famar ha scritto:Che belle persone gli artisti di strada!
Nel lungo tempo della gassatura pensavo che si potrebbe trovare qualcosa di più rapido. Ricordo che il forno a microonde scalda i prodotti facendo vibrare la molecola dell'acqua. Ora, io dico, il violoncello è secco, mentre le eventuali larve di tarlo essendo esseri viventi dell'acqua ce l'hanno. Quindi basterebbe trovare un microonde mooooolto voluminoso per ficcarci dentro il violoncello...... e arrostire le larve.......
Vabbè, forse il gran caldo anticipato mi ha dato alla testa, però di principio chissà se funzionerebbe?
cryp ha scritto:.........questo metodo viene usato anche per de-tarlizzare (passatemi il termine) le opere d'arte antiche.... Mi ricordo che me ne parlò una mia amica ricercatrice un giorno...
Ne abbiamo già parlato!
A parte la difficoltà di reperire il "
fornone extra large", il metodo fai-da-te era stato sostanzialmente scartato in quanto non sono ben chiari gli effetti collaterali cui la vernice ed il legno stesso possano andare incontro, per la presenza inevitabile in esse di un minimo di umidità e non avendo io la possibilità di tenere tutti i parametri tecnici ben sotto controllo, come invece possono fare quelli della Intendenza delle Belle Arti con i loro grandi mezzi! Quelli son ben altri strumenti, altro che forno a microonde.
Ma, comunque, un metodo tradizionale per la disinfestazione e la prevenzione va benissimo! E' solo questione di tempo.
A proposito di forno, mi sembra interessante, invece, un possibile metodo di disinfestazione dai tarli forse non sufficientemente indagato allo stato attuale: ho letto recentemente che
i tarli temono l'alta temperatura e già a 50 - 55 gradi muoiono per il gran caldo.
Io l'ho presa come una gran notizia, come la scoperta del loro autentico "tallone d'Achille"!
La mia prima considerazione è stata che a quel livello di calore il legno e la vernice non dovrebbero subire danneggiamenti, ma non ho notizie di sperimentazioni fatte a questo scopo.
Basterebbe una giusta inzufflata di calore per mezzo di un fono in una zona specifica dello strumento (magari ripetute volte e magari internamente sul legno grezzo) dove abbiamo individuato la presenza del tarlo, ad esempio?
Ma poi, pensandoci bene, ho intuito che forse quelli delle Belle Arti applicano proprio questo principio quando lavorano con le microonde, solo che loro possono controllare la temperatura esattamente al livello desiderato quanto basta per fare morire gli animaletti sfruttando la loro massa acquosa!
Probabilmente si verifica che quando la temperatura dei tarli arriva a 60° uccidendoli, quella del legno rimane molto più bassa senza creare danno e, poichè è tutto monitorato scientificamente, non ci possono essere incognite.
Noi,
poveri e miseri liutai (o psudo tali!

), ci dobbiamo accontentare dei metodi empirici tramandatici dagli antichi, ma poi non fa differenza! L'importante è arrivare al risultato.
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Ricercare sopra tutto due cose: la verità e la bellezza.
- Lino Santoro -