Salve a tutti! Da diversi anni scrivo su questo forum - a intervalli più o meno regolari- e in vista del mio lavoro di tesi volevo sottoporre tutti i musicisti e non a qualche domanda in modo da capire se il lavoro che sto facendo ha un senso oppure no.
L'argomento della mia tesi è è un po' complesso ma spero di poterlo spiegare in maniera semplice. Io studio scienze congitive e quello che vorrei capire è se la musica presenta le stesse strutture del linguaggio verbale.
ci sono una valanga di dati che dicono di sì, altri invece l'opposto...quello che chiedo a voi quindi è:
la musica s'impara oppure si scopre?
Io un po' di risposte le ho, ma vorrei conoscere prima vostro parere e se ci dovessero essere dubbi cercherò di aiutarvi a scioglierli.
Se questo topic andrà bene vi sottoporrò ad altre domande e magari potremmo fare insieme un percorso musicale diverso e nuovo spingendoci ai confini del concetto di musicalità.
Grazie in anticipo a tutti coloro che interverranno
la musica generativa
- pupazza
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la musica generativa
La meta del musicista deve essere sintesi di estasi e ragione. (cit. nn ricordo di chi...)
Re: la musica generativa
La musica è una folgorazione (almeno lo è stata per me) e quindi è una scoperta continua.pupazza ha scritto: ..............................
la musica s'impara oppure si scopre?
.............................
Ma la scoperta ha vari livelli: nell'ascoltarla (quella dei grandi compositori)...... nel farla, suonando il violino......ma potrebbe essere anche nel crearla (o nello scoprirla) con dei piccoli motivi captati al volo.
La musica non ha confini!
.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- OldFossil
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Sono sicuro che si tratti di scoperta, inizialmente si coglie come un'intuizione, un pensiero ragionato ma ad un livello quasi del tutto inconscio, poi in conformità alla natura umana che cerca di classificare, incasellare, mettere in relazione le cose, si cercano delle regole, degli assunti e si sviluppa una ricerca teorica che tuttavia soffre ancora di riscontri soggettivi, basti pensare all'evoluzione della questione delle dissonanze, solo per fare un esempio.
La musica, come già sintetizzato da Claudio è presente in ogni cosa, dal battito cardiaco, al ciclo circadiano, a quello stagionale, all'infrangersi delle onde su un litorale, la potete percepire chiaramente durante un viaggio in treno dal succedersi ritmico delle ruote di una carrozza sui raccordi tra un binario e l'altro, insomma permea tutto, è connaturata ad ogni cosa nell'Universo ed è bellissimo imparare a percepirla ed a farla.
La musica, come già sintetizzato da Claudio è presente in ogni cosa, dal battito cardiaco, al ciclo circadiano, a quello stagionale, all'infrangersi delle onde su un litorale, la potete percepire chiaramente durante un viaggio in treno dal succedersi ritmico delle ruote di una carrozza sui raccordi tra un binario e l'altro, insomma permea tutto, è connaturata ad ogni cosa nell'Universo ed è bellissimo imparare a percepirla ed a farla.
- pupazza
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E se vi dicessi che la musica ha una struttura del tutto simile a quella del linguaggio verbale? Pensare alla musica come a una relazione tra due elementi che fanno parte di un dominio vi sembra innaturale?
Ecco dobbiamo però separare due aspetti: l'aspetto estetico ( quello che la musica evoca in noi e come ci fa sentire) da quello teoretico ( l 'insieme delle regole etc..). Mi potreste dire che è impossibile, ebbene vi devo contraddire...gli studi scientifici di solito considerano i giudizi estetici solo un "contorno", la risposta è ovvia: sono difficilmente gestibili. Mentre lo studio teorico ci può avvicinare a comprendere aspetti che sono in comune con altri sistemi della mente umana.
Vi faccio un' altra domanda: comporre, eseguire e ascoltare: sono tre processi separati accomunati da un qualcosa...ecco da cosa?
ps: ho initolato questa discussione "musica generativa" mi sembra doveroso chiarire il concetto di Generativismo. In maniera semplice diciamo che un processo è generativo se con un numero finito di elementi possiamo ottenere un numero infinito di combinazioni. 7 note e infinite melodie, un alfabeto e infinite parole e frasi...
Ecco dobbiamo però separare due aspetti: l'aspetto estetico ( quello che la musica evoca in noi e come ci fa sentire) da quello teoretico ( l 'insieme delle regole etc..). Mi potreste dire che è impossibile, ebbene vi devo contraddire...gli studi scientifici di solito considerano i giudizi estetici solo un "contorno", la risposta è ovvia: sono difficilmente gestibili. Mentre lo studio teorico ci può avvicinare a comprendere aspetti che sono in comune con altri sistemi della mente umana.
Vi faccio un' altra domanda: comporre, eseguire e ascoltare: sono tre processi separati accomunati da un qualcosa...ecco da cosa?
ps: ho initolato questa discussione "musica generativa" mi sembra doveroso chiarire il concetto di Generativismo. In maniera semplice diciamo che un processo è generativo se con un numero finito di elementi possiamo ottenere un numero infinito di combinazioni. 7 note e infinite melodie, un alfabeto e infinite parole e frasi...
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