Non sto dicendo questo, il Museo mette a disposizione i mezzi tecnologici per la documentazione, è la loro politica. Non ritengo che sia giusto lasciare spaesato il visitatore e capisco le tue esigenze, hai ragione a ribadirle, ma evidentemente il Museo ha optato per questa forma di documentazione fruibile anche da casa prima o dopo la visita. Il perchè non lo so....però mi sono trovato bene. Poi se ricordo correttamente nella saletta delle conferenze alla fine del corridoio c'è un PC a disposizione degli utenti per la consultazione del catalogo, il medesimo pubblicato online ma non ricordo se contiene tutti gli strumenti esposti. (Non so perchè tu non riesca ad aprirlo io lo vedo correttamente).violino7 ha scritto: Tu stai dicendo che vedi giusto e fatto bene che uno (non io o te, ma una persona che non ne sa niente di musica e liuteria) vada a museo e poi per capire cosa sono gli oggetti esposti debba entrare in internet appena tornato a casa?
Io non la ritengo giusta neanche per me!
Cos'è, moda di supertecnologia?
Il Toscano, il Toscano!
- _ale
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Confermo, anch'io riesco ad aprire correttamente il sito del museo. Mi dispiace dirlo ma le critiche di Lino sono completamente fuori luogo, soprattutto per quanto ha fatto e ancora sta facendo il museo di Santa Cecilia per gli strumenti musicali, anche nella considerazione dei vistosi tagli che sono stati fatti alla cultura. E' una realtà che ci dobbiamo tenere cara, certamente è migliorabile, ma da qui a criticare come è stato fatto non è giusto.
andante con fuoco
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Nemmeno a me funziona.violino7 ha scritto:Il sito si apre, ma se cerco di aprire una pagina, tipo "Strumenti in mostra" o "violino Stradivari", la risposta dopo il caricamento è "null".
Io sono abbastanza d'accordo con Lino: una tabella con alcune notizie sul violino e il suo costruttore posta vicino allo strumento in mostra dovrebbe essere il minimo per un visitatore pagante.
Che poi ci sia "un" computer lì vicino aiuta molto se sono da solo; ma basta un altro utente che desidera sapere qualcosa e "il" computer non è più sufficente.
ciao
edo
Il museo è fruibile liberamente, quindi il visitatore non è "pagante". Questo non vuol dire che debba essere assente ogni forma di supporto, ma che per la quantità di persone che vanno a visitarlo, un computer è più che sufficiente. Qui si tratta di un museo di strumenti musicali che di norma è visitato solo da persone che hanno interessi specifici. Al Musa, ad esempio non ho mai visto fare la coda come alla Galleria degli Uffizi. Anche al palazzo municipale di Cremona, dove sono conservati un certo numero di strumenti originali, non ho mai visto code. Anzi, sei anche sorvegliato a vista da una guardia giurata che non ti permette di scattare nemmeno una fotografia. E documentazione inesistente o quasi.edo ha scritto: Nemmeno a me funziona.
Io sono abbastanza d'accordo con Lino: una tabella con alcune notizie sul violino e il suo costruttore posta vicino allo strumento in mostra dovrebbe essere il minimo per un visitatore pagante.
Che poi ci sia "un" computer lì vicino aiuta molto se sono da solo; ma basta un altro utente che desidera sapere qualcosa e "il" computer non è più sufficente.
ciao
edo
Aspetterei di vederlo dal vivo per giudicare, a mio giudizio si tratta di un posto dal clima molto particolare, dove l'antico e il moderno convivono in modo armonico. Mi piace molto l'idea che quello sia un museo diverso da tutti gli altri, perchè riesci a sentirlo più tuo.
Ultima modifica di claudio il giovedì 17 marzo 2011, 18:21, modificato 1 volta in totale.
andante con fuoco
- edo
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Ah ecco, non sapevo, non essendoci mai stato. Spero anzi di poterci andare un giorno.claudio ha scritto: Il museo è fruibile liberamente, quindi il visitatore non è "pagante". Questo non vuol dire che debba essere assente ogni forma di supporto, ma che per la quantità di persone che vanno a visitarlo, un computer è più che sufficiente. Qui si tratta di un museo di strumenti musicali che di norma è visitato solo da persone che hanno interessi specifici. Al Musa, ad esempio non ho mai visto fare la coda come alla Galleria degli Uffizi. Anche al palazzo municipale di Cremona, dove sono conservati un certo numero di strumenti originali, non ho mai visto code. Anzi, sei anche sorvegliato a vista da una guardia giurata che non ti permette di scattare nemmeno una fotografia. E documentazione inesistente o quasi.
Aspetteri di vederlo dal vivo per giudicare, a mio giudizio si tratta di un posto dal clima molto particolare, dove l'antico e il moderno convivono in modo armonico. Mi piace molto l'idea che quello sia un museo diverso da tutti gli altri, perchè riesci a sentirlo più tuo.
