oggettivamente proprio non intendevo la scuola tipo IPIALL ma la scuola della tradizione individuale. Anzi dalle scuole tipo IPIALL bisognerebbe starne alla larga. Con la miriade di 'maestri' circolanti, tu chiamali se vuoi 'botteghe', proprio le scuole riconosciute vengono meno. Il mio discorso non e' stato afferrato. La liuteria è diventata uno sport da diporto.violino7 ha scritto:oggettivamente parlando, non sia proprio la scuola, ma rimanga sempre una buona bottega
Sono un autodidatta (e non me ne vergogno).
- Piergiuseppe
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Non ho mai avuto difficoltà a capire il tuo discorso, Piergiuseppe, ma quello che è importante a mio parere, è il non perdere proprio la dimensione del gioco. Poi dal gioco, qualche volta, si può anche passare a cose serie. Va da sè che ci sono particolari nella costruzione dello strumento che credo sia impossibile imparare da soli e che riguardano elementi costruttivo-estetici. Invece per l'aspetto sonoro le cose cambiano, e a volte anche di parecchio, anche nel caso di un rapporto ufficiale maestro/allievo, la percezione del suono è una componente altamente soggettiva.
andante con fuoco
Effettivamente pensavo tu ti riferissi proprio ad una scuola, la bottega è forse il luogo migliore per imparare l'arte (...perchè di questo si tratta secondo me) e fino a qui mi sembra che siamo tutti d'accordo, il punto è che in mancanza di tutto ciò, come nel mio caso, ci si arrabatta a raccogliere informazioni ed esperienze con mezzi non convenzionali come il web o le pubblicazioni. Manca una cosa importante che è il contatto umano lo sò ma non vuol dire che non si riesca a fare ottime cose.
In quanto al fatto che la liuteria sia diventata uno sport da diporto non credo sia così. Vedo delle grosse affinità col mio lavoro di cuoco, tutti si cimentano a cucinare più o meno bene ma non è facile raggiungere certi standard... un piatto, due, dieci o un menù intero possono farlo tutti in modo eccellente (con attitudini e sacrificio) ma svolgere la professione è diverso capisci? Quindi se guardiamo la tv o sfogliamo le riviste dedicate tutti possiamo essere cuochi....per un giorno
In quanto al fatto che la liuteria sia diventata uno sport da diporto non credo sia così. Vedo delle grosse affinità col mio lavoro di cuoco, tutti si cimentano a cucinare più o meno bene ma non è facile raggiungere certi standard... un piatto, due, dieci o un menù intero possono farlo tutti in modo eccellente (con attitudini e sacrificio) ma svolgere la professione è diverso capisci? Quindi se guardiamo la tv o sfogliamo le riviste dedicate tutti possiamo essere cuochi....per un giorno
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Emidio_Pignotti ha scritto:Io credo che il sign. Piergiuseppe abbia ragione,sicuramente un ragazzo che frequenta una scuola di liuteria parte con il piede giusto,non ci sono dubbi.
Ma da qui,dire che chiunque frequenta una scuola di liuteria diventerà un bravo liutaio e chi invece è un autodidatta non potrà mai fare strumenti belli e sopratutto funzionali mi sembra un pò troppo riduttivo.
Probabilmente usciranno piu bravi liutai da una scuola che da un gruppo di autodidatti,ma attenzione ci sono degli autodidatti (e questo in tutti i campi)che riescono in quello che credono perchè hanno dentro una spinta mossa da una grande passione che li porta a raggiungere lo stesso traguardi importanti.
si è vero ho fatto il primo violino senza la catena,era il 1999,non l'avevo notata sul violino trovato su una bancarella che avevo comprato per avere un oggetto dal quale partire,l'ho fatto senza forma interna ne esterna,ma piegando le fasce sul fondo,senza filettatura,tutto storto,fuori misura....ma alla fine ha suonato,male ma ha suonato.
bè certo un allievo della scuola di liuteria Cremonese mi riderebbe in faccia se dovessi mostrargli il mio primo violino,sono sicuro che lo farebbe...
Sono auto didatta,ho fatto tutto da solo,sono al primo gradino,la scala è lunga,ma non preoccuparti Piergiuseppe,un giorno ti raggiungo e magari ti supero.
