Report: Mondomusica 2009

Suonare e costruire i violini
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claudio
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Messaggio da claudio »

Il fatto è che si sa benissimo che non si è "scoperto chissà che cosa", il problema però è che generalmente più facile usare un interruttore che il proprio cervello (magari collegato ad un'anima). Il problema è che siccome un violino è facile da costruire, non ci vuole praticamente niente a costruirne una marea, magari tutti con lo stesso suono di uno Stradivari del 1715.

Riguardo a Joseph Curtin, ho avuto occasione di assistere a sue conferenze negli USA, recentemente ha vinto un premio sulla "Violin Innovation", svariate decine di migliaia di dollari come contributo alla sua ricerca. Io sono dell'avviso, anche sulla scorta di alcuni suoi strumenti che ho avuto occasione di vedere e provare insieme ai miei, che l'innovazione della ricerca in liuteria debba risultare in strumenti percettibilmente e dichiaratamente superiori agli altri.

Gli strumenti di Curtin (ma anche di Alf, Samuel Z., etc etc), seguono la strada a sua volta aperta da Sacconi, ossia, questi dovrebbero essere i suoi eredi. Anche Sacconi costruiva per il suo diletto strumenti così bene antichizzati da far schizzare gli occhi agli appassionati per la sua abilità nel cogliere così bene le sfumature del lavoro degli antichi. Oggi assistiamo a copie senza calore il cui suono paragonato agli strumenti di Sacconi fa veramente sorridere. Altro che eredi di Sacconi!

Quando le ricerche e i concorsi potranno svolgersi sulla base di confronti seri tra gli strumenti, e non il tirare il carretto di un certo marketing, allora potremo dire che ci sarà veramente una "Violin Innovation".
andante con fuoco
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Fabio_Chiari_liutaio
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Messaggio da Fabio_Chiari_liutaio »

Mi rivolgo a edomarch ma anche a tutti gli altri del portale, avete il mio consenso a pubblicare tutto quello che mi riguarda e che riguarda la mia liuteria (astenetevi magari a fotografarmi mentre sto pisciando dietro una siepe), in quanto ritengo che i cosidetti diritti d'autore siano una legge che dovrebbe essere tutta rivista ed in parte eliminata. Per quanto riguarda tutte le scoperte degli scienziati americani vi racconto solo questa storiella che ritengo vera almeno nelle sue linee generali. Albert Einstein era anche un discreto violinista, tanto che l'anno che ricevette il nobel per la fisica ringraziò la platea suonando un pezzo col suo violino, Sembra che discutendo col liutaio che lo supportava, un giorno abbia detto che avrebbe nei ritagli di tempo, pensato a risolvere quelli che erano i segreti fisici dello strumento. In breve il nostro cercò di ridurre tutte le funzioni del violino a delle variabili per immetterle in una funzone matematica la risoluzione della quale avrebbe aiutato gli addetti ai lavori nel capire più a fondo i motivi per cui uno strumento suonasse o no. Ebbene, pare che la funzione che ne venne fuori avesse tante di quelle incognite che la resero irrisolvibile....almeno da un punto di vista matematico. Per quanto riguarda lo strapagato liutaio americano fa bene a farsi pagare fino a che trova i bischeri che gli danno i soldi.......... pensare che Giuseppe bartolomeo è quasi morto di fame ed oggi si litigano i suoi strumenti a suon di miliardi.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:Il fatto è che si sa benissimo che non si è "scoperto chissà che cosa", il problema però è che generalmente più facile usare un interruttore che il proprio cervello (magari collegato ad un'anima). Il problema è che siccome un violino è facile da costruire, non ci vuole praticamente niente a costruirne una marea, magari tutti con lo stesso suono di uno Stradivari del 1715.

Riguardo a Joseph Curtin, ho avuto occasione di assistere a sue conferenze negli USA, recentemente ha vinto un premio sulla "Violin Innovation", svariate decine di migliaia di dollari come contributo alla sua ricerca. Io sono dell'avviso, anche sulla scorta di alcuni suoi strumenti che ho avuto occasione di vedere e provare insieme ai miei, che l'innovazione della ricerca in liuteria debba risultare in strumenti percettibilmente e dichiaratamente superiori agli altri.

Gli strumenti di Curtin (ma anche di Alf, Samuel Z., etc etc), seguono la strada a sua volta aperta da Sacconi, ossia, questi dovrebbero essere i suoi eredi. Anche Sacconi costruiva per il suo diletto strumenti così bene antichizzati da far schizzare gli occhi agli appassionati per la sua abilità nel cogliere così bene le sfumature del lavoro degli antichi. Oggi assistiamo a copie senza calore il cui suono paragonato agli strumenti di Sacconi fa veramente sorridere. Altro che eredi di Sacconi!

Quando le ricerche e i concorsi potranno svolgersi sulla base di confronti seri tra gli strumenti, e non il tirare il carretto di un certo marketing, allora potremo dire che ci sarà veramente una "Violin Innovation".
Ho afferrato perfettamente il concetto! :roll:

Ma meno male che ci sei tu che ci puoi dare una visione da un'altra angolazione. Sapevo che conosci abbastanza bene il mercato americano.

Insomma! è la solita storia, quella di cui spesso ci siamo lamentati.....all'ennesima potenza!

Infatti poi alla fine mi sarebbe rimasta una domanda da porre: "ma perchè questo liutaio deve essere pagato così tanto?". Cosa ha di diverso e di meglio di un altro? :hum:
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- Lino Santoro -
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claudio
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Messaggio da claudio »

Io ho espresso la mia opinione, ma tu e gli altri amici siete liberi di pensare diversamente, anzi, avete il dovere di documentarvi e saperne il più possibile. In liuteria gli atti di fede, scientifici o meno, sono pericolosi.
E' certo comunque che il panorama della liuteria americana sia molto più compatto ed unito rispetto a quello italiano.
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Alfredo
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Messaggio da Alfredo »

Belle foto Edo, complimenti.
E' anche il mio primo video su youtube, meno male perché io non mi riuscivo a decidere a metterne uno.
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violino7
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Messaggio da violino7 »

claudio ha scritto:Io ho espresso la mia opinione, ma tu e gli altri amici siete liberi di pensare diversamente, anzi, avete il dovere di documentarvi e saperne il più possibile. In liuteria gli atti di fede, scientifici o meno, sono pericolosi.
E' certo comunque che il panorama della liuteria americana sia molto più compatto ed unito rispetto a quello italiano.
Claudio, non è questione di fare degli atti di fede, io non ne ho fatti. Non vorrei tu ti sia fatta una opinione sbagliata.

Ho fatto un resoconto di una conferenza dove vengono analizzate una certa moltitudine di problematiche su base scientifica.
Sono abituato ad operare in questa maniera, inizialmente, dicendo quello che si è detto e fatto e magari poi ponendomi degli interrogativi, ma solo in seguito. Infatti avrei voluto concludere chiedendomi perchè quel signore guadagna così tanto e così iniziare un dibattito. Ma a quel quesito hai risposto tu anticipando la mia domanda.

Il tuo punto di vista non è per niente da considerare a sè stante, anzi è qualificato perchè tu hai a che fare con quel mondo, penso molto diverso da quello italiano. Quindi il tuo giudizio è illuminante, e poi lo scopo del dibattere è quello di aggiungere più tasselli possibili a degli argomenti che altrimenti non sarebbero inquadrati nella giusta dimensione.

Fabio dice che fin tanto c'è chi paga cifre folli per un suo violino è giusto che quel signore sfrutti la situazione. Evidentemente la società americana è sollecitata in maniera diversa da quella italiana e la tradizione liutaria classica che noi vorremmo salvaguardare forse loro non sanno neanche che cosa è.
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- Lino Santoro -
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claudio
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Messaggio da claudio »

Lino, il tuo resoconto è illuminante. La ragione del mio dire "fatevi la vostra opinione" è dettata dal fatto che in liuteria è vero tutto e il contrario di tutto e il favore migliore che posso fare a chi mi sta vicino è il tentare di formare una coscienza il più possibile allargata. Non credo che gli americani siano più sprovveduti di noialtri italiani, semplicemente gli americani non hanno un panorama completo della nostra produzione. E poi c'è da mettere in preventivo che dall'altra parte dell'oceano c'è spesso un prevalere dell'occhio rispetto all'orecchio, tanto è che una volta mi sono visto rifiutare un violino, che pure piaceva moltissimo, perchè non era antichizzato! Ma non è tutta colpa dei musicisti, a volte in certi teatri se non hai uno Stradivari o un Guarneri, o qualcosa che gli somiglia, nemmeno ci entri!
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violino7
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Messaggio da violino7 »

Torniamo un attimo negli stands.

Sono stato attratto da questo libro esposto in una vetrina: ritrae una antica rappresentazione della forma di un violino.

Cosa ne pensate? Potrebbe essere una schematizzazione valida?

Immagine

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- Lino Santoro -
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Messaggio da claudio »

si sa chi è l'autore del disegno? mi sembra una via di mezzo tra le regole del Bagatella e il disegno di Sacconi. Cmq mi sembra attendibile, è solo uno dei molteplici metodi per arrivare al disegno della forma.
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Messaggio da violino7 »

No, non so nulla. Mi pento ora di non aver preso informazioni.

Nella pagina accanto leggo: "Uri Kling liutaio"

Mi ha colpito nel disegno la schematizzazione della costruzione delle effe tramite due triangoli opposti ed inseriti uno nell'altro.

