Domande Frequenti.
Raccolgo volentieri le tue sollecitazioni e le inserirò nelle FAQ. Intanto ti rispondo:
1. il metodo della noce schiacciata non mi piace molto perchè dona un lucido effimero allo strumento e favorisce l'accumulo di sporcizia. Bisogna tenere presente che l'olio di noce è a tutti gli effetti un olio siccativo con proprietà simili a quello di lino, i quali una volta applicati non evaporano ma si depositano formando uno strato. Inoltre questi olii non hanno nessun potere solvente sugli accumuli di pece e di sporco. Ci sarebbe una variante, che consiste nell'unire del succo di limone all'olio di noce, formando così una emulsione che ha un potere pulente per lo sporco comune, ma gli accumuli di resina restano ancora intatti. A mio parere, molto meglio evitare gli accumuli di resina pulendo lo strumento ogni volta che lo si è suonato, e pulirlo con gli appositi prodotti che non danneggiano la vernice. Per pulizie radicali che riguardano consistenti strati di sporco e pece, meglio rivolgersi ad un buon liutaio.
2. Il metodo di una cucchiaiata di riso (non cotto!), introdotta nel violino attraverso le effe è da ritenersi valido. Vale la regola di agitare lo strumento in modo delicato facendo scorrere il riso da un capo all'altro della cassa.
3. Bisogna sempre tenere presente che uno strumento ad arco ha bisogno di aria, luce moderata e umidità intorno al 60%. Mai conservare a lungo uno strumento dentro la sua custodia, il posto migliore è una vetrinetta o un armadio con vetri dove il sole non batta mai a lungo e direttamente. La custodia deve servire solo per il trasporto dello strumento.
4. Montare le corde è abbastanza semplice e non c'è una regola fissa, di norma è bene iniziare a tirare la prima e la quarta corda, successivamente la terza e la quarta. Bisogna sempre fare in modo che la corda, una volta arrotolata sul gambo del pirolo, scorra lunga la ganascia della cassetta dei piroli per poi proseguire il suo tragitto nella tacca del capotasto superiore. Quando si montano corde nuove bisogna sempre tenere d'occhio il ponticello e fare in modo che non si pieghi verso la tastiera. Quando lo si vede piegato o inclinato verso la tastiera bisogna subito provvedere a ripristinare la posizione originaria: la faccia posteriore deve essere a 90° con la superficie della tavola. Ricordarsi sempre di controllare l'inclinazione del ponticello, anche quando non se ne avrebbe motivo.
5. Non c'è una regola fissa nell'uso delle peci in quanto ogni pece ha caratteristiche sue proprie che variano anche all'interno della stessa marca. In generale bisognerebbe evitare una pece troppo tenera in estate e troppo dura in inverno. Quelle chiare hanno generalmente un punto di fusione più basso rispetto a quelle scure (che sono cotte usando sali metallici), ma vi sono anche peci scure morbidissime e con un punto di fusione più basso di quelle chiare. In genere si sceglie una pece in base alle caratteristiche del suono, non tanto per la loro proprietà di sciogliersi o meno nei climi caldi.
6. Il suggerimento di Karl Flesch ha una sua validità ma non deve essere preso come assoluto perchè ogni strumento ha le sue caratteristiche e risponde diversamente alle sollecitazioni. L'importante è che la messa a punto dello strumento (ponticello, anima, corde), sia sempre all'optimum, per questo è bene far vedere periodicamente lo strumento al proprio liutaio di fiducia. Se si dovesse seguire il consiglio di Karl Flesch, ci si ricordi sempre di controllare che il ponticello non sia piegato o inclinato verso la tastiera una volta rimesse in tensione le corde. Il controllo dell'inclinazione del ponticello deve essere effettuato sempre, dovunque e comunque.
