I Segreti di Stradivari, edizione italiana?
a mio parere forse ci si dovrebbe soffermare un po' su quello che sembra essere il vero problema di fondo posto in evidenza dal M°Claudio e dal M°Chiari.
Claudio ha scritto: Dom Ott 02, 2011 18:46 (dall'off topic mondomusica2011)
...Giuseppe Fiorini, che acquistò indebitandosi gli attrezzi originali stradivariani da un erede del conte Cozio di Salabue, per poi donarli alla città di Cremona. Pensate che quell'atto di donazione abbia generato gratitudine e autentico spirito di ricerca filologica sulle tracce della tradizione cremonese? Nemmeno per sogno. Gli interessi finanziari e politici, stiamo parlando del primo quarto del 1900, hanno fatto sì che ci si distaccasse dalla tradizione stradivariana e dalla sua ricerca, vennero insegnati e adottati metodi di costruzione estranei a quella tradizione, addirittura estranei alla tradizione italiana. La figura di Giuseppe Fiorini, da cui Sacconi discende direttamente, insieme ad altri liutai leggendari come Ansaldo Poggi, è stata così accuratamente messa da parte e fatta cadere nell'oblìo
FabioChiari ha scritto Sab Set 24, 2011 21:06 (topic sectio aurea)
...''Il libro non è in vendita... è un condensato del nostro modo di intendere la liuteria moderna come Liutai Toscani d'oggi, con le prove che secondo noi dimostrano che l'attuale modo di intendere la liuteria è ben lontano dal modo antico e per questo che stiamo soccombendo nel confronto con l'estero''...
'' '' Ven Set 23, 2011 20:13
''... io sarei ancora ad aspettare i materiali che sono chiusi in quella famosa cassaforte e che secondo me nascondono i veri segreti di Stradivari, altro che libro''....
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...''molteplici furono le difficoltà incontrate da Fiorini nel cercare di formare una scuola di liuteria italiana che potesse avvalersi di quel prezioso materiale. Dopo diversi tentativi effettuati in varie città italiane, Giuseppe Fiorini, nell'aprile del 1930, donò al Museo Civico di Cremona l'intera collezione dei cimeli del grande liutario cremonese''...
http://musei.comune.cremona.it/PostCE-d ... id-4.phtml
...''Nel Museo Civico di Cremona si conserva una raccolta di forme, disegni, schizzi,
modelli e studi originali di Stradivari, oggetto sinora più di curiosità, che di serio e approfondito
esame. Di questo prezioso materiale ebbi ad occuparmi quando ancora si trovava in possesso del liutaio Fiorini. Individuai alIora la funzione di ogni singolo pezzo, a volte recante annotazíoni appostevi da Stradivari o dai suoi figli; decifrai le misure indicate con aperture di compasso; rilevai molti altri particolari utili alla conoscenza della tecnica costruttiva del Maestro; e suddivisi I' insieme dei disegni, degli schizzi e dei modelli a seconda che riguardavano gli strumenti e le forme dei medesimi''....
(- I ''Segreti''di Stradivari -Sacconi)
Claudio ha scritto: Dom Ott 02, 2011 18:46 (dall'off topic mondomusica2011)
...Giuseppe Fiorini, che acquistò indebitandosi gli attrezzi originali stradivariani da un erede del conte Cozio di Salabue, per poi donarli alla città di Cremona. Pensate che quell'atto di donazione abbia generato gratitudine e autentico spirito di ricerca filologica sulle tracce della tradizione cremonese? Nemmeno per sogno. Gli interessi finanziari e politici, stiamo parlando del primo quarto del 1900, hanno fatto sì che ci si distaccasse dalla tradizione stradivariana e dalla sua ricerca, vennero insegnati e adottati metodi di costruzione estranei a quella tradizione, addirittura estranei alla tradizione italiana. La figura di Giuseppe Fiorini, da cui Sacconi discende direttamente, insieme ad altri liutai leggendari come Ansaldo Poggi, è stata così accuratamente messa da parte e fatta cadere nell'oblìo
FabioChiari ha scritto Sab Set 24, 2011 21:06 (topic sectio aurea)
...''Il libro non è in vendita... è un condensato del nostro modo di intendere la liuteria moderna come Liutai Toscani d'oggi, con le prove che secondo noi dimostrano che l'attuale modo di intendere la liuteria è ben lontano dal modo antico e per questo che stiamo soccombendo nel confronto con l'estero''...
'' '' Ven Set 23, 2011 20:13
''... io sarei ancora ad aspettare i materiali che sono chiusi in quella famosa cassaforte e che secondo me nascondono i veri segreti di Stradivari, altro che libro''....
