Parliamo della liutaia bolognese Ezia di Labio.
Credo che debba essere condiderata con un capitolo a parte, se non altro per l'unico elemento di novità di un certo rilievo apportato alla mostra.
Questo è il violino che è stato anche utilizzato per un manifesto pubblicitario dell'evento.
Ho letto su di essa dei giudizi contrastanti, direi diametralmente opposti.
Devo dire che la mia prima impressione, d'istinto vedendolo, non è stata di ripulsa, ma di interesse, quasi di meraviglia. Questo è sicuramente positivo, dal mio punto di vista.
Credo che immediatamente colpisca l'opera pittorica.
Io tengo certamente immensamente al classico, ma so apprezzare anche le forme di espressione moderne, in quanto la "bellezza" si può esprimere in varie forme.
Esprimo la mia personalissima opinione dicendo che non escludo che possano coesistere due opere d'arte, pittura e violino, in un sola creazione.
Ho incontrato Claudio in fiera ed abbiamo fatto piacevolmente due passi insieme tra gli stands. Naturalmente non abbiamo avuto modo di confrontarci su di questo. Sinceramente penso che sia una questione di preferenze, una cosa strettamente personale.
A proposito! Al tanto proclamato appuntamento delle 11 non c'era nessuno! Solo io e Barbamarco! E qualcuno vagante! Un po' più di puntualità, per favore, la prossima volta!
Lo so, eravate tutti stanchi dal lungo viaggio!
Affinchè ciascuno di voi se ne faccia un'idea ecco una carrellata di violini dipinti:
Ezia di Labio in persona:

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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -