edomarch ha scritto:claudio ha scritto:La liuteria si controlla da sè, come è sempre stato. Alla lunga i risultati e gli strumenti si commentano da soli...
La "mano invisibile" di Adamo Smith:
http://it.wikipedia.org/wiki/Mano_invisibile
Ragazzi, ma qui parliamo di macroeconomia!
claudio ha scritto:Quella "mano invisibile" assomiglia tanto alla deregulation che Bush ha voluto negli anni passati, avendo fiducia nella capacità dei mercati di autoregolarsi. Invece no, l'uomo non si regola perchè è avido (vedi Gordon Gekko)..................
Il discorso è semplice:
oggi l'economia è regolata da chi ha i capitali e valgono le regole imposte da chi mette i soldi, punto!. E' una regola dell'economia sviluppatasi in maniera plateale dal secondo dopoguerra fino ad oggi.
Con la storia del "libero mercato" ci hanno giocato alcuni politici per fare i loro interessi, sia negli USA che in Italia, negli ultimi 20 anni! Immaginate cosa può fare chi detiene enormi capitali e contemporaneamente ha la possibilità di influire direttamente sulle scelte politiche. Come dice la spiegazione di Wikipedia, nelle economie moderne i presupposti che stanno alla base della "mano invisibile" non sono realizzabili.
Sappiate che
le teorie economiche variano con il variare dei tempi, questo me lo hanno insegnato all'univerità, facoltà di Economia e Commercio, già 40 anni fa.
Le regole di Adamo Smith potevano valere più di due secoli fa, oggi invece abbiamo a che fare con un mercato molto diverso.
Non per niente nel secolo passato c'è stato un certo Keynes che ha sovvertito molte teorie che sembravano intoccabili, ed oggi sembra che anche lui sia superato in un mercato che è diventato globale!
Questo per dire che non c'è materia più mutevole dell'economia, altro che Adamo Smith.
Morale della favola: in questo momento anche i violini sono travolti da questo vortice di condizionamenti economici a livello totale, inarrestabili e per noi incontrollabili, che non si sa ancora dove ci porterà tutti quanti!

.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -