punto (il ponticello è ancora troppo alto), ma ha un bel suono pulito (soprattutto il sol e il re); non è sicuramente un violino solista, ma ha un bel suono dolce!
Infine volevo rendere omaggio al suo vecchio proprietario, Paolo Paschetto, pittore e docente di belle arti a Roma durante gli anni '50; di famiglia valdese, vinse la gara per la realizzazione dello stemma della nascente Repubblica Italiana; ebbe il violino in regalo in giovane età e lo suonò fino ad età avanzata, ed ora, dopo anni di oblio, tornerà a suonare; spero di rendergli onore!
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Grazie a tutti e scusate se sono stato prolisso!
Il pronipote me lo regalò un paio di anni fa, ritrovandolo in cantina con la sua custodia abbandonato all'umidità da decenni (non veniva più suonato dagli anni '60) e con il tempo si scollò tutto.
Il restauro, da profano quale sono, è durato parecchi mesi; ad un certo punto ho fatto fare un preventivo da un liutaio per rimetterlo a posto, prospettandomi una spesa di 1.200,00 euro (ma non lo aveva aperto e quindi non sapeva che cosa gli sarebbe aspettato), quindi ho deciso di provare a restaurarlo io e devo dire che i consigli in generale sul forum e in particolare quelli di Edi (che ringrazio) sono serviti e io ho messo davvero in pratica tutte le attenzioni, per quanto mi compete, per riuscire a portare alla fine il lavoro.
Per prima cosa ho tirato fuori il violino dalla custodia, facendogli prendere più aria e luce possibili dopo tutti quegli anni di umidità, in modo da farlo assestare, e infatti una crepa si era formata sul piano armonico da li a pochi giorni. Il fondo era già parzialmente scollato e il manico era staccato dalla cassa
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Ho quindi aperto il fondo senza difficoltà, notando due particolari che ne confermavano l'origine industriale: l'interno del piano armonico era sgrossato vistosamente e la catena era ricavata dallo scavo del piano;
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ho quindi eliminato la vecchia catena con una pialla e ho ripreso un po' il piano armonico con una rasiera; ho "iniettato" nella crepa vistosa della colla di coniglio con un pennellino finissimo e ho messo la cassa sotto la morsa di una cagna
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A questo punto ho messo i diamantini sulla crepa (e su un'altra più piccola che non avevo notato prima
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Le misure per la catena le ho prese dal Sacconi; ho incollato la lista seguendo l'impronta della vecchia catena...
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... e ho iniziato a sagomarla con una sgorbia e con carta vetro finissima
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Fondamentale per la riuscita di questo delicatissimo passaggio è stato il fattivo apporto del mio insostituibile aiutante e garzone di bottega: Giovanni....!!!
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I suoi consigli e la sua attenta osservazione sono stati preziosi per la riuscita dell'intervento...
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La catena rifinita
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Ed ecco il violino finito! Naturalmente ho cambiato tutte le montature (ora sono in bosso e provengono dall'Irlanda), il ponticello e le corde; l'anima è la sua originale. La tastiera è stata riverniciata con tinta per ebano e ho ritoccato a pennellino i graffi e le sbrecciature più evidenti...
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Il violino necessita ancora di qualche piccola messa a punto (il ponticello è ancora troppo alto), ma ha un bel suono pulito (soprattutto il sol e il re); non è sicuramente un violino solista, ma ha un bel suono dolce!
Infine volevo rendere omaggio al suo vecchio proprietario, Paolo Paschetto, pittore e docente di belle arti a Roma durante gli anni '50; di famiglia valdese, vinse la gara per la realizzazione dello stemma della nascente Repubblica Italiana; ebbe il violino in regalo in giovane età e lo suonò fino ad età avanzata, ed ora, dopo anni di oblio, tornerà a suonare; spero di rendergli onore!
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Ah, dimenticavo: la foto dell'etichetta!
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complimenti per il lavoro che non so se è ben fatto ma a me piace
E' bello che tu abbia postato le foto di com'era specialmente all'interno, io da inesperto non avevo mai visto un violino con catena scavata, ora ho capito anche le differenze costruttive nell'approssimazione dei particolari che ci sono con violini di fascia differente da quelli di liuteria vera e propria
E' bello che tu abbia postato le foto di com'era specialmente all'interno, io da inesperto non avevo mai visto un violino con catena scavata, ora ho capito anche le differenze costruttive nell'approssimazione dei particolari che ci sono con violini di fascia differente da quelli di liuteria vera e propria
Sicuramente il lavoro è stato ben svolto sotto l'occhio vigile del mitico Giovanni col ricciolo in testa!
