Sondaggio: macchine sì, macchine no
puo servire, anzi serve....
non mi piacciono i mentitori,i furbi e roba del genere...
credo, per un professionista serio, sia importante spiegare al cliente anche quali sono i propri metodi di costruzione...spesso sono utili per determinare il prezzo dello strumento stesso, almeno in termini di ore retribuite...
e i miei prezzi, credimi, sono molto al di sotto della media (dalle mie parti abbiamo basso potere di acquisto),mentre le tasse sono le stesse per tutti...ma questo mi piacerebbe discuterlo in un altro topic, se vi va.
non mi piacciono i mentitori,i furbi e roba del genere...
credo, per un professionista serio, sia importante spiegare al cliente anche quali sono i propri metodi di costruzione...spesso sono utili per determinare il prezzo dello strumento stesso, almeno in termini di ore retribuite...
e i miei prezzi, credimi, sono molto al di sotto della media (dalle mie parti abbiamo basso potere di acquisto),mentre le tasse sono le stesse per tutti...ma questo mi piacerebbe discuterlo in un altro topic, se vi va.
- edi
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L'argomento è vecchio, ma io sono relativamente nuovo
e poi credo che sia comunque un argomento attuale.
La domanda del sondaggio è se sia giusto usare macchinari nella liuteria tradizionale. Mi pare invece che quasi tutte le risposte, almeno quelle affermative, abbiano risposto ad una domanda diversa, ovvero se sia giusto usare macchinari in liuteria. Allora bisognerebbe chiarire cosa si intende per liuteria tradizionale, per me la liuteria tradizionale è quella che, per definizione, non fa uso di macchinari o mezzi moderni; quindi se è per definizione, la risposta non può essere positiva. Naturalmente questo non significa che non sia giusto usare macchinari in liuteria, ma è la risposta ad un'altra domanda

La domanda del sondaggio è se sia giusto usare macchinari nella liuteria tradizionale. Mi pare invece che quasi tutte le risposte, almeno quelle affermative, abbiano risposto ad una domanda diversa, ovvero se sia giusto usare macchinari in liuteria. Allora bisognerebbe chiarire cosa si intende per liuteria tradizionale, per me la liuteria tradizionale è quella che, per definizione, non fa uso di macchinari o mezzi moderni; quindi se è per definizione, la risposta non può essere positiva. Naturalmente questo non significa che non sia giusto usare macchinari in liuteria, ma è la risposta ad un'altra domanda

Ultima modifica di edi il venerdì 29 febbraio 2008, 13:34, modificato 1 volta in totale.
quoto in pieno edi!!!edi ha scritto:L'argomento è vecchio, ma io sono relativamente nuovoe poi credo che sia comunque un argomento attuale.
La domanda del sondaggio è se sia giusto usare macchinari nella liuteria tradizionale. Mi pare invece che quasi tutte le risposte, almeno quelle affermative, abbiano risposto ad una domanda diversa, ovvero se sia giusto usare macchinari in liuteria. Allora bisognerebbe chiarire cosa si intende per liuteria tradizionale, per me la liuteria tradizionale è quella che, per definizione, non fa uso di macchinari o mezzi moderni; quindi se è per definiozione, la risposta non può essere positiva. Naturalmente questo non significa che non sia giusto usare macchinari in liuteria, ma è la risposta ad un'altra domanda
tradizionale e' tradizionale..

poi nella liuteria, in generale, magari s poxono anke usare macchinari...perche' no