Si vede bene che anche la costruzione dell'intera forma dalla parte più alta a quella più bassa è riferita a due triangoli molto più grandi riportati a specchio l'uno contro l'altro e con un un lato comune su una linea centrale traversante le cc. Sarebbe interessante sapere se essi siano coincidenti come altezza e quindi se la linea comune divida esattamente in due la linea di mezzeria.
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Messaggio da violino7 »

Esaminando meglio, vedo che i due triangoli opposti incastrati tra di loro che permettono la costruzione delle effe formano centralmente un esagono e sei triangoli esterni equilateri con base su ciascun lato. Questi sei triangoli piccoli sono ciascuno in maniera diversa di riferimento per le effe o per della tracciature.

Mi viene poi il sospetto che i due triangoli grandi contrapposti a specchio possano essere equilateri e quindi uguali.
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Messaggio da Piergiuseppe »

violino7 ha scritto: Cosa ne pensate? Potrebbe essere una schematizzazione valida?

Quel libro sembra una bufala. Le effe e la forma sono presi dalla scuola di Mittenwald. Ogni tentativo di disegnare il contorno dello strumento e' soggettivo e mooolto personale in quanto varia in minimissime misure. Per disegnare uno strumento "nuovo" bastano le proporzioni. Le effe in quel caso sono piazzate in modo cervellotico, quando invece basta quattro "colpi" di compasso...
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Atomino
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Messaggio da Atomino »

Piergiuseppe ha scritto:
violino7 ha scritto:...... Per disegnare uno strumento "nuovo" bastano le proporzioni. Le effe in quel caso sono piazzate in modo cervellotico, quando invece basta quattro "colpi" di compasso...
Forse per mio comodo (non sono mai stato un granché in geometria) o per giustificare una scarsa preparazione tecnica, mi son fatto l'idea che la tracciatura degli strumenti nel passato sia stata, come dici, più semplice di quanto non vogliamo farla apparire oggi, magari partendo da un'idea tracciata a mano e schematizzata in seguito a mezzo di riga e compasso. Il resto mi sembrano più speculazioni per piacere del teorizzare, oppure ricerca di un "segreto" accessibile a tutti, che sia svincolato dalla genialità dei Maestri.
Frequento come molti di voi forum anglosassoni e non nascondo la mia sorpresa (e il disappunto) riguardo a due "leit motiv" che permeano, pur non essendo sia chiaro la regola, molte delle discussioni. Uno di questi è il ricorso ad eccessivo tecnicismo, il secondo è il tentativo di appropriarsi di una cultura liutaria (concedetemi di ritenerla la nostra), come se il centro di tutto fosse da sempre New York (o Boston o Chattanooga Tennessee... non importa).
Esempio emblematico per il primo caso è il voler costringere la scultura e l'intonazione di una tavola armonica in misure/peso/mode 2 /mode5. Qualsiasi liutaio con adeguata esperienza professionale ricava gli stessi "dati" o meglio, gli stessi risultati (a mio parere anche migliori), dalla percussione della tavola e dalla flessione e torsione della stessa. Credo che i grandi del passato facessero lo stesso. Nel secondo caso mi pare di assistere a uno scippo culturale, non volendo riconoscere l'influenza fondamentale che hanno avuto eventi storici e contaminazioni tra varie discipline artistiche, vitali per l'evoluzione una società e di una cultura che ha generato la liuteria classica. Bravi loro? Stupidi e miopi noi? Mi piacerebbe vedere più Italiani e soprattutto quelli più preparati di quanto non possa esserlo io a dire la loro e smentire con dati oggettivi le nuove "credenze" popolari. Nel caso si voglia vincere, ogni tanto bisogna giocare anche in trasferta con pubblico non troppo amico. Io potendo di un pareggio non mi accontenterei.

Ciao
- Alberto Soccini -
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Messaggio da Atomino »

Piergiuseppe ha scritto: Per disegnare uno strumento "nuovo" bastano le proporzioni. Le effe in quel caso sono piazzate in modo cervellotico, quando invece basta quattro "colpi" di compasso...
Scusate, ho sbagliato a quotare e non potendo correggere......
- Alberto Soccini -
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Fabio_Chiari_liutaio
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Messaggio da Fabio_Chiari_liutaio »

La foto del libro che rimanda al polveroso laboratorio segreto di un alchimista accessibile solo tramite il passaggio degli iniziati attraverso la porta ermetica è un'altra chiapperella per abbindolare gli sprovveduti, chiunque faccia il liutaio per lavoro sa quali sono i metodi per ottenere certi risultati e quanto siano più semplici.....bada bene più semplici non vuol dire che siano più immediati........come dicevano gli alchimisti: Noi scriviamo per tutti, ma non a tutti è dato sapere...chiunque leggerà per quelle che sono le proprie conoscenze capirà......pufffff!!! puzzo di zolfo, mercurio....sale....... pipistrello appollaiato ad una trave etc etc...... :joy:
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