1. il metodo della noce schiacciata non mi piace molto perchè dona un lucido effimero allo strumento e favorisce l'accumulo di sporcizia. Bisogna tenere presente che l'olio di noce è a tutti gli effetti un olio siccativo con proprietà simili a quello di lino, i quali una volta applicati non evaporano ma si depositano formando uno strato. Inoltre questi olii non hanno nessun potere solvente sugli accumuli di pece e di sporco. Ci sarebbe una variante, che consiste nell'unire del succo di limone all'olio di noce, formando così una emulsione che ha un potere pulente per lo sporco comune, ma gli accumuli di resina restano ancora intatti. A mio parere, molto meglio evitare gli accumuli di resina pulendo lo strumento ogni volta che lo si è suonato, e pulirlo con gli appositi prodotti che non danneggiano la vernice. Per pulizie radicali che riguardano consistenti strati di sporco e pece, meglio rivolgersi ad un buon liutaio.
2. Il metodo di una cucchiaiata di riso (non cotto!), introdotta nel violino attraverso le effe è da ritenersi valido. Vale la regola di agitare lo strumento in modo delicato facendo scorrere il riso da un capo all'altro della cassa.
3. Bisogna sempre tenere presente che uno strumento ad arco ha bisogno di aria, luce moderata e umidità intorno al 60%. Mai conservare a lungo uno strumento dentro la sua custodia, il posto migliore è una vetrinetta o un armadio con vetri dove il sole non batta mai a lungo e direttamente. La custodia deve servire solo per il trasporto dello strumento.
4. Montare le corde è abbastanza semplice e non c'è una regola fissa, di norma è bene iniziare a tirare la prima e la quarta corda, successivamente la terza e la quarta. Bisogna sempre fare in modo che la corda, una volta arrotolata sul gambo del pirolo, scorra lunga la ganascia della cassetta dei piroli per poi proseguire il suo tragitto nella tacca del capotasto superiore. Quando si montano corde nuove bisogna sempre tenere d'occhio il ponticello e fare in modo che non si pieghi verso la tastiera. Quando lo si vede piegato o inclinato verso la tastiera bisogna subito provvedere a ripristinare la posizione originaria: la faccia posteriore deve essere a 90° con la superficie della tavola. Ricordarsi sempre di controllare l'inclinazione del ponticello, anche quando non se ne avrebbe motivo.
5. Non c'è una regola fissa nell'uso delle peci in quanto ogni pece ha caratteristiche sue proprie che variano anche all'interno della stessa marca. In generale bisognerebbe evitare una pece troppo tenera in estate e troppo dura in inverno. Quelle chiare hanno generalmente un punto di fusione più basso rispetto a quelle scure (che sono cotte usando sali metallici), ma vi sono anche peci scure morbidissime e con un punto di fusione più basso di quelle chiare. In genere si sceglie una pece in base alle caratteristiche del suono, non tanto per la loro proprietà di sciogliersi o meno nei climi caldi.
6. Il suggerimento di Karl Flesch ha una sua validità ma non deve essere preso come assoluto perchè ogni strumento ha le sue caratteristiche e risponde diversamente alle sollecitazioni. L'importante è che la messa a punto dello strumento (ponticello, anima, corde), sia sempre all'optimum, per questo è bene far vedere periodicamente lo strumento al proprio liutaio di fiducia. Se si dovesse seguire il consiglio di Karl Flesch, ci si ricordi sempre di controllare che il ponticello non sia piegato o inclinato verso la tastiera una volta rimesse in tensione le corde. Il controllo dell'inclinazione del ponticello deve essere effettuato sempre, dovunque e comunque.
andante con fuoco
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Per fortuna che non ho mai voluto sperimentare il metodo delle noci schiacciate allora! Effettivamente anche io ho trovato un po' troppo generalizzante il fatto di allentare così tanto le corde, e ho citato Flesh proprio per sottolineare che questo consiglio, che io non posso dire di condividere perchè non ho mai sperimentato, provenisse da una fonte autorevole. Ma si sa che comunque le informazioni dei violinisti risulteranno pur sempre meno certe rispetto a quelle dei liutai. Per questo secondo me al Conservatorio dovrebbero insegnarci a comprendere meglio i nostri strumenti. Scusate se le mie informazioni sono risultate incomplete, spero a modo mio di aver dato un contributo perchè apprezzo veramente la disponibilità con cui ci si aiuta e ci si scambia consigli all'interno del forum. Sempre grazie a Claudio per illuminarmi (sto diventando ripetitiva
ma non posso farci niente, sto imparando tante cose grazie a questo forum).

