claudio ha scritto: ↑lunedì 16 aprile 2018, 3:10 Salve Jaakon, benvenuto nel forum e grazie per le tue osservazioni, che condivido in gran parte. Dal punto di vista tecnico una cassa di un violoncello, ma anche di una viola o di un violino, non mostrano differenze rispetto a ciò che furono concepite in origine: il modello, le bombature, gli spessori (a meno di variazioni dovute a riparazioni o modifiche), rimangono quelle. Le modifiche riguardano appunto il manico e conseguentemente la montatura, la catena. In questo senso un liutaio contemporaneo produce sì una cassa armonica moderna, ma può senza difficoltà renderla aderente ai canoni barocchi.
E poi a quale epoca del barocco ci riferiamo? nei fatti questa è un'epoca che ricopre un arco temporale enorme in cui sia il repertorio che gli strumenti hanno subito trasformazioni profonde. Ad oggi la migliore soluzione per il musicista che voglia risparmiarsi di possedere uno strumento per ogni occasione per la musica di Monteverdi (parlo di violini e viole in questo caso, perché il violoncello non era ancora stato inventato), un altro per Bach, Vivaldi o Telemann, un altro ancora per Haydn, Mozart o Beethoven, consiste nello scegliere una soluzione di "transizione", nel cui ambito gli strumenti pur anticipando montature "alla moderna", mostrano ancora sostanziali richiami al barocco. In questo caso il violoncello è abbastanza favorito perché più tardo rispetto alle viole e ai violini.
E' vero come tu dici che è quasi offensivo ascoltare un brano eseguito "romanticamente", ma al tempo stesso io non credo nemmeno che debba essere eseguito con quel caratteristico suono flebile, teso e privo di respiro che sembra imperare tra i musicisti barocchi di oggi. La musica è canto, se non canta, che canto è? Inoltre, proprio perché l'evoluzione musicale ha seguito determinati percorsi, non credo sia il caso di rigettare in toto quella tecnica esecutiva di moltissimi musicisti che ancora oggi eseguono il repertorio barocco in un modo che i filologi sembrano disprezzare. A mio parere una vera ricerca musicale deve tenere conto di tutto, anche se poi le scelte di carattere personale finiscono per privilegiare quegli aspetti che si ritengono più congeniali.
Anche tra gli esecutori barocchi c'è grandissima diversità e libertà interpretativa, quindi c'è parecchi da scegliere. Uno dei parametri a cui io sono molto affezionato, che tra le altre cose anche in epoca antica variava moltissimo a seconda dei luoghi e delle tradizioni, è il La, che personalmente preferisco a 415Hz e 432Hz, il 440Hz ho finito per averlo abbastanza in antipatia.
Il viloncello come basso nelle sonate compare in un periodo ben preciso, dopo liuto, tiorba, viola da gamba e clavicembalo quindi si sa bene o male quali autori suonare con questo strumento per quali sono "fuoriluogo". Bisogna poi mettersi il cuore in pace e non pretendere la potenza di suono a cui siamo abituati per suonare in grandi spazi. Infondo se si chiamava musica da camera un buon motivo c'era! Che i musicisti barocchi di oggi abbiamo diversi modi di interpretare la musica mi pare più che normale, io intendevo proprio la conoscenza del gusto dell'epoca che è molto diverso da quello che siamo abituati a sentire oggi. Diciamo che la musica barocca ha una gamma di piano e di forte, di toccate, di deformazioni del suono che la musica romantica aborra e che quindi non è facile sentire da chi non ha studiato nello specifico l'argomento. Tutte queste "brutture" tutte le dissonanze, tutte le imperfezioni volute rendono questa musica unica. L' errore che viene fatto spesso da i giovani musicisti che suonano autori di quel periodo con violoncelli moderni è di pensare che basti cambiare montatura, archetto o direttamente lo strumento per avere quell effetto senza essere in grado di scindersi dalla conoscenza romantica che oggi viene insegnata e che ormai abbiamo nelle orecchie. Io quando sento il preludio di Bach suonato tutto legato, per quanto possa essere eseguito bene, mi viene l'orticaria!!!