Visto che il topic è stato riesumato, direi anche la mia.
Se la liuteria tradizionale è quella per cui il tempo non passa, allora no. Ma penso che la liuteria tradizionale sia quella che tiene nel dovuto conto tutta la tradizione, e allora comanda il suono, non gli scalpelli. Per me si può usare qualunque cosa, dalle macchine a controllo numerico ai software di analisi meccanico-acustica, alla biologia molecolare, all'ingegneria genetica per ottenere un legno più adatto. Tanto si arriva sempre a un punto: come suona?
Se la liuteria tradizionale è quella per cui il tempo non passa, allora no. Ma penso che la liuteria tradizionale sia quella che tiene nel dovuto conto tutta la tradizione, e allora comanda il suono, non gli scalpelli. Per me si può usare qualunque cosa, dalle macchine a controllo numerico ai software di analisi meccanico-acustica, alla biologia molecolare, all'ingegneria genetica per ottenere un legno più adatto. Tanto si arriva sempre a un punto: come suona?
- edi
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Scusa Porthos, io posso essere d'accordo con te se non parli di "tradizionale", ma altrimenti, secondo te, cosa distingue la "tradizionale" dalla "non tradizionale"? Per esempio anche la liuteria industriale fa ampio uso di macchinePorthos ha scritto:Visto che il topic è stato riesumato, direi anche la mia.
Se la liuteria tradizionale è quella per cui il tempo non passa, allora no. Ma penso che la liuteria tradizionale sia quella che tiene nel dovuto conto tutta la tradizione, e allora comanda il suono, non gli scalpelli. Per me si può usare qualunque cosa, dalle macchine a controllo numerico ai software di analisi meccanico-acustica, alla biologia molecolare, all'ingegneria genetica per ottenere un legno più adatto. Tanto si arriva sempre a un punto: come suona?

Ultima modifica di edi il venerdì 29 febbraio 2008, 22:01, modificato 2 volte in totale.
Porthos, il suono dei violini non è tutto uguale perchè nemmeno il peggiore dei violini è uguale ad un altro. Questo vuol dire che non si arriva sempre allo stesso punto. Il "come suona" è frutto di una evoluzione che dura decenni e deve essere necessariamente frutto delle proprie mani (necessariamente collegate ad un cervello e ad un'anima). Dato che su uno strumento non si finisce mai di perderci tempo, nel senso che più ci lavori e meglio lo finisci, è solo il liutaio che può porre il discrimine tra l'andare avanti o il fermarsi ad un certo punto.
Le macchine possono essere utili per il lavoro "bruto", ma che senso ha munirsi di un pantografo a controllo numerico se con un paio di buone mani esperti si riesce ad intagliare un fondo in acero in mezza giornata?
Perchè si devono sempre cercare scorciatoie invece di godersi in pace un cammino creativo? Questo proprio non lo capisco.
Le macchine possono essere utili per il lavoro "bruto", ma che senso ha munirsi di un pantografo a controllo numerico se con un paio di buone mani esperti si riesce ad intagliare un fondo in acero in mezza giornata?
Perchè si devono sempre cercare scorciatoie invece di godersi in pace un cammino creativo? Questo proprio non lo capisco.
andante con fuoco
- neuma
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Una precisazione: cosa si intende in questo caso con "macchinario"?
Nel senso: se ad esempio il solco per un'incisione lo ricavo con coltello+bedano, anizhè con coltello+fresa su flessibile Dremel (l'ho fatto oggi, ecco il perchè della domanda) o viceversa, quest'ultimo aggeggio in quanto elettrico lo fa includere nella categoria "lavoro fatto con macchinario"? O con "macchinari" stiamo ad indicare strumentazioni a controllo numerico per la produzione su vasta scala ed in serie?
Nel senso: se ad esempio il solco per un'incisione lo ricavo con coltello+bedano, anizhè con coltello+fresa su flessibile Dremel (l'ho fatto oggi, ecco il perchè della domanda) o viceversa, quest'ultimo aggeggio in quanto elettrico lo fa includere nella categoria "lavoro fatto con macchinario"? O con "macchinari" stiamo ad indicare strumentazioni a controllo numerico per la produzione su vasta scala ed in serie?
Ultima modifica di neuma il venerdì 29 febbraio 2008, 22:36, modificato 1 volta in totale.
Vedo che avete subito capito al volo quel che volevo dire.
Cmq il dremel per fare il filetto è cosa che si può evitare, tutti i macchinari si possono evitare non tanto per un principio più o meno etico, quando per la possibilità ogni volta di tenere in esercizio mani e occhi.
I liutai americani usano quasi tutti il Dremel, in Europa no.