Penso che tutti i musicisti apprezzino il lavoro dei liutai, il problema semmai è che liutai e musicisti siano realtà piuttosto distanti, ma non è detto che in futuro le cose non possano cambiare.edi ha scritto:Brava!!! Ogni tanto una musicista che sa apprezzare il lavoro dei liutai!!!![]()
andante con fuoco
Morsa per manico
Salve, qualcuno è in grado di potermi spiegare come incollare il manico del violino, con quale metodo. (gradirei anche delle foto divulganti).
Grazie
Grazie
Re: Morsa per manico
xerut ha scritto:Salve, qualcuno è in grado di potermi spiegare come incollare il manico del violino, con quale metodo. (gradirei anche delle foto divulganti).
Grazie
Stavo cercando la discussione ma non mi carica le pagine e mi sto incazzando, quindi... basta scrivere in fondo al forum quello che cerchi e lo trovi, ci sono un paio di discussioni sulla costruzione del violino e uno è pure in pdf, e una discussione sulla tastiera c'è da qualche parte
Manico no tastiera... beh son sicuro che l'argomento è stato trattato più volte.
E alla conservazione del violino aggiungerei che sopratutto nei cambi di stagione va protetto con degli stracci di seta, perchè di seta: perchè la seta è molto sensibile e resta calda in inverno e fresca d'estate; Va protetto con gli stracci per non fargli pesare troppo gli sbalzi di temperature tra giorno e notte che ci sono nei cambi di stagione, quando invece fa freddo, quindi in inverno, la notte va coperto con un telo di seta(e tranquilli che la seta non costa niente, io ho preso 1x1,40 metri a 7 euro... in qualsiasi ingrosso la trovate di qualsiasi colore e motivo(però negli ingrossi vendono tutta roba che usano le nonne per cucire e quindi i motivi son quelli che sono..... ma se lo vuoi bello bello devi spendere 400€ per la marca... e io l'ho preso nero tiè!)) beh con questo evitate che si scordi o che rimane "traumatizzato" dagli sbalzi... io appena iniziato il freddo non ci avevo pensato di coprirlo e vado per suonare e vedo che il re era completamente scordato e le altre un po' meno.. poi coprendolo bene in un mese è arrivato a non scordarsi più(è un violino giovane).
Eh poi sì la luce non diretta per le muffe... e metterlo sotto il letto??? perhè? non credo sia una buona soluzione, di notte si fa molta umidità e il corpo aiuta a farla, poi il buio non è un bene, ma neanche un male, però alla luce è molto più "sicuro"
E alla conservazione del violino aggiungerei che sopratutto nei cambi di stagione va protetto con degli stracci di seta, perchè di seta: perchè la seta è molto sensibile e resta calda in inverno e fresca d'estate; Va protetto con gli stracci per non fargli pesare troppo gli sbalzi di temperature tra giorno e notte che ci sono nei cambi di stagione, quando invece fa freddo, quindi in inverno, la notte va coperto con un telo di seta(e tranquilli che la seta non costa niente, io ho preso 1x1,40 metri a 7 euro... in qualsiasi ingrosso la trovate di qualsiasi colore e motivo(però negli ingrossi vendono tutta roba che usano le nonne per cucire e quindi i motivi son quelli che sono..... ma se lo vuoi bello bello devi spendere 400€ per la marca... e io l'ho preso nero tiè!)) beh con questo evitate che si scordi o che rimane "traumatizzato" dagli sbalzi... io appena iniziato il freddo non ci avevo pensato di coprirlo e vado per suonare e vedo che il re era completamente scordato e le altre un po' meno.. poi coprendolo bene in un mese è arrivato a non scordarsi più(è un violino giovane).
Eh poi sì la luce non diretta per le muffe... e metterlo sotto il letto??? perhè? non credo sia una buona soluzione, di notte si fa molta umidità e il corpo aiuta a farla, poi il buio non è un bene, ma neanche un male, però alla luce è molto più "sicuro"