Fisica del legno,elementi di acustica,cosa vi fa pensare che un autodidatta non si metta a studiare queste cose?cosa vi fa pensare che un autodidatta possa costruire solo un comodino e non uno strumento musicale.
mi piacerebbe fare due chiacchiere con un diplomato o magario anche con te Piergiuseppe riguardo il suono,l'acustica,la fisica che si cela dietro al suono del violino,avrai sicuramente adoperato preamplificatorui attacati a microfoni per mandare i segnali ad un analizzatore di spettro,scomporre il segnale riconoscere le armoniche pari da quelle dispari,se sei stato fortunato forse hai anche adoperato senzori piezolettrici che ad una sollecitazione meccanica corrisponde una tensione (segnale elettrico che a sua volta ci rporta ad un segnale acustico),avrai usato oscillatori sinusoidali con sweep marker per analizzare un punto preciso di emissione,dei battimenti...bè vedi io tutti questi strumenti li ho costruiti e riparati per anni e non cìè analisi tecnica che io non abbia fatto sul violino,altro che mettere un semplice altoparlante sotto il piano o il fondo comandato da un semplice oscillatore modulato per vedere come si orienta il the!!!!!!
Vogliamo parlare di suono,ne parliamo di persona,senza che nessuno abbia la possibilità di andare su wikipedia e scopiazzare qualche notizia per poi postarla nelle discussioni.
Quello che è srtrano è che i grandi del passato non hanno mai messo un altoparlante sotto il fondo,non sapevano che un suono è accompagnato da un'altra miriade di portanti di frequenza doppia,quadrupla e cosi via ma di ampiezze sempre minori e degradanti...EPPURE hanno fatto i liutai,ognuno con una propria precisa personalità,quella che manaca a tutti i liutai addomesticati di oggi....prego leggere l'etichetta o pinko pallino è uguale a Tizio che è uguale a Caio.
verissimo ho perso tanto tempo,ne perderò dell'altro,ma io Piergiuseppe ti vedo,non sei lontanissimo come tu pensi..
rileggo oggi a distanza di qualche giorno,non vorrei essere sembrato arrogante..è che quel fuoco che mi si accende quando qualcuno già a priori mi sbarra la strada e mi etichetta che mi dispiace.
Ma mi dispiace anche il fatto di non essere degnato di una risposta..cosi..come essere umano,non di certo come luminare della liuteria....
Cosa vuol dire essere "autodidatta"?violino7 ha scritto:
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In mancanza d'altro il Portale del Violino rappresenta, credo, pur sempre una valida fonte di informazione per chi vuole mettere a buona prova il proprio "ingegno", ma ovviamente il Portale da solo non basta!
Occorre sbirciare nelle botteghe, porsi domande a più non posso, rompere le scatole a liutai di propria conoscenza, leggere ed applicarsi nel pratico, intervenire a manifestazioni di settore, ecc.......farsi cioè una "cultura di settore".
......................................
Per me è una parola molto vaga, nel senso che io, nel mio piccolo, ho avuto tanti maestri, uno di questi di una certa importanza è stato Claudio Rampini, ma poi in una certa misura anche Piergiuseppe mi ha insegnato qualcosa ....Mauro Pupeschi, Roberto del Gratta, Francesco Tarchi, Fabio Chiari, Gabriele Carletti, ecc, ecc .....se vogliamo non per ultimo ed importantissimo anche Simone Sacconi.
Da ciascuno di loro ho imparato qualcosa, e questo per quello che serve a me, è bastato! :wink Il tutto per inquadrare la liuteria come la intendo io, come una scuola sul campo. Peccato che non ho vent'anni.

.
Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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Succede in tutti i campi..se desideri fare una cosa ci provi,ti impegni,a volte va bene,molte volte si naufraga....
Ma quando è la cosa che chiama te nulla ti può fermare....
concordo comunque con l'ultimo intervento di Piergiuseppe,un maestro che ti dona tutto il suo sapere senza riserve nella sua bottega è una bella fortuna....
http://youtu.be/0rXblRm25A8
proteggete i vostri sogni...o morirete sotto le parole di chi non ne ha piu...
Ma quando è la cosa che chiama te nulla ti può fermare....