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...''molteplici furono le difficoltà incontrate da Fiorini nel cercare di formare una scuola di liuteria italiana che potesse avvalersi di quel prezioso materiale. Dopo diversi tentativi effettuati in varie città italiane, Giuseppe Fiorini, nell'aprile del 1930, donò al Museo Civico di Cremona l'intera collezione dei cimeli del grande liutario cremonese''...
http://musei.comune.cremona.it/PostCE-d ... id-4.phtml
...''Nel Museo Civico di Cremona si conserva una raccolta di forme, disegni, schizzi,
modelli e studi originali di Stradivari, oggetto sinora più di curiosità, che di serio e approfondito
esame. Di questo prezioso materiale ebbi ad occuparmi quando ancora si trovava in possesso del liutaio Fiorini. Individuai alIora la funzione di ogni singolo pezzo, a volte recante annotazíoni appostevi da Stradivari o dai suoi figli; decifrai le misure indicate con aperture di compasso; rilevai molti altri particolari utili alla conoscenza della tecnica costruttiva del Maestro; e suddivisi I' insieme dei disegni, degli schizzi e dei modelli a seconda che riguardavano gli strumenti e le forme dei medesimi''....
(- I ''Segreti''di Stradivari -Sacconi)
Grazie Robinwood la tua sintesi è molto preziosa per cercare di arrivare a riflessioni e concetti nuovi.
Su Fiorini, per quanto poco lo conosca, non ho dubbi sulla sua opera. Aspetto con curiosità di leggere il libro di Fabio. Io credo che non stiamo soccombendo nei confronti dell'estero, questo è il modo di vedere di coloro che della liuteria fanno parole e commercio, a mio modo di vedere. In Italia ci sono tanti talenti che non hanno da invidiare proprio a nessuno, mi piacerebbe che padronanza e tradizione dell liuteria italiana venisse giudicata su altri parametri. Non so voi, ma io non riesco a parlare di liuteria e a fare una ricerca serena, se dovessi essere sempre e comunque ossessionato dai soldi. Non che io da questo punto di vista sia sereno, anzi. Ma il ricercare in liuteria e nelle arti, in generale, mi dà grande serenità e sollievo dalle oscurità del quotidiano.
Su Fiorini, per quanto poco lo conosca, non ho dubbi sulla sua opera. Aspetto con curiosità di leggere il libro di Fabio. Io credo che non stiamo soccombendo nei confronti dell'estero, questo è il modo di vedere di coloro che della liuteria fanno parole e commercio, a mio modo di vedere. In Italia ci sono tanti talenti che non hanno da invidiare proprio a nessuno, mi piacerebbe che padronanza e tradizione dell liuteria italiana venisse giudicata su altri parametri. Non so voi, ma io non riesco a parlare di liuteria e a fare una ricerca serena, se dovessi essere sempre e comunque ossessionato dai soldi. Non che io da questo punto di vista sia sereno, anzi. Ma il ricercare in liuteria e nelle arti, in generale, mi dà grande serenità e sollievo dalle oscurità del quotidiano.
andante con fuoco
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<t>stavo leggendo un vecchio topic e a queste affermazioni non ho trovato seguito, soprattutto circa la nuova fantomatica era della liuteria.<br/>
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Piergiuseppe Inviato: Ven Ott 30, 2009 23:01 <br/>
''Ho pensato a queste deduzioni tutto il giorno. Si hai ragione manca qualcosa. Sai cosa manca? Manca Sacconi. Il libro non l’ha scritto lui, sono stati riportati suoi pensieri ma formalmente secondo le intenzioni di un’altra persona. E questo con il passare degli anni si nota ed emerge. In quel periodo (scrittura del libro) iniziava una nuova era per la liuteria a CR e chi lo aveva intuito, si dava da fare per scopi commerciali, tutto si svolse “in città
Nel libro di Sacconi non manca affatto Sacconi. Da lettere originali e autografe che documentano una corrispondenza tra Sacconi e il liutaio fiorentino Igino Sderci risalenti agli anni '40, ci si può rendere conto come il libro rispecchi la personalità e lo stile di Sacconi. Anzi, sorprende e commuove che dopo circa 30 anni ossia nei primi anni '70, si ritrovino nel libro molte delle indicazioni date nelle lettere. Ciò è confermato anche da altre lettere facenti parti della corrispondenza tra Sacconi e Bissolotti. Sacconi era un vero e proprio grafomane, amava scrivere e descrivere tutto ciò che riguardava gli strumenti in modo preciso, minuzioso ed accurato. Il libro è stato sì redatto da un'altra persona, ma la sua funzione è stata quella di copista e correttore di bozze, più che di autore vero e proprio.
