Devo dire di trovarmi piuttosto d'accordo con FabioFabio_Chiari_liutaio ha scritto:Questo fatto che Michelangelo Merisi abbia mandato in culo i "birri" abbia preso a legnate un notaio, abbia composto versi per prendere per i fondelli altri artisti che probabilmente sebbene inferiori erano più servi di lui e quindi in condizioni economiche migliori, me lo fa ammirare anche come uomo oltre che come artista.
La tomba di Caravaggio
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Ulteriore aggiornamento, ne hanno tratto un documentario televisivo:
http://tv.repubblica.it/copertina/carav ... f=HRESS-15
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andante con fuoco
- edi
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Il documentario è molto interessante e appare credibile con indagini e ricerche molto accurate e serie, almeno ciò appare, ricerche che stanno procedendo verso un'accuratezza, e quindi una certezza, del 100%. Interessante anche la storia degli ultimi anni dell'artista, nulla sostanzialmente di nuovo, ma appare attuale la figura di Scipione Borghese, che in pratica è il procuratore generale dello Stato Pontificio, un procuratore di nomina governativa che dimostra tutto il proprio potere, lecito ed illecito, ma che diviene comunque lecito grazie alla propria posizione, sui sudditi e non solo... Ciò dovrebbe farci riflettere sull'abominio di proposte odierne volte a rendere i procuratori (e i giudici) soggetti al governo o addirittura elettivi.
Re: La tomba di Caravaggio
Cari amici, il povero Caravaggio pare non trovare pace. Io nel frattempo ne ho approfondito la sua conoscenza attraverso le sue opere, qui un video che ho realizzato oggi sul confronto tra due quadri dei vari esistenti del "suonatore di liuto". Aldilà della competenza o meno con cui ho affrontato l'argomento, penso sia importante per i liutai avere qualche fondamento della nostra storia dell'arte:
andante con fuoco
Re: La tomba di Caravaggio
Grazie del video, Claudio.
Mi sono goduto tutte le puntate di Tomaso Montanari già dalla loro prima programmazione. Sono ben fatte ed hanno il merito di inquadrare Caravaggio nel suo tempo e ben rappresentare la sua travagliata vita nei luoghi reali in cui ha vissuto.
Riguardo ai due dipinti, non ho capito perchè ci possano essere dei dubbi su quale possa essere l'autentico Caravaggio, diciamo che da qualche parte si cerca di fare qualche speculazione con una certa forzatura?
La cosa che a me risalta in maniera eccessiva come non realistica nell'opera inglese sono le mani che tra l'altro hanno un rosa di incarnato che le fanno somigliare molto a quelle di certe Madonne ottocentesche con colore molto uniforme e prive di particolari.
Riguardo le gocce di rugiada, io ho notato che sono presenti oltre che sul fiore anche sulle foglie adiacenti, ma questa cosa sembra riguardare il dipinto sbagliato!
Il volto del suonatore? E' ricorrente in altri dipinti, si tratta di un suo modello preferito che lui utilizzava spesso, infatti credo che volendo lo si possa confrontare con fatture similari in altre opere e che ciò possa essere elemento valido nella eventuale ricerca di autenticità ! Ma il volto del dipinto inglese non penso sia facile ritrovarlo altrove, ed a mio parere è troppo inespressivo nel confronto. Non è che io sia uno specialista della materia, sono un semplice appassionato, ma mi semba che la cosa sia evidente per chiunque!
Mi sono goduto tutte le puntate di Tomaso Montanari già dalla loro prima programmazione. Sono ben fatte ed hanno il merito di inquadrare Caravaggio nel suo tempo e ben rappresentare la sua travagliata vita nei luoghi reali in cui ha vissuto.
Riguardo ai due dipinti, non ho capito perchè ci possano essere dei dubbi su quale possa essere l'autentico Caravaggio, diciamo che da qualche parte si cerca di fare qualche speculazione con una certa forzatura?
La cosa che a me risalta in maniera eccessiva come non realistica nell'opera inglese sono le mani che tra l'altro hanno un rosa di incarnato che le fanno somigliare molto a quelle di certe Madonne ottocentesche con colore molto uniforme e prive di particolari.
Riguardo le gocce di rugiada, io ho notato che sono presenti oltre che sul fiore anche sulle foglie adiacenti, ma questa cosa sembra riguardare il dipinto sbagliato!
Il volto del suonatore? E' ricorrente in altri dipinti, si tratta di un suo modello preferito che lui utilizzava spesso, infatti credo che volendo lo si possa confrontare con fatture similari in altre opere e che ciò possa essere elemento valido nella eventuale ricerca di autenticità ! Ma il volto del dipinto inglese non penso sia facile ritrovarlo altrove, ed a mio parere è troppo inespressivo nel confronto. Non è che io sia uno specialista della materia, sono un semplice appassionato, ma mi semba che la cosa sia evidente per chiunque!
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
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Re: La tomba di Caravaggio
Eppure, nonostante le evidenze, il dipinto inglese ha trovato critici d'arte che hanno confermato l'attribuzione a Caravaggio ed è stato financo esposto al museo del violino come una autentica opera del maestro compiuta nell'anno 1597. Nota bene, questo del dipinto è lo stesso paese dove è conservato il Messia, giusto così per fare una provocazione.
andante con fuoco
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Re: La tomba di Caravaggio
Beh, qui in Italia a Firenze abbiamo il Medici 1716 che da molti è considerato alla stessa stregua del Messia (una copia di Vuillaume).claudio ha scritto: ↑mercoledì 31 gennaio 2018, 22:31 Eppure, nonostante le evidenze, il dipinto inglese ha trovato critici d'arte che hanno confermato l'attribuzione a Caravaggio ed è stato financo esposto al museo del violino come una autentica opera del maestro compiuta nell'anno 1597. Nota bene, questo del dipinto è lo stesso paese dove è conservato il Messia, giusto così per fare una provocazione.
