imparare a suonare il violoncello

da Bach a Kodaly, uno strumento di incredibile bellezza.
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gewa89
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Messaggio da gewa89 »

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<t>Forse non ho molta ragione di inserirmi in questa conversazione, visto che per me la musica è un "interesse", non il mio lavoro e di conseguenza ho tutta una serie di carenze conoscitive. Però, credo si stiano facendo tutta una serie di fraintendimenti. Dubito che qualcuno finora abbia asserito fermamente che il solfeggio debba essere “eliminato
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Per capirsi, quello avete scritto per me suona come dire che per imparare a parlare devi prima imparare a dire le lettere separate, poi piano piano formare le parole, non so se mi spiego.
Secondo me prima si deve imparare e poi si può completare e anche chiarire quello che si è imparato con la teoria ma non si può fare il contrario.

Inoltre c'è un particolare che secondo me è deleterio nel solfeggio, che si impara la metrica di un brano ma non il ritmo, anzi il ritmo vero e proprio, quello che viene da dentro viene un po "distrutto" dal solfeggiare, un po come succede con il metronomo, può servire per chiarire la correttezza metrica di un passaggio, ma non ti può dare il ritmo.

Ovviamente ognuno ha il suo punto di vista, se una persona non riesce a leggere bene le note e ha bisogno di "chiarire" anche il valore delle stesse, allora il solfeggio fà benissimo... però principalmente bisogna imaparare a suonare e non a solfeggiare.
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gewa89
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Messaggio da gewa89 »

In verità, con il mio intervento io volevo appoggiare la tua teoria, portando ad esempio la mia esperienza di apprendimento della musica "vecchio stile"...l'incomprensione regna sovrana :cry: :lol: :lol:

Ciao
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

gewa89 ha scritto:In verità, con il mio intervento io volevo appoggiare la tua teoria, portando ad esempio la mia esperienza di apprendimento della musica "vecchio stile"...l'incomprensione regna sovrana :cry: :lol: :lol:

Ciao
Non ti ho frainteso, ho solo continuato il mio argomento, la mia non era una risposta a te.
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

giulia ha scritto:scusate...ma senza sapere il solfeggio...se ci si trova di fronte ad uno spartito che non si conosce...come si fa a suonare???

...di fronte a un pezzo mai sentito, deve saperlo suonare leggendo lo spartito! no?
e allora senza solfeggio come si fa?
Penso che il saper leggere uno spartito senza strumento sia una cosa più difficile che con lo strumento. Suonarlo ti può aiutare a capirlo, anche ritmicamente.

Tra tutti i musicisti che conosco sinceramente si possono contare su una mano quelli che sanno leggere in tutte le chiavi e io non sono tra loro...
anche la chiave di basso e di tenore l'ho imparata suonando e non leggendo uno spartito.
Insegno anche musica da camera in una scuola speciale per bambini violinisti di talento in germania, sai qual'è il mio metodo per fargli imparare la viola e anche la chiave di contralto?
Gli dò una viola piccola che ho comprato anni fà e gli faccio leggere un quartetto a prima vista con altri ragazzi e con me al violoncello, prima gli dico a quali note corrispondono le note sulla viola e poi suoniamo tutti insieme, io suono sulla partitura così posso aiutare il nuovo "violista".
Di solito nel giro di 2/3 lezioni suonano senza problemi, anche in chiave di contralto. Credo che se mi mettessi a fargli fare dei compiti scritti o peggio dei solfeggi parlati per imparare la chiave di contralto per un mese prima di fargli mettere le mani sulla viola, gli farei passare ogni voglia di suonare.
Oltretutto con questo sistema ho imparato anche io a suonare la chiave di contralto sul violoncello...

è un po come imparare le lingue a scuola, io ho fatto francese, e oggi parlo italiano inglese e tedesco...:roll:

Spesso la scuola sottovaluta i ragazzi, li mette di fronte a un programma scolastico, uguale per tutti, che deve essere imparato a macchinetta quando invece se stimolati in modo giusto e non "scolastico" possono imparare in meno della metà del tempo, magari rimanendo anche interessati alla materia...

Adesso si è fatto tardi, smetto altrimenti esagero!!!
:lol:
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Susanna
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Messaggio da Susanna »

Mi sembra che il punto fondamentale sia come insegnare a leggere la musica; se poi questa pratica si chiami solfeggio o no è un'altra questione.
L'Italia è l'unico paese dove, ad un certo punto, si è iniziato a insegnare la musica "a tavolino", perdendo il contatto con la pratica musicale che è sempre esistita. Tutti noi siamo stati "educati" al solfeggio e alla lettura delle note che valgono tot. E questo perché l'insegnamento della musica parte da un concetto astratto della musica.
Ora la didattica della musica ha fatto passi da gigante e anche nelle scuole, dalle elementari alle medie, la musica si insegna facendo cantare e ballare i bambini, e non mettendoli di fronte alle note alla lavagna.
In conservatorio la situazione non è diversa; il solfeggio è stato insegnato, da sempre, come un esercizio astratto che non ha niente a che fare con lo strumento. Con le riforme dei conservatori anche questa disciplina fortunatamente sta cambiando e non è più una cosa a sé; è legata allo strumento che si suona e soprattutto al suonare insieme.
Ci sono molti siti sulla didattica della musica (quello della Siem su tutti) che spiegano l'arretratezza della situazione italiana e l'inutilità dello studio astratto.
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Susanna
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Messaggio da Susanna »

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<t>Allego di seguito un estratto di un'intervista a Carlo Delfrati; spero che possa servire a chiarire l'argomento. Mi scuso per la lunghezza!<br/>
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“Come è possibile smuovere chi suona ma soprattutto insegna partendo dalla teoria a far capire l’importanza della cultura dell’orecchio?
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