andante con fuoco
Io non posso dare alcun giudizio ma l'opinione che mi son fatto anche leggendo i commenti di vari liutai qui e su altri siti è che il libro contenga numerosi punti alquanto oscuri. Oltre ad essere un grafomane sicuramente era uomo di grande cultura non solo nel suo campo. Nella prefazione asserisce di aver dato il compito della stesura ad una terza persona adducendo come molto debole motivazione, secondo me, il fatto che era molto più bravo con le sgorbie che con la penna e che quindi non era all'altezza del compito. Credo che non ci fosse nessuno che lo potesse sostituire in questo compito, sono sicuro che lo avrebbe potuto scrivere anche ad occhi chiusi senza commettere il minimo errore. Ho letto sul sito del maestro Bissolotti dei suoi incontri illuminanti con il Sacconi e di come fosse in grado di parlare per ore di qualsiasi Stradivari gli venisse posto davanti con una dovizia di particolari impressionante. Che i carteggi confermino il suo stile non lo metto in dubbio, ma credo che i punti oscuri restino un qualcosa di estraneo a lui, come per il povero Fiorini, i suoi cimeli e la sua Scuola. Poi il riferimento a questa nuova ''era'', voluta proprio in quegli anni, e indicata dal liutaio P.G.,sembrava dare una motivazione a tutti questi ostacoli incontrati da queste due grandi figure.
I punti oscuri sono meno oscuri di quanto si possa credere, tutto dipende da quanto si è studiato e sperimentato ciò che viene descritto o raccontato nel libro. La differenza fra le lettere e il libro, sta principalmente nel fatto che le lettere sono scritte con un linguaggio di tutti i giorni, più simile alla lingua parlata che non scritta. Quindi Sacconi ha ritenuto utile una figura capace di mettere in bella copia i suoi pensieri, in quanto per una lettera avrebbe anche potuto fare da solo, ma per un libro il discorso assume un peso e un carattere del tutto diverso. Quindi Bruno Dordoni non ha "sostituito" Sacconi, ma lo ha affiancato. Quindi se ci sono punti oscuri, questi sono dovuti essenzialmente alla complessità del tema trattato, non certo all'incapacità di Dordoni di tradurre il pensiero di Sacconi. Cmq se ci sono punti oscuri parliamone, siamo qui anche per questo.
L'ultima parte del tuo messaggio mi è oscura, non capisco l'accenno a Fiorini.
L'ultima parte del tuo messaggio mi è oscura, non capisco l'accenno a Fiorini.
andante con fuoco
Non credo che tu abbia interpretato male, ci sono molti liutai che pensano quello che tu hai scritto, ossia che nel libro ci siano punti oscuri. I più paranoici sono addirittura arrivati a pensare che detti punti oscuri siano stati creati deliberatamente da Sacconi, lasciando intendere l'esistenza di qualche "segreto". Anche in questo caso si tratta di voci create ad arte, perchè se si certifica l'esistenza di un segreto, si lascia anche intendere che ne si è il depositario. Invece Sacconi di segreti non ne aveva, mi dispiace per i complottisti.
andante con fuoco
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''...se mai, il differenziarsi di Stradivari da quanti altri liutai siano mai esistiti alla sua epoca consisterà proprio nell'avere egli fatto con i comuni mezzi a disposizione di qualsiasi altro liutaio contemporaneo qualcosa di unico e irripetibile. Quanto l'artista produce diventa in un certo senso segreto, in parte anche a lui stesso inconoscibile. Egli vede e opera e investe del suo sguardo e pensiero il reale, altrimenti dai suoi simili. Ma questo, allora, è mistero''
rileggevo la prefazione al libro e devo dire che mi ha impressionato come mi sia sfuggito la prima volta, troppo preso dall'arrivare subito alla lettura delle parti tecnico-pratiche, una figura di tale spessore umano e così grande cultura.
trovo la sua ''affettuosa prefazione'' (come la definisce ilSacconi) davvero illuminante.
Bellissimo ho trovato anche il resoconto di un suo incontro, di circa vent'anni prima, con un suo vecchio amico di università...e con la famigliaCavalli (gente e luoghi di altri tempi, anche la ValPadana...)
http://books.google.it/books?id=CZgbGCu ... ri&f=false
interessante anche l'opinione di allora di entrambi sugli autentici ''violini di Stradivario''. Questi sì che sarebbero i ''segreti di Stradivari'' da rivelare.
rileggevo la prefazione al libro e devo dire che mi ha impressionato come mi sia sfuggito la prima volta, troppo preso dall'arrivare subito alla lettura delle parti tecnico-pratiche, una figura di tale spessore umano e così grande cultura.
trovo la sua ''affettuosa prefazione'' (come la definisce ilSacconi) davvero illuminante.