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Piergiuseppe ha scritto:"Sia lodato ciò che rende duri!"Emidio_Pignotti ha scritto:o morirete sotto le parole di chi non ne ha piu...
Z.
Non ti conosco Piergiuseppe,posso solo dissociarmi dal tuo pensiero oppure essererne concorde come ho fatto nel post precedente....
non capisco la tua risposta mi spiacerebbe se fosse sarcastica o perculativa..in tal caso fammelo capire...cosi stoppiamo subito...
"grande è una persona quando cammina insieme ai piccoli"
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Emidio, non prendertela.Emidio_Pignotti ha scritto:
Ma mi dispiace anche il fatto di non essere degnato di una risposta..cosi..come essere umano,non di certo come luminare della liuteria....
Piergiuseppe è così e siccome ha una certa età non è che possiamo sperare in un cambiamento; il carattere ed il suo modo d'essere, almeno in questo ambiente virtuale che è il solo dove io l'abbia incontarato, difficilmente cambierà.
Quando avrà voglia di dire qualcosa o di rispondere alle domande che gli verranno poste, noi lo leggeremo e ci rifletteremo sopra volentieri, se non parla o non risponde alle nostre domande dormiremo ugualmente sonni tranquilli.

ciao
edo
un metodo e non un sistema.Piergiuseppe ha scritto:Per me essere fortunati vuol dire avere un solo maestro all'inizio che ti insegna a maneggiare gli attrezzi e ti insegna un metodo, non un sistema.
mi ha incuriosito questa distinzione. puoi spiegare che cosa intendi?
grazie
Edoardo
Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti. [Paolo Conte]
Credo di aver capito cosa intende Piergiuseppe. Il mio maestro, a parte qualche rara volta, non mi ha quasi mai detto "fà così" ma piuttosto "deve venir fuori così", e a mio parere c'è una bella differenza. Il maestro non deve insegnarti a fare i conti, deve insegnarti a come ragionare per avere un risultato.
Vorrei rispondere anch'io su questo tema. Il "sistema" per definizione è qualcosa di omologato e "sistematico", che produce uno standard. Nella liuteria artigianale si adottano "sistemi" che permettano in modo veloce, economico ed efficace, di incollare le tavole, assottigliare le fasce, tagliare le sagome dei manici e così via. Per l'apporto che la tecnologia consente anche nella liuteria, è piuttosto facile che certi "sistemi" vadano ad influire in quella sfera che dovrebbe essere strettamente attinente al liutaio. Se ad esempio si traccia il solco dei filetti con una fresa piuttosto che con una mano "studiata" ad usare il coltello, ecco che quel filetto risulterà standardizzato e l'individualità scomparsa e sacrificata in nome di non si sa bene cosa. Ma il "sistema" non riguarda solo l'apporto della tecnologia moderna alla liuteria, bensì è anche l'aderire a determinati stili e schemi costruttivi, pensando di aderire ad un modello vincente, che porta alla creazione di un modello stereotipato, ossia privo di quelle piccole caratteristiche e variazioni sul tema che contribuiscono a rendere unica un'opera. Quindi si può filettare un violino, fare una sguscia, posizionare una catena o intagliare un manico con "metodo", seguendo una propria strada. Dal punto di vista del "sistema", il problema della liuteria moderna, quindi non parlo solo di liuteria cremonese, quello da cui dovremmo allontanarci è quello stile piuttosto discutibile per cui si conduce la costruzione di uno strumento secondo canoni di precisione metrica al decimo di millimetro, il tutto condito con vernici piuttosto smorte capaci di "ammazzare" i legni più bella che la natura ha saputo fornire. L'unione di questi "canoni artistici", su cui ha colpevolmente influito anche certa liuteria ottocentesca, ha dato sfogo ad una sorta di moderno stile "Liberty", il quale è noto più per le illustrazioni degli aperitivi che per meditate opere pittoriche che abbiano lasciato qualche segno nella storia dell'arte.edomarch ha scritto:un metodo e non un sistema.Piergiuseppe ha scritto:Per me essere fortunati vuol dire avere un solo maestro all'inizio che ti insegna a maneggiare gli attrezzi e ti insegna un metodo, non un sistema.
mi ha incuriosito questa distinzione. puoi spiegare che cosa intendi?
grazie
Edoardo
andante con fuoco