

Cosa ne pensi?
Il riccio credo sia ancora troppo ricco di legno, ma credo che la forma sia migliore. Qui sono riuscito a creare lo smusso abbastanza bene, forse!

E' un modello elaborato da me solo per il n. 1, per gli altri vado sul sicuro: sono derivati dalla forma P di Stradivari, quindi basta che ne prendo uno tra i tanti!edo ha scritto:Si vede che nel 2 c'è stata più attenzione nel modellare le punte, le curve che provengono dalla C mostrano un accenno di "uncino", quelle che provengono dalle curve sup e inf invece tendono a chiudersi troppo.
Bisogna partire dalla tracciatura sulla tavola prima di tagliarla. Non tracciare le punte seguento l'andamento delle fasce, fermati 1 cm prima. Preparati una sagoma di compensato sottile, oppure del materiale che preferisci (io uso le lastre da 2mm di plastica che vendono nei vari brico), con la forma della C e delle punte e traccia con quella. Per te sarà più difficile visto che il modello lo hai sviluppato tu,....
Sì, l'ho riconosciuta! La puntà è del M° Bissolotti, non è del M° Sartori.edo ha scritto: .... io ricalco direttamente la forma dal poster del modello che sto costruendo; anche se le punte sono consumate l'andamento della linea fino ad un certo punto c'è tutto, mancano solo il mm mm e mezzo che puoi disegnare tu osservando una punta nuova tipo quella della foto di prima ( che non è mia, e credo si noti).
Vado a studiarmi quello che dice il Sacconi sul riccio, perchè quella è la base da cui sicuramente non devo prescindere, però poi devo trovare una mia forma espressiva, sicuramente! Per me non ha senso produrre un riccio, bello sì, ma uguale a tanti altri.edo ha scritto:Con il modellino che hai creato disegni le punte sulla tavola raccordando le linee con quelle ottenute dalla sagoma delle tue fasce. Vedrai come tutto cambia.
Il riccio fotografato di sbieco non è facilmente giudicabile. Lo smusso qui è abbastanza regolare e della giusta misura. Mi sembra di vedere ancora un bottone incerto, ma lo so che li è difficile. La sguscia laterale non riesco ad apprezzarla bene, e se devo essere sincero non ho ancora ben capito come dovrebbe essere fatta: chi dice che bisogna scendere dritti con la sgorbia e chi invece preferisce un po di curva, chi addirittura dice che dove la sgusci parte nel punto più largo dovrebbe essere leggermente negativa all'inizio e poi affondare dolcemente etc etc non vado avanti perchè mi sto incartando, è difficilissimo per me spiegare a parole queste cose.
La sguscia del dorso invece è troppo morbida e rotonda, guarda il Sacconi cosa dice.
I ringraziamenti sono doverosi! Ma al di là del "grazie" devo aggiungere che tu sei uno dei miei Maestri, direttamente e tramite il Portale!claudio ha scritto:Io trovo che il violino le cui foto sopra è il migliore della serie, anche il riccio e le sgusce mi piacciono più degli altri esemplari mostrati, solo la chiusura dell'occhio è portata un pò troppo in alto. Nella somma direi che i risultati mostrati sono aldisopra della media, e fermo restando il fatto che finora non è stato possibile giudicarne il suono, si possa tranquillamente procedere su questa strada e cercare di perfezionare gli aspetti che sono stati indicati negli scorsi messaggi: sguscia, manico, riccio e punte.
Posso assicurare che i miei violini all'inizio, ma anche quelli di molti altri autori che si sono poi affermati, non erano certamente migliori rispetto a questi. Quindi se il buongiorno si vede dal mattino...
Non ho sufficientemente chiarito che questa non è una vernice ad alcool ma ad olio, quella famosa di derivazione Michelman, spesso da me citata, che tanti problemi mi ha dato per l'essiccazione e per la quale non ho fatto altro che aspettare! (in sostanza là dentro c'è in prevalenza olio di lino, mastice ed essenza di trementina). Col tempo però è migliorata nel colore, probabilmente per effetto dell'ossidazione dell'olio di lino, ma permane quasi stabilmente la sensibilità alle impronte. C'è anche la lacca di robbia, che però ha inciso molto poco perchè non avevo verniciato facendola andare in sospensione.claudio ha scritto:La vernice, malgrado il colore un pò pallidino, mi sembra buona. E' purtroppo una caratteristica di certe vernici a spirito rimanere sensibile all'impronta per un certo tempo, questo è dovuto a fattori molteplici, quali le aggiunte di trementina veneta, mastice e altri ingredienti in quantità abbastanza cospicua.
Io lascerei perdere il restauro della vernice nella zona dei piedini del ponticello, il distacco in quel punto è cosa piuttosto comune e molto spesso inevitabile. Si rischia di lavorare molto per niente.
La lacca di robbia è un colorante polverulento che non dovrebbe essere usata nelle vernici a spirito, il sandalo in questo caso fa un servizio assolutamente migliore.
Nessun segreto! Stiamo parlando di una vernice di derivazione Michelman, interamente derivata dal suo libro.claudio ha scritto:Quindi è una vernice "ibrida"? un pò olio e un pò alcool? Insomma chiarisci un pochino, se non ci sono segreti, of course!
Grazie duma71!duma71 ha scritto:Ciao violino7, complimenti per i tuoi violini. Penso che hai tutte le carte in regola per dare consigli a noi principianti e hobbysti come me. Sono contento di aver avuto un tuo aiuto. Il mio primo violino, dove ho potuto lo restaurato, specialmente sulla verniciatura. Sto lavorando sul terzo per riuscire ad arrivare ai vostri livello. Ciao a presto Duma71.
P.s.: Cerco di fare tesoro di tutti i suggerimenti che trovo sul portare, poi la loro messa in pratica a volte diventa abbastanza difficile.