Bellissimo ho trovato anche il resoconto di un suo incontro, di circa vent'anni prima, con un suo vecchio amico di università...e con la famigliaCavalli (gente e luoghi di altri tempi, anche la ValPadana...)
http://books.google.it/books?id=CZgbGCu ... ri&f=false
interessante anche l'opinione di allora di entrambi sugli autentici ''violini di Stradivario''. Questi sì che sarebbero i ''segreti di Stradivari'' da rivelare.
Veramente pensate che Stradivari & co. non avessero Segreti??
Ok, non vi piace la parola segreto, allora chiamiamolo metodo sconusciuto perso o dimenticato. Sacconi io credo abbia il grande merito di aver ricostruito il processo di costruzione cremonese degli strumenti ad arco e di aver trasmesso e contagiato di passione chiunque abbia letto il suo libro. Oggi nessuno pero' ,compreso Sacconi, si e' avvicinato neanche lontanamente al lavoro dei grandi liutai italiani del '700. Forse e' il segreto di kung fu Panda!!!(Famoso film di animazione).
Luca.
Ok, non vi piace la parola segreto, allora chiamiamolo metodo sconusciuto perso o dimenticato. Sacconi io credo abbia il grande merito di aver ricostruito il processo di costruzione cremonese degli strumenti ad arco e di aver trasmesso e contagiato di passione chiunque abbia letto il suo libro. Oggi nessuno pero' ,compreso Sacconi, si e' avvicinato neanche lontanamente al lavoro dei grandi liutai italiani del '700. Forse e' il segreto di kung fu Panda!!!(Famoso film di animazione).

Luca.
Luca, la questione non è posta correttamente: è ovvio che ogni artigiano e ogni artista abbia in misura minore o maggiore i propri segreti di bottega. Quel che noi invece pensiamo circa questi segreti è che molto spesso servono a ad essere gelosi della propria ignoranza. Questo non vuol dire regalare le perle ai porci, ma bisogna anche chiedersi ogni tanto se si è perla o porco.
In quanto a Sacconi e Stradivari, anche qui mi sembra che il luogo comune che voglia il liutaio impegnato ad eguagliare o addirittura superare Stradivari, sia difficile da sradicare. Bisogna dire innanzitutto che Stradivari, il cui lavoro fino agli ultimi del 1600 si è ispirato a quello degli Amati, non ha fatto meglio o peggio di loro, ha semplicemente fatto come "Stradivari", cioè sè stesso. Come del resto oggi nessuno penserebbe di contestare ad un pittore famoso di non essere stato meglio di Caravaggio, ciò è semplicemente assurdo, perchè evidentemente ogni artista ha il suo stile ed è su ciò che si esprime.
Ridurre il lavoro di Sacconi ad una semplice "imitazione" del lavoro di Stradivari mi sembra quantomeno riduttivo. Il lavoro di Sacconi, parlo dei suoi violini, sono oggi molto amati dai collezionisti e dai musicisti di tutto il mondo ed hanno assunto quotazioni di tutto rispetto. Ovviamente Sacconi è un liutaio del 1900, ha prodotto anche ottime copie che si avvicinano molto bene, e nel suo di lui stile, ai capolavori del passato.
Nessuno che abbia un pò di sale in zucca penserebbe mai ad eguagliare o far meglio degli antichi, basterebbe dare il massimo di sè stessi.
In quanto a Sacconi e Stradivari, anche qui mi sembra che il luogo comune che voglia il liutaio impegnato ad eguagliare o addirittura superare Stradivari, sia difficile da sradicare. Bisogna dire innanzitutto che Stradivari, il cui lavoro fino agli ultimi del 1600 si è ispirato a quello degli Amati, non ha fatto meglio o peggio di loro, ha semplicemente fatto come "Stradivari", cioè sè stesso. Come del resto oggi nessuno penserebbe di contestare ad un pittore famoso di non essere stato meglio di Caravaggio, ciò è semplicemente assurdo, perchè evidentemente ogni artista ha il suo stile ed è su ciò che si esprime.
Ridurre il lavoro di Sacconi ad una semplice "imitazione" del lavoro di Stradivari mi sembra quantomeno riduttivo. Il lavoro di Sacconi, parlo dei suoi violini, sono oggi molto amati dai collezionisti e dai musicisti di tutto il mondo ed hanno assunto quotazioni di tutto rispetto. Ovviamente Sacconi è un liutaio del 1900, ha prodotto anche ottime copie che si avvicinano molto bene, e nel suo di lui stile, ai capolavori del passato.
Nessuno che abbia un pò di sale in zucca penserebbe mai ad eguagliare o far meglio degli antichi, basterebbe dare il massimo di sè stessi.
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