Ci provo anche io a fare un violino!
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Ottima e interessante esposizione tecnica.astromax ha scritto:
Qualunque misura è per definizione IMPERFETTA, il grado di imperfezione dipende e deriva da molti parametri. In qualcunque strumento di misura sono indicati alcuni valori fondamentali: fondo scala, sensibilità e precisione. Il fondo scala è facile da capire ed è semplicemente il valore più alto misurabile (nel mio caso 10.00 mm). La precisione e la sensibilità hanno una differenza molto sottile è sono abbastanza correlate ma sono due parametri diversi. La sensibilità è definita come la minima variazione della grandezza fisica che genera una variazione apprezzabile nello strumento. La precisione, invece, è l'errore intrinseco dello strumento che, purtroppo, spesso è superiore alla sensibilità. Nel mio caso la sensibilità è di 0.01 mm ma la precisione è (misurata da me) 0.05 mm) Questo vuol dire che ogni misura è definita a meno di un +/- 0.05 mm. Per questo motivo, ogni misura per poter essere abbastanza attendibile, deve essere ripetuta più volte. La natura si mostra in tutta la sua bellezza in questo caso poichè le varie misure seguono una distribuzione gaussiana centrata sul valor medio. La semilarghezza a metà altezza (o deviazione standard) fornisce l'errore con cui è stata fatta la misura.
Riassunto. Anche con uno spessimetro da 300 euro è bene fare almeno un paio di misure! Poi una precisione di mezzo decimo a me sta bene per ora e ripetere la misura mi porta via solo un paio di secondi in più. 300 euro risparmiati per un paio di secondi in più mi sa sono uno scambio molto conveniente!
A presto!
Aggiungo un detto popolare che fa capire come siano saggi gli artigiani, da noi si dice: " O' masto bonn' misur' semp' ru vot'"
Traduzione: Il bravo Maestro misura sempre due volte.
Per fortuna in liuteria tali parametri sono abbastanza trascurabili, quello che conta è la ragionevole ripetibilità delle misurazioni ma se il tuo spessimetro regge il mezzo decimo ce n'è che avanza.
Piuttosto mi sembra limitante la massima apertura, io lo uso anche per misurare le altezze delle bombature e 10 mm non sono chiaramente sufficienti.
Ma sono sicuro che saprai ingegnarti per risolvere il problema

Dove hai trovato il congegno misuratore (che non so come si chiama) a soli 18 euro?
Davide
PS ma che lingua parlano dalle tue parti??8O

Ciao Davide! Rispondo a due domande nella stessa frase: lo spessimetro l'ho fatto usando un comparatore centesimale della premiata ditta Borletti, si usa maggiormente per determinare l'eccentricità di un oggetto cilindrico (ad esempio un pezzo in un tornio). Per l'utilizzo che ha il suo fondoscala è di soli 10 mm quindi non c'è modo di aumentarlo. L'ho comprato su Ebay spese di spedizione incluse.
Dalle mie parti si parla una variante del napoletano
.
Domani vi farò un bel po' di domande, mi sono deciso per iniziare con sguscia e filettatura a tavole libere. Il prossimo lo farò a cassa chiusa.
A domani!
Dalle mie parti si parla una variante del napoletano

Domani vi farò un bel po' di domande, mi sono deciso per iniziare con sguscia e filettatura a tavole libere. Il prossimo lo farò a cassa chiusa.
A domani!
Domande
Salve a tutti, come promesso ecco una serie di interrogativi amletici che mi assillano e non mi fanno andare avanti col lavoro:
1° Avendo deciso di provare entrambi i metodi, ovvero, sguscia e filettatura a tavole libere e poi il prossimo a cassa chiusa ho deciso di iniziare con il primo. ed ecco la domanda: La sguscia a che distanza deve partire dal bordo e fino dove deve arrivare? Ho visto alcuni violini dove la sguscia inizia a 5 mm dal bordo, in pratica il filetto cade quasi per metà all'inizio della sguscia, mentre, ad esempio nei filmati di Davide ho visto che la sguscia sembrerebbe partire più vicina al bordo. Qual è la distanza? Di quanto deve estendersi nelle "C" e nel resto delle curve?