Cmq il dremel per fare il filetto è cosa che si può evitare, tutti i macchinari si possono evitare non tanto per un principio più o meno etico, quando per la possibilità ogni volta di tenere in esercizio mani e occhi.
I liutai americani usano quasi tutti il Dremel, in Europa no.
andante con fuoco
- edi
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Io credo che la differenza sia più dentro di noi e nello strumento che non nel cliente. Il liutaio sa come è stato costruito lo strumento, conosce ogni passaggio, ogni sgorbiata, ogni piallata e sa cosa c'è dietro, non solo il suo lavoro, la sua saggezza, la sua sapienza e la sua "anima", ma la tradizione, la storia dell'arte, del lavoro, della sapienza e della saggezza dei liutai nei secoli. Il cliente invece vede lo strumento, lo sente (con tutti i sensi), ascolta il liutaio, inizia anche ad "amare" lo strumento e dal momento che ne entra in possesso inizierà il "suo rapporto" con esso, la "sua storia" di musicista con quello strumento, ma non finirà quella del liutaio che resterà nello strumento come parte di esso. E' chiaro poi che la reazione positiva del cliente ci farà piacere, perché dimostra una sintonia, una complementarietà, ma non un'identità con il nostro "sentire"claudio ha scritto:Cosa si intende per macchinario bisognerebbe chiederlo ai clienti, se preferiscono un violino interamente fatto a mano, meditato millimetro per millimetro, oppure un violino "smacchinato".
A me chiedono sempre strumenti interamente fatti a mano e ne sono felice.




