)
il mio Tristan (mi raccomando in pronuncia scozzese stirata) è molto felice di essere chiamato, benedetto e tutto quanto gli possa capitare. Ritengo che ogni tipo di "rituale" conservi in sè qualcosa di "magico". Perchè lo devo privare di qs avventure. Magari chi avrà Tristan quando io non ci sarò più dirà "Ah, che bel suono qs violino"e non saprà che magari è merito anche delle benedizioni - quelle dei vicini vanno considerate a parte ovviamente;)Rino ha scritto:C'è anche gente che li porta in chiesa per farli benedire..... cosa c'è di male..., almeno questo il legislatore non l'ha ancora previsto come reato.
Di nulla..., Wikipedia docet.Gaiachan ha scritto:grazie rino
beh si, è relativo... possono essere stati grandi nel bene quanto nel male (più nel male), ma sono stati grandi... un pò come voldemort
Beh già affibbiare loro un "nome" per definirne e ricordarne la loro vicenda lo trovo concettualmente più giustificabile e simpatico.neuma ha scritto:E come no... i miei contrabbassi:
(...)-Mosè ( = salvato dalle acque. Infatti era stato trovato nel Po...)
La magia che risiede nei rituali, in questo caso, sta solo nella passione che esprimiamo nel chiamare gli strumenti con un nome, così che possiamo sentire più completo l'unisono che a loro ci lega il momento in cui li facciamo suonare..... Così che nell'attimo di estasi possiamo rivolgerci a loro chiamandoli per nome come la persona a noi più cara in un attimo di carnale passione.jordancollege ha scritto:il mio Tristan (mi raccomando in pronuncia scozzese stirata) è molto felice di essere chiamato, benedetto e tutto quanto gli possa capitare. Ritengo che ogni tipo di "rituale" conservi in sè qualcosa di "magico". Perchè lo devo privare di qs avventure. Magari chi avrà Tristan quando io non ci sarò più dirà "Ah, che bel suono qs violino"e non saprà che magari è merito anche delle benedizioni - quelle dei vicini vanno considerate a parte ovviamente
... speriamo che Voldemort non si inventi qualche horcrux in un violino eh!
ciao
jordan
...esattamente!Rino ha scritto: La magia che risiede nei rituali, in questo caso, sta solo nella passione che esprimiamo nel chiamare gli strumenti con un nome, così che possiamo sentire più completo l'unisono che a loro ci lega il momento in cui li facciamo suonare..... Così che nell'attimo di estasi possiamo rivolgerci aloro chiamandoli per nome come la persona a noi più cara in un attimo di carnale passione.
oh che sciocca... non ci avevo pensato... quale imperdonabile dimenticanza...jordancollege ha scritto:Reparo!Gaiachan ha scritto: ah jordan, lo spero per te... altrimenti potresti trovarti harry potter in casa e il violino mezzo distrutto per terra... prospettiva poco allettante ( a parte harry in casa ovviamente
ei...) .Si legge chiaramente un nome "Sicklovà Z." e anche sul manico è incisa una Z. Non mi dispiacerebbe chiamarlo Sicklovà...peccato che suoni un pò strano...in compenso i miei amici dicono che ho il violino di Zorro.... Aldceo, Rossano dice che il violino è molto più vecchio (dovrebbe avere la tua età).aldeo ha scritto:Porthos@:
ma non sapevi cosa volevano dire le due lettere!
comunque pare che sia stato costruito da un certo Caboçon Delarasiera, liutaio in Mexico, nei primi ani del '900, poi giunto fortunosamente a Cuba da dove, nascosto in una scatola di sigari, è sbarcato a Porto Recanati per finire nelle mani di Ted.
Pare che quel violino suoni benissimo (anche in mani inesperte) "la cucaracha"