2° La sguscia va fatta con la sgorbia sempre perpendicolare alle venature o si deve seguire le curve?
3° Il punto più profondo della sguscia dve essere di 1 mm? Ovvero in corrispondenza della sguscia lo spessore del fondo deve essere 3 mm? E' corretto?
4° Ho comprato un filettatore in ottone (quello col cillindretto senza manico in legno per capirci) che è venuto con un piccolo pezzettino di plastica a "U". Come va messo? Le due lame vanno messe insieme? se si come distanziatore fra le lame posso usare un pezzo di filetto?
5° Sguscia e filettatura vanno fatte (scegliendo il metodo delle tavole libere) prima o dopo lo scavo interno? Se dopo, il raccordo fra la sguscia e la bombatura non dovrebbe cambiare gli spessori?
Alcune domande possono sembrare stupide ma considerate che è il mio primo violino e sto imparando
.
Credo sia tutto per ora, grazie mille di già per le vostre risposte!
A presto!
1° Avendo deciso di provare entrambi i metodi, ovvero, sguscia e filettatura a tavole libere e poi il prossimo a cassa chiusa ho deciso di iniziare con il primo. ed ecco la domanda: La sguscia a che distanza deve partire dal bordo e fino dove deve arrivare? Ho visto alcuni violini dove la sguscia inizia a 5 mm dal bordo, in pratica il filetto cade quasi per metà all'inizio della sguscia, mentre, ad esempio nei filmati di Davide ho visto che la sguscia sembrerebbe partire più vicina al bordo. Qual è la distanza? Di quanto deve estendersi nelle "C" e nel resto delle curve?
2° La sguscia va fatta con la sgorbia sempre perpendicolare alle venature o si deve seguire le curve?
3° Il punto più profondo della sguscia dve essere di 1 mm? Ovvero in corrispondenza della sguscia lo spessore del fondo deve essere 3 mm? E' corretto?
4° Ho comprato un filettatore in ottone (quello col cillindretto senza manico in legno per capirci) che è venuto con un piccolo pezzettino di plastica a "U". Come va messo? Le due lame vanno messe insieme? se si come distanziatore fra le lame posso usare un pezzo di filetto?
5° Sguscia e filettatura vanno fatte (scegliendo il metodo delle tavole libere) prima o dopo lo scavo interno? Se dopo, il raccordo fra la sguscia e la bombatura non dovrebbe cambiare gli spessori?
Alcune domande possono sembrare stupide ma considerate che è il mio primo violino e sto imparando

Credo sia tutto per ora, grazie mille di già per le vostre risposte!
A presto!
Domanda preliminare: hai letto il Sacconi? te lo chiedo perchè sul libro sono spiegate molto bene le procedure, che in questo caso sono abbastanza in comune con il metodo "aperto" o "chiuso".
1. la sguscia inizia dalla "cresta del bordo" e si inizia sempre pareggiando il filetto al pari della tavola e del fondo.
2. non capisco questa tua domanda, comq si scava seguendo il perimetro della cassa.
3. non è una regola ferrea, ci sono sgusce di 1.5 o 0.5mm, in genere si preferisce 1-0.8mm. Quindi nel punto più profondo della sguscia, la tavola e il fondo misurano circa 3-3.2mm.
4. non capisco, hai qualche foto dell'attrezzo?
5. filettatura e sguscia le ho sempre viste fare prima dello scavo interno. Se fatta dopo lo scavo interno ci si avvicina molto alla logica del metodo a cassa chiusa.
1. la sguscia inizia dalla "cresta del bordo" e si inizia sempre pareggiando il filetto al pari della tavola e del fondo.
2. non capisco questa tua domanda, comq si scava seguendo il perimetro della cassa.
3. non è una regola ferrea, ci sono sgusce di 1.5 o 0.5mm, in genere si preferisce 1-0.8mm. Quindi nel punto più profondo della sguscia, la tavola e il fondo misurano circa 3-3.2mm.
4. non capisco, hai qualche foto dell'attrezzo?
5. filettatura e sguscia le ho sempre viste fare prima dello scavo interno. Se fatta dopo lo scavo interno ci si avvicina molto alla logica del metodo a cassa chiusa.
andante con fuoco
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Re: Domande
Come avrai capito ogni liutaio ha il suo metodo e nel caso della sguscia gli approcci sono solitamente due : quello che ti ha spiegato Claudio che concorda con il Sacconi ed è decisamente il più diffuso, e quello che uso io il cui concetto è spigato abbastanza bene nell'articolo che troverai al link qui sotto.astromax ha scritto: La sguscia a che distanza deve partire dal bordo e fino dove deve arrivare? Ho visto alcuni violini dove la sguscia inizia a 5 mm dal bordo, in pratica il filetto cade quasi per metà all'inizio della sguscia, mentre, ad esempio nei filmati di Davide ho visto che la sguscia sembrerebbe partire più vicina al bordo. Qual è la distanza? Di quanto deve estendersi nelle "C" e nel resto delle curve?
http://www.vsa.to/index.php?option=com_ ... Itemid=140
Davide
Caro Davide, io credo che gli approcci alla sguscia non siano solitamente due, ma addirittura molteplici. Personalmente trovo l'articolo di Hargrave di una autoreferenzialità intollerabile, davvero anni luce rispetto alla comunicativa appassionata di Sacconi e di altri liutai che hanno a cuore la liuteria.
Inoltre io con i disegnini, pur apprezzandone lo sforzo, ci faccio poco, molto più utile sarebbe stato utilizzare anche foto in cui si mostra la realizzazione dei principi che si è andati esponendo. Trovo infatti Hargrave anche piuttosto "cerebrale" e che in genere lascia più dubbi di quanti ne risolva.
"That is basically what I wanted to say"
Inoltre io con i disegnini, pur apprezzandone lo sforzo, ci faccio poco, molto più utile sarebbe stato utilizzare anche foto in cui si mostra la realizzazione dei principi che si è andati esponendo. Trovo infatti Hargrave anche piuttosto "cerebrale" e che in genere lascia più dubbi di quanti ne risolva.
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andante con fuoco
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Lo stesso filettatore che uso io, il pezzettino di plastica nera una volta lo facevano di alluminio, speriamo che questa sia sufficientemente robusto da resistere alla pressione di serraggio della vite che blocca le lame. Ti confermo che come lo vedo in foto è montato correttamente, se poi tu regoli la fuoriuscita della lama a 2 mm sarai sicuro di non andare troppo giù con il taglio visto che il famigerato pezzettino di plastica farà da fermo a "fine corsa". ti confermo quello che ha già detto Claudio che le lame vanno risagomate a forma ogivale.
ciao
edo
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edo
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io eseguo la sguscia a cassa aperta però non in modo definitivo,nel senso
che l'ultimo peletto lo faccio dopo che tutta la cassa è chiusa,questo perchè riesco poi saggiando con le mani l'effettiva elasticità che la cassa secondo me deve avere e che con una tavola non incollata è molto piu' difficile avvertire non avendo punti fermi. è un metodo che mi è venuto col tempo e con il quale mi trovo bene, non saprei dire quanta pressione faccio per testare l'elasticità, ho imparato a riconoscere quella giusta solo costruendo e sbagliando, ma adesso difficilmente ho sorprese negative.
che l'ultimo peletto lo faccio dopo che tutta la cassa è chiusa,questo perchè riesco poi saggiando con le mani l'effettiva elasticità che la cassa secondo me deve avere e che con una tavola non incollata è molto piu' difficile avvertire non avendo punti fermi. è un metodo che mi è venuto col tempo e con il quale mi trovo bene, non saprei dire quanta pressione faccio per testare l'elasticità, ho imparato a riconoscere quella giusta solo costruendo e sbagliando, ma adesso difficilmente ho sorprese negative.

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Beh sì, gli approcci alla sguscia sono molteplici quanti sono i liutai, cercavo solo di semplificare un po'.claudio ha scritto:Caro Davide, io credo che gli approcci alla sguscia non siano solitamente due, ma addirittura molteplici. Personalmente trovo l'articolo di Hargrave di una autoreferenzialità intollerabile, davvero anni luce rispetto alla comunicativa appassionata di Sacconi e di altri liutai che hanno a cuore la liuteria.
Inoltre io con i disegnini, pur apprezzandone lo sforzo, ci faccio poco, molto più utile sarebbe stato utilizzare anche foto in cui si mostra la realizzazione dei principi che si è andati esponendo. Trovo infatti Hargrave anche piuttosto "cerebrale" e che in genere lascia più dubbi di quanti ne risolva.
"That is basically what I wanted to say"
Però i disegnini di Hargrave sinceramente mi sembra facciano capire abbastanza bene cosa succede all'altezza del bordo con la sguscia portata a filo del contorno.
Essenzialmente c'è un ribassamento finale di cui occorrre tener conto e uno spostamento verso l'esterno della sguscia stessa che secondo me permette un raccordo migliore con la bombatura nel tratto delle CC.
Poi anche io non ho mai seguito alla lettera ciò che dice e ho aggiustato il sistema secondo le mie preferenze, anche perchè lui parte dall'ottica di far copie, cosa che non mi è mai interessata e che ritengo sia un po' il suicidio dello stile personale, senza offesa per chi fa copie, solo la mia opinione.
Davide
Vedi, Davide, non per giustificare la mia irritazione, ma Hargrave oltre al suo indubbio valore di liutaio e scrittore ha tutto dalla sua parte: The Strad, la VSA e forse buona parte dell'estabilishment liutario internazionale. Certamente è una persona di valore, ma a mio parere non trasparente sul suo operato: il suo modo di operare e i suoi strumenti non si vedono troppo bene nelle fotografie perchè egli dice di non essere un buon fotografo.
Oppure nel caso di Machold, commerciante ed esperto che egli conosceva bene che è finito in manette per una storia di falsi, ha detto semplicemente che egli non sapeva e non poteva sapere, come non credergli? E poi i suoi rilievi sugli strumenti fatti per i poster di The Strad, dopo che ne furono pubblicati un certo numero, si disse che quelle misurazioni non erano affidabili poichè c'erano problemi di ripresa o qualcosa del genere, tra questi strumenti "inaffidabili" vi era compreso il poster del "Betts".
Negli anni mi sono fatto l'idea che nel suo fare e soprattutto nel suo scrivere, vi sia un certo grado di verità, ma non si può essere sicuri del resto. C'è differenza tra chi come Sacconi ha fatto ricerca facendo il possibile per comunicare, lasciando importanti indizi laddove egli si scontrava con i propri limiti, e chi invece preferisce lasciare dubbi dando sempre una certa impressione di saperne di più.
Questo ha l'indubbio vantaggio che negli anni noi si resti sempre ed invariabilmente pendenti dalle sue labbra.
Pensa anche a Weisshaar e al suo libro sul restauro, è un'opera che molto assomiglia a quella di Sacconi, ossia diretta ed immediata, finanche troppo "semplice", ma che rivela nel tempo una grande affidabilità e possibilità di poter crescere in quelle indicazioni. Non mi permetterei mai di dire che Hargrave sia disonesto nel suo operare, ma certo il verificare le sue osservazioni è spesso cosa ardua.
Oppure nel caso di Machold, commerciante ed esperto che egli conosceva bene che è finito in manette per una storia di falsi, ha detto semplicemente che egli non sapeva e non poteva sapere, come non credergli? E poi i suoi rilievi sugli strumenti fatti per i poster di The Strad, dopo che ne furono pubblicati un certo numero, si disse che quelle misurazioni non erano affidabili poichè c'erano problemi di ripresa o qualcosa del genere, tra questi strumenti "inaffidabili" vi era compreso il poster del "Betts".
Negli anni mi sono fatto l'idea che nel suo fare e soprattutto nel suo scrivere, vi sia un certo grado di verità, ma non si può essere sicuri del resto. C'è differenza tra chi come Sacconi ha fatto ricerca facendo il possibile per comunicare, lasciando importanti indizi laddove egli si scontrava con i propri limiti, e chi invece preferisce lasciare dubbi dando sempre una certa impressione di saperne di più.
Questo ha l'indubbio vantaggio che negli anni noi si resti sempre ed invariabilmente pendenti dalle sue labbra.
Pensa anche a Weisshaar e al suo libro sul restauro, è un'opera che molto assomiglia a quella di Sacconi, ossia diretta ed immediata, finanche troppo "semplice", ma che rivela nel tempo una grande affidabilità e possibilità di poter crescere in quelle indicazioni. Non mi permetterei mai di dire che Hargrave sia disonesto nel suo operare, ma certo il verificare le sue osservazioni è spesso cosa ardua.
andante con fuoco
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Mah, guarda Claudio, direi che hai inquadrato perfettamente il personaggio e non posso che condividere quello che dici.
Leggendo quello che scrive Hargrave rimane sempre l'impressione che arrivi fino a un certo punto senza veramente entrare nei dettagli chiave che permettano una comprensione approfondita.
Purtroppo è un atteggiamento molto diffuso tra i liutai esperti e in effetti non si capisce mai bene dove finisca il vero spirito divulgativo delle proprie conoscenze e il mero interesse di farsi pubblicità e alimentare la riverenza verso la propria "eccellenza".
Anche io non amo molto questo genere di soggetti ma però credo che qualcosa di buono lo si cava sempre da chi effettivamente ha molta esperienza e anche se le cose vengono esposte con una certa reticenza qualche spunto interessante salta sempre fuori.
detto questo ritengo comunque che si possa imparare maggiormente da persone magari meno esperte ma che raccontano le proprie esperienze senza omettere nulla e che sicuramente ammiro di più per la loro sincerità e disponibilità al dialogo.
Ma si sa, se un liutaio non ha segreti perde sicuramente fascino nei confronti dei musicisti che spesso hanno bisogno di credere ancora nei poteri magici della vernice di Stradivari......o da chi fa intendere di averli trovati....
Davide
Leggendo quello che scrive Hargrave rimane sempre l'impressione che arrivi fino a un certo punto senza veramente entrare nei dettagli chiave che permettano una comprensione approfondita.
Purtroppo è un atteggiamento molto diffuso tra i liutai esperti e in effetti non si capisce mai bene dove finisca il vero spirito divulgativo delle proprie conoscenze e il mero interesse di farsi pubblicità e alimentare la riverenza verso la propria "eccellenza".
Anche io non amo molto questo genere di soggetti ma però credo che qualcosa di buono lo si cava sempre da chi effettivamente ha molta esperienza e anche se le cose vengono esposte con una certa reticenza qualche spunto interessante salta sempre fuori.
detto questo ritengo comunque che si possa imparare maggiormente da persone magari meno esperte ma che raccontano le proprie esperienze senza omettere nulla e che sicuramente ammiro di più per la loro sincerità e disponibilità al dialogo.
Ma si sa, se un liutaio non ha segreti perde sicuramente fascino nei confronti dei musicisti che spesso hanno bisogno di credere ancora nei poteri magici della vernice di Stradivari......o da chi fa intendere di averli trovati....

Davide