Sono perfettamente d'accordo con te Edi, aggiungo che il "fatto a mano" non dovrebbe essere un principio assoluto da seguire in modo "meccanico", perchè a volte si assiste al paradosso di vedere lavori manuali molto più precisi e freddi di quelli fatti usando macchinari vari. La vera differenza in fondo è nello spirito con cui si fanno le cose, anche se al cliente molto probabilmente fa molto più piacere che il lavoro sia stato fatto a mano.
andante con fuoco
- Giovane_Liutaia
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Ciao a tutti.
Sono lieta anch'io che sia riesumato il topic dato che l'avevo perso di vista tempo fa quando ci fu il sondaggio.
Avendo inizialmente votato "si" (cioè è giusto usare macchinari) preciso che in effetti sono dell'avviso che una cosa è il pantografo a controllo numerico (che non posseggo, non l'ho mai nemmeno visto e non so come funziona) fonte di quella globalizzazione ed appiattimento dello stile come denuncia Claudio, altra cosa è l'utilizzo di una piccola fresa per il solco centrale del filetto (ad es.) fatto salvo che le punte e tutte le rifiniture sino sempre fatte a mano.
Stesso dicasi per il fondo.. un trapano a colonna per fare i primissimi fori (quando insomma ci sono più centimetri di legno da eliminare) per poi passare agli spessori finali ricavati da fori fatti interamente a mano e quindi raccordo con sgorbia e rasiere, intonazione, etc. non credo sia un delitto.
O per il manico: ma in che maniera può inficiare il tagliare gli angoli del blocco con la segaa nastro, quando poi c'è tutto il lavoro (a mano) da fare sulla sagoma, con seghetto, raspe, lime e sgorbie?
Come al solito c'è una linea di mezzo che separa l'eccesso di interesse filologico dalla produzione meccanizzata industriale. Poi certo se un cliente che PRETENDE lo strumento interamente fatto a mano è disposto a pagarlo per tale (e non tutti lo sono) ci mancherebbe, ma io vado pure sui Balcani a tagliarmelo l'acero!
Scherzia parte credo che ci siano tante variabili ed ognuno nel suo intimo sa se il macchinario lo utilizza per contingenze di tempo e/o economiche o solo per facilitarsi il lavoro ignorando il fattore stilistico.
Infine nelle chitarre elettriche credo che il discorso cambi radicalmente, in quanto questo strumento è un prodotto dell'era industrializzata quindi onestamente non ha senso incaponirsi a fare a mano dei pezzi che possono tranquillamente essere fatti a macchina (lo dico con cognizione di causa, dato che mio fratello costruisce chitarre elettriche e sta vivendo le medesime situazioni citate da Davide di m2guitars) .
Sono lieta anch'io che sia riesumato il topic dato che l'avevo perso di vista tempo fa quando ci fu il sondaggio.
Avendo inizialmente votato "si" (cioè è giusto usare macchinari) preciso che in effetti sono dell'avviso che una cosa è il pantografo a controllo numerico (che non posseggo, non l'ho mai nemmeno visto e non so come funziona) fonte di quella globalizzazione ed appiattimento dello stile come denuncia Claudio, altra cosa è l'utilizzo di una piccola fresa per il solco centrale del filetto (ad es.) fatto salvo che le punte e tutte le rifiniture sino sempre fatte a mano.
Stesso dicasi per il fondo.. un trapano a colonna per fare i primissimi fori (quando insomma ci sono più centimetri di legno da eliminare) per poi passare agli spessori finali ricavati da fori fatti interamente a mano e quindi raccordo con sgorbia e rasiere, intonazione, etc. non credo sia un delitto.
O per il manico: ma in che maniera può inficiare il tagliare gli angoli del blocco con la segaa nastro, quando poi c'è tutto il lavoro (a mano) da fare sulla sagoma, con seghetto, raspe, lime e sgorbie?
Come al solito c'è una linea di mezzo che separa l'eccesso di interesse filologico dalla produzione meccanizzata industriale. Poi certo se un cliente che PRETENDE lo strumento interamente fatto a mano è disposto a pagarlo per tale (e non tutti lo sono) ci mancherebbe, ma io vado pure sui Balcani a tagliarmelo l'acero!

Scherzia parte credo che ci siano tante variabili ed ognuno nel suo intimo sa se il macchinario lo utilizza per contingenze di tempo e/o economiche o solo per facilitarsi il lavoro ignorando il fattore stilistico.
Infine nelle chitarre elettriche credo che il discorso cambi radicalmente, in quanto questo strumento è un prodotto dell'era industrializzata quindi onestamente non ha senso incaponirsi a fare a mano dei pezzi che possono tranquillamente essere fatti a macchina (lo dico con cognizione di causa, dato che mio fratello costruisce chitarre elettriche e sta vivendo le medesime situazioni citate da Davide di m2guitars) .
Sbozzato, scalpellato e dipinto da GL.
Non si può paragonare la filettatura alla squadratura di un blocco d'acero alla sega a nastro, sono due operazioni completamente diverse che vedono da una parte un'operazione vitale nello stile dello strumento, dall'altra solo una fase di sgrossatura di un pezzo di legno. Nella filettatura condotta manualmente la bravura del liutaio sta nel condurre il taglio del solco in modo il più possibile parallelo, altra cosa è usare una fresa che conduce ad un solco dalle linee rigide. In poche parole, il solco del filetto è una di quelle operazioni nella costruzione dello strumento, che molti liutai vorrebbero far intendere come "inutili" e che quindi deve essere condotta nel più breve tempo possibile. Le cose non stanno così, la sicurezza e la bravura che si acquisiscono durante le operazioni di filettatura si ripercuoteranno in modo reciproco sull'intero lavoro, come l'intaglio del riccio, la finitura delle punte, la finitura delle superfici, ecc ecc. Quindi è consigliabile non perdere mai nessuna occasione per migliorare la propria manualità e non farne una questione di quattrini.
andante con fuoco