Bravo è bello riportare in vita certi oggetti, questo poi ha avuto un padrone importante. Certo, oggi si dice male dei violini cinesi ma vedo che anche l'industria tedesca di zozzerie ne combinava! Quel foro del bottone della cordiera 10 mm fuori asse! Lo zocchetto de manico che mostra aria nell'accostamento col fondo. Catena ricavata dalla tavola, totale mancanza degli zocchetti delle C.
Alla fine del tuo lavoro però si rivede un violino ed ha anche un bel fondo fiammato, che vuoi di più?
Bravo è bello riportare in vita certi oggetti, questo poi ha avuto un padrone importante. Certo, oggi si dice male dei violini cinesi ma vedo che anche l'industria tedesca di zozzerie ne combinava! Quel foro del bottone della cordiera 10 mm fuori asse! Lo zocchetto de manico che mostra aria nell'accostamento col fondo. Catena ricavata dalla tavola, totale mancanza degli zocchetti delle C.
Alla fine del tuo lavoro però si rivede un violino ed ha anche un bel fondo fiammato, che vuoi di più?
- Dav67
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In effetti avrei voluto ricostruire anche gli zocchetti delle F e rifare quelli delle estremità, ma l'impazienza di sentirlo suonare mi hanno fatto saltare questi passaggi; tanto il violino è nato con quelle caratteristiche di fabbrica e poco si può fare per rivalutarlo. Comunque, ripeto, suona bene, pulito; ha il sol e il re molto potenti (specie a vuoto) e questo mi conforta, perché vuol dire che la catena che ho rifatto lavora bene. Il violino deve essere stato suonato molto e fino all'ultima posizione; anzi, la tastiera era maggiormente consumata (la vernice) proprio nelle posizioni più alte. Ora devo suonarlo tutti i giorni, in modo che riprenda a vivere e ad impegnarsi di vibrazioni e di sudore! Come corde ho montato delle Lenzner tedesche, in omaggio alle sue origini!famar ha scritto:Sicuramente il lavoro è stato ben svolto sotto l'occhio vigile del mitico Giovanni col ricciolo in testa!
Bravo è bello riportare in vita certi oggetti, questo poi ha avuto un padrone importante. Certo, oggi si dice male dei violini cinesi ma vedo che anche l'industria tedesca di zozzerie ne combinava! Quel foro del bottone della cordiera 10 mm fuori asse! Lo zocchetto de manico che mostra aria nell'accostamento col fondo. Catena ricavata dalla tavola, totale mancanza degli zocchetti delle C.
Alla fine del tuo lavoro però si rivede un violino ed ha anche un bel fondo fiammato, che vuoi di più?
A breve inizierò a restaurare altri due violini: una copia di un Klotz, che modificherò in stile barocco e un violino francese di liuteria. To be continued!
[img][img]http://img703.imageshack.us/img703/3001/1003187d.jpg[/img]
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- giovim
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sono d'accordo che un violino soprattutto se antico è bene lasciarlo quanto più originale possibile, io ricontrollo gli spessori di tavola e fondo soprattutto se sono di fabbrica, la catena in genere la lascio, al massimo controllo anchessa che sia giusta, in fondo anche Stradivari e i suoi antenati ricavavano la catena dalla TAfamar ha scritto:Hai fatto bene a non inserire gli zocchetti, avresti alterato troppo l'originalità dello strumento.
Ma dove li rimedi tutti questi strumenti da restraurare?.
Tienici aggiornati coi tuoi lavori.
il bello non è arrivare in cima, ma come ci si arriva
Stradivari non ha mai usato ricavare le catene dalla tavola armonica, la scuola cremonese ha sempre ricavato le catene degli strumenti "separatamente" alla cassa. Però sarei curioso di sapere da dove hai attinto a questa notizia.giovim ha scritto: in fondo anche Stradivari e i suoi antenati ricavavano la catena dalla TA
andante con fuoco