Grazie delle precisazioni.
ciao
edo
Leggo sull'Inceclopedia UTET alla voce "Stradivari, Antonio" e riporto letteralmente:
".......La sua produzione si mantenne sostanzialmente fedele ai modelli del maestro (Nicola Amati) fino al 1690, anno di nascita del violino cosiddetto "toscano", il primo che non si debba più considerare facente parte della serie degli Stradivari "amatizzati".........................."
L'affermazione mi sembra autorevole (bisognerebbe rifarsi agli autori consultati per la recensione del testo) e credo che dia a questo violino un connotato di ragguardevole importanza!
".......La sua produzione si mantenne sostanzialmente fedele ai modelli del maestro (Nicola Amati) fino al 1690, anno di nascita del violino cosiddetto "toscano", il primo che non si debba più considerare facente parte della serie degli Stradivari "amatizzati".........................."
L'affermazione mi sembra autorevole (bisognerebbe rifarsi agli autori consultati per la recensione del testo) e credo che dia a questo violino un connotato di ragguardevole importanza!
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -
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- Lino Santoro -
Lino, da quando in quando le notizie di liuteria si vanno a prendere sull'enciclopedia?
Non è mai stato dimostrato che Stradivari fosse stato allievo degli Amati, Stradivari fino a circa 20/25 anni svolse il lavoro di intagliatore per poi darsi alla liuteria. Come ciò sia avvenuto non è dato di sapere precisamente, ma è sicuro che a quell'epoca la bottega degli Amati fosse famosa in tutte le corti europee, così da avere bisogno di una manodopera di rinforzo per il gran numero di ordinativi. Il Toscano 1690 è a tutti gli effetti un violino "amatizzato".
Non è mai stato dimostrato che Stradivari fosse stato allievo degli Amati, Stradivari fino a circa 20/25 anni svolse il lavoro di intagliatore per poi darsi alla liuteria. Come ciò sia avvenuto non è dato di sapere precisamente, ma è sicuro che a quell'epoca la bottega degli Amati fosse famosa in tutte le corti europee, così da avere bisogno di una manodopera di rinforzo per il gran numero di ordinativi. Il Toscano 1690 è a tutti gli effetti un violino "amatizzato".
andante con fuoco
Mi è capitato di consultare l'enciclopedia ed alla luce di tutto quello che finora nel forum si è detto sulla questione, che fa ben parte del mio bagaglio conoscitivo, in effetti ho voluto riportare la citazione in maniera provocatoria proprio perchè anche per me c'era qualcosa di "stridente". Quello che più mi stride è che ciò che viene riportato su una enciclopedia, in teoria, dovrebbe essere al di sopra di ogni sospetto. Invece molte cose non quadrano!:roll:claudio ha scritto:Lino, da quando in quando le notizie di liuteria si vanno a prendere sull'enciclopedia?
Non è mai stato dimostrato che Stradivari fosse stato allievo degli Amati, Stradivari fino a circa 20/25 anni svolse il lavoro di intagliatore per poi darsi alla liuteria. Come ciò sia avvenuto non è dato di sapere precisamente, ma è sicuro che a quell'epoca la bottega degli Amati fosse famosa in tutte le corti europee, così da avere bisogno di una manodopera di rinforzo per il gran numero di ordinativi. Il Toscano 1690 è a tutti gli effetti un violino "amatizzato".
Sai cosa dice a proposito di:
"Non è mai stato dimostrato che Stradivari fosse stato allievo degli Amati,....?" ....:
"......La sua attività professionale iniziò presso la bottega di Nicola Amati ove lavorò fino al 1680: il primo violino da lui firmato, datato 1665, porta la dicitura "alumnus N. Amati". Dal 1667 tale dicitura scompare, segno che a Stradivari era stata riconosciuta la qualifica di "maestro"......."
Quella che ho io è una enciclopedia cartacea composta di circa 20 volumi, acquistata una ventina di anni fa, che oggi mi è anche diventata troppo ingombrante, tra l'altro superata nell'era di internet, e che certamente archivierò dentro uno scatolone per fare spazio nella libreria ad altre cose!
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Re: Il Toscano, il Toscano!
Claudio, ti ricordi per caso come si intitola il libro? Sono descritti spessori, bombature? secondo te ci sono informazioni utili per la comprensione dei violini amatizzati?
Grazie
Ultima modifica di Nico09 il domenica 20 agosto 2017, 0:08, modificato 2 volte in totale.
L'essere adulti, è una fase critica dell'infanzia.- Gli scarabocchi di Maicol & Mirco
Re: Il Toscano, il Toscano!
E' in corso di pubblicazione una monografia completa sul Toscano 1690 da parte di Scrollavezza-Zanrè, opzionali le bombature stampate in 3D in materiale plastico.
andante con fuoco