In questo periodo, consigliato dal mio maestro, sto studiando dei pezzi per "violino solo" denominati "Preludes e Vollentarys" del periodo 1600-1700 di autori vari, vari anche per nazionalità (molti ben conosciuti ed altri meno: Arcangelo Corelli, Torelli, Nicolini Cosma, Biber, Bononcini, Gasperini, Hyme, Keller, Dean, Albinoni, Henry Eccles, Vitali Junior, Banister, Pepusch, Henry Purcell, Ambrogio Lonati, King, Barenclow, Smith, Gorton, Ziani, Finger, Simons). Editore Musedita.
Credo che si tratti di una ristampa integrale di una pubblicazione dell'epoca, il titolo è: "Select Preludes & Vollentarys" per violino solo - London, s.a. [1700 ca.]. Tra l'altro, per alcuni autori non ho indicato il relativo nome perchè nello spartito è scritto semplicemente "M.r" o "Sign.r".
Questi pezzi li segnalo e li consiglio perchè, a parte l'indubbio beneficio al miglioramento della tecnica individuale che pezzi così originali possono offrire, essi sono l'espressione di un periodo storico in cui la musica era davvero intesa in maniera molto intuitiva e personale. Sotto certi aspetti, il rigore tecnico della musica temperata che tra poco si affaccerà sul palcoscenico globale cambierà moltissimo questo tipo di approccio.
Ad esempio, il "Prelude by Ziani" in mi bemolle maggiore incomincia e finisce in fa ed eseguendo alla lettera lo spartito così com'è senza aggiustamenti di legatura (di cui è privo) spesso l'inizio di battuta cade con l'arcata all'insù!
Come per dire che quelle note scritte sono l'espressione istintiva dell'interiorità dell'autore ed a seguire vi è poi ampia libertà di esecuzione da parte di chi a quella interiorità voglia avvicinarsi! Evviva la musica barocca!

Vorrei chiedere a qualcuno tra i tanti appassionati di musica barocca, che so essere presenti nel forum, il significato del termine "Vollentarys". Ho cercato moltissimo ma invano! Grazie.