Per me è originale anche quello.....
Re: La tomba di Caravaggio
Ammetto di avere fatto una provocazione brutta e sciocca, non si può prendersela con un paese per le dubbie attribuzioni di un violino o di un quadro. D'altronde noi abbiamo abbiamo attribuito a Stradivari il Medici 1716!
(va detto però che sui violini le cose sono un pò più complicate alle volte).
(va detto però che sui violini le cose sono un pò più complicate alle volte).
andante con fuoco
Re: La tomba di Caravaggio
Riapro questa discussione introducendo qualche informazione sulla vita e l'opera di Caravaggio, che tanto ha dato alla pittura e allo studio della luce (il critico d'arte Roberto Longhi, ha parlato molto su questo argomento).
Oggi vorrei parlare di un lato poco noto dell'opera del grande pittore lombardo: la vernice. Infatti la vernice finale che usualmente viene data a dipinto finito, una tradizione nota almeno fin dal 1400, è un mezzo tecnico espressivo volto a dare al dipinto stesso maggiore luce e "stacco" sui colori. Oggi queste vernici sui quadri originali non le vediamo più perché sono state sostituite durante i restauri più e più volte, perché ingiallite, sporche, ed infine anche e soprattutto poco comprese. Oggi sui quadri antichi di grande valore osserviamo pellicole di vernice nemmeno lontanamente paragonabili per luce e bellezza a quelle antiche, ma questo è un argomento così vasto che preferisco rimandare la discussione altrove.
Invece parliamo del "Martirio di Sant'Orsola", l'ultimo quadro che Caravaggio dipinse a Napoli qualche mese prima della sua morte, la cui autenticità ha creato più di qualche dubbio tra gli esperti, trovò finalmente nel 1980 la sua giusta collocazione attraverso una lettera del procuratore nella città partenopea della famiglia Doria: Lanfranco Massa
Questo è un errore assai comune anche nel campo della liuteria, per cui un violino verniciato con strati spessi di vernice non può che dare problemi di essiccazione. Nel caso di Caravaggio e di molti pittori antichi, si confonde spesso lo strato pittorico con la vernice, per cui nel "Martirio di Sant'Orsola" si è ritenuto erroneamente che il problema fosse da attribuire allo strato pittorico. In realtà anche lo strato pittorico poteva non essere stato portato ad una essiccazione ottimale unitamente ad una vernice che per il suo spessore non riusciva a "tirare".
Questa lettera di Lanfranco Massa è di grandissima importanza perché una volta di più si fa accenno al sole e alle vernici nella tradizione antica, il tutto inserito nell'opera di Caravaggio.
Oggi vorrei parlare di un lato poco noto dell'opera del grande pittore lombardo: la vernice. Infatti la vernice finale che usualmente viene data a dipinto finito, una tradizione nota almeno fin dal 1400, è un mezzo tecnico espressivo volto a dare al dipinto stesso maggiore luce e "stacco" sui colori. Oggi queste vernici sui quadri originali non le vediamo più perché sono state sostituite durante i restauri più e più volte, perché ingiallite, sporche, ed infine anche e soprattutto poco comprese. Oggi sui quadri antichi di grande valore osserviamo pellicole di vernice nemmeno lontanamente paragonabili per luce e bellezza a quelle antiche, ma questo è un argomento così vasto che preferisco rimandare la discussione altrove.
Invece parliamo del "Martirio di Sant'Orsola", l'ultimo quadro che Caravaggio dipinse a Napoli qualche mese prima della sua morte, la cui autenticità ha creato più di qualche dubbio tra gli esperti, trovò finalmente nel 1980 la sua giusta collocazione attraverso una lettera del procuratore nella città partenopea della famiglia Doria: Lanfranco Massa
Dalle poche righe si apprende che il quadro fu eseguito da Caravaggio con una rapidità che è poi ricaduta sulla qualità della verniciatura finale, cioè a dire di spessore così grosso che nemmeno la forza del sole, che veniva usato nella tradizione per accelerare l'essiccazione delle vernici, potè consentire un'essiccazione ottimale così da poterne consentire il trasporto in sicurezza."Pensavo di mandarle il quadro di Sant' Orzola questa settimana però per assicurarmi di mandarlo ben asciuttato, lo posi al sole, che più presto ha fatto revenir la vernice che asciugatole per darcela il Caravaggio assai grossa: voglio di nuovo esser da detto Caravaggio per pigliar suo parere come si ha da fare perché non si guasti".
Questo è un errore assai comune anche nel campo della liuteria, per cui un violino verniciato con strati spessi di vernice non può che dare problemi di essiccazione. Nel caso di Caravaggio e di molti pittori antichi, si confonde spesso lo strato pittorico con la vernice, per cui nel "Martirio di Sant'Orsola" si è ritenuto erroneamente che il problema fosse da attribuire allo strato pittorico. In realtà anche lo strato pittorico poteva non essere stato portato ad una essiccazione ottimale unitamente ad una vernice che per il suo spessore non riusciva a "tirare".
Questa lettera di Lanfranco Massa è di grandissima importanza perché una volta di più si fa accenno al sole e alle vernici nella tradizione antica, il tutto inserito nell'opera di Caravaggio.
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